EPISODIO N°40
PREPARATIVI A NUOVA LUXOR
«ANDIAMO! LA NOSTRA PARTENZA»
Disegnatori: Eisaku Inoué, Takashi Sogabé
Personaggi presenti: Pegasus, Cristal, Andromeda, Isabel, Lania, Nemes, Albione, Scorpio, Reda, Sanzius, discepoli di Albione, Mylock, Shadir, Benam, Lear, bambini dell'orfanotrofio, pilota, uomini della nettezza urbana.
A Nuova Luxor, la partenza dei cavalieri è ormai imminente ed i ragazzi si sono recati insieme a Lady Isabel all'orfanotrofio St. Charles, dove osservano i bambini giocare a calcio e ricordano i tempi del collegio, quando erano loro a divertirsi in quel modo. Andromeda afferma che quella potrebbe essere la loro ultima visita lì, visto che domani partiranno alla volta di Atene. Cristal chiede ad Isabel se verrà anche lei in Grecia e, quando la ragazza gli domanda infastidita se teme che lei possa essere d'impaccio, il cavaliere precisa che non vuole farle correre rischi contro i cavalieri d'oro. Isabel apprezza la premura di Cristal, ma aggiunge che non può lasciare andare i suoi cavalieri da soli incontro al pericolo, è suo compito lottare perché le generazioni future vivano in un mondo migliore. Le sue parole sono interrotte dal fischio di Lania, arbitro della partita dei bambini, e, voltandosi, i tre cavalieri decidono di giocare anche loro, in ricordo dei vecchi tempi. I ragazzi corrono allora in campo e giocano contro la squadra dei bambini, cavandosela abbastanza bene. Pegasus fa anche qualche bel dribbling, pur esagerando un po’, ma alla fine i cavalieri perdono 3-0. Al tramonto, i cavalieri escono dall'orfanotrofio e salutano i loro piccoli amici, raccomandando loro di fare i bravi, ma Lania fissa Pegasus con aria triste e Lady Isabel, capito ciò che la ragazza sta pensando, convince il suo cavaliere a restare ancora un po’, mentre lei e gli altri torneranno a palazzo. Quella sera, Pegasus ammira il cielo stellato con Lania, ma la ragazza, che per tutto il tempo è rimasta in silenzio, ricorda quando l'amico partì per la Grecia tanti anni prima. Quel giorno, la bambina era riuscita ad introdursi a palazzo ed a parlare con l'amico, rassicurandolo sulla salute di Patricia. Lania non voleva che l'amico partisse ed i due litigarono, ma comunque, quando il giorno dopo Pegasus salì sulla macchina che lo avrebbe condotto all'aeroporto, corse a salutarlo. Lania dice di essere stata molto felice quando rivide il ragazzo, subito dopo il suo ritorno da Atene, ma ora è triste perché lui sta per partire di nuovo, senza neanche salutarla. Pegasus le chiede come faccia a sapere della partenza, ma la ragazza risponde che lo conosce da troppi anni per non capire una cosa così importante semplicemente dall'ansia che lui ha negli occhi. Lania chiede perché Pegasus non possa vivere come ogni altro ragazzo della loro età, godendosi la giovinezza, e debba invece lottare continuamente, ma lui risponde che gli piacerebbe vivere in quel modo, ma ha una missione da compiere. Pegasus non può venire meno al suo destino e, parimenti agli altri cavalieri, non è nato sotto una stella benigna ma ha dovuto affrontare mille difficoltà. Egli ricorda il suo addestramento in Grecia, la separazione di Phoenix ed Andromeda quando partirono per l'addestramento, la madre di Cristal, le battaglie combattute, la crudeltà del maestro dell'isola nera, la cecità di Dragone ed il sacrificio di Micene. Pegasus deve quindi continuare a lottare, per sua sorella Patricia, per Atena, per Lania stessa e per l'intera umanità. Piangendo, la ragazza gli chiede di tornare, e lui le risponde "Tornerò Lania, tornerò per te! Te lo prometto!". I due si guardano intensamente negli occhi per qualche attimo, ma la magia del momento è interrotta da tre bambini dell'orfanotrofio, che cadono dall'albero dal quale stavano spiando la scena. La mattina dopo, Andromeda si reca all'aeroporto attraverso una strada isolata, quando davanti a lui appare Nemes, sua antica compagna sull'Isola di Andromeda e sacerdotessa guerriera, col volto coperto da una maschera. La ragazza, con una frusta in mano, chiede se è vero che Andromeda sta andando ad affrontare i cavalieri d'oro e, quando il ragazzo glielo conferma, lo informa che proprio i cavalieri d'oro, hanno distrutto la loro isola, o meglio uno solo di loro. Nemes racconta che si era sparsa voce che Andromeda fosse al fianco di Lady Isabel contro Arles, tanto che molti guerrieri dell'isola avrebbero voluto chiarire le cose col Sacerdote, per evitare che li giudicasse tutti dei traditori. Il loro maestro Albione però rifiutò questa ipotesi, sia per fiducia nei confronti di Andromeda, sia a causa di alcuni suoi sospetti sul Grande Tempio, e prese una