FILM
I CAVALIERI DELLO ZODIACO - LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO
«SAINT SEIYA - LEGEND OF SANCTUARY»
Data di produzione Giuno 2014.
Durata 92 minuti circa.
Regia Keiichi Sato.
Sceneggiatura Tomohiro Suzuki.
Musiche: Yoshihiro Ike.
Periodo di ambientazione Reboot della serie.
Personaggi presenti: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Isabel, Mur, Toro, Gemini, Cancer, Ioria, Virgo, Scorpio, Micene, Capricorn, Acquarius, Fish, Mylock, Alman di Thule, Freccia, Cavalieri e soldati vari.
Nello spazio sopra il Grande Tempio, Micene di Sagitter fugge in volo portando con se una neonata in fasce. A inseguirlo ci sono i suoi parigrado Cavalieri d’Oro Gemini e Capricorn, che lo bersagliano di raggi di energia. Dopo aver schivato i primi, Micene viene bloccato da Gemini, che permette a Capricorn di vibrare un fendente mortale che abbatte entrambi. Al Grande Tempio, il sommo Sacerdote e Virgo commentano la morte del traditore Micene - che aveva attentato alla vita di Atena - a prezzo del sacrificio di Gemini. Sull’Himalaya, Alman di Thule e il suo maggiordomo Mylock scendono in un ghiacciaio, in fondo al quale c’è una caverna. Entrato da solo, Alman trova una stele che brilla d’oro su cui sono incisi dei simboli identici a quelli che ha su un quadernetto di appunti. Sentendo un vagito, trova il morente Micene e la neonata. Consapevole che per lui è la fine, Micene non chiede soccorso, ma telepaticamente mostra ad Alman quel che è successo: la bambina è Atena, e lui l’ha in realtà salvata dal Sacerdote. Dopo avergli chiesto di proteggerla per 16 anni, fino alla comparsa di nuovi Cavalieri, Micene muore, lasciando solo la sua armatura, mutatasi in una specie di quadro con l’emblema del Sagittario.
Sedici anni dopo, un ragazzo con l’emblema di Pegasus arriva a Tokyo, memore di come, anni prima, incontrò e difese una bambina da un cane rabbioso. Ferito alla mano, venne curato dai poteri misteriosi della bimba. Nel frattempo, Mylock sta facendo da autista ad Atena, ora cresciuta e diventata un’adolescente di nome Isabel, che è anche la stessa persona che aveva incontrato Pegasus anni prima. Sul Rainbow Bridge le dice che, ora che ha compiuto 16 anni, può rivelarle la verità sulla sua esistenza e le dice che è Atena, protettrice della giustizia sulla Terra grazie al potere chiamato cosmo e all’aiuto dei suoi Cavalieri. Isabel ascolta tutto abbastanza svogliatamente, anche quando Mylock spiega come i Cavalieri combattano usando solo il loro corpo protetto da speciali armature, e come il defunto Alman abbia riunito dei bambini con quel potenziale e li abbia inviati in vari angoli del mondo per conquistare le armature e tornare a proteggerla. Un po’ lenta d’acume, Isabel chiede se stiano andando in aeroporto perché anche lei deve diventare un Cavaliere, ma Mylock spiega che in realtà stanno andando a prendere quelli che sono tornati. In quel momento però vengono attaccati da un bombardamento di raggi e, nonostante la guida sportiva di Mylock, finiscono per schiantarsi sul guardrail, dove un tizio in armatura e trecce metalliche salta sull’auto, butta fuori il maggiordomo e cerca di prendere la ragazza. Isabel fugge ma sta per essere presa quando il ragazzo di prima compare a proteggerla, rivelando di essere il Cavaliere Pegasus. Indossata l’armatura dalla medaglietta che aveva al collo, si libera facilmente dell’aggressore in 30 secondi esatti grazie al suo Fulmine di Pegasus, lanciandolo in mare. Il guerriero non era da solo e altri tre compaiono a cercare di prendere Isabel, ma a uno dopo l’altro sopraggiungono Sirio il Dragone, Cristal il Cigno e Andromeda, che sconfiggono i nemici rispettivamente con Colpo Segreto del Drago Nascente, Polvere di Diamanti e Catena di Andromeda. Pegasus è felice di ritrovare gli amici, che invece lo accolgono un po’ freddini. Una sbalordita Isabel non capisce che stia succedendo, finché Mylock non arriva a spiegarle che quei quattro sono i suoi Cavalieri.
