EPISODIO N°97

NETTUNO SIGNORE DEI MARI

«SIRENA! LA BELLA MELODIA DELLA MORTE»

Disegnatori Nobuyoshi Sakasado

Personaggi presenti: Orion, Sirio, Pegasus, Cristal, Andromeda, Phoenix, Ilda, Syria, Isabel, Kiki, Flare.

Orion è sorpreso dalla forza che sorregge Pegasus, ma vuole comunque combattere per difendere la sua terra da chi considera invasore e lancia gli Occhi del Drago, ai quali il cavaliere di Atena risponde col suo fulmine. Pegasus viene centrato in pieno, ma subito dopo Orion scopre che il Fulmine ha danneggiato la sua armatura attorno al punto colpito poco prima da Sirio. Al picco ghiacciato, il tramonto è vicino ed Isabel è sempre più debole. A terra, Pegasus avverte che la sua Dea è in pericolo e, sorretto dai cosmi di Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix, che gli donano le loro ultime energie, si rialza ancora una volta. Orion vede i loro cosmi, uniti e lucenti, e si chiede "Che sia questa la forza della giustizia, di cui costoro sono sempre andati fieri? La forza di cinque amici che una donna dall'alto protegge come… una vera sovrana?!". A questa visione il cavaliere esita, ma alle sue spalle compare Ilda, che gli ordina di uccidere gli invasori. Il guerriero resta immobile e la sacerdotessa, dopo averlo dichiarato un traditore, solleva il suo scettro per colpire Pegasus. Orion però intercetta il raggio di luce con la mano e dichiara "Perdonatemi se ho osato interferire, ma il mio gesto non è stato di tradimento. E' sete di giustizia a muovermi, voglia di sapere! Porterò un attacco deciso, e dalle conseguenze cercherò di capire se costui appartiene alla giustizia, come va affermando. E se così sarà…" La donna è infastidita da questa minaccia, ma Orion la ignora e si prepara ad affrontare Pegasus per l'ultima volta. I due cavalieri espandono i loro cosmi e, dopo essersi osservati per qualche istante, lanciano i rispettivi colpi segreti. In un lampo di luce, i colpi si contrastano a mezz'aria, poi il fulmine ha il sopravvento ed Orion viene centrato al cuore e travolto. Pegasus raggiunge il corpo privo di sensi del nemico e si appresta a prendere lo zaffiro, ma improvvisamente una melodia si diffonde nell'aria, ed in cima ad una scalinata compare un nuovo guerriero, con in mano un flauto. "E' Syria delle sirene il mio nome celeste, abitante dei mari. Lontana da qui è la reggia in cui vivo, alla corte di re Nettuno" si presenta il cavaliere, che poi continua "Delle terre emerse è regina Atena, che governa la Grecia, dell'Ade è giudice Minosse, dei cieli è signore Giove, dei mari è signore Nettuno, un Dio che regna su abissi profondi e silenziosi! E' per ordine di Nettuno che sono venuto qui, in veste di fedele servitore!". Syria conclude spiegando che Ilda ha deluso Nettuno, che quindi ha inviato lui a sistemare le cose. Pegasus deduce che è stato Nettuno a donare ad Ilda l'Anello del Nibelungo, e Syria conferma, dichiarando che il suo signore è stanco di governare solo sui mari, e vuole ottenere il dominio della terra. Per farlo però deve uccidere Atena, baluardo contro le invasioni, e per farlo aveva donato l'anello ad Ilda. "Era tutto vero. La volontà di Ilda apparteneva a mente aliena" afferma Orion, che, appena ripresosi, ha sentito tutto. Syria risponde dicendo che Nettuno domina anche su Asgard, che è costruita sul mare Artico, e poi critica i cavalieri del nord, incapaci di sconfiggere i cavalieri di Atena. Ilda ordina ad Orion di farsi da parte, in modo che Syria possa finire i nemici. Il guerriero di Nettuno inizia a suonare il suo flauto, ed i sensi di Pegasus impazziscono, confondendolo. L'immagine di Syria si moltiplica, schivando i colpi del Fulmine, ed un assalto deciso travolge Pegasus. Orion però si sposta, dando a intuire che voglia dare lui il colpo di grazia al nemico. Syria decide di lasciarlo fare, ma il cavaliere del nord anziché attaccare si colpisce all'addome ed estrae lo zaffiro dall'armatura, cedendolo spontaneamente a Pegasus. Venuto a conoscenza della verità, Orion vuole attaccare Syria e vendicare Ilda, che Nettuno ha plagiato, rendendola pronta a sacrificare i suoi cavalieri per sete di dominio "Lei che amava Asgard e la sua gente più della sua stessa vita! La mia regina!". Ignorando gli ordini di Ilda, Orion si lancia contro Syria, ma le melodie del flauto, simili ai canti suadenti delle sirene, lo rallentano. Neppure coprire le orecchie riesce a proteggere Orion, che quindi compie un gesto disperato e si sfonda i timpani con le dita. Incredibilmente però, la musica continua perché le melodie di Syria arrivano fino al cervello. Vicino alla vittoria, Syria colpisce il nemico, ma Orion resiste e, pronto al sacrificio, si lancia contro il guerriero. La mano di Syria gli sfonda il petto, ma il cavaliere del nord lo blocca con le braccia ed espande al massimo il suo cosmo. Orion ha deciso di sacrificare se stesso per permettere a Pegasus di salvare Ilda, ed in un lampo di luce, i due cavalieri salgono verso le stelle dell'Orsa. Syria supplica l'aiuto di Nettuno, mentre Orion dà il suo addio al mondo "Addio, monti di ghiaccio sorgenti dall'acqua. Pegasus, abbi cura di Ilda, te ne supplico. Fa che sia salva, io raggiungo le stelle dell'Orsa Maggiore, lassù ritroverò gli amici persi in questa battaglia!". Sotto lo sguardo amareggiato di Pegasus, i due cavalieri scompaiono nel cielo. Commosso, Pegasus osserva i sette zaffiri, ormai tutti in suo possesso, e si appresta ad affrontare Ilda, che però dichiara "Come pensi di vincere, adesso che hai promesso ad Orion di proteggermi. […] Non oserai levare la tua mano su di me, sarò libera di agire a mio piacimento!". Illuminata dai fulmini, la battaglia si appresta a riprendere.

