EPISODIO N°38

IL DUBBIO

«SCONTRO! I CAVALIERI D'ORO»

Disegnatori: Nobuyoshi Sakasado, Takashi Sogabé

Personaggi presenti: Pegasus, Tisifone, Ioria, Cristal, Andromeda, Isabel, Micene, Arles.

Poggiata Tisifone, Ioria indossa l'elmetto, che finora aveva tenuto in mano, ed attacca il nemico col "Sacro Leo", abbattendo numerosi alberi ma mancandolo. Pegasus, la cui forza è amplificata dall'armatura, ha infatti evitato l'attacco con un salto, per poi rispondere col suo fulmine, anch'esso molto più forte di prima, al punto da atterrare Ioria. Il cavaliere d'oro comunque è tutt'altro che sconfitto e, rialzatosi, si toglie il mantello, per poi usare il Sacro Leo, ad una forza molto maggiore di prima, tanto che Pegasus crolla a terra nonostante la protezione dell'armatura. Ioria spiega che ci vuole tempo per imparare ad usare l'armatura d'oro, e risponde alle domande di Pegasus riguardo la sua fedeltà ad Arles dicendo che chi detiene il potere al Grande Tempio deve essere per forza un uomo giusto. Il colpo di grazia è fermato dall'arrivo di Cristal ed Andromeda, privi delle corazze, che restano stupefatti sia alla vista della sacra armatura sul corpo di Pegasus sia a quella di Ioria, che prova l'esistenza di altri cavalieri d'oro. Pegasus dice loro di fuggire perché non hanno speranze contro un cavaliere d'oro, ma i due tentano lo stesso di aiutare l'amico in pericolo, venendo atterrati da un semplice movimento di Ioria. Il cavaliere ammira il coraggio dei due ragazzi, pronti a rischiare la vita in nome dell'amicizia, ma afferma di aver ricevuto un ordine preciso da parte di Atena, che parla per bocca di Arles, e rifiuta di credere alle parole dei cavalieri, che cercano di avvisarlo sulla malvagità del sacerdote. Ioria atterra facilmente Cristal ed Andromeda, che perdono i sensi, poi si volge verso Pegasus, ma la sua mano è fermata dal cosmo ampio e lucente di Lady Isabel. Ioria è stupito dall'enorme potenza del cosmo della fanciulla, la quale, ignorando gli avvertimenti di Pegasus, ripete che Arles è passato alle forze oscure. Il cavaliere del leone sente Pegasus pronunciare il nome della ragazza e la riconosce come colei che ha organizzato i cavalieri dello Zodiaco, ma non crede comunque che Arles sia un usurpatore. Isabel gli racconta allora la sua storia, rivelando che era lei la bambina che Micene portò via tredici anni prima, non per rapirla ma per salvarla. Micene era stato nominato tutore della neonata, scelto come il cavaliere più valoroso del Grande Tempio, e queste parole colpiscono Ioria, che al tempo stesso avverte l'immenso cosmo della fanciulla, persino superiore al suo. "Esiste una sola persona capace di sprigionare una simile energia, superiore a quella di un cavaliere d'oro: la Dea Atena!" pensa, mentre il dubbio inizia ad aleggiare nella sua mente. Isabel rievoca gli eventi che si svolsero tredici anni fa, quando, la notte prima della cerimonia di iniziazione alla Dea Atena, Arles, allora primo ministro, si recò di nascosto nelle stanze della neonata, intenzionato ad ucciderla con un pugnale. Il fendente fu però fermato da Micene, che prese la bimba in braccio e disse "Avete paura di questa bambina indifesa, primo ministro? Che cos'è che vi spaventa tanto? Avete forse avvertito in lei il potere di Atena, temete che alla cerimonia di domani il suo cosmo si riveli agli occhi di tutti?". Arles attaccò il cavaliere, che però si difese spingendolo contro la parete e facendogli cadere la maschera. Alla luce delle torce, Micene riconobbe il volto del suo nemico, che, smascherato, dichiarò "Conosci il mio segreto ora. Morirai per questo!" ed attaccò con un fascio di energia. Ferito, Micene fu obbligato a fuggire saltando dalla breccia nella parete aperta dal colpo di Arles, il quale, rimessosi la maschera, gridò "Tradimento! Micene ha profanato il Grande Tempio ed è fuggito con la bambina!". Isabel continua il racconto dicendo che Micene prese la sua armatura sacra e fuggì verso le rovine di Atene, dove incontrò Alman di Thule, al quale consegnò sia la neonata che lo scrigno d'oro. Col tempo, Alman creò una nuova schiera di cavalieri dello Zodiaco, fedeli alla giustizia, e che avrebbero sconfitto le forze oscure guidati dal nuovo cavaliere di Sagitter, ma, in Grecia, Arles era divenuto Grande Sacerdote, usurpando il trono del fratello. Ioria non sa cosa pensare, il racconto è convincente eppure non riesce a credere che Arles sia un essere malvagio. Isabel allora gli propone di scegliere fra il combattere contro di loro e l'unirsi a loro contro il male, e Ioria le chiede di provargli la sua identità, fermando il Sacro Leo senza riportare ferite. Pegasus non vuole che la fanciulla accetti, ma la ragazza acconsente ad affrontare il Sacro Leo, cosicché Ioria si prepara a lanciare il suo colpo segreto. Il cavaliere del leone scaglia il suo attacco, ma Pegasus ferma la sfera luminosa con la sola forza della mano, affermando di essere riuscita a vederla, nonostante viaggiasse alla velocità della luce. Pegasus riesce anche a contenere la sfera, con grande stupore di Ioria, ma poi il cavaliere d'oro alza lo sguardo e vede lo spirito di suo fratello Micene che protegge il nemico. Micene rimprovera il fratello, che è incapace di riconoscere la differenza fra il bene ed il male e non ha riconosciuto Atena. Pegasus intanto riesce a controllare la sfera ed a lanciarla contro Ioria, atterrando il cavaliere. Rialzatosi, Ioria conferma che Pegasus ha vinto, ed al tempo stesso piange per la gioia di sapere innocente suo fratello, il cui spirito scompare. In quel momento, l'armatura di Sagitter, ormai inutile, si stacca dal corpo di Pegasus ritornando a formare la statua. Ioria avverte che altri cavalieri d'oro verranno dopo di lui, poi si inginocchia davanti a Lady Isabel e le giura fedeltà, infine, ripresa in braccio Tisifone, si dirige al Grande Tempio, deciso ad espiare le sue colpe. Ad Atene, Arles, di nuovo immerso nell'acqua, parla tra se e se, ma con due voci diverse, pensando a quanto gli sia stato difficile fingere di essere fedele ad Atena e decidendo di intraprendere un'azione decisa. Intanto, nel boschetto, un fascio di luce parte dall'armatura di Sagitter, indicando la strada per il Grande Tempio, e Lady Isabel comprende che la battaglia finale è vicina.

