SAINT SEIYA EPISODE G N°1
IL FANCIULLO D'ORO
Personaggi Presenti: Aioria, Grande Sacerdote, Shaka, John Black, ribelle del Grande Tempio, funzionario USA, giornalisti, cittadini di Three Miles Island.
Data: 28 Marzo 1979.
Lunghezza: 46 pagine in b/n.
Nell'isola Three Miles, in Pennsylvania (USA), i reattori di una centrale nucleare sono improvvisamente impazziti e, esplodendo, hanno creato una bolla di idrogeno ed una zona a forte radioattività. Esplodendo, la bolla di idrogeno non solo ucciderebbe tutti i 27.000 abitanti dell'isola, ma potrebbe persino penetrare la terra e raggiungere la Cina, dando il via ad un disastro globale. Per far fronte alla minaccia, un funzionario USA convoca John Black, un mediatore. Black capisce che, essendo stato chiamato lui in campo, l'incidente deve essere opera di un gruppo terrorista, ed il funzionario conferma, spiegando però che il suo compito non sarà trattare, ma solo accompagnare una persona all'interno della centrale nucleare. Per di più, c'è solo un terrorista e non un intero gruppo. Black è confuso, in quanto sarebbe impossibile per un uomo solo creare un tale disastro, e per di più sulla persona che dovrebbe accompagnare non esistono praticamente informazioni. In quel momento però una voce lo contraddice, affermando che al mondo esistono uomini dotati di vera forza, capace di trascendere l'immaginazione delle persone comuni, e nella stanza entra un ragazzino. Black è sbalordito, non solo per le sue parole ma anche perché è questo ragazzo la persona che dovrebbe accompagnare nell'inferno nucleare. Il funzionario però mette a tacere le sue proteste, affermando che l'ordine arriva da una persona molto in alto, di gran lunga superiore persino al presidente degli Stati Uniti. Confuso, John Black accetta l'incarico. Non molto dopo, Black e il ragazzo sono nella tenda per indossare le tute contro le radiazioni. Intuendo che il ragazzo non è di madrelingua inglese, Black gli chiede da dove venga. Un pò reticente, il ragazzo dice di essere Greco, poi, alla domanda successiva, risponde che il suo nome è Leo. John Black intuisce che deve trattarsi di uno pseudonimo e che il ragazzo non si fida di lui, poi spiega le ragioni per cui ha spinto un mestiere così pericoloso: non soltanto per avere denaro o proteggere l'onore del suo paese, ma principalmente per proteggere gli altri, anche se si tratta di persone che poi non rivedrà mai più. Leo sembra indifferente alle parole dell'uomo, poi però gli dice di non indossare la tuta speciale perchè, in segno di fiducia, lui lo proteggerà dalle radiazioni. Ancora una volta John Black non capisce cosa il ragazzo intenda, ma alla fine decide di fidarsi e così i due entrano nella centrale nucleare senza alcuna protezione. Nonostante l'enorme rischio però, Black si sente stranamente tranquillo per via della presenza di Leo e della misteriosa aura che il ragazzo sembra emanare. Per di più, attorno a loro c'è una strana luce dorata, che sembra tenere lontane le scorie. Leo avvisa John Black di non uscire dalla protezione della luce, poi i due arrivano al centro del reattore. Improvvisamente, c'è una violenta esplosione, e dal fumo appare la sagoma del terrorista, un uomo solo vestito con una specie di divisa da antico soldato greco. L'uomo chiede loro se siano cavalieri, e quando il confuso John Black chiede di sapere le sue condizioni, risponde che desidera solo un duello contro un cavaliere di Atena. Davanti al crescente stupore di Black, l'uomo spiega che i fatti e le creature degli antichi miti sono reali, e che fin dalle epoche più antiche esistono valorosi guerrieri dotati di una forza incredibile e sacri protettori della giustizia: i cavalieri di Atena. L'uomo continua dicendo di essere incredibilmente forte, ma di non essere riuscito a diventare cavaliere, sebbene in grado di padroneggiare la fonte di