SAINT SEIYA EPISODE G N°2
L'UOMO AMMANTATO DI NERO
Personaggi Presenti: Aioria, Hyperion, Milo, Shaka, Deathmask, Aldebaran, Shura, Camus, Aphrodite, Grande Sacerdote, Lythos, Gea, Urano, Crono, Ecatonchiri, Giganti, Zeus, soldati del Grande Tempio, divinità varie, bambino, donna.
Data: Incerto, probabilmente 16 Aprile 1979.
Lunghezza: 40 pagine in b/n.
Mentre la riunione dei cavalieri d'oro è ancora in corso, una carrozza nera compare ai cancelli del Grande Tempio. I soldati di guardia accorrono immediatamente a fermarla, ma l'uomo alla guida, il cui volto è coperto da un cappuccio nero, ha un cosmo immenso ed annienta le guardie con un solo, terribile, colpo, chiamato Ebony Vortex. Il vortice nero generato dal cosmo dell'invasore distrugge alcune fortificazioni del tempio, spingendo altri soldati a giungere sul posto. Per niente impressionato, l'invasore si toglie il mantello, affermando di non essere un uomo come loro, ma un Dio, uno dei Titani, giunto a recuperare il Megas Drepanon. Nella sala d'oro, i custodi delle dodici case hanno avvertito il cosmo del Titano e Scorpio e Cancer in particolare vorrebbero intervenire per fermarlo. Aphrodite però ricorda ai compagni che, finché la riunione è in corso, non possono allontanarsi senza permesso, affermazione che provoca lo sdegno di Aioria. Il cavaliere del Leone critica l'utilità dei cavalieri d'oro e si volta per andare a combattere, ma Deathmask ride di lui, insultandolo per la sua parentela con Aiolos del Sagittario. Queste parole infuriano Aioria, che con un movimento improvviso atterra Deathmask con un calcio, suscitando i commenti negativi degli altri cavalieri d'oro e la furia di Deathmask stesso, che vuole uccidere il compagno. Il cavaliere del Cancro concentra il cosmo nel dito, pronto ad attaccare, ma il confronto viene interrotto dall'arrivo del Grande Sacerdote, davanti al quale tutti i cavalieri d'oro si inginocchiano. L'unico a non farlo è Aioria stesso, che anzi provoca il sacerdote chiedendogli di essere punito. Il sacerdote intuisce che Aioria ha organizzato tutto per essere mandato a combattere contro l'invasore ed acconsente, nonostante le proteste di Scorpio. In cambio, Aioria chiede ed ottiene il perdono per Lythos, che era entrata senza permesso nella sala d'oro. Dopo l'uscita di Aioria e Lythos, i cavalieri d'oro commentano l'accaduto, e Shaka in particolare è preoccupato perché l'identità del nemico è ancora sconosciuta. Il Sacerdote tuttavia sa già chi sia la minaccia, e per spiegarlo racconta agli stupiti cavalieri la storia dell'origine del cosmo. In principio vi era Gaia (o Gea), la Terra madre di ogni cosa. Gea in seguito concepì il suo compagno Urano, il Cielo, che creò le montagne, le nuvole e gli esseri viventi. Gea ed Urano diedero vita alla prima stirpe divina, quella dei Titani, ai Ciclopi ed agli Ecatonchiri. Urano tuttavia si rivelò un tiranno, esiliò nel Tartaro Ciclopi ed Ecatonchiri e ripudiò i Titani. Queste azioni spinsero Gea ad istigare i Titani contro di lui, ed a donare al più giovane tra loro l'arma per ucciderlo. Costui era Crono, il Tempo, e, riuscito nell'impresa, liberò dal Tartaro Ciclopi ed Ecatonchiri e divenne re del mondo. La falce con cui aveva ucciso Urano divenne parte del mito come l'arma con cui il Dio stabiliva il termine della vita. I cavalieri d'oro sono sbalorditi alla notizia che il loro nemico sarebbe un Dio, ma Shaka fa notare che Crono stesso venne infine ucciso da Zeus. In punto di morte infatti Urano aveva profetizzato che, come lui era stato ucciso dal suo stesso figlio, lo stesso sarebbe accaduto anche a Crono, ed infatti la storia si ripetè. Crono divenne a sua volta un tiranno spietato, e venne un giorno abbattuto da Zeus, signore del fulmine, ed imprigionato nel Tartaro. Dopo la vittoria, Zeus nascose la falce di Crono nel luogo più sicuro al mondo, il Grande Tempio, ed è proprio lì che l'arma è tuttora celata. A quanto pare però, i Titani sono risorti sulla Terra, e sperano di usare l'arma divina, il cui nome è Megas Drepanon, per riportare Crono sulla Terra e consegnargli il dominio del mondo. All'ingresso del Grande Tempio, un bambino è in lacrime vicino al corpo della madre, semisepolta dalle macerie, e supplica l'invasore di salvarla. Il Titano decide allora di mostrare misericordia ed uccidere anche lui, quindi espande il proprio cosmo nero. Alla Sala d'Oro, Deathmask afferma che Aioria, inesperto nel combattere, verrà sicuramente ucciso da un nemico potente come un Dio, ma Shura non è dello stesso avviso. Il cavaliere del Capricorno, pensieroso dal momento in cui Aioria aveva raggiunto la sala d'oro, ha notato la grande somiglianza tra il cavaliere del Leone ed Aioros del Sagittario, colui che era stato il più forte tra i cavalieri d'oro. Nello stesso momento, all'ingresso del Santuario, Aioria ha salvato il bambino fermando il colpo del Titano. Furioso col nemico per le sue parole ed azioni, e per nulla impressionato al sentire che si tratta di una divinità, Aioria brucia il suo cosmo d'oro, pronto alla battaglia.
