SAINT SEIYA EPISODE G N°5
L'EREDE
Personaggi Presenti: Aioria, Retsu, Noesis, Euriale.
Data: Incerto, probabilmente 24 Aprile.
Lunghezza: 44 pagine in b/n.
In Cina, un cavaliere d'argento, Noesis del Triangolo, dice addio al suo giovane allievo Retsu e gli chiede di correre via il più rapidamente possibile per avvertire il Santuario. Il cavaliere, il cui corpo è in parte pietrificato, dice che davanti a loro vi è una terribile creatura mitologica, e, quando Retsu gli chiede di poter combattere al suo fianco, ricorda che il dovere dei cavalieri è proteggere l'umanità. L'uomo poi concentra nel braccio destro tutta l'energia che ancora gli resta e si sacrifica scatenando il suo colpo più potente, il Tritos Sphraghisma. Retsu osserva in lacrime mentre gran parte del corpo di Noesis va in pezzi, poi segue l'ordine e fugge. Tre giorni dopo, il ragazzo è seduto davanti ad un fuoco da campo nella foresta quando avverte una presenza. Lo straniero è Aioria, che però nasconde l'armatura sotto un mantello scuro e, fingendosi un semplice messaggero, consegna una lettera del Santuario. Retsu, dopo aver intuito che il suo messaggio per il Grande Tempio è giunto a destinazione, si getta in ginocchio e scoppia in lacrime, raccontando della morte del maestro e chiedendo ad Aioria il permesso di accompagnarlo quando ucciderà il mostro. Aioria però dice di essere solo un messaggero, non un cavaliere, e di essere lì solo per assicurarsi che Retsu distrugga il mostro, come ordinato dal Santuario. Retsu è colpito dalla fiducia del Grande Tempio, ed anche da quella di Ioria, che dicendo di chiamarsi Leo gli chiede di proteggere anche lui. Mentre il cavaliere di bronzo della Lince si prepara a partire, Aioria brucia la missiva del Santuario nel fuoco da campo, rivelando che in realtà l'ordine di uccidere il mostro era stato dato a lui, che però preferisce vedere all'opera gli artigli della giovane Lince. Retsu conduce Aioria alla grotta in cui vive il mostro, raccontando che la polizia cinese, non riuscendo a fermarlo, aveva chiesto l'intervento del Grande Tempio, che a sua volta aveva inviato Noesis e Retsu. Giunti alla grotta però i due si erano trovati davanti ad una visione spaventosa: una moltitudine di persone pietrificate, i cui corpi sono stati in parte divorati dal mostro all'interno. Retsu, che l'ha intravisto nello scontro precedente, lo descrive come una creatura enorme, forse un drago, con grandi ali, corna ed una coda squamosa, ma è certo che sarà stato indebolito dall'attacco finale di Noesis. Improvvisamente però, il ragazzo si ferma e scoppia in lacrime, trovandosi davanti al corpo semidistrutto del maestro, di cui sono rimasti solo il braccio e la gamba destra e parte del torace. Retsu è affranto perché fu per proteggere lui che Noesis venne colpito dall'attacco pietrificante, ma Aioria nota che nei pezzi ancora integri continua ad ardere il cosmo del cavaliere d'argento, trattenuto sulla terra dal suo amore per l'allievo. In quel momento il mostro compare e Retsu, per proteggere Aioria, indossa l'armatura della Lince, riuscendo a distruggere i serpenti che la creatura aveva lanciato loro contro. Retsu poi si accorge che il corpo del mostro è in parte bloccato da sigilli triangolari, prodotti dal colpo segreto di Noesis, e proprio la luce dei sigilli permette ad Aioria di vedere la creatura, che non è un drago ma una Gorgone. Il cavaliere d'oro riesce appena in tempo ad avvisare Retsu, che evita lo sguardo pietrificante del nemico, poi gli racconta il mito di Medusa e delle sue due sorelle, intuendo che questa Gorgone dev'essere "Euriale, colei che vola lontano", probabilmente tornata sulla Terra grazie all'influsso dei