EPISODIO N°94

RAGGIO DI SOLE IN ASGARD

«LEGAME FRATERNO! MIZAR RIPOSA CON I SUOI ANTENATI»

Disegnatori Eisaku Inoué, Tomoaki Mon,Yasuhide Maruyama

Personaggi presenti: Alcor, Phoenix, Andromeda, Tisifone, Mizar, Orion, Ilda, Pegasus, Cristal, Isabel.

Le Ali della Fenice ed i Bianchi Artigli della Tigre si scontrano, ma quest'ultima tecnica ha la meglio e Phoenix viene travolto. Alcor sta per finire il nemico, ma le parole di Andromeda circa le ragioni per cui Ilda ha fatto di lui un cavaliere ombra gli fanno cambiare obiettivo. Con una raffica di colpi Alcor atterra Andromeda, che perde gli zaffiri di Mizar e Mime. Alcor li prende entrambi, il primo per diventare cavaliere a tutti gli effetti, il secondo "Per servilismo verso Ilda". Phoenix si rimette in piedi, ma anziché intervenire in difesa del fratello, dice "Fa pure, Alcor". Il guerriero del nord crede che il nemico stia agendo in questo modo per codardia e deride l'affetto fraterno, ma Andromeda spiega che "Phoenix non ti lascia libero di colpire perché vuole abbandonarmi, ma perché ha piena fiducia in me!", raccontando come il fratello gli ha sempre infuso il coraggio senza mai farglielo pesare. Sia Phoenix che Andromeda espandono i loro cosmi a difesa delle loro ragioni. Dal picco ghiacciato, Isabel esorta Pegasus e Cristal a risvegliarsi, ed il cavaliere del cigno riesce a riprendere i sensi. Resosi conto che la via è bloccata dalla frana e che il freddo presto ucciderà sia lui che Pegasus, Cristal espande al massimo il suo cosmo e distrugge le rocce. Più indietro, Phoenix e Andromeda preparano le Ali della Fenice e la Nebulosa di Andromeda, ma Alcor li colpisce entrambi prima che possano usare i loro colpi, e solo l'intervento di Tisifone salva Andromeda dall'attacco mortale del nemico. Phoenix accorre in aiuto dei due, e pur venendo colpito a ripetizione, riesce a lanciare il Fantasma Diabolico. Alcor crede di esserne immune, a differenza di Mime, ma in pochi secondi il Fantasma Diabolico ha effetto, ed il guerriero vede se stesso affrontare Mizar in un duello mortale per il titolo di cavaliere. Pur uscendone vincitore però, Alcor non riesce a dare il colpo di grazia al fratello. Ripresosi dall'illusione, Alcor si mostra sprezzante, ma Phoenix gli chiede "Perché sei corso in aiuto di Mizar quando Andromeda l'ha colpito con la Nebulosa?". Il cavaliere ricorda quei momenti ed afferma di essere intervenuto perché era suo dovere, ma Phoenix dichiara "Tu sei intervenuto solo per salvare tuo fratello!". Alcor nega, ma il dubbio inizia a farsi strada nella sua mente, spinto dalle parole di Phoenix "Nutri affetto sincero per tuo fratello Mizar!". Il cavaliere della fenice continua sottolineando il fatto che non è stata colpa di Mizar se Alcor è stato abbandonato, è che quindi il ragazzo può provare risentimento verso i genitori o le leggi di Asgard, ma non verso il fratello. Osservando il corpo di Mizar, Alcor inizia a tentennare, ed i suoi dubbi aumentano quando Phoenix espande il suo cosmo mostrando una forza inaspettata. Mentre, senza essere notato, Mizar riprende i sensi, Alcor contrasta di nuovo le Ali della Fenice con i Bianchi Artigli della Tigre, ma stavolta ha la peggio e viene travolto in pieno e ferito al braccio. Rialzandosi, il cavaliere ombra capisce che la forza di Phoenix viene dall'affetto fraterno, e proprio in quel momento Mizar si rialza e blocca Phoenix alle spalle, esortando il fratello a colpire. Stranamente, Phoenix non cerca neppure di liberarsi dalla stretta di Mizar, molto debole per gli effetti della Nebulosa, ma Alcor è indeciso se colpire o meno, perché così facendo ucciderebbe anche il fratello. Mizar gli ricorda che il volere di Ilda è sacra legge, e che quindi i cavalieri di Atena devono essere sconfitti a qualsiasi costo, poi, spinto da Phoenix, rivela di aver sempre saputo di Alcor, del loro rapporto di parentela e dell'ambizione del fratello, e conclude "Era tuo diritto odiarmi, non te ne faccio una colpa. Però sappi una cosa: io, nostro padre e la mamma non ti abbiamo mai dimenticato! Mai, neanche un giorno della nostra vita. […] E quando ho capito che eri tu a proteggermi come un'ombra allora io mi sono sentito sicuro, perché di quest'ombra potevo fidarmi. Ero sicuro che non mi avresti mai tradito perché so che sei buono, da quel giorno che hai salvato quel coniglio nella foresta.". Infine, Mizar gli grida di nuovo di attaccare, ed anche Phoenix dichiara che non cercherà di difendersi perché il suo nemico prova affetto fraterno ora. Alcor solleva la mano, ma alla fine decide di non colpire, ed un attimo dopo Mizar sviene per la stanchezza. Avvicinatosi al fratello, Alcor si chiede perché non sia mai riuscito a mostrargli affetto, e Phoenix spiega "E' l'alba della vita, la nascita, che ci vede innocenti e pieni di amore e comprensione gli uni verso gli altri. Le ore del giorno, poi l'adolescenza e la maturità, ci tendono insidie che possono rendere nemico chi era amico, straniero chi si amava come fratello. Le ore del giorno possono portare lontano! Dobbiamo imparare ad amarci, prima che scenda la notte! E per amarci, imparare a conoscerci… e capirci… come fratelli.". Appreso il significato delle parole del cavaliere, Alcor solleva il corpo esanime di Mizar e, illuminato da un raggio di sole, si avvia con lui verso l'uscita del palazzo. "Tu Phoenix, stai combattendo per un mondo dove regni giustizia e dove regni la pace. Ti auguro di riuscire nel tuo intento, perché ho capito che sei giusto, cavaliere di Atena. Pregherò per te dal luogo in cui andrò portando Mizar!" afferma prima di uscire nella tormenta di neve. Sulla terrazza, Ilda è furiosa per il tradimento di Alcor, ormai resta solo Orion a sua difesa, ma il cavaliere la rassicura dicendo che per lei è pronto a dare la vita. Nel corridoio, Pegasus si rialza e scopre che la strada è libera. Cristal però è debolissimo per lo sforzo e non può accompagnare il compagno che, a malincuore, è obbligato a lasciarlo lì. Più indietro, anche Phoenix ed Andromeda, che ora indossa di nuovo l'armatura, corrono verso le sale di Ilda. Fuori, nella bufera, Alcor decide di portare Mizar a casa e pensa "Ti ripudio, Ilda di Polaris. Ho ritrovato mio fratello, qualunque sia l'esito della battaglia, io ho vinto! Addio per sempre, Asgard!"