posizione di neutralità. Questa scelta non fu accettata da Arles, che inviò sull'isola il cavaliere d'oro di Scorpio. Costui sconfisse con una facilità sorprendente Albione e gli altri guerrieri e distrusse l'intera isola. Albione, prima di soccombere, riuscì a permettere la fuga di un piccolo gruppo di loro. Andromeda si sente in colpa per ciò che è accaduto, ma rifiuta comunque le parole di Nemes, la quale vorrebbe che lui non affrontasse i cavalieri d'oro. Decisa a fermarlo per impedirgli di andare incontro a morte certa, Nemes colpisce il ragazzo con la sua frusta, facendogli cadere lo scrigno dell'armatura. All'aeroporto, Isabel, Pegasus e Cristal sono pronti a partire, e con loro c'è anche Mylock, vestito con una specie di costume da Kendo ed armato di una spada di bambù. Quest'abbigliamento suscita l'ironia di Pegasus "Affronterai i cavalieri d'oro con una spada di bambù ed un grembiule da cucina …vuoi terrorizzarli!", poi tutti restano in attesa di Andromeda, ignari che in quello stesso momento il ragazzo sta cercando di evitare i colpi della frusta di Nemes. La donna gli blocca il braccio ed Andromeda è costretto ad atterrarla, facendole cadere sia la frusta che la maschera. Nemes supplica in lacrime il ragazzo di non partire, ma all'improvviso giungono altri due cavalieri dell'isola di Andromeda: Reda e Sanzius, i quali, armati delle loro catene, vogliono uccidere l'eroe e portarne la testa ad Arles in segno di perdono. All'aeroporto, i cavalieri iniziano a preoccuparsi per Andromeda, al punto che i cavalieri d'acciaio vanno a cercarlo a casa. Poco lontano, Nemes, vedendo Andromeda in pericolo, cerca di aprire lo scrigno della sua armatura, ma è atterrata da Reda, il quale poi attacca l'eroe insieme a Sanzius. I due imprigionano Andromeda con le loro catene, stringendolo in una morsa mortale e paragonandolo alla regina Andromeda che, nel mito greco, fu sacrificata per placare l'ira di Poseidone, proprio come ora lui sarà sacrificato per placare Arles. I cavalieri d'acciaio intanto comunicano che non ci sono tracce di Andromeda e tutti capiscono che deve essere stato attaccato da qualche misterioso nemico, ma, quando Pegasus cerca di correre verso la strada che avrebbe portato l'amico all'aeroporto, Isabel lo ferma, affermando che devono avere fiducia nei loro compagni ed in loro stessi, o non sopravviveranno mai al Grande Tempio. Riluttante, Pegasus accetta di restare ad aspettare, mentre Andromeda è atterrato dagli attacchi del nemico.
Censure Mediaset: Manca la brevissima scena (circa due secondi) in cui Andromeda, colpito alle spalle da Sanzius, sanguina dalla bocca.
Dati originali: Lania: Miho. Nemes: Chameleon June. Reda: Leda. Sanzius: Spica. Albione: Cepheus Dedalus. Scorpio: Scorpio Milo
Manga: L'episodio è tratto dal n° 8 del manga. Pegasus, che sembra aver vissuto per qualche giorno all'orfanotrofio, sta per partire per la Grecia, non volendo abbandonare Isabel da sola. Lania è al corrente di tutto e non vuole che Pegasus parta, sia perché non le piace Isabel ("Fa fare delle cose pericolose a te ed agli altri") sia perché non vuole che lui si ferisca o muoia. Lania fa a Pegasus la stessa domanda del cartone, e lui risponde che, a differenza dei giovani normali, che seguono mode non create da loro e perdono il loro tempo, lui preferisce seguire il proprio destino che, come gli ha detto Isabel, è scritto nella sua stella. Alla fine, Lania acconsente. Mancano quindi tutte le scene iniziali (la visita e la partita, che finali, i tre bambini che cadono dall'albero). La notte stessa Isabel e Mylock sono pronti a partire dalla villa della ragazza (non dall'aeroporto). Inaspettatamente arriva anche Pegasus. Mylock lo critica, paragonandolo ad un cane che non mostra riconoscenza verso chi lo ha tenuto in casa, ma Isabel è felice di vederlo. Arrivano anche Sirio, ancora cieco, e Cristal. Andromeda intanto è fermato da Nemes che, toltasi la maschera, lo supplica di restare. Lo scontro tra Andromeda e Nemes non è mostrato, ma poco dopo il ragazzo raggiunge la villa con Nemes, svenuta, e chiede ad Isabel di ospitare la ragazza per qualche giorno. Nonostante l'opposizione di Mylock, Isabel acconsente. L'aereo parte e, mentre Sirio, Cristal, Mylock ed Andromeda dormono, Isabel parla con Pegasus e gli rivela che secondo lei il sacerdote è un cavaliere d'oro, ma non sa quale. Rispetto all'anime quindi cambia il luogo ed il tempo del decollo (mattina nell'anime, sera nel manga), mancano i cavalieri di acciaio e Reda e Sanzius, oltre allo scontro tra Andromeda e Nemes ed il racconto della morte di Albione da parte di Scorpio, mentre è già presente Sirio.
Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato e n°20 DeAgostini
Fonti: Il nome Nemes assomiglia molto a Nemesi (vendetta), che nella mitologia greca era appunto la Dea della vendetta inviata dagli Dei ad uccidere i colpevoli. La costellazione del Camaleonte si trova nel cielo australe, tra il Polo e la Carena, comprende stelle poco splendenti (magnitudine inferiore a 4).
La logica, questa sconosciuta: Pegasus dice che quelli trascorsi nella villa di Alman erano giorni felici, ma non è così, considerando i soprusi della piccola Isabel, le punizioni di Mylock ed il rapimento di Patricia. Le parole di Reda sono errate, nel mito greco la regina Andromeda non morì perché Perseo riuscì a salvarla. Duplice errore nel doppiaggio, per due volte Shadir parla con la voce di Benam, quando chiede se Andromeda non viene e quando propone di cercarlo.
Note: "Domani partiremo per la missione al Grande Tempio di Atene" L'ultimo episodio ambientato interamente a Nuova Luxor affronta il tema dell'addio. Nel parlare a Lania, Pegasus mostra che dietro la sua facciata si nasconde un ragazzo maturo e responsabile. Escludendo il 1° OAV, questo è l'ultimo episodio in cui compaiono lei e tutti i bambini dell'orfanotrofio. Le parole di Pegasus "tornerò per te" sembrano mostrare che il ragazzo prova qualcosa per la coetanea, ma più la serie andrà avanti, più il cavaliere si avvicinerà a Tisifone, fino a dichiararsi nel corso del 113°episodio. Da bambini, nel giardino della villa di Alman, i cavalieri giocavano a calcio. Nell'immagine di gruppo, si vedono 16 bambini, tra i quali si distinguono facilmente Pegasus e gli altri. Questa è la prima volta che tutti i cavalieri si recano all'orfanotrofio, anche se Andromeda parla come se avessero già visto i bambini molte altre volte. In precedenza, Pegasus si era recato all'orfanotrofio nel 2°, 16° e 23° episodio. Quando Cristal cita i cavalieri d'oro, si vedono le immagini di Scorpio, Cancer, Ioria, Mur e Sagitter, anche se lui e gli altri hanno incontrato solo il cavaliere di Leo (soltanto Sirio per ora sa che Mur è un cavaliere d'oro). Isabel indossa di nuovo il completo rosso, già visto nel 22°episodio. Vista la rapidità e l'agilità di cui un cavaliere è dotato, è probabile che i tre ragazzi abbiano lasciato vincere i bambini. Nel flashback di Lania, si vede la palestra della fondazione, già notata nel 7° episodio. Oltre a Pegasus, che sta saltando la corda, vediamo sullo sfondo Cristal, che fa piegamenti, Andromeda, che salta sul tappeto elastico, e Sirio, che si esercita con i pesi. Ancora una volta, Pegasus bambino ha una voce diversa (il personaggio è stato doppiato da tre persone diverse nel corso della serie). Mentre Pegasus parla a Lania, vediamo immagini del 1°episodio (gli allenamenti di Pegasus), del 7° (la separazione di Phoenix ed Andromeda), del 3° (il saluto di Cristal alla madre), del 24° (Pegasus contro Eris), del 15° (Phoenix ed il maestro), del 28° (quando Sirio si accecò), del 25° (quando Micene morente consegnò Isabel ad Alman). In qualche momento tra il 16° episodio e questo, Andromeda ha trovato casa. Il maestro di Andromeda, Albione, appare ora per la prima volta. Come Nemes racconta, l'uomo nutriva dei sospetti sul Grande Tempio e per questo non prese apertamente posizione contro Andromeda, che ormai era stato accusato di tradimento. E' chiaro che Scorpio è stato inviato sull'isola dopo il colloquio con Arles nel 36°episodio, e quindi è probabile che gli avvenimenti narrati da Nemes siano avvenuti contemporaneamente allo scontro tra Pegasus e Ioria. Il colpo di Scorpio è graficamente ispirato alle Ali della Fenice viste nel 14° episodio, e mostra che i disegnatori non conoscevano ancora le tecniche del cavaliere dell'ottava casa. La catena di Albione, di colore rosa, termina con una palla chiodata. Se quel che dice Cristal è vero, Andromeda è un tipo molto puntuale. Nemes è una sacerdotessa guerriera, ed Andromeda la vede senza maschera, il che suggerisce complicazioni future per il ragazzo. Il fatto che anche Nemes, Reda e Sanzius indossino armature suggerisce che sull'Isola di Andromeda era custodita più di una corazza. Il doppiatore di Sanzius è Marco Balzarotti, più famoso per essere la voce di Sirio (ma anche di Eris). Benam sa dove vive Andromeda. C'è un riferimento al 2°episodio, quando Pegasus rivide Lania al collegio St. Charles.