EPISODIO N°36
I CAVALIERI D'ORO
«MERAVIGLIA! LE DODICI ARMATURE D'ORO»
Disegnatori: Masahiro Naoi, Hitoshi Inaba, Yasuharu Suzuki
Personaggi presenti: Pegasus, Cristal, Andromeda, Isabel, Tisifone, Arles, Ioria, Scorpio, Shadir, Benam, Lania, aspiranti sacerdotesse.
Tornato al QG, Pegasus è informato sulla scomparsa dell'elmo, ma subito dopo si sente male ed Isabel, toccandogli la fronte, si rende conto che ha la febbre alta. Pegasus vorrebbe comunque iniziare le ricerche dell'elmo insieme a Cristal ed Andromeda, ma Isabel riesce, seppur a fatica, a convincerlo a riposare, e lo fa portare da Shadir alla clinica della fondazione. Al Grande Tempio, Arles sta facendo un bagno, innervosito dalla probabile sconfitta di Aracne, di cui non ha più notizie. Arles è convinto che la sacra armatura del Sagittario sia in mano a Lady Isabel, e ciò lo spinge ad una mossa definitiva. "Per fortuna, Lady Isabel ed i cavalieri dello zodiaco pensano che ci sia una sola sacra armatura al mondo, quella del Sagittario!" pensa uscendo dall'acqua. Poco dopo, il sacerdote, tornato nella sua sala, convoca Scorpio, cavaliere d'oro, che, vestito della sacra armatura dello scorpione e con un mantello bianco sulle spalle, si inchina davanti a lui, chiedendo "Per quale motivo avete convocato un cavaliere d'oro, signore? Non era mai successo fino ad ora!" Arles risponde raccontando la sua versione dei fatti su come i cavalieri dello Zodiaco abbiano scatenato un'assurda guerra, ma Scorpio, che era già a conoscenza delle loro azioni, credeva che essi fossero stati vinti da tempo. Il sacerdote racconta allora del tradimento di Phoenix, che all'inizio era vicino alla vittoria, e poi delle sconfitte di tutti i cavalieri d'argento, che a più riprese avevano invano affrontato i nemici. Nonostante la loro forza, tutti i cavalieri d'argento, da Eris a Babel, da Argor a Vesta erano stati annientati dai cavalieri di Lady Isabel, i quali affermano, oltre ogni logica, che Atena è insieme a loro. Persino Tisifone, che pur di combattere ha disobbedito agli ordini, è stata più volte sconfitta. Scorpio, pur restando colpito da queste parole, continua a non capire perché è stato convocato, affermando che lui è un cavaliere d'oro e non può combattere contro nemici così inferiori, ne andrebbe del suo onore. Arles insiste, e Scorpio gli chiede perché tema tanto quei cinque ragazzi. Il sommo sacerdote spiega lo informa allora della scomparsa dell'armatura di Sagitter, che lasciò la Grecia cinque anni fa, portata via dal traditore Micene, e dei suoi sospetti che sia finita nelle mani dei cavalieri di Lady Isabel. Poi l'uomo racconta della fuga di Micene, che affidò l'armatura e la piccola Isabel ad Alman di Thule, e di come egli non sia mai riuscito a recuperare l'elmo. Detto ciò, Arles solleva un braccio ed apre il tendone alle sue spalle, mostrando a Scorpio sette scrigni d'oro contenenti sacre armature, da destra a sinistra quelli del Toro, Pesci, Acquario, Capricorno, Vergine, Cancro e Gemelli. Arles afferma che fino ad ora Scorpio è l'unico che egli sia riuscito a rintracciare, poi aggiunge che oltre a Micene vi sono altri due cavalieri d'oro traditori, che abbandonarono il Grande Tempio ed ora si nascondono nel mondo: Libra ed Ariete. Il cavaliere di Libra, che nonostante abbia già qualche centinaio di anni è un guerriero molto potente, si trova, secondo le ultime notizie, ai Cinque Picchi, in Cina, mentre il cavaliere d'Ariete pare sia sui monti tra l'India e la Cina e viva riparando armature. Costoro hanno sempre rifiutato l'autorità di Arles, il quale dichiara "E se l'armatura del Sagittario finisse nelle mani di Lady Isabel, e se Libra e Ariete si unissero ai cavalieri dello zodiaco, ci sarebbero tre cavalieri d'oro, compreso il Sagittario, a combattere con loro contro il Grande Tempio! Non lo posso permettere!". Scorpio, dentro di se, è obbligato ad ammettere che, se anche alla fine dovessero vincere, si sarebbe verificata una lotta interna tra cavalieri d'oro, e ciò non deve accadere. A Nuova Luxor, Pegasus è già stanco di essere chiuso in una stanza d'ospedale e, passeggiando nel giardino, sta pensando ad un modo per fuggire, ma i suoi piani sono stroncate sul nascere da Lania, che lo rincorre per riportarlo in camera. Ciò