EPISODIO N°34
UN AMICO RITROVATO
«ADDIO AMICO! RIPOSA IN PACE»
Disegnatori: Tetsuro Aoki, Shizuo Kawai, Satoshi Shigeta
Personaggi presenti
: Sirio, Fiore di Luna, Demetrios, Maestro dei 5 Picchi, Pegasus, Kiki, Cristal, Andromeda, Isabel, genitori di Demetrios.Il giorno dopo, al tramonto, Demetrios, usata la sua forza per procurarsi il cibo, sta arrostendo dei pesci quando sopraggiunge l'anziano maestro. L'uomo, sedutosi su un ceppo d'albero, fa i suoi complimenti al ragazzo che ha molto migliorato le sue tecniche, poi entrambi ricordano un giorno dell'addestramento. Allora, Demetrios mostrava a Sirio la sua abilità nel frantumare le pietre con un pugno, ma prima che anche l'altro bambino potesse provare, giunse il maestro, affermando che stavano solo sprecando energie. Irritato, Demetrios tirò un calcio all'acqua del fiume sulla riva del quale si trovavano, ma il maestro disse "Se vuoi bloccare il flusso dell'acqua, usa la calma!" Entrambi i bambini furono stupiti da queste parole perché ritenevano impossibile bloccare lo scorrere di un fiume, poi Demetrios decise di tentare, ma tutti i suoi pugni non facevano altro che provocare degli schizzi, senza riuscire nell'obiettivo. Il maestro andò allora al centro del fiume e, poggiato il palmo della mano sull'acqua, emanò un cosmo dorato che creò un vuoto intorno a lui. Ai due increduli allievi, il maestro spiegò che bastava non lasciarsi trasportare dall'emotività ed essere concentrati, concludendo "Siete ancora giovani, ne farete di strada…". Attorno al fuoco, Demetrios spiega al maestro che non gli è possibile essere calmo come egli aveva sempre voluto, a causa di ciò che gli accadde da piccolo. La sua famiglia fu infatti trucidata da alcuni sconosciuti sotto gli occhi del bambino, che non poté fare niente per loro, e quei momenti lo hanno sempre perseguitato, specie quando fu cacciato dalla Cina. Col tempo, Demetrios ha accumulato sempre più odio e rancore, ed ne ha dato la colpa a Sirio. Il maestro risponde che il suo odio è mal riposto poiché egli non ha ancora capito il reale motivo per cui fu cacciato, "Anche tu eri nel mio cuore quanto lui, ma l'armatura del Dragone non poteva andare a chi contro il prossimo sfoga la sua collera. Chi colpisce solo perché mosso da rancore è molto pericoloso e con l'armatura del Dragone può diventare mortale!", poi si allontana, ma Demetrios, offeso dalle sue parole, lo attacca alle spalle. Il maestro emana allora il suo cosmo dorato, come fece quel giorno al fiume, ed immobilizza Demetrios, per poi andarsene lasciandolo solo. Il pomeriggio del giorno seguente, Sirio è in meditazione e ripensa agli ultimi eventi "E' stata…è stata la prima volta in cui ho avuto paura. Avevo di colpo perduto ogni fiducia in me stesso! Demetrios non aveva torto, avevo perso prima ancora d'iniziare! E' vero, se ho perso con Demetrios come posso pensare di combattere insieme a Pegasus ed i cavalieri! Ormai le forze mi hanno abbandonato, non mi sento più un guerriero, sono un uomo che ha smarrito le sue ragioni…ma cambierà…com'è vero che mi chiamo Dragone, cambierà!" Più tardi, Sirio, con lo scrigno sulle spalle, si reca dal maestro, affermando che affronterà Demetrios e chiedendogli di custodire l'armatura fino al suo ritorno. Solo vincendo sarà certo di esserne degno. L'anziano, che sta pescando, annuisce ma aggiunge "Ricordati che il coraggio non ti sarà sufficiente per battere Demetrios! Dentro di te deve essere chiaro il motivo per cui combatti, se non sei in grado di sapere per cosa rischi la vita non riuscirai mai a generare dentro di te l'energia cosmica sufficiente per vincere il tuo nemico!". Allontanatosi, Sirio guarda di nascosto Fiore di Luna lavorare delle erbe, ma non si mostra a lei, preferendo che non sappia del combattimento. Pegasus intanto è di fronte al palazzo di Mur, ma il ponte di legno che lo separa dall'edificio va in