Titani, proprio com'era successo a Minosse. Retsu intanto brucia al massimo il suo cosmo, deciso a vendicare il maestro, il cui Tritos Sphraghisma impedisce ad Euriale di lanciare più volte consecutivamente il colpo pietrificante, riducendone quindi la forza. Il ragazzo riesce a respingere ancora una volta i serpenti del nemico, poi dice a Leo di tornare al Santuario e far inviare un cavaliere d'oro, l'unico in grado di distruggere un tale mostro. Aioria però rifiuta, ed invita Retsu a credere in se stesso e nel suo cosmo, che è molto più importante del materiale di cui è fatta la sua armatura. Euriale approfitta dell'esitazione del nemico per attaccare, ma viene fermata dal cosmo di Noesis, ora più brillante che mai. La statua del cavaliere d'argento sembra ergersi a difesa dell'allievo, e la mano di pietra si chiude a pugno. Sbalordito e commosso, Retsu decide di vincere la battaglia per onorare la memoria dell'insegnante e scatena il suo colpo segreto, il Vento degli Artigli Fendenti. Euriale viene distrutta dalla potenza dell'attacco, ed anche la statua di Noesis diventa polvere, segno che il cosmo del cavaliere è passato all'allievo. Retsu piange la scomparsa dell'insegnante, e supplica Aioria di attribuire a Noesis la vittoria. Il cavaliere d'oro acconsente alla richiesta e si toglie il mantello, svelando l'armatura d'oro ed il suo nome per intero, Aioria del Leone. Mentre i due si avviano a tornare al Santuario, Retsu comprende che Aioria ha disobbedito agli ordini del Sacerdote ed avuto fiducia in lui, e giura a se stesso che un giorno diventerà anche lui un guerriero grande come il Leone o il maestro Noesis.
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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 10 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: Al Grande Tempio ci sono sette cavalieri d'oro disponibili, è un pò strano che venga inviato sempre Ioria in missione. Ioria di solito tiene l'armatura d'oro nello scrigno durante i viaggi, come mai stavolta la indossa ? Leo vuol dire Leone in latino, quindi Retsu dovrebbe intuire subito l'identità di Ioria.
Note: "Sono proprio curioso di vederli gli artigli di questa Lince". Il miglior capitolo del volume cinque. La trama è ancora lontana dal tema centrale della guerra ai Titani, ma stavolta l'azione viene incentrata sul giovane Retsu e sul suo maestro Noesis, entrambi caratterizzati molto bene, mentre Ioria per una volta si limita a fare da spettatore. Ne risulta un capitolo che scorre bene, e che a tratti diventa sia emozionante che toccante, nonostante una facilità alle lacrime a volte leggermente eccessiva. Noesis e Retsu sono i primi cavalieri creati appositamente per Episode G, ed appartengono rispettivamente alle costellazioni del Triangolo (argento) e della Lince (bronzo). Caratterialmente, sembrano ispirati ad Albione ed Andromeda, il maestro infatti ha un atteggiamento paterno nei confronti dell'allievo, che invece esita ad usare i suoi pieni poteri a causa di una certa mancanza di fiducia in se stesso. E' una cosa abbastanza tradizionale che il maestro sia un cavaliere di categoria superiore rispetto all'allievo, mentre è più raro che quest'ultimo resti a fianco dell'istruttore anche dopo l'investitura, sebbene vi sia già almeno un precedente con Nemes. A giudicare dai nomi, Noesis è greco, mentre Retsu potrebbe essere cinese o giapponese. Il fatto che siano stati inviati proprio loro suggerisce che si trovassero già in Cina, che potrebbe essere il luogo dell'addestramento di Retsu. La provincia del Sichuan esiste realmente e si trova nella parte sud-occidentale della Cina, quindi abbastanza distante dai Cinque Picchi, che dovrebbero