Censure Mediaset: L'episodio non ha subito censure.

Dati originali: Alcor: Alcor Bud. Bianchi Artigli della Tigre (Alcor): Shadow Tiger Claws

Manga: L'episodio non esiste nel manga.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°18 Yamato e n°47 DeAgostini

Fonti: Alcor è il nome della doppia di Mizar. Il sistema binario di Alcor e Mizar è stato il primo sistema doppio ad essere scoperto.

La logica, questa sconosciuta: L'eco nel corridoio va e viene a seconda delle scene. Quando Alcor prende gli zaffiri, Phoenix si alza, sviene e si rialza nel giro di pochi secondi. Andromeda aveva gli zaffiri in mano, ma in tutte le scene precedenti non li avevamo mai visti. In fondo al corridoio, il varco nella parete aperto da Cristal nel 91°episodio è scomparso, e non si vede neppure il getto d'aria esterna. Sul pettorale dell'armatura di Alcor è incastonato quello che sembra uno zaffiro. La posizione di Mizar a terra è diversa dal 92°episodio, in cui il cavaliere era supino ed aveva gli occhi aperti. Quando Phoenix dice "Hai riconosciuto subito tuo fratello", le labbra di Mizar si muovono ma il cavaliere non parla. Da dove vengono tutte quelle macerie nel corridoio? Le pareti non sembravano aver subito danni considerevoli. Dal buco nel soffitto, oltre al sole dovrebbe entrare anche la neve, visto che fuori c'è una bufera. Siccome è quasi il tramonto, il raggio di sole dovrebbe essere di colore rossastro. I pezzi dell'armatura di Andromeda erano scomparsi nel 92°episodio, ma alla fine della puntata il cavaliere indossa di nuovo la corazza. Perché Tisifone non segue Phoenix e Andromeda? Nel 93°episodio si era stabilito che i genitori di Alcor e Mizar sono di Asgard, quindi l'ultima frase del cavaliere ombra è, tecnicamente, errata. L'inizio dell'episodio riprende la fine di quello precedente dove si vede Alcor sferrare il suo colpo con la mano destra; in questo episodio invece usa la sinistra, ma nel momento in cui lui e Phoenix si scontrano colpisce con il destro. Quando Alcor sta per colpire Andromeda e Tisifone, Phoenix interviene con un calcio volante, ma il colpo viene sferrato "volando" in orizzontale e a diversi metri d'altezza, mentre Alcor si trovava a terra. Se il Cavaliere del Nord non avesse saltato per intercettarlo, il colpo sarebbe andato clamorosamente a vuoto. Strana la sequenza dello scontro finale tra i due: come a inizio episodio, Alcor sferra il colpo con la mano sinistra, ma subito dopo lo si vede con il braccio destro teso. Poco dopo lo si vede caricare di nuovo il destro per sferrare il colpo, ma quando subisce il colpo di Phoenix il pugno destro è ancora posizionato al fianco in attesa di essere sferrato (grazie a Fenrir per la segnalazione).