che entrambi i ragazzi ignorano è che Tisifone li sta spiando di nascosto, pronta ad agire per eliminare Pegasus. Più tardi, la sacerdotessa entra nella stanza della clinica in cui Pegasus riposa e tenta di ucciderlo nel sonno, ma il ragazzo si sveglia giusto in tempo per evitare il colpo. Quando poi tenta di alzarsi, scopre che Lania lo ha legato per non farlo scappare, ma è comunque abile a liberarsi sfruttando il colpo di Tisifone e subito dopo, evitato il vaso che la sacerdotessa gli ha buttato contro, si lancia fuori dalla finestra proteggendosi col lenzuolo dai vetri infranti. Tisifone, che prima aveva rivelato di essere stata bandita dal Grande Tempio e di non poter tornare senza aver ucciso Pegasus, corre all'inseguimento e raggiunge il ragazzo davanti al boschetto del parco. Pegasus, ricordatole il loro primo scontro, quando le disse che preferiva non combattere contro una donna, chiede perché vuole a tutti i costi lottare contro di lui e la sacerdotessa risponde "Perché vorrei che mi considerassi un uomo!". Subito dopo, Tisifone parla delle dure regole che una donna deve accettare per diventare cavaliere, prima fra tutte indossare una maschera, che copre il volto ma al tempo stesso deve nascondere anche la femminilità. Nessuno può vederla senza maschera, ma Pegasus lo fece quel giorno ad Atene, e per questo deve morire. Comunque, anche un altro motivo muove la mano di Tisifone, che racconta un fatto avvenuto cinque anni prima di quell'episodio, poco dopo l'arrivo di Pegasus in Grecia. Il cavaliere ricorda allora quando, da bambino, inseguiva una lepre, e per farlo finì in un campo di addestramento femminile, dove una bambina stava lottando con le sue compagne allo scopo di allenarsi, battendole tutte. Ciascuna ragazza indossava una maschera, ma, quando ci furono dei minuti di pausa, la prima bambina, rimasta sola, notò la lepre e, toltasi la copertura dal volto, iniziò ad accarezzarla. Pegasus, che era proprio lì davanti, la vide e le parlò, ma quando la bambina cercò di punirlo per essere entrato in un luogo vietato ai maschi, si accorse di essere ferita ad un braccio. Pegasus allora le fasciò la ferita, ignorando le sue proteste e dichiarando di aver capito subito che in realtà è buona e generosa, poi si allontanò senza darle modo di rispondere. Quella bambina era Tisifone, e quella era la prima volta che qualcuno scopriva la sua femminilità da quando era giunta ad Atene. Tisifone spiega che è stata obbligata a rinunciare alla sua femminilità per diventare un guerriero e deve uccidere Pegasus, unico a conoscere il suo lato più dolce. Mentre al QG Benam comunica che anche gli otto pezzi della sacra armatura che erano al Grande Tempio sono scomparsi, e ciò sembra concretizzare i timori che una terza forza agisca nell'ombra per prendere il potere, Arles ordina a Scorpio di partire per eliminare i cavalieri, e finalmente il guerriero accetta, certo di vincere rapidamente contro avversari così inferiori. Una voce però lo blocca, e nella sala del trono si fa avanti Ioria, che è cavaliere d'oro del Leone, il quale chiede di avere lui la missione che era stata affidata a Scorpio. Quando egli afferma che è pronto ad affrontare Scorpio pur di avere la missione, Arles gliel'affida, zittendo le proteste dell'altro cavaliere, il quale, dopo che Ioria è uscito, ricorda al sacerdote che Ioria è fratello minore del traditore Micene e non ci si può fidare di lui, anche se è uno dei più forti cavalieri d'oro. Arles però risponde che ha scelto Ioria proprio per questo, egli infatti, dopo la fuga del fratello, si è esiliato da solo dal Grande Tempio per tredici anni, col solo pensiero di riparare il crimine di Micene, e questo lo rende l'uomo più adatto. Mentre Arles si allontana, Scorpio ne ammira l'astuzia, ma al tempo stesso si chiede se possa realmente fidarsi di un uomo così cupo e misterioso, di cui nessuno conosce il volto, perennemente nascosto dietro quella maschera inespressiva, e che molti vorrebbero uccidere, per fermarne la tirannia. Ioria, con lo scrigno d'oro del leone sulle spalle, giura di riparare i crimini di cui si è macchiato il fratello e si appresta a partire, mentre, nel bosco, Pegasus evita gli attacchi di Tisifone, rifiutandosi però di combattere con lei.
