OAV 3

LA LEGGENDA DEI GUERRIERI SCARLATTI

«LA LEGGENDA DEI GUERRIERI SCARLATTI»

Data di creazione Dicembre 1988

Durata 75 minuti circa

Regia Shigeyasu Yamauchi

Sceneggiatura Yoshiyuki Suga

Disegnatori Shingo Araki, Michi Himeno

Cast: Musiche: Seiji Yokohama. Animazioni: M. Himeno e vari collaboratori. Fondali: Tadao Kubota. Effetti Speciali: Chiaki Hirao. Effetti Sonori: Y. Imano

Periodo di ambientazione Incerto. Sicuramente dopo il 73° episodio, è anche possibile dopo il 114°. Il periodo di realizzazione comunque coincide con la saga di Asgard della serie tv.

Personaggi presenti: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Isabel, Apollo, Atlas, Jao, Berenice, Gemini, Capricorn, Acquarius, Fish, Cancer, Maestro dei Cinque Picchi, Fiore di Luna, madre di Cristal.

Come Atena si è reincarnata in Lady Isabel, così Apollo, dio del sole, si reincarna in un ragazzo terrestre per portare a termine il suo piano: la distruzione del mondo. Lady Isabel ed i cavalieri si trovano in una tenuta in campagna e la fanciulla è sola quando appare il Dio, insieme ai suoi tre cavalieri. Apollo spiega il motivo per cui è tornato sulla terra: vuole provocare un fuoco purificatore che distrugga l’umanità, ormai corrotta. Isabel è stupefatta dal piano del fratello, ma Apollo, che ha il potere di leggere nella mente, afferma che è l’unica cosa che si può fare. In quel momento arrivano Pegasus e gli altri, che, di ritorno da una passeggiata nel bosco, vedono Apollo ed i suoi cavalieri. Uno dei cavalieri di Apollo si alza ed afferma che Atena non è più sotto la loro protezione. Il suo nome è Atlas, della costellazione della corona, mentre gli altri due sono Jao della Lince e Berenice, stella della chioma di Berenice. Ma i tre non sono soli, dall’ombra degli alberi appaiono infatti Gemini, Cancer, Capricorn, Acquarius e Fish, i cavalieri caduti nella battaglia alle dodici case. Apollo li ha infatti riportati in vita ed essi hanno giurato di seguirlo. Pegasus si scaglia contro Apollo, ma Atlas si pone davanti a lui. L’eroe si prepara a reagire ma "Cedi le tue armi!" ordina Lady Isabel, e Pegasus è duramente colpito da Atlas. Sirio, Cristal ed Andromeda corrono ad aiutarlo, ma sempre Lady Isabel ordina loro di non intromettersi, e prosegue affermando di aver deciso di andare via con Apollo. Benché ferito, Pegasus cerca di fermarla, ma Atlas lo colpisce di nuovo ed è sul punto di ucciderlo, quando è fermato da Apollo, che non vuole che il luogo dove ha ritrovato sua sorella sia sporcato dal sangue di Pegasus. Così, Apollo, Atena e gli altri cavalieri vanno via. Qualche ora dopo, i quattro eroi sono alla darsena, a casa di Pegasus, dove Andromeda gli cura una ferita. Lì, Cristal afferma che Isabel è cambiata, la natura divina ha preso il sopravvento tant’è che non ha mosso un dito per aiutare Pegasus. Pegasus è d’accordo, e racconta di essersi sentito messo da parte dal profondo legame fraterno che c’è fra Atena ed Apollo. Piangendo, il cavaliere va via, mentre Cristal si reca in Siberia e Sirio ai 5 picchi. Lì, l’eroe viene messo al corrente dal maestro sui grandi poteri di Apollo, un tempo superiori a quelli di Zeus. In Grecia, Apollo suona la lira quando gli si avvicina Atena che ascolta la sua melodia. All’improvviso, la fanciulla alza lo scettro contro il fratello e da esso