EPISODIO N°143

LA LEGGENDARIA ARMATURA DIVINA

LE SACRE ARMATURE DELLA LEGGENDA

Disegnatori Shingo Araki

Personaggi presenti: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Thanatos, Hypnos, Nettuno, Syria, Asher, Black, Ban, Aspides, Geki, Castalia, Tisifone, Patricia, Kiki, Lady Isabel.

Di fronte agli occhi sbalorditi di Thanatos, le armature del Sagittario, della Bilancia, del Leone, della Vergine e dell'Acquario appaiono sopra i Cavalieri, disponendosi sui loro corpi. Pegasus indossa l'armatura di Sagitter, Sirio quella di Libra, Cristal quella di Acquarius, e stavolta anche Phoenix e Andromeda indossano rispettivamente quelle di Leo e Virgo. "Di Atena Cavalieri, oltre la stessa vita!" afferma, grato, Andromeda. Sorpreso, Thanatos riconosce il cosmo che le ha portate fino all'Elisio, permettendo loro di superare la superdimensione, ovvero il cosmo di Nettuno, signore dei mari, che tuttavia è ancora prigioniero dell'urna di Atena. Ignari di chi li abbia aiutati, i Cavalieri si preparano a riprendere la lotta, sostenuta dagli spiriti dei Cavalieri d'Oro. In Grecia, a Capo Sounion, Syria si rende conto che Julian Kedives è cambiato, sembra un'altra persona ed è circondato da un cosmo potentissimo. Il Generale comprende che lo spirito di Nettuno è di nuovo nel corpo del ragazzo. Il Dio rivela al suo guerriero di aver appena aiutato i Cavalieri di Atena e che quell'eclisse, che essi stessi stanno vedendo, non è provvisoria ma eterna. Nettuno ha compreso che tutto ciò è opera dell'ambizione di Hades, che vuole rendere la terra una landa desolata, e di conseguenza ha aiutato i Cavalieri di Atena per quanto poteva, impossibilitato a fare di più dal sigillo che lo imprigiona ancora nell'anfora della Dea. Subito dopo, lo spirito di Nettuno abbandona Julian, che non ha nessun ricordo di quegli ultimi momenti. Prima di accompagnarlo, Syria capisce che, per fermare Hades, Nettuno è risorto, anche se solo per pochi attimi, e si augura il successo dei Cavalieri di Atena. Nell'Elisio, Thanatos deride Nettuno, che ha aiutato chi un tempo lo sconfisse, ed i Cavalieri sono allibiti nel sapere che è stato lui ad aiutarli. Thanatos però prosegue affermando che Nettuno ha commesso una leggerezza perché lui, per quanto subalterno di Hades, è comunque un Dio. "Può darsi che in passato quei buffi paramenti vi abbiano dato la vittoria, ma non succederà questa volta!" avverte. Ignorando le sue parole, i cinque Cavalieri bruciano i loro cosmi al massimo, lanciandosi all'attacco. "Disperderò le tue ceneri per tutta la galassia!" minaccia Pegasus scatenando il Fulmine. "Che il Drago sorga dalla cascata e si innalzi fino al cielo!" urla Sirio, sferrando il Colpo Segreto del Drago Nascente, affiancato dalla Polvere di Diamanti di Cristal, che dichiara "Osserva il volo del Cigno, che governa sui ghiacci eterni!". A loro si unisce la Nebulosa di Andromeda "Stelle sparse per la galassia, fatevi tempesta e colpite!". Infine, le Ali della Fenice di Phoenix "Nel nome di colei che rinasce dalle proprie ceneri". I cinque assalti si abbattono su Thanatos, che, sbalordito, viene sopraffatto dal potere congiunto dei cinque Cavalieri e scompare. La vittoria però è solo temporanea, un attimo dopo infatti ricompare, apparentemente illeso, e mostra la veridicità delle sue parole di poco prima scagliando la Dannazione Eterna, che sbriciola le armature d'oro. Le corazze, che nessuno era mai riuscito anche solo a scalfire sin dalle epoche mitologiche, sono ora in pezzi, per la devastante forza del Dio. I Cavalieri a quella visione sono sconvolti, e sentono le residue forze abbandonarli