Censure Mediaset: Tagliata la fine della scena in cui Micene ferma il pugnale di Arles. Nella versione originale la sua mano sanguina e gocce di sangue cadono sulla culla della neonata.

Dati originali: Ioria: Leo Aiolia. Sacro Leo: Lightning Plasma

Manga: L'episodio è tratto dal n° 7 del manga. Lo scontro con Ioria è più breve e non appaiono Andromeda e Cristal. Sempre nel manga, più avanti, Isabel spiega che Alman, non volendo che i nemici ritrovassero l'armatura, ne aveva modificato l'aspetto, in modo che tutti credessero si trattasse di un falso. Nell'anime la ragione del cambiamento di forma non è spiegata. Dopo che Ioria parte insieme a Tisifone, Isabel spiega a Pegasus la verità su suo nonno, che soffrì molto nel dover sacrificare i suoi cento figli (come un nuovo Abramo) e con loro si comportò con distacco per evitare che anche loro soffrissero. Isabel stessa seppe la sua vera identità solo quando il nonno era in punto di morte (nell'anime invece il nonno non le rivela di essere la reincarnazione di Atena, sarà Mylock a farlo). Isabel continua spiegando che la Guerra Galattica sarebbe dovuta servire a trovare il nuovo cavaliere di Sagitter, ed in effetti lei si aspettava che il sacerdote inviasse i cavalieri di argento. L'arrivo di Phoenix e dei cavalieri neri è stata però una sorpresa che l'ha spiazzata (nel manga Phoenix agisce di propria volontà, mentre nell'anime obbedisce agli ordini di Arles). Mentre i cavalieri lottavano contro Phoenix, il palazzo dei torneo è stato distrutto da Tisifone, Damian, Agape, Vesta ed Argor (nell'anime è bruciato da un gruppo di teppisti). Poi, Isabel decide di andare da sola al Grande Tempio, com'è suo dovere, e questo convince Pegasus, che fino ad ora era stato alquanto riluttante a combattere per lei, ad accompagnarla.

Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato e n°19 DeAgostini

Fonti: La costellazione del Leone giace nell'emisfero nord celeste. Ha 25 stelle visibili ad occhio nudo, la più brillante delle quali è Regolo, che si trova quasi esattamente sull'eclittica e permise ad Ipparco di scoprire la precessione degli equinozi. Il nome della costellazione è legato al mito di Ercole che uccise il leone Nemea.

La logica, questa sconosciuta: Al termine dello scorso episodio, Pegasus indossava un pantalone bianco, ma ora sotto l'armatura se ne vede uno rosso. Poi, quando l'armatura abbandona il ragazzo, il pantalone è di nuovo bianco. Isabel era una neonata quando Micene la portò via, non può ricordare così dettagliatamente gli avvenimenti di quella notte. Quando Micene colpì Arles, la spada del sacerdote si conficcò a terra, ma il pavimento era di pietra e l'arma non avrebbe dovuto trapassarlo così facilmente. Le lacrime di Ioria scorrono con una velocità impressionante sul suo visto, e scompaiono altrettanto rapidamente. Le due voci di Arles dovrebbero indicare le sue due personalità, ma entrambe alla fine dicono "l'oscurità presto trionferà" come se fossero entrambe malvagie.

Note: "Dea Atena, perdonami se ho dubitato di te" Un episodio molto bello, più per la continuità della serie (la storia di Micene, il giuramento di Ioria, i primi indizi su Arles) che per la battaglia vera e propria, che si riduce a pochi colpi. Vicino alla clinica in cui Pegasus era ricoverato c'è un vero e proprio bosco, e non un semplice parco. Il Sacro Leo di Ioria abbatte con un colpo solo numerosi alberi. Nonostante l'apparenza, le ali dell'armatura del Sagittario non permettono di volare, anche se quando Pegasus salta sono spiegate. L'armatura del Sagittario, e per estensione le armature d'oro, aumentano le capacità difensive ed offensive del cavaliere che le indossano. Ovviamente però l'armatura da sola non basta a rendere un cavaliere di bronzo pari ad un cavaliere d'oro. Il fatto che Ioria non riesca ad evitare il fulmine di Pegasus potrebbe indicare che, grazie all'armatura d'oro, il colpo è vicino alla velocità della luce. Come Pegasus, neppure Cristal ed Andromeda sapevano dell'esistenza di altri cavalieri d'oro. Il fatto che i due siano senza armatura fa supporre che fossero semplicemente andati a trovare Pegasus in clinica, venendo poi attirati sul luogo dello scontro dal cosmo del compagno. Viene confermato che il sacerdote precedente ad Arles era suo fratello. Pur sapendo che Micene aveva portato via una bambina 13 anni prima, Ioria non conosceva Lady Isabel, ma, come Tisifone prima di lui, afferma che il suo cosmo è straordinariamente ampio. Isabel afferma che Micene la portò via subito prima della cerimonia di iniziazione ad Atena, e poco dopo Micene lo ribadisce. Questo fa supporre che, fino a quel momento, solo Arles e Micene (e Capricorn, vedi episodio 65) sapessero che Isabel era la reincarnazione di Atena, e questo spiega perché nessuno abbia mai cercato la bambina dopo quella notte. Micene era stato probabilmente informato dell'identità di Isabel dal precedente sacerdote, che poi lo aveva nominato protettore della bambina, considerandolo il più valoroso tra i cavalieri. Forse per timore di essere riconosciuto, Arles voleva uccidere Atena con una spada, e non con i poteri del suo cosmo. Quando la maschera cade, Micene riconosce Arles, e questo indica che conosceva di persona il cavaliere di Gemini. Visto che nessuno sapeva che la bambina era in realtà Atena, l'accusa nei confronti di Micene dovrebbe essere di semplice rapimento. Il fatto che nessuno si chieda la ragione delle azioni del cavaliere fa supporre che l'influsso di Arles sul Grande Tempio fosse già piuttosto esteso. Durante la fuga, Micene si fermò da qualche parte (forse alla nona casa?) a prendere lo scrigno della sua armatura. Parlando del vecchio Grande Tempio, Isabel si riferisce al Partenone, visto che fu lì che Micene consegnò lo scrigno e la bambina ad Alman (vedi episodio 25). E' principalmente grazie allo spirito di Micene, insito nell'armatura del Sagittario, che Pegasus riesce prima a fermare e poi a respingere il Sacro Leo. Il monologo di Arles, che parla con due voci diverse, è il primo indizio sulla doppia personalità del sacerdote (vedi episodio 71). La freccia del Sagittario indica la direzione del Grande Tempio, probabilmente ad indicare che è tempo che la battaglia finale inizi.

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