scaturisce un raggio luminoso. Apollo però si difende dall’attacco e ne chiede il motivo ad Atena "Non avrei mai potuto permetterti di distruggere l’umanità" dice la fanciulla prima di essere colpita a morte da Apollo, e contemporaneamente chiede perdono ai cavalieri per aver sperato di vincere senza di loro. Capricorn ed Acquarius si ribellano al Dio, ma sono sconfitti da Jao col suo "Artiglio Luminoso", e Berenice. Apollo intanto bacia il corpo di Atena, con il suo spirito la guiderà fino all’elisio dove potrà riposare in pace. I cavalieri intanto sentono sparire il cosmo della loro dea e piangono lacrime amare. Il giorno dopo, Andromeda si reca in Grecia ed è intento a scalare una delle montagne quando si imbatte in Sirio e Cristal. Dopo aver detto ai due amici che anche Pegasus è corso in Grecia, il cavaliere si chiede quante speranze possano avere contro una divinità così potente, ma Sirio afferma che devono provare perché ormai tutto è nelle loro mani. Non si sono mai lasciati abbattere fino al quel momento e non lo faranno certo ora. Così i tre amici si separano. Pegasus intanto sta cercando il tempio di Apollo, ma è sorpreso da Atlas che, dopo avergli ripetuto che Atena è morta, lo affronta. Pegasus è deciso a vendicare Isabel, ma i suoi colpi non superano la difesa di Apollo. Pegasus è inoltre demotivato, la fine di Atena lo ha gettato nello sconforto e dentro di se l’eroe dubita di poter sconfiggere Apollo, e così non si oppone al "Fuoco della Corona" di Atlas che lo travolge. Parte dell’armatura di Pegasus va in pezzi, mentre Atlas spiega che la sua corazza è stata forgiata da Apollo in persona ed è indistruttibile. Colpito di nuovo, Pegasus cade al suolo e si prepara a morire, felice perché presto rivedrà Isabel. Sirio intanto si imbatte in Cancer, ora fedele ad Apollo che è il più forte, ed i due si affrontano nel regno di Ade. Sirio sembra in difficoltà, ma poi vede lo spirito di Isabel andare verso la bocca di Ade. Cancer spiega che Atena è diretta all’elisio e non sarà morta finché la sua anima non vi arriverà, e questa speranza da nuovo vigore a Sirio "Ora so che Atena è viva. Posso salvarla dalle tenebre che l’avvolgono ed è quello che farò sconfiggendo te." Afferma l’eroe e poi travolge Cancer col Drago nascente. Tornato sulla terra insieme a Cancer, nuovamente morto, Sirio si appresta a correre da Apollo, ma è avvolto dai capelli della chioma di Berenice che emanano una scarica di energia. L’armatura di Sirio va in pezzi, ed il cavaliere cade svenuto in una pozza d’acqua. Andromeda intanto sta ammirando delle rose rosse quando si imbatte in Fish, desideroso di vendicare la sua sconfitta alle dodici case poiché ha turbato la sua bellezza. Andromeda usa la sua nebulosa, ma Fish la evita e conficca la sua rosa bianca nel cuore del cavaliere. A salvarlo da certa fine interviene Phoenix, che con le ali della fenice ha la meglio sul Fish che finisce ucciso da una sua stessa rosa. Mentre i due si allontanano però giunge Atlas che li atterra col "Fuoco della Corona" frantumando le loro armature. Qualche ora dopo sta ormai calando la notte quando Pegasus si risveglia e trova davanti a lui Gemini. Il cavaliere d’oro spiega a Pegasus i motivi della scelta di Atena, la fanciulla aveva deciso di evitare loro una terribile battaglia e per questo aveva seguito