Censure Mediaset: L'episodio non ha subito censure.

Dati originali: Orion: Dubhe Siegfried. Occhi del Drago: Dragon Breath Blizard. Syria: Siren Sorrento. Incantesimo Suadente: Dead End Symphony

Manga: L'episodio non esiste nel manga anche se, nel n°14, Syria fa la sua comparsa e si batte con Toro in uno scontro per certi versi somigliante (come Orion, anche Toro si sfonda invano i timpani).

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°19 Yamato e n°49 DeAgostini

Fonti: Siegfried, ovvero Sigfrido, è il protagonista di diversi miti germanici, come la Canzone dei Nibelunghi e l'Oro del Reno. Il simbolo della sua armatura è il drago Fafnir, che Sigfrido uccise nel mito, diventando invincibile grazie al suo sangue. Questa parte della leggenda, così come quella del punto debole, sono probabilmente ispirati al mito greco di Achille. Le sirene sono creature tipiche della mitologia greca, capaci di cantare una melodia tale da attirare i marinai, che facevano naufragare le loro navi contro gli scogli sui quali le donne si trovavano. Inizialmente rappresentate come ninfe con corpo di donna ed ali di uccello (come vengono viste in quest'episodio), vennero poi raffigurate con corpo di donna e code di pesce. La frase di Orion " Addio, monti di ghiaccio sorgenti dall'acqua" proviene dai Promessi Sposi (vedi Note)

La logica, questa sconosciuta: Sull'armatura di Orion non c'è più il segno del Colpo Segreto del Drago Nascente. La posizione di Sirio a terra è diversa da quella della scorsa puntata. Per di più, Phoenix, che aveva ripreso i sensi, ora è di nuovo svenuto. Sul pavimento sono scomparsi i segni degli scontri del 95°episodio. La posizione in cui Orion lancia gli Occhi del Drago è diversa da quella dell'episodio precedente. Perché Orion non usa la Spada di Asgard anziché gli Occhi del Drago? sarebbe molto meno rischioso. Fino a prova contraria Orion è vulnerabile solo al cuore ed alla schiena, ma il raggio di Ilda lo ferisce alla mano. In vari episodi, ad esempio il 92°, avevamo visto che è semplice staccare gli zaffiri dalle armature, quindi Orion non aveva bisogno di ferirsi così gravemente all'addome. Dovrebbe esserci sangue sulle dita di Orion dopo che il cavaliere si sfonda i timpani. Quand'è che Pegasus ha raccolto gli altri sei zaffiri da terra?