ogni potere, il cosmo, ed a dimostrazione di ciò fa a pezzi il reattore a mani nude. Per diventare sempre più potente, si è allenato di continuo ed ha ucciso numerose persone, ma alla fine il Grande Tempio, che governa i cavalieri, lo ha esiliato, rifiutandogli sia l'investitura a cavaliere che la sacra armatura, simbolo del titolo. Per dimostrarsi degno, l'uomo ha preso il controllo del reattore, minacciando l'esistenza dell'umanità, in modo da obbligare il Grande Tempio ad inviare un cavaliere a fermarlo. Sconfiggendo il cavaliere, il guerriero conta di mostrare il suo valore, e quindi di ottenere finalmente l'investitura. John Black e Leo, comuni esseri umani, gli sono però d'intralcio, e così l'uomo lancia un fascio di energia contro di loro. Per proteggere Leo, Black esce dalla barriera di luce e intercetta l'attacco col suo corpo, venendo mortalmente ferito. Sconvolto, Leo gli chiede il perché della sua azione, peraltro inutile dal momento che l'attacco del terrorista non avrebbe potuto ferirlo. In punto di morte, John Black risponde che proteggere qualcuno è un gesto naturale che non ha bisogno di motivazioni, poi si spegne tra le braccia di Leo. Con disprezzo, il terrorista afferma che l'opera di negoziazione di Black è stata inutile, ma Leo ribatte dicendo che quel sacrificio ha rimosso la debolezza dal suo cuore, facendogli comprendere che per compiere azioni giuste non servono motivi. Incurante di queste parole, il terrorista attacca il ragazzo, ma Leo blocca il colpo con una sola mano, ed al tempo stesso si lascia circondare da un'aura d'oro sempre più abbagliante. Deciso a vendicare John Black, Leo proclama che ucciderà l'uomo, ed in quel momento la luce lo avvolge, rivelandosi un'armatura d'oro. Il terrorista capisce che Leo è uno dei cavalieri più potenti, un cavaliere d'oro, ma è felice della cosa perché uccidendolo potrà mostrare il suo valore. Ignorando la sua vana superbia, Leo dichiara che, dopo che lo avrà ucciso, non inciderà alcun nome sulla sua tomba, cosicchè nessuno lo ricorderà mai, poi, bloccato un altro attacco, scatena il suo colpo segreto, il Lightning Plasma. La tremenda tempesta di luce annienta l'uomo, che crolla al suolo privo di vita. Vinta la battaglia, Leo piange commosso la morte di John Black, rivelando come, fino ad ora, avesse desiderato la scomparsa del Grande Tempio, responsabile della distruzione della sua famiglia. Ora però ha capito che aiutare gli altri è una cosa più importante di eventuali ordini del Grande Tempio, e questo non lo dimenticherà mai più. Poi, Leo copre col suo mantello il corpo di Black, ed in segno di rispetto gli rivela il suo vero nome: Aioria, cavaliere d'oro del Leone. In Grecia, il Grande Sacerdote, capo del Grande Tempio, commenta l'accaduto con Shaka, cavaliere d'oro della Vergine. Quest'ultimo evita di saltare a conclusioni, ma si dice convinto di una cosa: il Leone ha cominciato a muovere i primi passi.
Glossario: Lighting Plasma: Sacro Leo.
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 1 Manga Planet.
La logica, questa sconosciuta: Avere 27.000 persone ed una centrale nucleare su un'isola di sole tre miglia di lunghezza è una cosa estremamente improbabile. Per di più, nell'immagine panoramica non sembrano esserci abbastanza abitazioni per ospitare un tale numero di persone. Per quanto instabile un reattore nucleare possa essere, è impossibile che una singola esplosione possa attraversare la terra da parte a parte e raggiungere l'altro capo. Per quale motivo inviare John Black insieme ad Aioria ? Anche ammesso che un cavaliere avesse bisogno di una scorta, un soldato sarebbe stata una scelta molto più sensata visto che dall'inizio non c'era palesemente possibilità di dialogo. Come spesso succedeva sia nell'anime che nel manga classico, dopo la vestizione il mantello di Aioria appare dal nulla.