Al Grande Tempio, tra dirigibili e palazzi sospesi in aria, il Grande Sacerdote riceve dal Cavaliere della Freccia rapporto circa la sconfitta dei sicari da lui inviati, a conferma che Isabel è proprio la ragazza salvata anni prima da Micene. Incarica allora Ioria del Leone, fratello minore di Micene, di ucciderla e recuperare l’armatura del Sagittario. A Villa Thule, Mylock è nel panico ma i Cavalieri - tutti senza armatura tranne Sirio che preferisce tenerla sempre indosso - cercano di tranquillizzarlo e rilassarsi. Confusa e spaventata, Isabel resta da sola a suonare il piano e poi a vedere la neve che cade, ma Pegasus e gli altri la rassicurano, spiegandole nel contempo la loro intenzione di recarsi al Grande Tempio per smascherare la falsa Atena posta lì dal Sacerdote. In quel momento, la villa viene attaccata e distrutta da Ioria, la cui forza sembra spropositata rispetto agli altri. Sirio viene subito atterrato, e Pegasus e compagni fanno la stessa fine senza nemmeno riuscire a indossare le armature. I loro sforzi permettono però a Isabel di allontanarsi, avendo perso solo alcune ciocche di capelli, ma quando si accorge che i Cavalieri sono in pericolo di vita, la ragazza torna indietro e per qualche attimo manifesta il cosmo di Atena. Sorpreso, Ioria esita, finendo per ritirarsi quando Mylock gli consegna pacificamente l’armatura del Sagittario. Iniziando a convincersi che Micene ci avesse visto giusto dopotutto, Ioria decide di andare a discutere con il Sacerdote per avere le risposte che desidera. Più tardi, un amareggiato Pegasus e Isabel si consolano e rassicurano a vicenda, con il Cavaliere che promette di proteggerla chiunque ella sia, e la ragazza che acconsente ad andare al Grande Tempio per scoprire la verità. Osservandoli da lontano, Sirio, Cristal e Andromeda - ora certi che Isabel sia davvero Atena visto il cosmo di poco prima - si chiedono che fine abbia fatto Phoenix, fratello di quest’ultimo. Le loro riflessioni sono interrotte da un dardo di luce, che trafigge Isabel alla spalla prima di svanire. È opera del Cavaliere della Freccia, che fugge subito via inseguito da Sirio, mentre Isabel afferma di sentirsi abbastanza bene e di non essere ferita. Nelle strade di Tokyo, Freccia sembra aver seminato Dragone, ma viene scoperto da Phoenix, che intercetta facilmente il suo dardo e lo uccide con un colpo solo, prima di andar via.
Il giorno dopo, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda e Isabel, che ha tagliato i capelli, si preparano a partire alla volta del Grande Tempio. Posti per terra i loro ciondoli e salutato Mylock, aprono un portale che li teletrasporta via. A loro insaputa, nello stesso momento il Grande Sacerdote sta mettendo in guardia il Santuario contro di loro. Insieme a lui ci sono Atena - che in realtà è una specie di burattino senza volto - e i Cavalieri d’Oro, tra cui Ioria, i cui occhi adesso brillano di rosso, come notato da Virgo accanto a lui. L’ordine del Sacerdote è semplice: uccidere Isabel e i Cavalieri di Bronzo per impedire che la pace sia messa in pericolo. In un altro punto del Tempio, il gruppo di Pegasus arriva e si incammina verso le Dodici Case, oltre le quali si trova la residenza del Sacerdote. Isabel però avverte un improvviso dolore alla spalla, obbligando un riluttante Pegasus a portarla in spalla. Sirio li conduce fino al tempio dell’Ariete, il primo dei dodici, e spiega che ciascuno è custodito da un Cavaliere d’Oro come Ioria. Entrati nell’edificio di marmo e cristallo, sempre Dragone spiega che Ariete è colui che ripara le armature distrutte, ma le chiacchiere si interrompono quando Isabel si sente sempre peggio e si accascia a terra. In quel momento compare Ariete, con il volto nascosto dalla maschera dell’elmo. Pegasus lo attacca per primo, ma il suo assalto viene parato dal Crystal Wall, che poi gli blocca la mano e lo imprigiona. Nonostante tutto però Ariete non è un nemico e, guardando Isabel, comprende che è lei la vera Atena, proprio come detto da Ioria. Si inginocchia quindi ai suoi piedi e toglie l’elmo, rivelando di essere Mur, amico del maestro di Sirio, Cavaliere di Libra. Liberato Pegasus, acconsente a lasciarli proseguire verso la casa del Toro. Qui, il gruppo trova il possente Cavaliere d’Oro impegnato in un lauto banchetto. All’inizio sembra bonario, ma anche minaccioso nell’avvertire che non avranno scampo se non risveglieranno il settimo senso, necessario per raggiungere un potere paragonabile al loro e poterli sconfiggere. Quando però Pegasus e Cristal lo irritano, Toro si innalza e mostra il suo cosmo, preparandosi ad affrontarli. Pegasus decide di combattere da solo, ma all’inizio sembra impotente di fronte al Sacro Toro del nemico, che spazza facilmente via anche il suo Fulmine. Deciso a non cedere, si rialza ostinatamente e inizia a tenergli testa, schivando il suo pugno e tranciando uno dei corni d’oro del suo elmo. Lo scontro viene interrotto da Mur, che spiega come Toro non sia un nemico, ma fosse solo intenzionato a metterli alla prova, per far capire loro la forza del settimo senso. In quel momento però Isabel crolla, provata dall’aggravarsi della ferita della Freccia. Esaminandola, Mur capisce che qualcuno le sta sottraendo il cosmo, e promette che lui e Toro si prenderanno cura di lei e li seguiranno, mentre Pegasus e gli altri apriranno la strada fronteggiando gli altri Cavalieri d’Oro. Nel frattempo, alla Tredicesima casa, colui che sta sottraendo il cosmo di Atena usandolo per accendere una specie di meridiana è il Sacerdote in persona, piegato però dal ricordo dell’intervento di Micene.
