EPISODIO N°86

RISVEGLIO DA UN INCUBO

«PHOENIX! LE ROSSE ALI FIAMMEGGIANTI»

Disegnatori Masahiro Naoi, Shigeharu Suzuki,Tomohiro Koyama

Personaggi presenti: Phoenix, Mime, Andromeda, Folken, Pegasus, Sirio, Cristal, Isabel, Kiki, Flare, Orion, Mizar, Megres.

Phoenix tenta ancora di convincere Mime che non Folken ha ucciso i suoi veri genitori, "Ma la guerra, la stessa guerra che vuoi portare a me." e gli chiede lo zaffiro per evitare nuovi spargimenti di sangue, ma il guerriero del nord lo colpisce duramente. Mentre Phoenix è a terra, Mime ricorda i primi allenamenti fatti con Folken, il quale, dopo avergli parlato della potenza dei cavalieri, lo esortava a trovare dentro di se la forza per riuscire nel suo intento. Attimi dopo, Phoenix si rialza, e con un nuovo assalto riesce a superare le difese di Mime e ad atterrarlo. Phoenix sostiene come la giustizia sia un ideale superiore alla brama di gloria, che lui stesso ha conosciuto in passato, ma lo scontro successivo finisce in parità ed entrambi i cavalieri vengono lanciati contro le rocce. Dal picco ghiacciato, Isabel esorta Phoenix a ricordare Atene e la battaglia alla casa di Virgo, durante la quale acquisì il settimo senso. Mentre Pegasus e Cristal continuano il loro cammino, seppur doloranti, e Sirio è sempre svenuto nel crepaccio, Mime decide di usare la sua arma più forte: la cetra. Il guerriero suona la Melodia delle Tenebre, e le corde dello strumento si stringono attorno a Phoenix, iniziando a stritolarlo. Ben presto, le corde penetrano nell'armatura e nelle carni del guerriero, che si contorce a terra, incapace di reagire. Nonostante tutto, Phoenix non vuole implorare il perdono del nemico, che stringe la morsa delle corde. Andromeda, che fino ad ora aveva solo assistito al combattimento, indossa di nuovo il bracciale della sua armatura e quando Mime sta per suonare l'ultima nota, gli blocca la mano con la catena. Il cavaliere della fenice però gli ordina di richiamare la catena perché vuole trovare dentro di se la forza per vincere quello scontro. Mentre Mime pizzica la corda dell'ultima nota, Phoenix ricorda la battaglia alla sesta casa e brucia al massimo il suo cosmo, frantumando sia la sua armatura che le corde. Mime si guarda attorno, alla ricerca del nemico, e vistolo in piedi sopra una roccia alle sue spalle gli chiede come ha potuto liberarsi da quella stretta mortale. "Sacrificando l'armatura e ricordando una cosa dimenticata." grida Phoenix bruciando il suo cosmo e lanciando le Ali della Fenice. Mime tenta di ribatterle, ma viene travolto e lanciato al suolo, mentre la sua cetra va in pezzi per la durezza dell'impatto. "Spiegami Phoenix, che cosa in te è stato superiore, quale virtù?" chiede Mime, ed il cavaliere risponde "E' la sicurezza della giustizia", che in battaglia dona forza incredibile. Phoenix esorta il nemico a giudicare onestamente il suo passato, come lui ha stesso ha fatto un tempo. Mime allora riconosce le sue colpe e chiede perdono all'anima di Folken, poi si alza e grida "Non Folken ha ucciso i miei veri genitori, ma la guerra, la guerra che tutto travolge!". Sotto gli occhi sbalorditi dei nemici, il guerriero getta via la sua armatura, in modo da essere alla pari con Phoenix, ma nonostante tutto decide di non arrendersi, perché combattere è suo dovere di difensore di Asgard. La catena di Andromeda assume la posizione di riposo, segno che non c'è più odio in Mime, ed il ragazzo osserva Phoenix e Mime che si scontrano per l'ultima volta. Il cavaliere di Atena ne esce ferito, ma alle sue spalle Mime afferma "Dovete riuscire! Dovete salvare Atena, ed Ilda insieme ad Atena, perché la pace ritorni sulla terra" e poi crolla al suolo dopo aver aggiunto "Un giorno ci rivedremo nel paradiso dei cavalieri. Lassù regna la quiete, la dolce quiete, lassù potremo finalmente essere amici". Sorridendo, perché presto ritroverà Folken ed i suoi genitori, Mime affida a Phoenix ed Andromeda la difesa di Asgard e si spegne. Nelle sue mani, Andromeda trova lo zaffiro di Odino. Phoenix esorta il fratello a riprendere la corsa ed a non voltarsi indietro, ma non appena Andromeda si allontana dice "Addio, Atena" e crolla a terra privo di sensi. Poco lontano, Andromeda, che ha di nuovo indosso l'armatura, avverte il cosmo del fratello che cala di intensità, ma decide comunque di continuare la corsa. A palazzo, prima Mizar e poi Orion vorrebbero andare incontro al nemico, ma Megres li deride entrambi, e dopo aver dichiarato che contro i cavalieri la sola forza non basta, afferma "Potreste seguirmi, ma da lontano, e vedere come agisce un cavaliere che non ha alcuna pietà!". A queste parole sia Mizar che Orion si incupiscono. Intanto, Phoenix è ancora al suolo, in bilico tra vita e morte.