Note: "Aiutare le persone… è una cosa naturale". Un capitolo interessante, che pone le basi per uno dei temi principali di Episode G, la crescita interiore di Ioria, ed al tempo stesso introduce i nuovi lettori al mito dei cavalieri. Alcuni elementi della trama sono un pò tirati, ma nel complesso le cose scorrono bene ed il capitolo è molto apprezzabile. Anche se non viene apertamente chiarito, questa dovrebbe essere la prima missione di Ioria, che quindi sarebbe tornato da poco dopo la conquista dell'armatura. In realtà, nel numero 13 del manga classico, si diceva che, al tempo del tradimento di Micene, gli altri cavalieri d'oro avessero già ottenuto le investiture. Le parole finali di Virgo ed il comportamento di Ioria in questo capitolo però sembrano coincidere meglio con la versione dell'anime, in cui Ioria divenne cavaliere solo alcuni anni dopo la morte di Micene. Per di più, questo numero è ambientato sei anni dopo gli eventi del prologo, e sei anni sono appunto il tempo necessario per l'addestramento e la conquista dell'armatura. Vedendo le cose nel loro insieme, gli eventi di questo capitolo dovrebbero quindi essere ambientati circa un anno prima che Pegasus e gli altri protagonisti della serie classica venissero mandati dai rispettivi maestri per iniziare il periodo di addestramento. Le parole del misterioso funzionario USA fanno trasparire che, sebbene l'esistenza dei cavalieri sia un segreto per la stragrande maggioranza delle persone, le alte cariche governative del mondo ne sono a conoscenza, e soprattutto obbediscono all'autorità del Grande Tempio. Questo significa che in effetti il Grande Sacerdote è, in mancanza di Atena, l'uomo più potente del mondo, perché ha ai suoi ordini non solo gli 88 cavalieri, ma indirettamente anche gli eserciti normali di tutti i paesi del pianeta. Sarebbe comunque interessante sapere se nazioni storicamente sostenitrici di altri culti (paesi scandinavi, orientali ecc) siano a loro volta fedeli al Grande Tempio o se invece obbediscano ai sacerdote delle rispettive divinità (come ad esempio Asgard con Odino). Sulla maglietta di Ioria ci sono due parole, scritte in quello che parrebbe greco maiuscolo. Quell'orizzontale è in parte coperta dalla giacca e si leggono solo le lettere centrali, RO, mentre quella verticale sembra finire in ARTS, anche se lo stile vezzoso rende alcuni caratteri difficili da riconoscere. L'insistenza di John Black sull'inglese fa intuire che normalmente i cavalieri del Grande Tempio parlino tra loro in un'altra lingua, probabilmente il greco. Detto questo, i cavalieri d'oro provengono quasi tutti da paesi diversi, quindi l'inglese sarebbe la lingua più ovvia da parlare. Il cosmo di Ioria è in grado di tenere lontare le scorie e le radioazioni, essenzialmente creando una barriera protettiva attorno a lui ed a John Black. Le parole successive del terrorista, ed il fatto che lui stesso si trovi senza problemi in un ambiente radioattivo, suggeriscono che questo potere non è peculiare di Ioria o dei cavalieri d'oro, ma è comune a chiunque ha un cosmo. E' anche interessante notare che, quando John Black viene ferito, Ioria non prova neppure ad usare i poteri curativi del suo cosmo. E' possibile che la ferita sia troppo grave perché abbiano effetto, ma si può anche ipotizzare che Ioria non possieda ancora tali poteri. Le parole del terrorista sul mito dei cavalieri ricordano quelle del prete greco nel primo numero del manga classico. Nonostante la boria, il terrorista sembrerebbe al livello di un cavaliere di bronzo, ma è possibile che aspirasse all'armatura d'oro dell'Ariete dal momento che se ne intravede lo scrigno durante il suo monologo. Ad ogni modo i suoi colpi sono semplici fasci di luce ed il suo cosmo non sembra legato ad alcuna figura mitologica. Considerando anche l'anime, il terrorista è il quinto personaggio ad essere stato esiliato (dopo Morgana ed i suoi ed escludendo Kanon, la cui situazione era un pò diversa) ed il secondo a non aver ricevuto l'armatura perché troppo violento (dopo Danes).