Intanto, i Cavalieri raggiungono la casa del Cancro, le cui pareti, pavimento e soffitto sono tappezzate da visi umani canterini, le cui melodie annunciano l’ingresso in scena del bizzarro Cancer. L’uomo reputa tutti gli altri Cavalieri come spazzatura, così Sirio decide di affrontarlo da solo per permettere agli altri di proseguire. Anche Cristal è però costretto a restare indietro per proteggere Andromeda e Pegasus, che riescono a uscire dalla casa. Cigno e Dragone attaccano Cancer insieme, ma vengono rapidamente paralizzati e teletrasportati via. Mentre Mur e Toro si avvicinano trasportando Isabel, Pegasus e Andromeda entrano nell’elegante casa del Leone. Un fulmine di Ioria abbatte però il secondo: il Cavaliere di Leo, dagli occhi rossi come tizzoni, li tratta come nemici e sbarra loro la strada. Intanto, Sirio si risveglia in un luogo tetro, che Cancer dice essere gli inferi, mentre Cristal si ritrova alla casa dell’Acquario, tratto in salvo dal suo maestro Acquarius. L’uomo gli intima di andar via, ma Cristal rifiuta ed è costretto ad affrontarne i poteri congelanti. Alla casa di Leo, Pegasus è impotente contro la velocità dei fulmini di Ioria, che ignora qualsiasi suo appello o tentativo di spiegazione, dichiarando la propria assoluta fedeltà al Sacerdote. Le catene di Andromeda sono similmente inutili, ma Pegasus, la cui armatura inizia a essere malconcia, protegge l’amico e gli dice di proseguire mentre lui tiene impegnato Ioria. Concentrandosi al massimo, riesce a vedere i colpi alla velocità della luce e a fronteggiare il Sacro Leo del nemico con la Cometa di Pegasus, impegnando Ioria per qualche istante. Il Cavaliere d’Oro però lo respinge in tempo per attaccare Andromeda, che sta cercando di passare, e il suo pugno andrebbe a segno se non fosse per l’arrivo inatteso di Virgo, che difende il ragazzo con una barriera, promettendo che si occuperà lui di Ioria. Dopo aver fatto proseguire Pegasus e Andromeda, Virgo ordina a Ioria di ricordare la verità, e apre gli occhi. Alla casa dell’Acquario, Cristal sembra impotente di fronte al proprio maestro perché privo della necessaria determinazione. Decide allora di rischiare il tutto per tutto e sferra la stessa tecnica del Cavaliere d’Oro, il Sacro Acquarius, lasciando scontrare i due poteri congelanti. Alla fine, è Acquarius a crollare esanime, dopo essersi complimentato per lui e avergli affidato Atena. Amareggiato, Cristal sviene a sua volta. In Ade, Sirio sta per cadere nel lago di lava quando Cancer deride e minaccia Atena, facendolo infuriare. Il cosmo del Dragone avvampa, mentre Cancer viene abbandonato dalla sua armatura d’oro, che non riconosce più un padrone così malvagio. Il Cavaliere d’Oro finge allora di chiedere pietà e colpire il nemico alle spalle, ma Sirio, disgustato, si priva dell’armatura per combattere alla pari e scatena il Colpo Segreto del Drago Nascente alla massima potenza. Travolto, Cancer precipita nel lago di lava, mentre Sirio ricompare alla quarta casa insieme a Cristal, e sviene per la stanchezza.
