SAINT SEIYA GIGANTOMACHIA

I CAVALIERI DI ATENA

Personaggi Presenti: Pegasus, Andromeda, Nicole dell'Altare, Yulij, Agrios, Thoas, Pallas, lady Isabel, Mei, Kiki, invasore misterioso, soldati.

Data: Estate 1987 circa.

Lunghezza: 42 pagine (da pagina 26 a pagina 68).

Al Grande Tempio, Yulij del Sestante osserva le costellazioni celesti, un pò inquieta per le numerose stelle cadenti, segno di presagio. Non appena si sta per recare ad avvisare Atena però, viene sorpresa da un misterioso invasore, che la ferma alle spalle puntandole un pugnale. L'uomo, riconoscendola come sacerdotessa, le fa cadere la maschera, obbligandola a nascondersi instintivamente il volto per non farsi vedere, ed in questo modo riesce a colpirla all'addome, mettendola fuori combattimento. Fatto ciò, lo sconosciuto distrugge le mappe stellari ed i mosaici fatti dalla ragazza. Intanto, altrove nel Grande Tempio, Pegasus sveglia tre guardie addormentate durante un giro di ronda, rimproverandole per la loro pigrizia ed allontanandosi. Ben presto però sente un grido di dolore e, voltandosi, torna indietro, venendo intercettato da un nemico, che gli getta davanti i cadaveri dei tre soldati visti poco prima. uno ha gli occhi a pezzi, il secondo è stato perforato numerose volte e l'ultimo è stato quasi scuoiato vivo. Furioso a questa visione, Pegasus ordina ai nemici, nascost nell'ombra, di farsi avanti, e costoro si presentano come Agrios, la Forza Bruta, Thoas, il Lampo Veloce, e Pallas, lo Spirito Stupido. Quest'ultimo in particolare ha l'aspetto terrorizzante di un demone, gobbo e con le braccia lunghe fino a terra. Tutti e tre indossano delle armature, che Pallas chiama Adamas, o Armatura di Cristallo, fatte di diamanti, aggiungendo che sono le corazze che proteggono i Giganti. Pegasus, che non sa niente di loro, chiede chi siano i Giganti, e così facendo suscita l'ira di Pallas, offeso all'idea che i loro nomi siano stati dimenticati. Nonostante Thoas cerchi di calmarlo, ricordandogli quanto a lungo sono stati imprigionati nel Tartaro, Pallas punta la mano verso Pegasus, rivelando dei lunghi artigli. Il Gigante sferra il Puppet Claw, che il cavaliere riesce ad evitare appena, finendo però nelle mani di Agrios, che lo lancia violentemente in aria. In quel momento sopraggiunge Kiki, attirato dai cosmi nemici, che usa la telecinesi per far arrivare a Pegasus lo scrigno della sua armatura di bronzo, permettendogli di indossarla. In un lampo di luce, Pegasus è pronto alla lotta, e con un solo colpo supersonico spinge Agrios contro una roccia, ferendolo all'addome. Non appena il Gigante cerca di reagire, Pegasus scaglia il suo Fulmine, ma in quel momento interviene Thoas, proteggendo il compagno ed afferrando il pugno del cavaliere dopo averne schivato i colpi, che afferma di essere riuscito facilmente a vedere. Circondato dai Giganti, Pegasus è in difficoltà, ma in quel momento arriva un quarto invasore, con in braccio il corpo privo di sensi di Yulij. Pegasus è confuso dal non essere riuscito a percepire la presenza di quell'uomo, che comunque prosegue senza fermarsi. Nel vedere ciò, i Giganti affermano che il loro diversivo è finito e si allontanano, lasciando un messaggio al cavaliere: per salvare Yulij, Atena dovrà recarsi in Sicilia, nelle viscere della Terra, dove loro l'aspetteranno. Più tardi, Pegasus è a rapporto nella sala del Sacerdote, dove si trovano anche Andromeda e Nicole, appena tornati dal teatro e con indosso le loro corazze. Nicole in particolare ha il compito di sovrintendente del Santuario ora che non vi è più un Grande Sacerdote. Il cavaliere d'argento sospetta che l'attacco abbia a che fare con quel che è successo al teatro, ed ammette di non saper spiegare perchè si sia trovato in difficoltà nonostante il suo rango e le sue capacità di guerriero. In quel momento le tende si scostano e sopraggiunge lady Isabel, già consapevole dell'accaduto e preoccupata per la sorte di Yulij. Dal momento che Pegasus continua ad ignorare che siano i Giganti, Nicole gliene racconta la storia, spiegando che l'Adamas delle loro armature è persino più resistente dell'Orialcon delle corazze dei cavalieri, e che fu solo grazie alla presenza di Atena sul campo di battaglia che, nell'ultima guerra combattuta contro di loro secoli prima, si riuscì a sconfiggerli. Essendo i Giganti immortali però, Atena non potè ucciderli, ma solo imprigionarli nelle viscere della Terra, in Sicilia, dove ora sembra abbiano portato Yulij. Lady Isabel dichiara subito di essere pronta ad andare laggiù, e con lei Pegasus e Andromeda, ma Nicole decide di optare per una soluzione più prudente e di inviare soltanto i due cavalieri in esplorazione. In quel momento arriva Kiki, di ritorno da una missione affidatagli da Nicole. Il cavaliere d'argento lo aveva fatto teletrasportare in Sicilia per riportare al Grande Tempio qualcuno che potesse fargli da guida sull'isola. Dietro il bambino entra infatti un ragazzo, che dà amichevolmente una pacca sulla spalla di Pegasus, chiamandolo per nome come se lo conoscesse. Pegasus gli chiede chi sia, ma, quando quest'ultimo gli dice che non è affatto cambiato dall'infanzia, il ragazzo lo riconosce: è Mei.