pezzi sotto i suoi piedi, obbligandolo ad arrampicarsi. Il cavaliere non vuole infatti a nessun costo abbandonare l'amico che tanto ha fatto per lui. Dragone ha nel frattempo raggiunto Demetrios, che prima di iniziare a combattere si benda gli occhi per essere alla pari col nemico, poi, sotto lo sguardo attento del maestro, il duello inizia. Per i primi attimi i due si equivalgono, poi Sirio deve indietreggiare di fronte agli artigli della tigre, finché Demetrios non lo ferisce all'addome. Sirio blocca i due colpi successivi, ma poi perde l'equilibrio e cade nel fiume sottostante insieme al nemico, perdendo i sensi. Ripresosi, Dragone subisce il nuovo attacco di Demetrios che lo stringe alla gola. Il guerriero è certo della vittoria, ma Sirio fa leva sul braccio dell'avversario per sferrare una violenta ginocchiata e spezzargli l'arto. Sirio travolge poi il nemico con il Colpo segreto del Drago nascente, colpendolo allo stomaco e scagliandolo contro le rocce, ma con suo immenso stupore il ragazzo si rialza e, pur ferito, si dice certo della vittoria. Demetrios spiega infatti che ora, dopo lo sforzo fatto per lanciare il Drago Nascente, Sirio è troppo stanco e debole per continuare la lotta, ed anche il maestro, che sta seguendo lo scontro da una roccia insieme a Fiore di Luna, appena giunta e preoccupatissima per Dragone, ammira l'astuzia dell'allievo di un tempo. Demetrios corre verso Sirio per dargli il colpo finale, incurante delle urla di Fiore di Luna che lo supplicano di fermarsi. Sirio pensa allora ai suoi amici, che lo stanno aspettando, poi ricorda le parole del maestro ed infine si prepara ad usare di nuovo il Drago nascente affermando "La morte non mi spaventa Demetrios, troverò l'energia per lanciare il Drago Nascente dentro il mio cuore! Lì risiede la forza di un cavaliere, nel cuore che guida le azioni generose. Sarà il cuore a donarmi la forza! […] Riuscirò a sconfiggerti Demetrios, perché lo voglio, perché lo desidero ardentemente, non per vendicarmi di te o per qualche risentimento…lo desidero soltanto per poter iniziare di nuovo a lottare contro il male! Troverò la forza nel mio cuore di cavaliere!" e subito dopo lancia il suo colpo segreto contro Demetrios. Drago e tigre si scontrano a mezz'aria, e Sirio ha la meglio, suscitando l'approvazione del maestro, che si dice orgoglioso di lui. Nel fiume, la benda che copriva gli occhi di Demetrios è portata via dalla corrente ed il ragazzo, in fin di vita, è fra le braccia di Sirio e si complimenta con lui. Dragone afferma che se Demetrios avesse avuto il braccio sano, avrebbe vinto sicuramente, ma il ragazzo risponde che la sua forza veniva dalla rabbia e non da un nobile ideale, ed era quindi destinata alla sconfitta. Il maestro, udendo queste parole, piange perché il suo allievo ha finalmente capito, guadagnandosi un posto nel suo cuore accanto a Sirio. Prima di morire, Demetrios supplica Sirio di promettergli di tornare il guerriero di un tempo, e più tardi, dopo averlo seppellito ed aver eretto una lapide in sua memoria, Dragone giura sull'anima dell'amico ritrovato di non arrendersi mai, poiché oggi ha acquisito un dono molto più importante della vista. Intanto, mentre Pegasus ha raggiunto il palazzo di Mur solo per essere informato da Kiki che l'uomo è scomparso, una grande energia cosmica entra sia nel palazzo di Lady Isabel che nel Grande Tempio. Sia l'elmo che gli altri otto pezzi escono dagli edifici e, dopo aver volato per centinaia di chilometri, ad insaputa di tutti, si riuniscono sulle calme acque di un lago, nel quale l'armatura, finalmente ricomposta, si immerge.
Censure Mediaset: Manca l'ultimo attimo del flashback di Demetrios (i cadaveri dei familiari sono quattro, non tre). Durante il duello tra Sirio e Demetrios, manca la scena in cui quest'ultimo sputa sangue. Più avanti, non si vede il sangue che esce dal braccio spezzato.