Pegasus e Andromeda nel frattempo hanno raggiunto la casa dello Scorpione, ma sono impreparati di fronte all’aggressività della donna che ne è custode. Una prima serie di colpi li butta fuori, e una seconda raffica li spinge addirittura nella casa dello Sagittario, dove è sceso anche Capricorn, smanioso di combattere. Mentre, alla casa di Cancer, Isabel usa il poco cosmo che le è rimasto per risanare Cristal e Sirio, alla nona Pegasus e Andromeda sono succubi della Cuspide Scarlatta dello Scorpione. Andromeda, caduto per primo, cerca di rialzarsi e reagire contro Capricorn, quando sopraggiunge Phoenix, disgustato dalla debolezza del fratello minore e pronto a combattere al suo posto. Per qualche attimo, le fiamme delle sue Ali della Fenice avvolgono Capricorn, che lo accetta come avversario e chiede a Scorpio di non intervenire mentre inizia ad affrontarlo. La donna è seccata, ma Pegasus le ricorda che sta combattendo con lui e si rialza, subendo altri colpi pur di concentrare tutto il suo cosmo in un assalto finale e lanciarsi contro di lei. Nello scontro che ne risulta, l’elmo di Scorpio è crepato, ma il Cavaliere d’Oro è comunque vincitore, mentre Pegasus crolla svenuto lamentando la propria incapacità di difendere Atena. Contemporaneamente, Capricorn si libera di Phoenix, ponendo di fatto fine alla scalata dei Cavalieri di Bronzo. Ai Cavalieri d’Oro non rimane che occuparsi di Isabel, ma il pugno di Pegasus ha svelato un’iscrizione sul muro della nona casa, lasciata anni prima da Micene. Virgo e un ritrovato Ioria sopraggiungono, spiegando che il vero traditore è il Sacerdote, con il Leone che racconta come l’uomo lo abbia plagiato quando lui era tornato ad accusarlo, prendendo il controllo della sua volontà. I Cavalieri d’Oro comprendono che un altro uomo si finge Sacerdote, e deducono si tratti di Gemini, sopravvissuto agli eventi di sedici anni prima. In quel momento, arrivano anche Mur, Toro, Cristal, Sirio e Isabel che corre dal moribondo Pegasus. I Cavalieri d’Oro capiscono che è lei la vera Atena, ma la ragazza se ne disinteressa, desiderosa solo di salvare Pegasus e gli altri che hanno sempre creduto in lei. Nonostante la ferita della Freccia, cerca di risanare il ragazzo, ben presto sostenuta anche da Sirio, Cristal e Andromeda, ciascuno a modo suo legato all’amico che sin dall’infanzia li ha sempre spinti e motivati. Grazie all’unione dei loro cosmi, Pegasus riapre gli occhi, e si manifesta anche l’armatura del Sagittario.
Poco più in alto, nelle stanze del Sacerdote, Fish avverte che i traditori ormai sono vicini e consiglia di portare in salvo Atena. L’uomo gli risponde che Atena non c’è più e lo colpisce a tradimento con la Dimensione Oscura, facendolo precipitare esanime davanti alla nona casa. Subito dopo, si manifesta al mondo, facendo crollare parte del Grande Tempio, bombardando il resto con una pioggia di meteore infuocate e animando una gigantesca statua di pietra. I Cavalieri d’Oro corrono a combattere per difendere Atena, ma il Sacerdote, che ormai ha assorbito il potere della Dea, può rivelare di essere Gemini e si prepara a uccidere la ragazza. Un furioso Pegasus, forte a sua volta del cosmo di Atena, però glielo impedisce, e tra i due inizia uno scontro serrato più o meno alla pari. Alla lunga, Pegasus sembra incapace di contenere e controllare il cosmo di Atena, ma il pensiero degli amici gli permette di risvegliare il settimo senso e manifestare i poteri dei compagni in una specie di enorme bracciale dell’armatura, che respinge l’Esplosione Galattica di Gemini e il Cavaliere stesso. Contemporaneamente, agendo in gruppo, i Cavalieri d’Oro distruggono la statua gigante.
La battaglia sembra conclusa, ma Gemini dà fondo al potere di Atena e si fonde con un’altra statua, stavolta di una specie di demone serpente, per sferrare un raggio devastante contro Isabel. Sorretto dallo spirito di Micene, Pegasus indossa l’armatura del Sagittario e si trasforma in una sorta di centauro d’oro. Salvata Isabel, galoppa nell’aria e, schivando i dardi del nemico, si prepara a scoccare contro Gemini la freccia d’oro, in cui anche la ragazza, ormai trasformatasi totalmente in Atena, riversa il suo potere. La freccia trapassa Gemini e distrugge la statua, segnando la fine definitiva dello scontro. Con la falsa Atena andata distrutta nel combattimento, Isabel ascolta e perdona il morente Gemini, corrotto dalla tentazione del potere assoluto. Poi, insieme ai restanti Cavalieri d’Oro, si presenta agli abitanti del Grande Tempio, giurando di proteggere tutti con il suo cosmo.
Qualche tempo dopo, tornata a Tokyo, Isabel festeggia finalmente il suo compleanno con Mylock, Pegasus, Sirio, Cristal e Andromeda.