Note: "Ho ritrovato mio fratello, qualunque sia l'esito della battaglia, io ho vinto" Un episodio in cui i sentimenti e gli ottimi dialoghi riescono in qualche modo ad ovviare ad una caratterizzazione ancora fuori fase. Per il secondo episodio consecutivo Phoenix è lontano dal personaggio che conosciamo, non quando parla col nemico, cosa che aveva fatto anche con Mime e, moderatamente, con Virgo, ma quando attacca insieme ad Andromeda dopo aver sempre sostenuto di voler lottare da solo, o quando è pronto a farsi colpire senza reagire. Fortunatamente i doppiatori (in ottima forma sia Fuochi che De Nisco), rimediano alla situazione con dialoghi spesso toccanti. Al primo scontro dell'episodio Phoenix perde l'elmetto, e non lo indosserà più neanche dopo la vittoria finale. Come già successo in altri episodi (ad esempio il 79°), Isabel può parlare telepaticamente ai cavalieri, anche se solo per pochi secondi. Come nell'89° episodio, il cosmo di Cristal espanso al massimo può distruggere oggetti solidi, verosimilmente congelandoli fino a frantumarli. Diversamente dal duello con Mime, il Fantasma Diabolico non agisce direttamente sui ricordi ma crea un'illusione, comunque lontana dagli incubi visti negli episodi 12, 31, 32, 54 ecc. Lo stupore di Tisifone nel vedere il cosmo di Phoenix è comprensibile perché i due non si erano mai incontrati, se non nel 73°episodio, in cui il cavaliere era in fin di vita. E' la prima volta che vediamo un'armatura del nord andare in pezzi, seppur parzialmente. Questo suggerisce che l'armatura ombra di Alcor sia meno resistente delle altre armature del nord. In particolare, sono il bracciale ed il coprispalla sinistro ad essere distrutti. A quanto pare, Mizar è sempre stato consapevole della presenza di Alcor, ed infatti il giorno dell'investitura a cavaliere si girò a guardarlo. A dispetto delle sue parole però, è improbabile che lui o i genitori sapessero quel giorno nella foresta, perché altrimenti ci si sarebbe aspettato almeno uno sguardo incerto da parte di uno di loro (nel rivedere un figlio dopo una decina anni sarebbe comprensibile). Le uniche spiegazioni sono che abbiano appreso in seguito, oppure che abbiano sempre tenuto d'occhio Alcor, pur senza mai farsi vedere. Sotto i coprispalla delle armature di Alcor e, verosimilmente, Mizar, c'è un bottone per fissare il mantello. Le parole di Mizar indicano che i genitori suoi e di Alcor sono ancora vivi. C'è incertezza se, nel crollare a terra, Mizar muoia o svenga soltanto. Il titolo giapponese suggerisce la prima ipotesi, i dialoghi italiani la seconda. Il raggio di sole entra nel corridoio attraverso la breccia nel soffitto causata dalla Nebulosa di Andromeda nel 92°episodio. Anche se è raro, non è la prima volta che vediamo il sole ad Asgard. Quando Alcor esce dal palazzo si vede che in cielo il tramonto è vicino. Nell'andare via, Alcor non sembra prendere la strada che avevano percorso, in senso inverso, Andromeda, Pegasus e Cristal. Sono presenti immagini degli episodi 92 e 93, oltre a svariati riferimenti al duello tra Phoenix e Mime.

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