Dati originali: Demetrios: Okho. Fiore di Luna: Shunrei.
Manga: L'episodio non esiste nel manga
Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette Yamato e n°17 DeAgostini
Fonti: Nella mitologia orientale, la tigre ed il dragone sono due animali ricorrenti, spesso nemici. Tra l'altro, entrambi sono segni dell'astrologia cinese.
La logica, questa sconosciuta: Le parole del maestro secondo cui ogni cavaliere ha un solo potere, e quindi Demetrios può frantumare le pietre ma non bloccare il corso del fiume, non hanno senso. Sirio infatti può sia invertire il corso della cascata che distruggere rocce enormi. L'unica spiegazione è che il maestro intendesse che le due cose necessitano di tecniche diverse. Demetrios, parlando al maestro, dice "quando mi cacciaste dalla Cina", e poco dopo l'anziano insegnante usa un'espressione simile. In realtà il maestro cacciò Demetrios solo dai Cinque Picchi. La strada che Pegasus percorre per raggiungere Mur è diversa da quella fatta da Sirio nel 10° episodio, ed infatti non c'è traccia degli scheletri viventi. Demetrios è bendato, non può sapere che Sirio è vicino al bordo della montagna, eppure dice " non andrei oltre se fossi in te ". Nonostante il tuffo nel fiume, i capelli di Sirio e Demetrios sembrano restare asciutti.
Note: Un episodio che è la degna conclusione del precedente, portando a termine tutte le trame rimaste sospese. Da una parte viene approfondito il personaggio di Demetrios, il cui comportamento è spiegato dalla tragedia cui assistette da bambino, dall'altra è portata a termine la guarigione di Dragone, che supera la crisi in cui era caduto in seguito alla perdita della vista. La tecnica che Demetrios usa per pescare sembra una versione ridotta e più debole del Drago Nascente con cui Sirio può mutare il corso della cascata. Questo conferma che il ragazzo e Sirio stavano seguendo lo stesso addestramento, e suggerisce che il maestro è andato avanti "per gradi" nei suoi insegnamenti. Dal flashback, vediamo che Demetrios aveva un fratello ed una sorella, entrambi apparentemente più grandi di lui. I due, insieme ai genitori del bambino, furono uccisi da alcuni sconosciuti, e fu il desiderio di diventare più forte e vendicarsi a spingere Demetrios ai Cinque Picchi. Per due volte in questo episodio (nel primo flashback e contro Demetrios), il maestro appare circondato da un cosmo d'oro, e questo è il primo suggerimento di tutta la serie riguardo la sua vera identità. Il cosmo del maestro dei Cinque Picchi può bloccare il flusso dell'acqua, paralizzare i nemici e calmare gli animali (i pesci in questo caso). Le parole del maestro sulla forza che va trovata dentro di se, sono vagamente simili a quelle di Mur sul settimo senso, e potrebbero suggerire che l'anziano cavaliere sta in qualche modo iniziando a insegnare a Sirio ad usare questa risorsa. Nel corso del duello con Sirio, Demetrios dice di aver affrontato e vinto centinaia di nemici, ma non è chiaro se fossero cavalieri o uomini normali. Per la prima volta nella serie, Sirio lancia il Drago Nascente con il ginocchio. Questa variante permette al cavaliere di mantenere protetto il cuore, ma è chiaro che indebolisce il colpo, visto che Demetrios sopravvive pur non avendo indosso nessuna armatura. L'episodio conferma quanto detto nel 13° episodio, ovvero che non si può usare il Drago Nascente se si è indeboliti. Kiki dice a Pegasus che cercava anche lui Mur per portarlo da Sirio, confermando le sue parole nella 29° puntata. Dopo aver seppellito Demetrios, Sirio decide di tornare dai cavalieri, ma in realtà non si riunisce al gruppo fino al 41° episodio. Questo perché il maestro scompare dai Cinque Picchi subito dopo il duello fra i due allievi, e Sirio non vuole partire senza salutarlo. Le ragioni della scomparsa del maestro sono spiegate nel 39° episodio, in cui scopriamo che è stato lui a far sparire e ricomporre l'armatura di Sagitter, ed infatti, a giudicare dal panorama, il lago in cui la corazza si immerge si trova fra le montagne dei Cinque Picchi. Le immagini in cui Fiore di Luna prepara una tisana di erbe sono le stesse dello scorso episodio.