SAINT SEIYA EPISODE G N°18
COLUI CHE RECA CON SE’ LA FORZA DEI SUOI COMPAGNI
Personaggi Presenti: Aioria, Crono, Milo, Shura, Shaka, Camus, Aldebaran, Lythos, Retsu, Misty, Miko Hasegawa.
Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;
Lunghezza: 44 pagine in b/n.
Crono riconosce il diritto umano di ribellarsi agli Dei, ma non per questo intende aspettare passivamente gli attacchi di Aioria, né tantomeno essere sconfitto. Lo investe con il Boato di Tenebra, ma Aioria si dà la spinta con il suo stesso colpo segreto e riceve frontalmente l’assalto nemico, per riuscire a mandare a segno un Lightning Bolt. Lo scotto da pagare è enorme, l’eroe crolla in ginocchio per i danni subiti, mentre Crono è incolume e pronto a finirlo. Milo e Lythos vorrebbero aiutarlo, ma gli altri Cavalieri d’Oro li trattengono, ricordando che il coraggio lo spinge ad affrontare qualsiasi avversità, e che chi gli vuol bene dovrebbe riporre fiducia in lui. Quando il ragazzo si rialza, Lythos, in lacrime, dice di fidarsi totalmente di lui. Apparentemente deciso a ripetere la stessa strategia di prima, Aioria si getta nel Boato di Tenebra. Intanto, in Egitto, Misty, distrutto un altro mostro, si spoglia ed entra in un fiume per lavarsi. La sporcizia infatti lo offende, impedendogli di concentrarsi sulla battaglia. Invita anche Retsu e Miko ad unirsi a lui, ma i due rifiutano, sebbene l’archeologa sia più che felice di guardarlo. Più tardi, rivestitosi, Misty afferma che probabilmente è a causa di un Dio che il deserto è stato sostituito dalla foresta, e che deve trattarsi della stessa divinità che i Cavalieri d’Oro stanno affrontando. Miko ricorda come, anni prima, aveva trovato un sarcofago avvolto da un liquido blu brillante, probabilmente Ichor. Quando però le squadre del Santuario giunsero a indagare, lo trovarono profanato, aperto dall’interno. La ragazza deduce che una divinità prigioniera ne è uscita, e che, invertendo lo scorrere del tempo, potrebbe star cercando di liberare i suoi simili, riportando il mondo ad uno stadio precedente la loro prigionia. Retsu e Misty decidono di impedire che ciò accada, cosicché, al loro ritorno, i Cavalieri d’Oro possano godere di una terra libera dal male. Distrutto un altro mostro, si rimettono in cammino. Aioria intanto subisce in pieno il Boato di Tenebra, ma riesce a sferrare quattro fulmini. Inizialmente sembra mancare Crono, ma poi ne prende il controllo, deviandoli a colpire le braccia della Soma, mandandole in pezzi. Convinto che ormai sia incapace di difendersi, Crono solleva la falce, ma Aioria para il fendente con un pugno. Il figlio di Urano si chiede da dove riesca a trarre ancora una tale energia. Leo risponde che "La forza di dominare il fulmine mi è stata donata da Ceo, mentre la forza che, come una colossale spada, può respingere i fendenti della Megas Drepanon, è dono di Iperione. I miei poteri mi sono stati trasmessi dagli amici caduti sul campo". È quindi grazie ai due Titani, un tempo suoi nemici e poi alleati, che riesce a contrastare la forza di Crono. Per niente impressionato, il Dio dichiara di essere invincibile anche da solo.
Glossario: /
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 36 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: Passi per il secondo, ma che senso aveva il primo attacco frontale di Ioria nel Boato di Tenebra? Come sempre, quando Ioria salta verso l’alto, le piastre del cinturino dovrebbero abbassarsi anziché aprirsi ad elica. Misty entra nel fiume per lavarsi, ma l’acqua gli arriva a stento alle caviglie.
Note: "I miei poteri mi sono stati trasmessi dagli amici caduti sul campo". 7/10. Un capitolo salvato dalle spiegazioni di Miko, e dal riferimento finale a Ceo e Iperione, che mostra come ogni singola battaglia avvenuta finora non sia stata solo un evento passeggero, ma abbia contribuito a rafforzare e migliorare le capacità guerriere di Ioria. Il resto però non entusiasma, e la scena del bagno di Misty, seppur fedele al personaggio, era evitabile. Questa scena è un riferimento al numero 5 / episodio 24 della serie classica, in cui fece lo stesso durante il combattimento con Pegasus. Rispetto a quel duello, qui la sua personalità è più cavalleresca, rispettosa dei Cavalieri d’Oro e genuinamente fedele agli ideali di Atena. Ciò lo pone in una luce migliore rispetto al personaggio arrogante e narcisista della serie classica, a suggerire che quell’atteggiamento fosse dovuto più al fastidio di affrontare un nemico di rango inferiore che ad una vera e propria malvagità. Miko, che non disdegna il guardare Misty, racconta quel che è accaduto subito dopo la fine del gaiden Aiolos-Hen, con le squadre del Santuario che hanno trovato il sarcofago distrutto dall’interno. Questo perché, dopo la sua partenza, ne era uscito Ponto, la cui liberazione ha messo in moto gli eventi della serie. Secondo Miko, potrebbero esserci altre divinità imprigionate in Egitto, in quello che potrebbe essere un riferimento indiretto alla fuga degli Dei durante l’attacco di Tifone, nel mito. Come visto nello scorso capitolo, Miko ha guadagnato abbastanza stima al Grande Tempio da essere informata degli eventi, e ora consultata per contribuire a risolvere la situazione. Ioria distrugge il Boato di Tenebra grazie al dono di Ceo, il Keraunos, ricevuto nel numero 14 (28 italiano), che gli permette di controllare i suoi fulmini e fargli cambiare direzione. La Dunamis di Iperione, ricevuta nel numero 17 (33 e 34 italiani) gli dona invece la forza dello spadone, permettendogli di resistere alla Megas Drepanon con il pugno.