Dati originali: Pegasus: Pegasus Seiya; Sirio: Dragon Shiryu; Cristal: Cygnus Hyoga; Andromeda: Andromeda Shun; Phoenix: Phoenix Ikki; Isabel: Saori Kido; Mur: Aries Mu; Toro: Taurus Aldebaran; Gemini: Gemini Saga; Cancer: Cancer DeathMask; Ioria: Leo Aioria; Virgo: Virgo Shaka; Scorpio: Scorpio Milo; Micene: Sagittarius Aioros; Capricorn: Capricorn Shura; Acquarius: Aquarius Camus; Fish: Pisces Aphrodite; Mylock: Tatsumi; Alman di Thule: Mitsumasa Kido; Freccia: Sagitta.
Manga: Il film non esiste nel manga, anche se è basato sulla saga del Grande Tempio, volumi 7-13 edizione originale.
La logica, questa sconosciuta: Micene ha le ali, ma come fanno Gemini e Capricorn a volare, restando addirittura sospesi a mezz’aria in alcune scene? Alman ha un quaderno di note che lo conduce alla caverna sull’Himalaya, ma non viene data la minima spiegazione su come sia in suo possesso e su cosa l’abbia spinto fin lì. Inoltre la caverna sembra legata al Santuario visti i simboli sulla stele, ma la questione rimane in sospeso. Alla morte di Micene, il suo corpo scompare lasciando solo l’armatura. Come hanno fatto Alman e Mylock a portare in salvo una neonata mezza nuda, con tanto di culla, dalle profondità di un ghiacciaio sull’Himalaya? Mylock svela a Isabel la verità sulla sua identità divina mentre guida l’auto, come se stesse parlando dei programmi per la cena, e lei sembra più annoiata che sbalordita nello scoprire di essere una Dea. Pegasus ha l’orologio personalizzato con tanto di logo, mentre Cristal ha avuto il tempo di imparare a guidare la moto. Come nella serie classica, la tecnica di Freccia non ha senso: un dardo innocuo, che permette al Sacerdote di sottrarre il cosmo della vittima, oltre a essere inutile in un vero scontro crea una strana dipendenza tra il Cavaliere e il messo della Dea. La falsa Atena creata da Gemini è identica ad Isabel, che però il Cavaliere d’Oro non aveva mai visto, specie da adulta. Sirio insegue Freccia, ma non percepisce lo scontro tra lui e Phoenix. I ciondoli si trasformano nelle armature che i Cavalieri indossano, ma quando i quattro raggiungono il Grande Tempio compaiono insieme alle corazze. Perché partire dall’aeroporto e non unire i ciondoli direttamente nel giardino di Villa Thule? Il piano di Mur non ha senso, sarebbe più logico lasciare Isabel a uno o due Cavalieri di Bronzo e affrontare di persona i Cavalieri d’Oro delle case successive. Cancer non commenta minimamente la scomparsa di Cristal dagli inferi. Ioria in qualche modo sa che Pegasus ha spezzato il corno di Toro. Phoenix arriva alla casa di Sagitter, ma come supera le precedenti? Quando Phoenix e Capricorn iniziano a combattere Andromeda è in piedi, ma poco dopo è svenuto a terra. Sirio si toglie l’armatura negli Inferi e non se ne vede traccia alla quarta casa, ma alla nona l’indossa di nuovo. Che senso ha la distruzione del Grande Tempio? Ad inizio film Capricorn, Gemini e Micene volano, ma poi contro la statua i Cavalieri si limitano a saltare o ad attaccare da terra.