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Edizione Italiana: Il capitolo è al momento inedito in Italia.

La logica, questa sconosciuta: Viene detto che Pegasus è alto 1.70 M, mentre nel manga è alto 1.65. Ovviamente però, essendo la Gigantomachia ambientata verso la fine della serie, è plausibile che Pegasus sia cresciuto rispetto al dato dell'enciclopedia riferita agli eventi della saga del Grande Tempio.

Note: Il capitolo è preceduto da una disgressione sull'origine della mitologia e sulla creazione dell'uomo, secondo il mito di Deucalione e Pirra. Viene affermato che il Grande Tempio è invisibile ai satelliti e ad altri mezzi di ricerca, cosa conforme a quanto visto nell'anime. Fa la sua prima apparizione Yulij o Yuuri, sacerdotessa guerriero del Sestante ed allieva di Nicole. Ha capelli argentati, ed il suo compito al Grande Tempio è quello di chierico, ovvero di studioso e scrivano più che di guerriero. Parlando di Andromeda, lo definisce un ragazzo carino, confermando il successo del cavaliere con le ragazze, già notato durante la Guerra Galattica. La scena in cui Pegasus sveglia tre guardie, che poco dopo vengono uccise, è un ovvio riferimento all'apertura della serie di Hades, in cui Black ed Aspides fanno lo stesso con due soldati. Vengono presentati i primi tre Giganti: Pallas, Agrios e Thoas. Ognuno di loro ha un soprannome e, a differenza dei Giganti apparsi in Episode G, con cui non hanno legami, non sono enormemente alti, ma solo poco più di un uomo normale. Le loro armature sono le Adamas, ovvero corazze di diamante, i cui dettagli non vengono però descritti con attenzione nel capitolo. Come giustamente ricordato da Agrios, nel mito i Giganti vennero imprigionati, e passarono numerosi millenni nelle viscere della Terra, al punto che persino il firmamento è cambiato nel frattempo. Viene spiegato che Kiki vuol dire "demonio onesto", anche se non c'è modo di verificarlo. La scena in cui quest'ultimo richiama con la telecinesi l'armatura di Pegasus ricorda lo sconro con Eris, ma purtroppo non viene spiegato se il cavaliere indossi la V2 o la V3, cosa che avrebbe aiutato a collocare il romanzo. Il fatto che il collo di Pegaso sia formato dal bracciale destro indicano la V3, mentre futuri riferimenti suggeriscono si tratti della V2. Al centro del capitolo vi è una seconda disgressione, stavolta sulle costellazioni. Viene fatto notare come il numero di costellazioni non sia sempre stato 88, perchè alcune sono scomparse nel corso dei millenni, mentre altre, le cosiddette costellazioni moderne, sono state create in epoche recenti. Per questo motivo, l'autore afferma che potrebbero esserci più di 88 armature, perchè alcune potrebbero essere basate sulle costellazioni scomparse, come quella di Cerbero, la cui corazza è stata vista indosso a Vesta nella serie classica. L'identità dell'aggressore misterioso, e soprattutto di Mei, il ragazzo che compare alla fine e che sarà un personaggio chiave del romanzo, verranno svelate nei prossimi capitoli.