Apollo, decisa a sconfiggerlo. Commosso, Pegasus si rialza ed attacca, ma dopo averlo atterrato, Gemini gli rimprovera il suo comportamento e la sua mancanza di fiducia. Sirio e gli altri stanno comportandosi molto meglio e lottano anche per lui, ma lui ha rinunciato a combattere, convinto che non ci sono più speranze. Pegasus allora si alza e decide di seguire l’esempio dei suoi amici. Espande allora il suo cosmo fino ai limiti estremi, come alle dodici case, e travolge Gemini. Il cavaliere d’oro felice, spiega di essere riuscito nel suo intento e di avere ridato a Pegasus la volontà di combattere, quando all’improvviso sopraggiunge Jao. Gemini dice allora a Pegasus di proseguire ed affronta Jao, unendo il proprio cosmo al suo e sconfiggendolo sacrificando la sua vita. Cristal nel frattempo ha raggiunto Apollo, che gli ordina di costruire una bara col ghiaccio della Siberia per il corpo di Atena. Al netto rifiuto del cavaliere, Berenice lo attacca ed avvolge il corpo di Cristal con i capelli della chioma di Berenice, frantumando la sua armatura. Sul punto di cedere, Cristal vede la croce del Nord donatagli dalla madre, e ricorda come quest’ultima, pur non avendo vissuto una vita facile, gli abbia sempre insegnato a seguire la giustizia. L’eroe espande allora il suo cosmo fino ai limiti massimi e travolge Berenice con l’aurora del nord. Il cavaliere del sole è sconfitto e Cristal cade svenuto. E’ ormai notte quando il Cigno si riprende e raggiunge Atlas, fermo davanti alla porta del tempio di Apollo, ma il cavaliere del cigno è facilmente atterrato dal nemico. Sopraggiungono allora Andromeda e Phoenix, e subito dopo Sirio, ma Atlas, liberatosi dalla catena lanciatagli da Andromeda, colpisce i due fratelli e poi, fermato il Drago Nascente, travolge Sirio col "Fuoco della corona". Sembra la fine quando arriva Pegasus che, seppur ferito, si scaglia contro Atlas. L’attacco però non sortisce risultati e Pegasus cade al suolo. Apollo intanto avvia il fuoco purificatore e le città del mondo iniziano a crollare per terremoti ed eruzioni vulcaniche. Pegasus è ormai in fin di vita, ma decide di non arrendersi, e con lui Sirio e Cristal. I tre eroi espandono i loro cosmi e dal nulla appaiono le armature di Sagitter, Libra ed Acquarius che si dispongono su di loro. I cavalieri travolgono allora Atlas, che cade a terra morto, e corrono da Apollo, ma Sirio e Cristal vengono atterrati da un raggio del Dio ed i colpi di Pegasus non danno risultati. Colpito più volte, Pegasus sta per cedere ma trova la forza di chiamare Atena e la sua voce ed il suo cosmo riescono a strapparla dalle tenebre infernali riportandola in vita. Isabel si alza e Pegasus incocca la freccia di Micene contro Apollo. Per la prima volta il Dio ha paura, paura della determinazione che si legge negli occhi di Pegasus, ed inoltre è tentato di lasciarsi sconfiggere. Pegasus, al cui cosmo si sono uniti i cinque amici, scaglia allora la freccia d’oro che trafigge Apollo, il cui corpo terrestre muore. Il piano di Apollo è fallito ed i disastri da lui provocati cessano. "Il sole che non voleva tramontare sta calando, il giorno cederà il posto ad una notte serena, e poi una nuova alba aspetterà gli uomini" dice il maestro dei 5 picchi. La terra è salva ancora una volta, grazie al valore di Atena e dei suoi cinque cavalieri.