Note: Il film, annunciato e poi posticipato un paio di volte, nasce per celebrare il 25° anniversario dei Cavalieri ed ha richiesto circa sei anni di produzione, con Kurumada che ha partecipato al nuovo design delle armature e preso svariate decisioni sulla trama in veste autore e produttore esecutivo. La decisione di incentrarlo sulla saga delle Dodici Case è stata frutto di una ricerca di marketing, scegliendo la più amata dai fan, nonché quella con più personaggi di cui fosse possibile fare il modellino. Il budget è stato di 30 milioni di dollari, ovvero poco in più di quelli di Capitan Harlock, uscito l’anno precedente in Giappone. Ad inizio film, vediamo Micene e i suoi inseguitori attraversare le galassie, suggerendo che il Grande Tempio non si trovi nemmeno sulla terra ma in qualche altro luogo o dimensione. Anche se non viene detto espressamente, il Gemini che compare in quelle scene dovrebbe essere l’armatura vuota, con il vero Cavaliere già nei panni del Sacerdote, che finge la morte per poter agire indisturbato. Ciò viene facilitato dai nuovi elmi che all’occorrenza possono chiudersi e diventare completamente integrali, nascondendo anche i tratti del viso. Il fatto che il colpo mortale a Micene sia assestato da Capricorn è coerente con la continuity classica vista in anime, manga ed Episode G, mentre è la prima volta che Gemini partecipa attivamente e viene dato per morto. La caverna himalayana in cui Micene finisce chissà come sembra legata al Grande Tempio, visto che all’interno ci sono strani cristalli e una stele con i simboli dello zodiaco simile alla ruota che Gemini usa nella seconda parte del film per assorbire il cosmo di Atena. Alman non la trova per caso, ma va a colpo sicuro seguendo le indicazioni di un libricino la cui origine rimane ignota. Micene mostra poteri telepatici e rivela ad Alman quel che è successo con un solo sguardo. Alla sua morte, il corpo scompare, e l’armatura si trasforma in una specie di quadro con il simbolo del Sagittario. Ciò accade anche più avanti a quella del Cancro, mentre le armature dei protagonisti si chiudono in piastrine simili a quelle dei militari, da cui esce lo scrigno, che si trasforma in totem, che si trasforma in armatura. L’idea probabilmente viene da Saint Seiya Omega, anime sempre della Toei, che nella prima stagione eliminò gli scrigni e i totem ritenendoli poco estetici. A furor di popolo, vennero però reintrodotti nella seconda stagione. Qui, a quanto pare, le dimensioni cambiano a seconda del grado dell’armatura, con quelle di bronzo che sono piastrine e quelle d’oro che sono grandi come quadri. Sempre da Omega, viene l’idea della falsa Atena, in questo caso un fantoccio animato da Gemini. A differenza della serie classica, tra prologo ed eventi principali passano 16 anni e non 13. Si accenna al fatto che i protagonisti sono orfani raccolti da Alman e amici da bambini, ma non è chiaro se siano i soli a essere stati inviati all’addestramento, o se esistano anche Asher e compagni. Se ci sono, comunque, non se ne accenna mai, e non c’è nessuna Guerra Galattica in questa versione degli eventi. Altri dettagli su cui il film glissa, in misura diversa, sono la sorella di Pegasus, la mamma di Cristal e il maestro di Sirio. Della prima non si accenna mai e potrebbe non esistere neppure; la seconda esiste, e nello storyboard il Cigno porta al collo un ciondolo con all’interno la sua foto (al posto della croce d’oro), che - in una scena poi non realizzata - Acquarius distrugge per motivarlo alla lotta; Libra, infine, viene citato da Mur e compare nei settei ma non nel film, anche se lo si può intravedere sulla copertina della rivista che Sirio legge a Villa Thule, in quello che probabilmente è un’easter egg. Altra piccola citazione è la scena di Cristal che arriva in moto, visto che nell’anime classico in un episodio guida la macchina.
Descrivendo i Cavalieri, Mylock usa le celebri parole "i loro pugni fendono il cielo e i loro calci spaccano la terra", proveniente dalla serie classica e ripresa in quasi ogni serie. Mentre parla, guida l’auto - che parrebbe una Rolls Royce - sul Rainbow Bridge di Tokyo, contribuendo ad ambientare fermamente il film ai giorni nostri. Anche se non viene mai detto espressamente, Alman è morto nei 16 anni, lasciando la fondazione Thule a Isabel. La ragazza in questa continuity parrebbe mancina, visto che porta l’orologio sul polso destro piuttosto che sul sinistro come si fa di solito. Quando Pegasus entra in scena, ha al polso un orologio con il suo stesso logo: esiste realmente, ed è parte del merchandising del film, come pure le piastrine delle armature e una serie di altri prodotti, inclusa persino una busta per la spesa. Non si capisce bene se i tipi che attaccano Isabel siano Cavalieri o soldati, visto che le forme delle corazze fanno pensare alla seconda, i fregi che si illuminano con il cosmo alla prima. I protagonisti sembrano massacrarli, ma nelle scene finali li si rivede tra la folla, quindi o sono sopravvissuti o sono davvero soldati con corazze comuni prodotte in massa. Per la prima volta, le armature hanno elmi a scomparsa, che passano da casco a diadema a nulla a seconda delle situazioni e delle necessità, e in particolare per Cristal è la prima volta che la protezione della testa è integrale. Non si tratta dell’unica novità estetica, ad esempio i fregi si illuminano quando il cosmo brucia, diventando fosforescenti al neon; alcuni pezzi, specie i bracciali di Pegasus, si aprono e modificano, mentre le catene di Andromeda non sono più di tanto avvolte attorno ai bracciali, ma sembrano venir generate dai fregi su di essi. A livello del corpo, è un’apoteosi di orecchini, piercing, anelli e tatuaggi vari. Cristal ha vari anelli alle dita; Phoenix, oltre alla solita cicatrice, indossa dei piccoli orecchini; Betelgeuse ha arco e freccia tatuati sul mento; Ioria ha un vistoso piercing al labbro, e Toro uno ancora più visibile al naso, a mò di anello da bovino; Acquarius e, in misura maggiore, Cancer hanno i capelli pettinati in trecce, con il secondo che ha anche vari tatuaggi sul petto villoso e sulle braccia, oltre a una cicatrice sull’occhio sinistro. Sul personaggio, l’animatore Raul Carvajal ha spiegato che è stato mutuato sul Jack Sparrow di Johnny Depp, da cui le movenze e il balletto iniziali.