Note: "Era tutto vero. La volontà di Ilda apparteneva a mente aliena" Dopo 23 episodi finalmente viene rivelata, anche in modo abbastanza intelligente, l'identità nascosta dietro la "mente aliena" che era alla base di tutta la saga di Asgard. Ed è una fortuna, perché i combattimenti, seppur appassionanti, sono vagamente frammentari, specie paragonati a quelli degli ultimi due episodi. Impressionante invece la caratterizzazione di Orion, e le scene del sacrificio e del commiato finale sono commoventi. Dopo il 73°episodio è la seconda volta che Pegasus riceve i cosmi dei compagni, anche se stavolta gli effetti sembrano meno devastanti. Lo scettro di Ilda può lanciare fasci di energia abbastanza potenti da far sanguinare Orion sotto l'armatura. Nel lanciare il Fulmine contro Orion, Pegasus raggiunge i limiti del suo cosmo, ovvero il settimo senso. Syria indossa un'armatura di colore arancione dorato che, tra qualche episodio, scopriremo essere fatta di scaglie d'oro. Il generale considera la terra come protetta da Atena, che regna sulla Grecia. E' interessante notare che, come signore dell'Ade, Syria non parla di Hades, ma solo di Minosse, il giudice della prima prigione (vedi "Analisi del Manga" nella pagina principale del sito). D'altra parte, potrebbe trattarsi di un errore di doppiaggio, perché l'immagine sembra mostrare un Dio. Sia Hades che Zeus, qui chiamato Giove, il nome datogli dai romani, sono disegnati in versioni fedeli alla mitologia, ovvero come uomini adulti con barbe bianche. Hades è di pelle scura, Zeus indossa un'armatura simile a quella degli antichi soldati greci, con un elmo a cimiero. Sul pettorale dell'armatura sono disegnati due soli, e nella mano destra ha un fulmine. Dietro di lui, tra le nuvole, si intravedono parti di un tempio (tutti elementi interessanti se mai dovesse essere realizzata una saga di Zeus). Nelle immagini del regno sottomarino intravediamo la colonna portante, posta alle spalle del tempio di Nettuno. Di fronte al Dio, ci sono numerosi soldati marini, tutti con indosso un'armatura squamata verdastra. Secondo Syria, Nettuno regna non solo sul mare, ma anche sulle terre che si affacciano sul mare, come Asgard, posta sul mare artico (questo conferma la sua ubicazione nella Norvegia Settentrionale). Paragonato a Nettuno, Odino sarebbe un "Dio minore", ma gli episodi successivi contraddicono quest'ultima affermazione. Come Mime, Syria può usare la musica per confondere il nemico e moltiplicare la propria immagine. Il potere del flauto del generale viene chiamato "Incantesimo Suadente" e non può essere fermato neppure coprendo le orecchie o sfondando i timpani. Oltre alla musica comunque Syria può anche lanciare colpi energetici abbastanza potenti con la mano destra. E' possibile che Orion abbia deciso di sacrificarsi seguendo l'esempio di Sirio nella puntata precedente. Nel salire al cielo, il cavaliere vede i volti di tutti i compagni, Megres incluso, ma non di Alcor. Difficile dire se si tratti di una dimenticanza, di un caso, o di un'indicazione che il cavaliere è ancora vivo (vedi 99°episodio). Le sue parole "Addio, monti di ghiaccio sorgenti dall'acqua" sono un altro dei riferimenti della serie alla letteratura italiana. Provengono infatti dai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, e vengono pronunciate da Lucia in procinto di abbandonare il suo paese e partire per Monza. Al momento del sacrificio di Orion il sole sembra tramontato del tutto.

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