SAINT SEIYA EPISODE G N°7
L'AVVENTO
Personaggi Presenti: Milo, Aioria, Ettore, Ponto, Iperione, Giapeto, Ceo, Crio, Tia, Rea, Mnemosine, Febe, Teti, Temi, Oceano, Apollo, Achille, soldati greci, soldati Troiani, Zeus, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix.
Data: Incerto, probabilmente 27 Aprile 1979.
Lunghezza: 46 pagine in b/n.
Tra le rovine della dimora dei Titani, Iperione raggiunge la sala dove si trovano la maggior parte delle Soma e ritrova Ceo, intento a riprendere le forze dopo aver quasi perso la vita contro Ioria. Iperione ricorda che le Soma, dono di Gea, accellerano la naturale capacità di guarigione dei loro corpi, ma Ceo aggiunge che, se si è ripreso così in fretta, è principalmente merito del sangue divino di Iperione stesso. Quest'ultimo infatti gli ha donato parte del suo Ichor per rimpiazzare tutto quello che Ceo aveva perso a causa del Photon Burst di Aioria. Giapeto, appena sopraggiunto, rimprovera Iperione, ricordando che il salasso lo ha indebolito e che per questo lui si era trovato a dover aiutare Ponto da solo, usando il proprio cosmo per accellerare la distruzione dei rimanenti sigilli. I tre Titani si interrogano sul perchè Ponto ha ordinato loro di riunirsi proprio lì, ma il Dio, arrivato dal nulla, nicchia, limitandosi ad accennare alla resurrezione di Ettore come nuovo nemico dei cavalieri di Atena. Quando però Iperione gli fa notare che è degli altri Titani che hanno bisogno, Ponto rivela che ormai l'ora del loro ritorno è giunta. A suo comando, le rovine del palazzo dei Titani tornano all'antico splendore, ricostruendo il Chronos Labyrinthos, l'enorme edificio dimora di Crono e circondato dalle abitazioni degli altri Titani. Il Labirinto è rinato grazie al cosmo unito degli 11 Titani, ed infatti improvvisamente le Soma ancora assemblate si scompongono, segnalando la resurrezione degli Dei mancanti, annunciata anche dal rintocco delle campane dell'edificio. Intanto, in Grecia, Ettore e Milo continuano a lottare. L'eroe Troiano vuole usare quest'occasione per scolpire una nuova storia, ma il cavaliere d'oro rivendica per le generazioni presenti il diritto di creare il futuro, affermando che una creatura del passato ormai non ha più tale potere. Ettore ribatte che sono gli Dei a decidere il futuro, ricordando come nella guerra di Troia lui ebbe la protezione di Apollo, che lo rese invulnerabile, ma finì per perdere la vita a causa dell'intervento di Atena, che sostenne Achille. Proprio per desiderio di vendetta contro Atena, Ettore ora vuole uccidere un suo cavaliere, e così attacca Scorpio con la sua lancia, riuscendo a scagliare ben 1000 colpi al secondo. Il custode dell'ottava casa esce però incolume dall'attacco, protetto dalla sua invulnerabile armatura d'oro, dono di Atena. Ettore, notando che il volto è l'unica parte lasciata scoperta dall'armatura, decide di provare a colpire lì, ma Milo è di altro avviso. Il cavaliere d'oro infatti ricorda che, a causa del dono di Apollo, Ettore non può più sentire il dolore, che però è fondamentale per un essere umano. Per ricordare al nemico il dolore, e di conseguenza il significato dell'essere umani, Milo usa lo Scarlet Needle, colpendo Ettore 14 volte nel giro di pochi attimi. A causa dell'aculeo dello Scorpione, Ettore sente di nuovo dolore, ma improvvisamente la prospettiva di venire di nuovo sconfitto non lo turba più. Anche se la storia lo dovesse dimenticare infatti, è consolato dalle parole di Milo stesso, che promette di ricordarlo per sempre come un guerriero di grande valore. Ora più sereno, Ettore lascia cadere la lancia e permette a Scorpio di finirlo con Antares, che riduce il suo corpo in polvere. Rimasto solo, Milo viene raggiunto da Aioria, venuto a rimproverarlo per il baccano fatto nel combattimento, ma anche a riconoscere che, per una volta, la pensano nello stesso modo. Anche Aioria infatti è convinto che solo i viventi abbiano la responsabilità di forgiare la storia, indipendentemente dalle azioni del passato. I due cavalieri d'oro infine si allontanano, convinti che anche in futuro ci saranno giovani cavalieri capaci di costruire un futuro splendente. Intanto, al Chronos Labyrinthos, Ponto ammira finalmente gli 11 Titani riuniti: Iperione, Crio, Giapeto, Tia, Rea, Mnemosine, Febe, Teti, Temi, Oceano e Ceo sono disposti davantia lui con indosso le loro Soma.