Doppiatori: Apollo: Claudio Moneta. Gemini: Alberto Sette. Cancer: Orlando Mezzabotta. Capricorn: Oliviero Corbetta. Acquarius: Stefano Albertini. Fish: Gabriele Calindri. Maestro dei Cinque Picchi: Calogero Sante

Censure Mediaset Taglio solo all'inizio, per evitare di mostrare le scritte in giapponese sugli autori del film.

Dati originali: Apollo: Abel. Atlas: Atlas. Jao: Jaoh. Berenice: Berenike. Fuoco della Corona: Burning Corona. Artiglio Luminoso: Shining Hell Clow

Manga: L'OAV non esiste nel manga.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato.

Fonti: Apollo è ovviamente il Dio del sole della mitologia greca, figlio di Zeus e fratello di Artemide. Per maggiori informazioni su di lui vi rimando alla sezione "mitologia" del sito. Atlas è il nome originale di Atlante, il titano che nel mito greco è destinato a reggere il mondo sulle sue spalle. La sua costellazione potrebbe essere sia la Carena, (una costellazione australe che, insieme ad altre due, forma il gruppo della Nave di Argo, e che comprende la stella Canopo, la più brillante del cielo dopo Sirio), che la Corona Australe (una piccola costellazione a Sud del Sagittario). E' invece improbabile che sia la Corona Boreale, perché questa costellazione è già rappresentata dal Maestro dei Ghiacci. La Lince è una costellazione che si trova vicino l'Orsa Maggiore ed ha stelle poco luminose. Berenice appartiene alla Chioma di Berenice, una piccola costellazione boreale posta vicino all'equatore e formata da un ammasso di stelle. Il nome è ispirato alla leggenda della regina d'Egitto Berenice. Abel, il nome originale di Apollo, è il nome di vari personaggi storici, ma probabilmente è solo una coincidenza, visto che nessuno di loro ha nulla a che fare col sole. Per Gemini, Cancer, Capricorn, Acquarius e Fish vedi rispettivamente episodi 44, 39 e 48, 65, 67 e 68 Il Maestro dei Cinque Picchi fa un riferimento ad Avalon, ma è probabilmente un errore perché questo è il nome di un'isola incantata del ciclo Arturiano, e non di un personaggio mitologico.

La logica, questa sconosciuta: Isabel incontra Apollo con indosso i suoi vestiti abituali, poi, nel ruscello, ha abiti diversi, ma sulla veranda ha di nuovo quelli di prima. Nel 66°episodio il corpo di Capricorn era bruciato nello spazio, mentre nel 50° si aveva l'impressione che Cancer fosse caduto "fisicamente" nella Bocca di Ade, eppure ora sembra che entrambi fossero sepolti al Grande Tempio. Per di più, Capricorn ha di nuovo il braccio destro. La casa di Pegasus non assomiglia affatto a quella vista nell'11° episodio. Nella scena delle reazioni alla morte di Isabel i tempi sono assurdi: al tramonto Sirio e Cristal erano insieme a Pegasus a Nuova Luxor, ma subito dopo, mentre a Nuova Luxor è sera, sono rispettivamente in Cina e Siberia. Perché Capricorn ed Acquarius non intervengono quando Apollo attacca Atena? Il colpo che Acquarius lancia non è l'Aurora del Nord ma il Sacro Acquarius (si riconosce dalla posa). Per quale motivo Sirio e Cristal stavano andando in Grecia da soli? Sempre in quella scena, Cristal dice "Pegasus è andato in Grecia", ma siccome anche loro sono in Grecia, dovrebbe dire "E' venuto in Grecia". Che intende Cancer nel dire "Gli altri cavalieri d'oro sono sconfitti per sempre"? Rispetto agli episodi 48-50, la Valle dell'Ade è leggermente diversa, e soprattutto mancano le fiammelle azzurre. Quando Cancer colpisce Sirio nell'aldilà, si intravede il diadema dell'armatura del Dragone, che però è andato in pezzi poco prima. Come nel secondo film, svenire a faccia in giù in acqua vuol dire morire per annegamento. Vista la gravità della situazione, Andromeda non dovrebbe fermarsi ad ammirare le rose. Phoenix lascia cadere Andromeda prima di subire il Fuoco della Corona, quindi l'armatura del cavaliere non dovrebbe essere danneggiata dal colpo. Quando Gemini incontra Pegasus sembra sia sera, ma lo scontro di Cristal con Berenice è chiaramente al tramonto. Nell'attaccare Pegasus prima e Jao poi, Gemini urla "Dimensione Oscura", ma il suo colpo sembra piuttosto l'Esplosione Galattica. Quando Sirio cade a terra dopo il Fuoco della Corona non ci sono crepe sul pavimento, ma poco dopo il suo volto ne è circondato. Quando l'armatura dell'Acquario appare, i frammenti dell'armatura del cigno vanno in pezzi e Cristal ha la maglietta blu ed i pantaloni neri invece dell'abito bianco, che però ricompare subito dopo. Quando Phoenix era a terra, il suo pettorale era squarciato nel centro, ma alla fine del film la piastra centrale è più o meno intatta.