Censure Mediaset: Nel flashback della morte di Argor, tagliata la scena in cui il pugno di Sirio sfonda il pettorale dell'armatura del nemico.
Dati originali: Tisifone: Ophiuchus Shaina. Scorpio: Scorpio Milo. Ioria: Leo Aiolia
Manga: L'episodio è tratto dal n° 7 del manga. Pegasus si sveglia dopo lo scontro con Damian. Andromeda gli racconta che Sirio è tornato in Cina per curarsi, ed anche Cristal è tornato in Siberia per restare vicino alla madre. Presto anche lui partirà e quindi probabilmente non si riuniranno mai più. Anche Pegasus afferma che partirà per ritrovare Patricia. Isabel non si vede, ma ha fatto portare lo scrigno con l'armatura d'oro nella stanza d'ospedale di Pegasus, dove lo ritiene al sicuro. Arles convoca insieme Scorpio e Ioria, cavalieri d'oro ed ordina loro di uccidere i cavalieri di bronzo. Arles rivela che l'armatura d'oro in possesso di Isabel non è un falso, come tutti credevano. Ioria decide di andare da solo perché l'utilizzo di due cavalieri d'oro contro dei semplici cavalieri di bronzo, li renderebbe ridicoli. Le cose procedono come nel cartone, ma mancano le scene del tentativo di fuga di Pegasus. Riguardo l'attacco di Tisifone, lo scontro, più breve rispetto all'anime, si svolge nella stanza d'ospedale di Pegasus e manca il flashback del primo incontro fra Pegasus e la ragazza, quando i due erano bambini.
Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato e n°18 DeAgostini
Fonti: L'intera faccenda delle maschere delle sacerdotesse è chiaramente ispirata ai veli che le donne indossano, di propria volontà o perché obbligate, in alcuni paesi medio orientali. Tra l'altro, anche il quel caso, se qualcuno al di fuori della famiglia vede il volto di una donna senza il velo, è passabile di condanna a morte.
La logica, questa sconosciuta: Per 35 episodi, l'armatura del Sagittario è stata definita come un qualcosa di unico. In un episodio, Arles la definisce l'arma più potente mai concepita, mentre nel 16°, Alman afferma che la corazza esiste per ostacolare i potenti che mirano alla conquista della terra. Con la comparsa di altre 11 armature d'oro, l'importanza di quella del Sagittario diminuisce drasticamente, e tutti gli sforzi fatti da Arles per ottenerla appaiono eccessivi. Nei flashback delle morti dei cavalieri d'argento, l'audio è diverso rispetto alle scene originali. Arles dice che neppure i cavalieri d'oro sanno esattamente quanti sono, ma questo non ha senso (è chiaro che sono dodici, uno per segno e per casa). Poco dopo, aggiunge che Scorpio è l'unico cavaliere d'oro che sia riuscito a rintracciare, ma questo è falso perché anche Ioria è al Grande Tempio. Arles mostra chiaramente di sapere che Mur è un cavaliere d'oro, quindi perché nella scorsa puntata aveva inviato da lui un semplice cavaliere d'argento per riportarlo in Grecia? Il flashback del primo incontro tra Tisifone e Pegasus è cronologicamente impossibile. Sarebbe ambientato cinque anni prima del primo scontro tra i due, quindi un anno dopo l'arrivo di Pegasus in Grecia (l'addestramento è durato sei anni). La sacerdotessa è chiaramente più grande di Pegasus, e nel periodo in cui Castalia si stava occupando dell'addestramento del ragazzo (ovvero il periodo in cui è ambientato questo flashback), lei stava addestrando Cassios e verosimilmente era già sacerdotessa guerriera.
Note: Un episodio notevole, seppur quasi privo di battaglie, il cui punto centrale sono le rivelazioni. Vari punti di riferimento (l'odio di Tisifone per Pegasus, l'esistenza di una sola armatura d'oro) vengono meno, mentre sono gettate le basi per le successive 37 puntate. Fanno la loro comparsa ufficiale i cavalieri d'oro, probabilmente i guerrieri più forti dell'intera serie, e viene rivelata l'identità del misterioso Ioria. Tisifone, che fino ad ora era stata la nemica più mortale di Pegasus, al punto da disobbedire agli ordini pur di affrontarlo, rivela finalmente le ragioni del suo odio, e nel far ciò descrive la difficile condizione delle donne nel mondo dei cavalieri. Probabilmente l'episodio più importante della serie insieme alla scoperta della vera identità di Lady Isabel.