L’attacco di Ioria rovina la pettinatura di Isabel, che in seguito decide di targliarli più corti prima della partenza. Il taglio dei capelli, spesso visto negli anime in momenti di crisi, è un momento simbolico per le ragazze giapponesi, e indica il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Nel contesto dell’opera, è anche una strizzata d’occhi a Next Dimension, dove Isabel è costretta a cedere una ciocca di capelli ad Ecate per poter raggiungere il tempio di Artemide, e a Lost Canvas, dove avviene brevemente la stessa cosa. Il fatto che Freccia spari i suoi dardi con una balestra potrebbe suggerire che in questa versione il divieto di Atena alle armi sia meno vincolante. L’inseguimento porta Phoenix tra le strade di Tokyo dove si scorgono i nomi di vari locali, tra cui il bar/ristorante Ma Ten Lau, che però, stando almeno a una ricerca sul web, non dovrebbe esistere davvero. Il nuovo Grande Tempio sembra una specie di grande città, con le Dodici Case e l’arena fluttianti in aria e collegate tra loro da una serie di ponti ad arco. I palazzi assomigliano esternamente a cattedrali con torri e guglie, e parrebbero tutti uguali tra loro. Sotto di essi, ci sono enormi statue di uomini che mimano il gesto di sorreggerli, pur non poggiando i piedi da nessuna parte. La casa dell’Ariete ha un interno marmoreo e cristallino, forse in riferimento al Crystal Wall di Mur; quella del Toro è più in penombra, con grossi lampadari ma soprattutto immense tavolate di piatti di ogni tipo, che il Cavaliere degusta a suo piacimento; la casa di Gemini non compare mai, come pure Vergine, Bilancia e Pesci, mentre quella del Cancro mantiene le tradizionali teste, che però adesso sono multicolore, possono parlare e cantare, e nel caso persino illuminarsi; la casa del Leone ha l’eleganza di un palazzo rinascimentale, con piante, marmi bianchi, fregi in oro, dipinti, mosaici e mobili antichi; la casa dello Scorpione si vede pochissimo, è illuminata di fiaccole ma parrebbe abbastanza spartana e austera, come pure quella del Sagittario, che ha all’interno una specie di arena; la casa dell’Acquario infine ricorda il regno marino di Nettuno, con un soffitto d’acqua, un interno totalmente spoglio e colonne varie a pianta circolare.
Tra i Cavalieri, Mur - che indossa gli occhiali - adesso può concentrare il Crystal Wall attorno ad un punto più piccolo, in pratica sigillando il pugno di Pegasus e impedendogli di attaccare. Toro sembra invece in grado di lanciare il suo colpo segreto diviso in più attacchi, in maniera simile al Fulmine di Pegasus, mentre Cancer lancia due Strati di Spirito contemporaneamente, pur senza chiamarli per nome. Il cambiamento più interessante però è Scorpio, che in questa versione è una ragazza, probabilmente in riferimento a Sonia dello Scorpione in Omega. La curiosità è che in questo caso la Toei ha scelto di render donna uno dei Cavalieri più amato dalle fan, sostituendo la sua amicizia con Acquarius con un rapporto di amichevole ostilità nei confronti di Capricorn. Questi due Cavalieri d’Oro tra l’altro fanno le figure migliori del film, sconfiggendo Pegasus, Andromeda e persino Phoenix in maniera netta. Se per i primi due è in fondo comprensibile, visto che avevano già lottato nelle case inferiori, stupisce la sconfitta del terzo, che crolla svenuto senza possibilità di reagire, ricevendo solo un blando complimento a parole dall’avversario che se lo immaginava più debole. Considerando che Pegasus sconfigge Gemini grazie ai compagni e all’armatura del Sagittario, Sirio e Cristal finiscono per essere i soli a vincere un avversario alla pari, ma non è chiaro se nel farlo raggiungano o meno il settimo senso. Le ragioni della discesa di Capricorn nella casa di Sagitter sono spiegate nel materiale promozionale: essendo un uomo violento e amante della battaglia, non ce l’ha fatta più ad aspettare ed ha anticipato i tempi. La possessione di Ioria, avvenuta tramite gli occhi, potrebbe invece essere un riferimento a Naruto, dove i membri del clan Uchiha possiedono questo tipo di capacità. Virgo, che per la prima volta ha i capelli rossi, libera il compagno aprendo i propri occhi, che in questa versione sono dorati. La fine peggiore però la fa il povero Fish, ucciso da una semplice caduta, con le crepe dell’impatto che disegnano i petali di un’enorme rosa. Un elemento che non viene mai spiegato del tutto è la farfalla luminosa che compare di tanto in tanto attorno al Sacerdote, incluso dopo la sua morte. Nella serie classica, questo tipo di farfalle vengono dagli inferi e si chiamano Fairy, sotto il controllo di Pandora e dello Spectre di Papillon. Difficile dire se questa del film sia una Fairy o meno, ma visto che l’eventuale seguito sarà incentrato proprio sulla serie di Hades, non è fuori dal reame delle possibilità immaginare che il dio o chi per lui abbia agito dietro le quinte causando o almeno propiziando il tradimento di Gemini.