Note: "Chi abbandona ogni speranza di vittoria e si ritira dalla lotta non è un cavaliere" Il terzo film è facilmente considerabile il migliore di tutti, e questo semplicemente perché ha più trama, essendo lungo quasi il doppio dei precedenti. La Toei aveva infatti deciso di alzare il budget a disposizione dello staff, in modo da ottenere un prodotto migliore rispetto ai precedenti. Questo film è anche quello che ha avuto maggior successo nel mondo, al punto da restare per diversi mesi in onda nei cinema messicani. Il film è incentrato sulla figura di Isabel e mostra quanto la ragazza sia importante per i cinque cavalieri, specialmente per Pegasus. Quando infatti la fanciulla sembra tradire ed abbandonare i cavalieri, Pegasus cade in un profondo stato di depressione, e forse per la prima volta nella sua vita, smette di sperare e, incapace di espandere il suo cosmo come un tempo, si lascia andare, sfiorando la morte. Il ritorno dei cavalieri d'oro defunti è una buona idea, che però viene sprecata malamente. A parte Gemini infatti, gli altri quattro cavalieri mostrano una forza ridicola, al punto che Fish è sconfitto da Phoenix con un colpo solo. Riguardo alla realizzazione, gli effetti luminosi sono usati meno spesso rispetto al film precedente e sono per lo più condensati nel finale, nelle scene in cui Apollo usa il suo cosmo. Notevole anche l'effetto "tramonto" nella scena a casa di Pegasus. Anche le musiche, pur in uno stile diverso rispetto al film precedente, risultano godibili, specie la lira di Apollo e la musica di sottofondo al duello tra Sirio e Cancer. Il doppiaggio è ben fatto, specie durante i monologhi di Pegasus, Isabel ed Apollo. Fra le scene più belle, la riunione dei cavalieri a casa di Pegasus, le diverse reazione alla presunta morte di Lady Isabel, la decisione di Sirio, Cristal ed Andromeda di combattere, il flashback di Cristal e sua madre, il cambiamento degli occhi di Pegasus quando decide di reagire ed ovviamente la scena in cui i tre cavalieri indossano le armature d'oro.