All'inizio della puntata, Pegasus soffre i postumi dello scontro con Aracne ed Isabel lo fa ricoverare nella clinica della fondazione. E' la terza volta che Pegasus viene ricoverato (dopo il 5° e 32° episodio). In qualche momento tra la fine della doccia e la conversazione con Scorpio, Arles esonera Phaeton dal ruolo di comandante dell'esercito, a causa dei continui fallimenti. La sorte dell'uomo (lo rivediamo vivo nel 70° episodio), è comunque migliore di quella del suo predecessore Gigars, "misteriosamente scomparso" dopo la sconfitta del Cavaliere della Fiamma. Secondo Scorpio, questa è la prima volta che un cavaliere d'oro viene convocato dal Grande Sacerdote. La stanza in cui Arles incontra Scorpio sembrerebbe la stessa in cui affronterà Pegasus e Phoenix negli episodi 72° e 73°, quindi il sacerdote si troverebbe nella cosiddetta "tredicesima casa", in cima al Grande Tempio. Scorpio dà ad intendere che il nome "cavalieri dello zodiaco" apparterrebbe ai cavalieri d'oro (infatti le loro sono le 12 costellazioni zodiacali), e non a Pegasus e compagni, che sono solo cavalieri di bronzo. Secondo Scorpio, l'armatura del Sagittario è la più potente fra le armature d'oro (anche se questo non giustifica il peso che le viene dato nelle puntate precedenti, vedi la logica, questa sconosciuta). Arles ribadisce che il sacerdote suo predecessore era suo fratello.
Arles mostra a Scorpio sette armature d'oro: Toro, Pesci, Acquario, Capricorno, Vergine, Cancro e Gemelli. Le corazze mancanti sono quelle di Sagitter, di Ariete, di Libra, di Leo e di Scorpio stesso. La presenza delle armature d'oro al Grande Tempio indica che i rispettivi cavalieri non possono portare le armature al di fuori della zona sacra. Sebbene non vediamo direttamente i volti di Libra ed Ariete in questa puntata, le parole di Arles spazzano ogni dubbio sulle loro vere identità: il Maestro dei 5 Picchi ed il Grande Mur. Libra viene giudicato come uno dei cavalieri più forti, sebbene abbia già qualche centinaio di anni. E' confermato che lo Jadir, la regione in cui vive Mur, è situata tra l'India e la Cina. Le parole di Arles "Sono 13 anni che faccio di tutto per farli venire qui!" suggeriscono che i due hanno lasciato la Grecia più o meno nel periodo della morte di Micene. L'avversione di Pegasus per gli ospedali è confermata ancora una volta, dopo le fughe nel 6° e 32° episodio. Come era intuibile, Tisifone è sopravvissuta alla caduta nel burrone nel 30° episodio. Finalmente, viene spiegato il motivo per cui le sacerdotesse indossano una maschera: siccome il mondo dei cavalieri è sempre stato esclusivamente maschile, l'indossare una maschera simboleggia il rinunciare alla propria femminilità, ed è questo l'unico modo in cui una donna può proteggere Atena (considerato che anche Atena è una donna, l'intera tradizione è alquanto strana). Una sacerdotessa cui viene visto il volto ha due possibilità per salvarsi dal disonore: uccidere o amare l'autore del sacrilegio. Le aspiranti sacerdotesse indossano le maschere fin dall'addestramento. E' la seconda volta che Isabel sospetta, erroneamente, l'esistenza di una terza forza il cui obiettivo sarebbe la conquista del mondo (la prima volta era stato dopo l'apparizione dei cavalieri d'acciaio). Arles spiega le ragioni della "partenza" di Ioria, cui Castalia accennava nel 16° episodio. I sospetti ed i dubbi di Scorpio su Arles, già visibili in questa puntata, porteranno il cavaliere a salvare la vita a Cristal, al termine del loro scontro nel 62° episodio. Subito dopo la fine della puntata, Scorpio parte per l'Isola di Andromeda ed uccide Albione, accusato di tradimento (vedi 40° ep). Presenti un riferimento alla conversione di Phoenix (22° ep), uno al tradimento di Tisifone (29° ep, in seguito al quale la sacerdotessa è stata bandita), ed uno al primo scontro tra Pegasus e Tisifone (1° ep), oltre a vari flashback delle morti di tutti i cavalieri d'argento, negli episodi 24, 25, 26, 28, 30, 31.