Commenti: Dovendo descrivere il film in due parole, è un’occasione mancata. Questo genere di prodotto, una grande produzione a distribuzione cinematografica da 30 milioni di dollari di budget, sarebbe stata perfetta per riavvicinare i fan della serie classica non troppo soddisfatti dei vari spin-off, quelli che gli spin-off non li conoscono proprio e che sono fermi alle 114 puntate originali, e tutta una serie di spettatori più giovani che avrebbero potuto così conoscere le gesta dei protettori di Atena. Purtroppo, a monte si è scelto di puntare sulla saga delle Dodici Case, un arco sì molto amato, ma anche strapieno di personaggi che sarebbe stato impossibile rendere in maniera anche solo vagamente decente in appena 90 minuti di film. Così è: la Leggenda del Grande Tempio è un film affollato, con troppi personaggi le cui motivazioni, o persino la cui logica delle azioni, è difficile da comprendere. A loro difesa, gli sceneggiatori sembrano intuire il problema - probabilmente figlio più del dipartimento marketing che di quello artistico - e alcune idee per tentare di risolverlo sono apprezzabili, in particolare l’intervento di Virgo contro Ioria, ma rimane comunque la sensazione di una dozzina di personaggi che scivolano via senza lasciare il segno, venendo dimenticati in pochi minuti. Il caso più eclatante è il povero Fish, ucciso senza un perché, ma anche Acquarius o protagonisti come Phoenix e Andromeda sembrano essere stati inseriti più perché obbligatorio che perché avessero uno scopo vero e proprio. D’altra parte, quando lo spazio c’è, non sempre è usato adeguatamente. Gemini, privato di ogni traccia di complessità, è abominevole nella sua piattezza, mentre Cancer, con la canzoncina iniziale di presentazione e le teste canterine psichedeliche, risulta addirittura grottesco. Tendente al ridicolo è anche Sirio, con il vizio di indossare sempre l’armatura e stare a braccia incrociate, mentre Pegasus, invecchiato di tre anni all’anagrafe rispetto alla serie classica, li ha persi a livello di maturità e finisce per rendersi inguardabile quando accompagna a gesti i dialoghi degli amici. Le poche note positive - un Capricorn più nel vivo della storia, una Scorpio aggressiva e combattiva, e una lady Isabel molto umana con cui per una volta non è difficile identificarsi - ammortizzano ma non riescono a far svanire la sensazione di trovarsi di fronte ai cugini poveri dei personaggi che conoscevamo. Certo, un film del genere non si va a vedere (solo) per la trama, e c’è anche un comparto tecnico di cui parlare, fatto da una colonna sonora a tratti ripetitiva ma comunque gasante, e da animazioni e espressioni facciali curatissime. Purtroppo, se il potenziale è grande, lo stesso non può dirsi della resa: gli scontri sono spettacolari, l’attenzione per i dettagli elevata, e, finché durano fanno dimenticare il resto, ma il problema è proprio che non durano, risolvendosi sempre in scambi rapidissimi con tanto fumo e poco arrosto, con qualsiasi traccia di strategia o tattica (che già non abbondano nella serie classica) sacrificata sull’altare degli effetti speciali. A far da ciliegina al tutto, alcune scelte esteticamente bizzarre, dal Grande Tempio mutato in uno scarto di Final Fantasy che non si capisce dove si trovi, al Pegasus centauro e al Gemini verde fosforescente del finale, passando per un’apoteosi di piercing, orecchini e tatuaggi difficili da prendere sul serio. Improbabile insomma che il film possa portare nuovi fan: ai vecchi non piacerà, e chi tra i nuovi dovesse trovarlo piacevole, resterà poi spiazzato dalle differenze di tono e temi della serie classica. Come detto, insomma, un’occasione mancata.