insieme alle speranze che ancora portavano dentro di se. L'armatura di Atena cade dalle mani di Pegasus per essere presa da Thanatos, che si appresta a dare il colpo di grazia ai protetti di Atena. Al suo tempio, Hypnos è inquieto, ma Pegasus si sente ormai svuotato e sussurra "Tu non altro che il buio avrai eterno oh materno pianeta, a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura". Quando sta per lasciarsi andare però sente la voce di Isabel, che lo sprona e sostiene, ricordandogli che non ha perso ancora tutto: finchè sarà in vita potrà ancora bruciare il proprio cosmo e combattere. "Come puoi pensare che non ti rimanga altro al mondo quando possiedi ancora la vita? Finché gli resta la vita, anche se ha perso tutto, anche se è prostrato dalle sofferenze più atroci, l’uomo ha dentro di sé potenzialità inimmaginabili. Una forza invincibile che può fare un miracolo! Che può battere un Dio!" Subito dopo il Cavaliere sente le voci di Castalia e di tutti gli altri amici del Grande Tempio, che gli ricordano quanto la sua amata sorella sia vicina e lo spingono a continuare a lottare, per poterla rivedere almeno una volta. Pegasus allora tenta di rialzarsi, e contemporaneamente chiama la sorella con tutte le sue forze. Il suo grido supera lo spazio e le dimensioni, giungendo fino a Patricia, che riconosce la voce del fratello e, ritrovata la memoria, lo chiama a sua volta. "Dolce voce negata dall'infanzia, caro volto che il tempo non cancella, sii il mio sprone contro l'ingiustizia, grazie a te il mio braccio non vacilla, nel tuo nome la stella mia è propizia. Per Atena e per Patricia, mia sorella!" grida, sollevandosi, ora deciso a non arrendersi finchè avrà vita. Il Cavaliere si rialza e allo stesso tempo brucia il suo cosmo e la sua stessa vita all’infinito, come mai aveva fatto finora. In quel momento, i resti dell'armatura di bronzo sul suo corpo iniziano a bruciare e Pegasus scompare dietro il suo cosmo. Al proprio tempio, Hypnos avverte un tremendo pericolo e, ricordatosi che i Cavalieri hanno ricevuto il sangue di Atena, rammenta un precedente nelle epoche mitologiche, quando i Cavalieri fecero comparire la più potente delle armature, la veste divina. "Le armature rinate con il sangue divino diventano Kamui, armature divine! Praticamente insuperabili!" Ed infatti, Pegasus fronteggia ora Thanatos con indosso una nuova corazza, che sprigiona una forza enorme. Il Dio non riesce a capire, ma sopraggiunge il fratello, che lo mette al corrente di tutto. La Kamui è l'armatura delle dodici divinità dell'Olimpo, capeggiate dal sommo Zeus, ma l'armatura che riceve il sangue di una divinità le si avvicina moltissimo, diventando armatura divina, un tipo di corazza che gli Dei Gemelli hanno già visto una volta all’epoca dei miti. Hypnos avvisa il fratello di non sottovalutare più Pegasus, ma, ignorandolo, Thanatos attacca il nemico, che però evita il colpo con una facilità sorprendente e colpisce il nemico alla mano, facendogli cadere l'armatura di Atena. Thanatos lancia allora la "Dannazione Eterna", ma Pegasus, fermato il colpo con una sola mano, scaglia contro il nemico il suo Fulmine con una forza inaudita. L'armatura di Thanatos va totalmente in pezzi ed il Dio crolla al suolo. Pegasus si avvicina al corpo del nemico, che si rialza e tenta un ultimo attacco, destinato a fallire nel momento in cui il Cavaliere salta verso l'alto dando al nemico il colpo di grazia con la Meteora di Pegasus. Sconvolto per essere stato ucciso da un semplice essere umano, Thanatos cade esanime, mentre Pegasus, salutati i compagni, corre verso il tempio di Hades.

