SAINT SEIYA EPISODE G N°8
L'UOMO DEL SIGILLO
Personaggi Presenti: Saga, Crono, Aioria, Shura, Milo, Shaka, Camus, Death Mask, Aphrodite, abitanti del Santuario.
Data: Incerto, probabilmente 27 Aprile 1979.
Lunghezza: 44 pagine in b/n.
Gli abitanti del Santuario vedono la Galaxian Explosion e sperano che l'invasore sia stato sconfitto, ma subito dopo si accorgono che la statua di Atena è avvolte dalle mani del nemico. Crono infatti si è salvato nascondendosi dietro la statua e, pur rammaricandosi della scomparsa del suo alleato Saga, ed ammirandone la forza, è ormai certo della vittoria. Il Dio poi si appresta a prendere la Megas Drepanon, ma in quel momento si accorge che Saga è ancora vivo, e tiene stretta l'arma leggendaria. Pur ferito gravemente, il cavaliere d'oro si è infatti protetto dietro la falce, proprio come Crono si è nascosto dietro la statua di Atena. Nonostante i complimenti del Dio, Saga si rammarica per la sua incapacità di sconfiggere il proprio lato oscuro e confessa che, anche se non avesse subito il Teleos Oracle, il suo futuro sarebbe segnato dall'infamia che si abbatte sui colpevoli di deicidio. Tuttavia, il cavaliere è disposto ad accettarla pur di sconfiggere Crono ed è ancora pronto a combattere. Crono si accorge delle ferite del nemico e, infuriato perchè un umano ha toccato la sua Soma, usa una nuova tecnica, il Khaos Hyetos, per annientare l'avversario. Il corpo di Saga è trafitto da una pioggia nera, che miete la vita di chi colpisce, e per un attimo sembra cedere, ma non appena Crono sfiora la Megas Drepanon, il cavaliere reagisce con l'Another Dimension. Gemini sa che il suo colpo non farà altro che rallentare il Dio, ma continua a lottare, spinto da un ardente seme di speranza che gli permette di ribellarsi al potere divino. Crono è impressionato dalla forza del cavaliere d'oro, capace di danneggiare più e più volte le sembianze temporanee create dal suo cosmo, ma si lancia di nuovo all'attacco. Improvvisamente però il Dio si ritrae, sfregiato al volto e sanguinante, mentre il suo Ichor va disperdendosi nell'aria. Incredulo, Crono guarda Saga, scoprendo che stringe in mano il gladio d'oro che gli era stato dato per uccidere Atena, la terribile arma capace di ferire anche le divinità. Spaventato, Crono si ritrae, mentre Saga è pronto a compiere il suo destino di deicida ed a sfidare il fato pur di proteggere il futuro dell'umanità. Il cavaliere si lancia per l'ultimo fendente e sta per calare la spada sul volto del Dio quando, all'ultimo momento, la metà oscura riprende il sopravvento. In lacrime, Saga crolla a terra, incapace di terminare l'attacco, e nello stesso momento i suoi capelli tornano neri. Rapidamente, il ragazzo riprende la maschera e le vesti sacerdotali e ritorna alla velocità della luce nella tredicesima casa, frustato e colmo di odio verso se stesso e la sua metà buona. Intanto, Crono avverte un altro cosmo ostile avvicinarsi rapidamente, ed infatti, dopo aver lasciato Shura alla decima casa, Aioria è arrivato alla statua, pronto alla battaglia contro il signore dei Titani. Il Dio è felice di vedere colui che è destinato a spezzare i suoi sigilli, ma Aioria è deciso ad opporsi al destino scritto dai numi e sferra subito il Lightning Bolt. Questa però era proprio la mossa che Crono sperava, ed infatti il Titano intercetta l'offensiva con la sua Soma. Nell'impatto, il Bolt viene respinto, ma anche i fulmini di Zeus si spezzano, liberando la Megas Drepanon. Crono spiega che solo un fulmine poteva annullare un altro fulmine, poi allunga finalmente la mano per impugnare la Soma. Sbalordito, Aioria osserva l'arma: incatenato all'estremità della lama c'è il vero corpo di Crono, finalmente vicino a risvegliarsi.
Glossario: Khaos Hyetos (Konton Gouu): Pioggia di Caos.
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 15 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: Crono dovrebbe percepire il cosmo di Gemini e non darlo subito per morto. I fulmini a difesa della Megas Drepanon dovrebbero impedire a Saga di toccarla, o almeno causargli dolore. Saga da dove tira fuori la spada d'oro ? La spada è molto più grande rispetto al prologo del numero 1. Come per lo scorso capitolo, Ioria dovrebbe arrivare molto più in fretta sul campo di battaglia.
Note: "Anche se verrò biasimato per le mie colpe, proverò a portare la pace sulla Terra". Un bel capitolo, appassionante soprattutto nella parte dedicata a Saga ed al suo dilemma interiore, al continuo conflitto tra il bene ed il male che si manifesta nel corso di tutto il duello ed alla fine obbliga il cavaliere a fermarsi prima del colpo decisivo. Meno interessante la parte su Ioria, penalizzata da un'eccessiva brevità ma comunque intrigante nel finale. Crono conferma ancora una volta che il suo aspetto attuale è solo opera del suo cosmo, e che il suo vero corpo è sigillato. Nell'immagine finale, lo si scopre legato alla punta della Megas Drepanon, ed assomiglia a quello visto nei flashback mitologici dei numeri scorsi. È molto probabile che il potere difensivo della statua di Atena sia in realtà quello dell'armatura della Dea, che ha le sembianze del monumento. I fulmini di Zeus proteggono invece la Megas Drepanon, ma possono essere annullati da un altro fulmine, verosimilmente anche di forza inferiore. Crono aveva dato a Saga il gladio d'oro nel prologo del numero uno, ordinandogli di uccidere Atena, e scopriamo ora che non si tratta di una lama normale, ma che è capace di uccidere non solo le divinità, ma persino le manifestazioni dei loro cosmi. Con questa scoperta, sarebbe interessante sapere perchè nessun cavaliere d'oro ha pensato ad usarla contro Nettuno o Hades nella serie classica, anche se Saga dà una mezza risposta dicendo che è vietata da Atena. Il discorso di Gemini è un pò contorto, ma a quanto pare l'uccisione di una divinità è il peccato massimo per un essere umano, e porta ad una vita di sofferenze e disgrazie, quindi il destino di Saga sarebbe segnato anche senza il Teleos Oracle. La cosa era stata in parte accennata qualche numero fa da Lava Rossa, ma mai del tutto. Come Crio, anche Crono possiede tecniche grazie alle quali può superare le difese delle armature d'oro. Nel dettaglio, sembra avere un colpo metafisico, con cui anticipa la morte del nemico sottraendogli la forza vitale e, sostanzialmente, il futuro. Non è chiaro però quanto controllo Crono abbia su questa tecnica, nè come funzioni esattamente. Per la prima volta vediamo Saga indossare le vesti sacerdotali sopra l'armatura d'oro, e nella stessa occasione scopriamo anche che gli occhi della maschera permettono alle lacrime di uscire. A quanto pare, Ioria supera le case dello zodiaco muovendosi alla velocità della luce, e correndo sulla collina che le circonda. Riesce però a far sosta alla decima per lasciare Shura, prima di recarsi alla statua. È molto probabile che sia lo stesso percorso che Castalia segue nella serie classica, per soccorrere Pegasus.