SAINT SEIYA EPISODE G N°12
COLUI CHE CONOSCE IL PROPRIO ASPETTO
Personaggi Presenti: Aioria, Shaka, Giapeto, Temi, Galan.
Data: Incerto, probabilmente 28 Aprile 1979;
Lunghezza: 44 pagine in b/n.
Giapeto non riesce a credere che la sua lama di morte, la Khaos Blade, che rinchiude in se il potere di miliardi di vite, possa essere respinta dal cosmo di un solo essere umano. Combattendo con la forza della disperazione però Aioria continua a resistere, sferrando il Lightning Bolt con la mano ed il Lightning Plasma con il piede, e contrapponendo il proprio cosmo dorato all'energia mortifera dell'arma del suo nemico. "Se fossi davvero un Dio che si erge al di sopra degli uomini, non continueresti a esortarmi alla morte con tanta leggerezza!" grida il Cavaliere d'Oro, obbligando per un attimo il nemico sulla difensiva. Giapeto però riesce subito a contrattaccare, e stavolta è Aioria a dover parare a fatica la lama del nemico. Il ragazzo è tuttavia consapevole che non dovrebbe avere così tanta forza, visto che è allo stremo delle forze "Tutte le volte che ho pensato di non avere speranze, il mio cuore ha preso a battere più forte, generando altro cosmo, e il mio braccio destro lo ha respinto con nuovo vigore. Eppure con le mie sole forze non dovrei mai riuscire a compiere una simile impresa! Cosa nutre dunque queste mie zanne?" si chiede, ed in quel momento ha una visione della mano di Galan, che sorregge la sua. Aioria capisce che è il cosmo del fedele amico a sostenerlo, perchè dopo lo scontro con Ponto furono il suo braccio ed il suo occhio a riforgiare quel che la Dunamis aveva distrutto. Ed a differenza dei miliardi di cosmi di cui è padrone Giapeto, quella di Galan è un'energia ceduta volontariamente. "Io non ho l'appoggio di una miriade di vite. Forse con me vi è soltanto un amico che mi insegnò tutto ciò che conta e un fratello che mi incoraggia. Uomini che si sono sacrificati per me… ma io so che le vite non si valutano in base al loro numero, perchè ogni singola persona è importante. Prima di contare il numero delle vite, bisogna comprendere la nobiltà e il peso di ogni singolo essere che amiamo e che sostiene il nostro cosmo!" realizza in lacrime l'eroe, concentrando nel pugno il fulmine d'oro proprio del suo cosmo e attaccando con tutte le forze, sostenuto dal cosmo e dall'affetto di Galan. Queste zanne, nate dal cosmo degli umani, compiono il miracolo e trafiggono Giapeto, che viene respinto sbalordito e sconvolto. Immediatamente, i cosmi delle vittime del Dio iniziano ad abbandonarlo, perchè a differenza di Galan si tratta di vite che non hanno visto ricambiato il loro amore e sacrificio, e, costrette ad una morte indesiderata, odiano il Dio che dovrebbero proteggere. Per di più, Shaka si rende conto che il cosmo di Aioria possiede il potere deicida proprio di Zeus, il fulmine, cui i Titani sono maggiormente vulnerabili. Sconfortato, Giapeto si chiede cosa sia rimasto ad un Dio come lui che ormai non ha più nessuno che crede in lui. A rincuorarlo, compare però Temi alle sue spalle "Anche se hai perso numerosi cosmi, ancora te ne resta uno. Dovresti sapere che esiste un'unica vita che brucia solo per te, e in cui alberga un cosmo capace di donarti tutta la forza. Questa vita ti offrirà la forza necessaria. Giapeto, ascolta ciò che ti sto per dire: io ti amerò per l'eternità!" dichiara la donna, ed un attimo dopo si lascia trafiggere dai tentacoli di Giapeto, la cui espressione è sconvolta dal dolore. Aioria e Shaka non possono credere a quel che hanno appena visto, Giapeto ha appena sacrificato la cosa che più amava al mondo, ed ora ne sta assorbendo il cosmo divino che, essendo stato ceduto volontariamente, è al massimo della sua potenza. In lacrime, il Titano ammette che ormai il suo mondo è andato in frantumi, perchè privo di colei che amava non potrà più neppure costruire un futuro per lei. "Sono colui che ha ucciso la sua adorata moglie per salvare il proprio amato figlio!" afferma, mentre Temi si trasforma in un'enorme spada sul suo braccio, una lama la cui forza travolge il leone "Io sono un diavolo". E nel dire queste parole, il Dio non piange solo lacrime normali, ma anche lacrime di sangue.
Glossario: Sacri Anelli Celesti Danzanti: Tenbu Horin (Sacro Virgo); Khaos Kyklos: Ciclo del Caos; Khaos Blade: Lama del Caos; Khaos Prosbole: Trasferimento del Caos.
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 24 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: Non dovrebbe essere possibile sferrare due colpi contemporaneamente. Il legame tra il braccio ed occhio di Galan, ed il cuore e l'arto di Ioria continua a non essere chiarissimo
Note: "Quanto è miserabile un Dio che non ha nessuno da proteggere e in cui nessuno crede". Ora si ragiona. Dopo due capitoli atti principalmente a preparare la scena, uno estremamente bello ed epico, che tratteggia alla perfezione la volontà, i desideri e la ragion d'essere di Giapeto e Temi, togliendoli dalla luce negativa legata al loro ruolo di nemici e trasformandoli, come spesso accade nel G, in personaggi non meno nobili dei protagonisti, pronti a qualsiasi sacrificio per ciò in cui credono, e che in questo caso è la salvezza di loro figlio Prometeo. Unica pecca la fine prematura di Temi, che cade senza aver davvero dato il suo apporto alla serie, se non attraverso il breve scontro con Ioria e Capricorn davanti alla statua di Atena di qualche numero fa. Scopriamo che il cosmo di Galan, che si era offerto a Ioria nel corso del duello con Ponto, sorregge e rafforza il cavaliere d'oro, permettendogli di sviluppare una forza superiore a quella che potrebbe raggiungere da solo. A differenza delle miliardi di cosmi delle vittime di Giapeto, quello di Galan è stato ceduto spontaneamente, in nome dell'amore quasi fraterno che lega i due, e ciò lo rende particolarmente potente, perchè votato con tutto il suo essere alla difesa del cavaliere d'oro. Alla fine del capitolo, Temi fa lo stesso con Giapeto, permettendogli non solo di ripristinare il potere perso dopo la scomparsa delle anime delle sue vittime, ma anche di aumentarlo. A differenza dell'uomo però, Temi sacrifica la sua stessa vita immolandosi per lo sposo, che, obbligato ad accettare questo sacrificio per il bene di Prometeo, piange lacrime di sangue per l'essere sceso così in basso da tramutarsi in un diavolo. Le lacrime di sangue sono ovviamente un riferimento alla serie classica, e in particolare a quelle di Gemini, Capricorn e Acquarius nella serie di Hades. Rappresentano un misto di senso di colpa e disprezzo per se stessi, quando si è obbligati a compiere azioni ripugnanti. Galan è ancora in Grecia, alla quinta casa. Ioria mostra di essere addirittura in grado di attaccare contemporaneamente con la mano e con il piede, sferrando due colpi segreti diversi, cosa che non dovrebbe essere possibile in base a quanto detto nella serie classica.