C'è una curiosità sul titolo del film: nonostante il titolo giapponese (Shinku no Shonen Densetsu) significhi letteralmente "La leggenda dei guerrieri scarlatti", il film è spesso noto col nome "La leggenda del ragazzo del sole", che è stato anche usato come titolo del terzo Anime Comic edito dalla Starcomics. All'inizio del film le città del mondo stanno già iniziando a cadere, segno che Apollo sta già usando il suo potere. Apollo ed Atena si riconoscono immediatamente, probabilmente attraverso i loro cosmi. A differenza di Atena, è possibile che Apollo stia usando il suo vero corpo, visto che nel racconto del Maestro dei Cinque Picchi ha lo stesso aspetto. Come già Discordia nel primo film, il Dio non indossa alcuna armatura. Come detto da Apollo stesso, è passato molto tempo dal suo ultimo incontro con Atena, ed infatti nella mitologia non ci sono particolari contese che li riguardano. Il Maestro dei Cinque Picchi potrebbe aver conosciuto Apollo di persona, anche se è più probabile che ne abbia solo sentito parlare. Apollo accenna al mito del diluvio universale che, nella mitologia greca, fu voluto da Zeus. Nel mito si salvarono solo due persone: Deucalione e sua moglie Pirra, che in seguito ottennero il permesso di ricreare la razza umana. Isabel offre ad Apollo quello che potrebbe essere tè. L'abitazione della ragazza non sembra il solito palazzo, e potrebbe essere una villa in campagna. Accanto all'edificio c'è un fitto bosco. Apollo può leggere nel pensiero di chiunque, inclusa una divinità. E' molto probabile che sia per questo che Isabel si comporta con tanta freddezza con i cavalieri, al punto che poco dopo Cristal ipotizza che la natura divina abbia preso il sopravvento in lei. Atlas, Jao e Berenice hanno sentito parlare della battaglia alle dodici case e sembrano conoscere almeno Pegasus di fama. Più avanti, Atlas si chiede ironicamente come ha fatto a diventare "Il primo tra i cavalieri". Apollo ha il potere di riportare in vita i defunti, proprio come Discordia. Tutti i cavalieri d'oro riposavano in un mausoleo, verosimilmente al Grande Tempio, in cinque bare poste una accanto all'altra in quello che sembra un ordine casuale. Indosso, i cadaveri avevano il lenzuolo funebre tipico della Grecia antica. Il redivivo Gemini ha i capelli blu, il che conferma che la sua metà malvagia è scomparsa per sempre nel 73° episodio. Fortunatamente, stavolta il cavaliere non è doppiato con una voce femminile. Anche Fish ed il Maestro dei Cinque Picchi hanno cambiato doppiatore, a causa della scomparsa di Enrico Carabelli. E' notevole che i cavalieri obbediscano a Lady Isabel anche se questo significa vedere Pegasus che rischia di essere ucciso davanti a loro. Pegasus vive ancora alla darsena, nella casa che Lamia gli aveva trovato nel 3°episodio della serie. Sul tavolo vicino al letto ci sono diverse lattine di coca cola ed una cassetta del pronto soccorso, mentre al muro sono appese due immagini di barche a vela. Neppure il Maestro dei Cinque Picchi conosce la volontà degli Dei, ma il fatto che abbiano fatto rinascere Apollo è l'ennesima conferma della loro intenzione di distruggere l'umanità. Apollo, ovviamente, sa suonare l'arpa. Nel suo tempio c'è una scultura a rilievo in cui è raffigurato insieme ad Atena (entrambi ritratti come nella mitologia classica). Dopo Reda e Sanzius nel 40° e 41° episodio, il Dio è il primo personaggi maschile a portare degli orecchini. Capricorn ed Acquarius avevano giurato fedeltà ad Apollo solo perché era alleato di Atena, quindi, nel vederla morire, si ribellano ed affrontano Atlas e gli altri. In quest'occasione le loro armature vanno in pezzi, ma più avanti l'armatura dell'Acquario ricompare, intatta. Questo, insieme alla facilità con cui Sirio distrugge l'armatura di Cancer ed alla debolezza dello stesso Cancer e di Fish, suggerisce che i cavalieri non indossino vere armature d'oro, ma solo imitazioni dotate di una resistenza ben più limitata (un po' come le surplici nere del manga di Hades). Il tempio di Apollo è in una zona imprecisata e nascosta della Grecia, la Collina della Divinità, ed è circondato da rovine di templi, che simboleggiano i pianeti che ruotano attorno al sole. Le montagne attorno alla Collina della Divinità