Glossario: Ecatonchiri: Centimani. Ebony Vortex: Vortice d'Ebano.
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 3 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: I Titani sono in grado di muoversi ad immense velocità, quindi Iperione non avrebbe bisogno della carrozza per raggiungere il Grande Tempio. Il Grande Sacerdote racconta gli eventi della Cosmologia senza fare riferimenti alle vicende presenti, ma Scorpio intuisce subito che il loro nemico è Crono.
Note: "Il nostro nemico è dunque un Dio ?!". Un capitolo relativamente scarso dal punto di vista dell'azione ma impressionante e coinvolgente da quello narrativo, in cui l'identità dei nemici del Grande Tempio viene finalmente svelata, ed al tempo stesso viene presentato il primo dei Titani. L'attacco della stirpe divina al Grande Tempio era già stato preannunciato da Pontos al termine del quarto capitolo del numero uno. Come scopriremo successivamente, il Titano che ora sta attaccando il Grande Tempio è Iperione (Hyperion) ed al momento è uno dei soli due Titani risorti. Come evidente dal primo momento, i poteri di Iperione si basano sul vento, ed infatti il suo colpo segreto ha la forma di un vortice. Tra l'altro, è curioso che proprio Iperione sia il primo tra i Titani di Cronos ad apparire, dal momento che nel mito fu uno dei quattro Titani che si schierò con Zeus contro Crono stesso. Le parole di Acquarius lasciano sottintendere qualcosa che si era già intuito in passato nella serie classica, ovvero i frequenti danni causati al Grande Tempio dagli allenamenti dei cavalieri in addestramento, incapaci di controllare i poteri del cosmo. La tecnica che Cancer minaccia di usare sono ovviamente gli Strati di Spirito, in cui il cavaliere concentra tutto il potere del suo cosmo nell'indice per poi aprire il passaggio per la Bocca di Ade. Tramite il Grande Sacerdote ci vengono raccontati gli elementi principali della cosmologia, e le vicende che portarono all'ascesa degli Dei Olimpici. Ecatonchiri è la parola Greca usata per descrivere i Centimani, personaggi che vedremo più avanti nella serie. Secondo i primi miti, vi erano solo tre Ciclopi e tre Ecatonchiri, ma in seguito altre versioni del mito ne aumentarono il numero, cosa che spiega le scene di massa raffigurate in questo capitolo. E' interessante anche notare che, a parte Urano, tutte le divinità sono raffigurate in modo giovanile, seguendo quindi la tradizione usata da Kurumada già nella serie classica. La falce di cui è armato Crono simboleggia ovviamente la fine del tempo a disposizione di ciascun essere vivente. Nel mito, Atropo, la Parca che toglieva la vita, era similmente armata di piccole forbici, con cui appunto tagliava i fili rappresentanti le vite degli esseri umani. A sua volta, Crono venne sconfitto da Zeus, che, dopo aver liberato i fratelli Nettuno, Hades ed Era, imprigionò il padre nel Tartaro, senza però ucciderlo. In varie immagini del numero uno, Crono è apparso in catene e continuamente torturato da fulmini, segno ovviamente della punizione di Zeus. La Megas Drepanon è invece rinchiusa in una stanza sulle cui pareti e pavimento sono incisi caratteri greci, probabilmente il sigillo posto da Zeus. Per di più, l'arma appare legata a quattro statue, che potrebbero indicare appunto le quattro divinità Olimpiche figlie di Crono. Il modo in cui Iperione sta per uccidere il bambino è probabilmente ispirato all'episodio 54 dell'anime, in cui Pavone fa un ragionamento simile prima di cercare di uccidere Elena. Dopo il flashback nel quarto capitolo dello scorso numero, la riflessione di Capricorn poco prima della fine del capitolo è un ulteriore indizio del fatto che il cavaliere della decima casa nutre dubbi sul tradimento di Micene di Sagitter, tema che verrà approfondito tra qualche capitolo. Un tale cambiamento in Capricorn, che nel manga classico veniva inizialmente considerato in modo simile a Cancer e Fish, ovvero consapevole della malvagità del sacerdote e convinto che la forza rappresentasse la giustizia, è stato probabilmente reso necessario dalla caratterizzazione del personaggio nell'anime, nella serie di Hades (sia manga che anime) e nella Side Story "La storia segreta di Capricorn" (legata alla continuity dell'anime e non a quella del manga), in cui il personaggio appariva genuinamente fedele ad Atena e la giustizia.