essere nella parte centro-orientale del paese. Ad ogni modo, Libra sarebbe stata la scelta più ovvia da inviare, ma è alquanto improbabile che l'anziano cavaliere avrebbe obbedito, sia per i suoi scarsi rapporti col Santuario che per la missione di controllare la torre degli Spectre. A quanto pare, il Tritos Sphraghisma consiste nel creare una serie di sigilli triangolari, che riducono di molto la forza del nemico. Noesis dice che questo è il suo colpo massimo, dando ad intuire che ne possiede anche altri che non sono stati mostrati. L'armatura d'argento del Triangolo viene distrutta quando il corpo di Noesis diventa pietra e va in pezzi, ma è possibile che qualcuno ne porti i frammenti da Mur perché la ripari. Verosimilmente, Ioria si è recato in Cina direttamente dall'isola di Creta, mentre Lythos e Galan sono tornati al Grande Tempio. Parlando con Ioria, Retsu svela che i cavalieri del Grande Tempio normalmente comunicano tra loro in Greco, ed in effetti nella serie classica i protagonisti mostravano più volte di saper leggere e tradurre il greco antico, probabilmente imparato nell'addestramento. Oltre al greco, Ioria parla discretamente inglese, come visto nel numero uno di Episode G, e probabilmente giapponese, lingua con cui comunica con i protagonisti durante tutta la serie classica, ma non mastica molto la lingua natale di Retsu, che potrebbe essere il cinese. Orfano di entrambi i genitori, Retsu dice di essere diventato cavaliere solo di recente, e di essere stato praticamente cresciuto da Noesis, che potrebbe quindi essersi preso cura di lui anche prima dell'addestramento, un pò come Folken con Mime. Ioria aveva già usato il soprannome "Leo" con John Black, nel primo capitolo del primo numero. I poteri pietrificanti di Euriale sono ovviamente molto simili a quelli dello scudo di Medusa di Argor, ma persistono anche dopo la morte del mostro. La creatura sembra si cibi di carne umana, ed ha anche la capacità di lanciare serpenti dai capelli. La citazione del drago potrebbe essere un riferimento alla futura sconfitta di Argor per mano di Sirio il Dragone, anche se probabilmente è solo una coincidenza. Nella serie classica era stato stabilito che il cosmo di un cavaliere svanisce con la sua morte, come pure la maggior parte degli effetti a lungo termine dei suoi colpi segreti (ad esempio la pietrificazione di Argor o i cristalli di ametista di Megres), ma Episode G ha cambiato un pò le cose, affermando sin dal primo numero che una volontà abbastanza forte e determinata può permettere al cosmo di sopravvivere finché non viene raggiunto un certo scopo. Finora, ciò era successo ad esempio col padre di Lythos e con quello di Cliff O'Kents, ma è la prima volta che vediamo un colpo segreto indiretto continuare a mantenere i propri effetti anche dopo la morte del cavaliere che lo ha lanciato (se si eccettuano i colpi di Acquarius o Pegasus Nero, le cui dinamiche erano però diverse). Lo stile di lotta di Retsu ricorda molto quello di Mizar di Asgard, ovvero una serie di fendenti lanciati con gli artigli. Il discorso che Ioria fa a Retsu è un pò quello che porterà Pegasus e compagni ad avere la meglio su avversari enormemente superiori, come gli stessi cavalieri d'oro e divinità del calibro di Hades e Nettuno. Curiosamente, sarà proprio il cavaliere del Leone a dimenticare queste parole ed a sottovalutare Pegasus quando i due si scontreranno per la prima volta. Le parole di Retsu sul maestro fanno intuire che il cosmo di Noesis era vicino a quello dei cavalieri d'oro, e quindi al settimo senso. Questa non è l'ultima apparizione di Retsu, il ragazzo infatti tornerà tra undici capitoli, nel numero 9, per una breve apparizione.