sono percorse da pericolose correnti ascensionali. Quando Sirio salva Andromeda, quest'ultimo inizialmente è convinto che si tratti di Phoenix. A questo punto, è possibile che Andromeda conti davvero troppo sull'aiuto del fratello. Andromeda, Cristal e Sirio avevano deciso, separatamente, di andare in Grecia a cercare Apollo, o comunque ad accertarsi della morte di Atena. E' probabile che Sirio e Cristal si siano incontrati lungo il cammino, perché altrimenti avrebbero di certo chiesto ad Andromeda di accompagnarli. E' interessante notare che, in mancanza di Pegasus, è Sirio a prendere la guida del gruppo. I timori di Cristal ed Andromeda sulle loro speranze di sconfiggere un Dio suggeriscono che il film sia ambientato prima dello scontro con Nettuno. La frase di Atlas a Pegasus "Sei ridotto ai minimi termini" è di solito usata nella matematica per trovare il minimo comune denominatore di un'equazione. Le armature di Atlas, Jao e Berenice sono state forgiate da Apollo stesso ed appartengono alla categoria di armature della Corona. A quanto sembra, sono più resistenti delle armature dei cavalieri di Atena, anche se è difficile fare un paragone con quelle d'oro. Rispetto agli episodi 48-50, la Valle dell'Ade è leggermente diversa, mancano le fiammelle azzurre, il suolo ha venature rossastre e le anime assomigliano più a spiriti che a zombi. La frase di Cancer "Sirio, sei un valente condottiero", è un riferimento (il secondo in due film consecutivi) alle vecchie sigle della serie animata. E' possibile che il cosmo di Apollo si trasmetta attraverso i suoi baci ad Isabel, ma non ci sono conferme esplicite. Quando Fish lancia la prima rosa ad Andromeda (quella senza veleno), un rivoletto di sangue scorre sulla mano del cavaliere, che si è quindi punto con le spine. Come prevedibile, la bellezza è la cosa che Fish venera di più al mondo. Prima di lanciare la Nebulosa, Andromeda sgancia le catene dall'armatura, che quindi possono essere staccate anche senza togliere i bracciali. Dopo il 70° episodio Fish sembra aver imparato a schivare la Nebulosa. La rosa bianca può penetrare anche un'armatura d'oro (o presunta tale). Pegasus non aveva mai subito l'Esplosione Galattica nella serie animata. Apollo sa che Cristal può creare un sarcofago di ghiaccio. E' probabile che intenda il tipo di bara in cui lo stesso Cristal è stato rinchiuso tra il 47° ed il 59° episodio e che in principio intendesse fare compiere l'opera ad Acquarius. I seguaci di Apollo traggono energia dal sole, e quindi è difficili sconfiggerli con le tecniche del ghiaccio. Evidentemente a qualcuno del team di produzione dell'anime piacciono le tecniche che stritolano i nemici: dopo Orfeo e Mime, Berenice è già il terzo personaggio esistente solo nell'anime ad usare un colpo di questo tipo. Per la prima volta vediamo la madre di Cristal in un flashback in cui non è in punto di morte. Come intuibile, la donna era cristiana ed aveva donato la croce a Cristal qualche tempo prima del tragico naufragio. Il colpo con cui Cristal uccide Berenice non ha nome, ma a giudicare dall'aspetto potrebbe essere il Sacro Acquarius. Gemini aveva già aiutato Pegasus nel 98° episodio, sostenendolo contro Ilda. Per la prima volta, non è Pegasus il primo ad affrontare l'ultimo nemico. In qualche momento dopo la morte di Fish, Andromeda ha riattaccato le catene all'armatura. Le vere armature d'oro rendono Pegasus, Sirio e Cristal ben più forti di Atlas. In un'immagine che dura appena un secondo, si vede che è Dragone a spingere via Pegasus per proteggerlo dal colpo di Apollo. Come con Nettuno, il cosmo di Apollo rimanda al mittente gli attacchi nemici. Nell'aldilà Atena indossa la stessa tunica che ha in vita, ma non le scarpe. Tra le città distrutte dal potere di Apollo riconosciamo Parigi e New York. Il vulcano in eruzione potrebbe essere il Vesuvio, ma non ci sono prove. Apollo muore schiacciato dallo stesso rilievo che lo raffigurava insieme ad Atena, ed in seguito alla sua scomparsa il Tempio della Corona va in pezzi. Alla fine, dalla roccia emerge una scultura di Apollo e Atena (con i loro corpi mortali) che giocano come fratello e sorella. Il colpo di Berenice, che nella versione italiana non ha nome, si chiama Golden Death Hair