Censure Mediaset: Rallentata parzialmente una delle scene in cui le ferite di Phoenix, provocate dalle corde della cetra di Mime, perdono sangue.

Dati originali: Mime: Benetnasch Mime. Melodia delle Tenebre: Stringer Requiem

Manga: L'episodio non esiste nel manga.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°17 Yamato e n°43 DeAgostini

Fonti: In alcune versioni della saga dei Nibelunghi Mime è il nome del nano che allevò il giovane Sigfrido.

La logica, questa sconosciuta: Quando Phoenix è libero dalle corde, in alcune scene non ci sono ferite sul suo collo. Dopo le Ali della Fenice, Mime precipita sulle rocce, ma nella scena successiva c'è neve sotto di lui. Andromeda indossa l'armatura e si allontana con una rapidità incredibile, specie considerando le sue ferite. Se Orion e gli altri possono avvertire la sconfitta di un compagno, perché negli scorsi episodi avevano bisogno di ricevere notizie?

Note: "Non Folken ha ucciso i miei veri genitori, ma la guerra, la guerra che tutto travolge!" Un gran bell'episodio, che alterna bene la battaglia alle parole ed approfondisce molto sia Mime che Phoenix. Commoventi le ultime parole di Mime prima di spegnersi. In appendice, vengono accennati i primi tratti della personalità di Megres, che poi si mostrerà a pieno nelle quattro puntate successive. Era stato Folken a dare i primi rudimenti della lotta a Mime. Folken stesso ammette che i cavalieri sono ben più forti di lui. Le sue parole a Mime ricordano per certi versi quelli di Albione ad Andromeda. Phoenix si riferisce più di una volta al periodo in cui era guidato dalla brama di gloria, visto negli episodi 6 - 15. Isabel ricorda in breve gli avvenimenti del 58°episodio, quando Phoenix raggiunse il settimo senso alla casa di Virgo. Kiki e Flare, sempre svenuta, sono ancora nella capanna. Le corde della cetra di Mime sono abbastanza affilate da incrinare l'armatura della fenice. A quanto pare, la catena di Andromeda avverte in qualsiasi circostanza la presenza di un nemico, ma funziona attivamente solo se il bracciale dell'armatura viene indossato. La scena in cui Andromeda salva il fratello, che poi gli ordina di non intromettersi, rispecchia quella con Virgo nel 58°episodio. Come allora, Phoenix riesce a raggiungere il settimo senso nel momento di maggior pericolo. E' per fierezza ed amor proprio che Phoenix non vuole aiuto da nessuno durante una battaglia. Sotto l'armatura, l'abito di Mime è completamente bianco. E' chiaro che prima di morire Mime si è convinto della veridicità delle parole dei cavalieri su Ilda. In realtà, visto il modo in cui può leggere nella mente grazie alla musica, è possibile che sospettasse sin dall'inizio e che combattesse solo per dovere di difensore. Evidentemente Mizar, Orion e Megres hanno avvertito il cosmo di Mime che si spegneva e quindi sanno della sua sconfitta. Per la prima volta si intuisce che Mizar ed Orion non hanno molta simpatia per Megres. Ci sono immagini della scorsa puntata.

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