Glossario: Scarlet Needle: Cuspide Scarlatta.
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 13 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: La versione più conosciuta della guerra di Troia, pur accennando ad alcuni aiuti ad Ettore da parte di Apollo, non parla di un dono dell'invulnerabilità da parte del Dio. La lancia di Ettore dovrebbe essere danneggiata dai 1000 impatti sull'armatura d'oro di Scorpio.
Note: "Solo ai viventi è dato di costruire un futuro". Un capitolo un pò strano, con la parte più importante, la resurrezione dei Titani, che fa solo da cornice al combattimento tra Scorpio ed Ettore, a sua volta un pò appesantito da tematiche più astratte del solito. A quanto pare, dopo aver salvato Ceo nel numero 6, Iperione lo ha riportato al labirinto, curandolo dalle ferite del Photon Burst. Le Soma, essendo opera di Gea, hanno il potere di accentuare le doti curative dell'Ichor, il sangue divino, capace di sanare rapidamente quasi ogni ferita. Se una grande quantità di Ichor viene perso a causa di un'emorragia però, tale potere diminuisce e la guarigione avviene più lentamente. Siccome Ceo aveva perso molto Ichor contro Ioria, Iperione gli ha donato parte del proprio, indebolendosi temporaneamente e finendo a letto per riprendersi. Quest'ultimo dettaglio suggerisce anche che, tra le rovine, i Titani hanno delle case temporanee in cui vivere. Come già nel numero 4, Iperione mostra di non fidarsi completamente di Ponto, ma cambia idea quando quest'ultimo, aiutato dal cosmo di Giapeto, riesce finalmente a spezzare gli 8 sigilli rimamenti ed a liberare la maggior parte dei Titani ancora intrappolati, con la sola eccezione di Crono stesso. Il ritorno del cosmo dei Titani fa risorgere il Labirinto di Crono, una specie di torre protetta da cancelli neri e dotata di un campanile. L'ingresso principale del Labirinto sembra essere un ponte, che porta ad una terrazza dalla quale si dirama una scia di undici piccoli edifici, sospesi quasi a mezz'aria e collegati tra loro da sottili scalinate. Tali edifici sono verosimilmente le dimore degli 11 Titani, ed è necessario attraversarle tutte per arrivare alla cima del Labirinto, dove è probabile che si trovi l'abitazione di Crono. Non è chiaro in che parte dell'edificio si trovi il campanile, anche perchè, isolata ma non molto distante dal Labirinto principale, c'è un'altra torre, forse dimora di Ponto. Pur con qualche licenza, il racconto di Ettore e Scorpio è fedele al mito della guerra di Troia narrato da Omero nell'Iliade, ed è interessante notare che per la prima volta Atena viene indicata non come Dea della Giustizia protettrice dell'umanità, ma come Dea guerriera, coinvolta in un conflitto tra mortali e non in una guerra sacra. Ettore è in grado di lanciare mille colpi quasi contemporaneamente, cosa che lo pone almeno al livello dei cavalieri d'argento in velocità di esecuzione, e non particolarmente lontano da quelli d'oro. In qualche modo, ciò coincide con quanto affermato, implicitamente, nell'hypermyth ufficiale, in cui si accenna al fatto che molti eroi mitologici furono in realtà cavalieri. In seguito alla resurrezione, il corpo di Ettore sembra fatto di pietra o creta, e va letteralmente in pezzi dopo la sconfitta. I cavalieri che appaiono in cielo mentre Ioria e Scorpio parlano sono, ovviamente, i cinque protagonisti della serie classica: Pegasus, Sirio il Dragone, Cristal il Cigno, Andromeda e Phoenix, con indosso quelle che sembrano le armature di bronzo della serie di Hades. È la prima volta che i cinque appaiono in Episode G o vengono disegnati da Okada.