Dati originali: Dannazione Eterna: Terrible Providence

Manga: L'episodio proviene dai numeri 27 e 28 del manga. Come da recente abitudine, poche le differenze con il fumetto: la principale è l'aggiunta della scena in cui i protagonisti attaccano con indosso le armature d'oro, che nel manga è assente. Inoltre, nel fumetto il calcio che Pegasus sferra a Thanatos dopo aver indossato l'armatura divina frantuma il bracciale del Dio, mentre nell'anime non lo danneggia. Infine, quando Thanatos muore, nel manga non scompare la stella dalla sua fronte.

DVD: L'episodio è presente nel DVD n°2 della serie di Hades Chapter Elisio.

Scene extra DVD: Al momento non è noto se ci saranno scene extra nel DVD.

Fonti: /

La logica, questa sconosciuta: Le armature d'oro arrivano complete all'Elisio, ma quando i Cavalieri le indossano, nessuno di loro ha l'elmo. Nella continuity dell'anime non sappiamo perchè Julian e Syria siano insieme in Grecia (vedi Note). Thanatos è solo un Dio minore, eppure distrugge con un gesto le armature d'oro che neppure Nettuno aveva incrinato. Un'ipotesi interessante, seppur non confermata, è che le armature fossero state danneggiate e indebolite dall'esplosione di fronte al Muro del Pianto. Dopo la distruzione delle armature d'oro, i vestiti dei protagonisti sono diversi rispetto allo scorso episodio, e sia le bretelle di Andromeda che gli scaldacoscia di Cristal sono scomparsi. Thanatos dice che i resti dell'armatura di bronzo sul corpo di Seiya stanno bruciando, ma l'armatura era andata completamente polverizzata, e Pegasus non ne indossa più neanche un frammento. Hypnos ripete due volte che lui e Thanatos hanno già visto le armature celesti in passato, ma il Dio della morte prima non riconosce la corazza, e poi ne sottovaluta i poteri. Il discorso sull’armatura è un po’ confuso, con Hypnos e Thanatos che prima la chiamano Kamui, salvo poi correggersi e spiegare che sono in realtà armature divine. In un errore di doppiaggio, la Cometa di Pegasus viene chiamata Fulmine.

Note: "La vita che ti resta, che ancora pulsa nelle tue vene, è la tua speranza. L’ultima risorsa dell’umanità!". Un episodio in linea con il precedente, ovvero buono nel complesso, per la media recente, penalizzato come sempre dalla totale fedeltà al manga, non solo nella trama ma anche nella regia, che continua a proporre le inguardabili vignette a scorrimento. D'altro canto, si distingue per un doppiaggio italiano pieno di enfasi e trasporto, che risolleva molte scene dalla loro piattezza, alzando il tono dell’intera puntata. Inoltre, oltre ai sempre stupendi disegni, per la prima volta viene aggiunta una scena carina, con l'unione dei protagonisti contro Thanatos. Rivediamo Nettuno, assente dal lontano 114° episodio, e con lui Syria. La loro presenza necessita di alcune spiegazioni perchè riprende una scena del manga, che era però diversa nell'anime. Nel fumetto, al termine della serie di Nettuno, Julian, che ha perso la memoria delle azioni compiute come Nettuno, decide di usare la sua fortuna per aiutare le vittime degli alluvioni da lui stesso provocati. Syria, fingendosi un semplice studente del conservatorio, si offre di accompagnarlo ed i due iniziano a girare insieme il mondo per sostenere gli orfani. Ora a quanto sembra sono di nuovo in Grecia, a Capo Sounion, ovvero il luogo in cui si trovano i resti del tempio terrestre di Nettuno. Pur essendo intrappolato nell'anfora di Atena, il Dio riesce a svegliarsi per alcuni minuti, spiegando a Syria la situazione ed usando il suo cosmo per mandare le armature d'oro all'Elisio. Il motivo di questo gesto probabilmente sta nel fatto che Hades, oltre a distruggere l'umanità, avrebbe reso i mari un deserto, danneggiando quindi lo stesso Nettuno. Da quel che vediamo, l'eclisse sta ancora avanzando, ed ora solo un 1/5 del sole è ancora visibile. Per la prima volta, anche Andromeda e Phoenix indossano le armature d'oro, rispettivamente del Leone e della Vergine, il che rafforza l'ipotesi che un Cavaliere sia portato per natura ad indossare la corazza del proprio segno (secondo il manga, i due sono proprio del Leone e della Vergine). L'unica eccezione finora si è avuta quando Sirio ha indossato l'armatura del Capricorno, pur essendo della Bilancia. Questo suggerisce che, in caso di necessità, un Cavaliere possa indossare l'armatura di un segno diverso, se il legittimo proprietario (Capricorn nella fatispecie) acconsente. A differenza di tutti gli amici, che lanciano i loro attacchi base, Andromeda, non avendo le catene nell'armatura di Virgo, deve ricorrere alla Nebulosa. All’apparenza sconfitto, Pegasus parafrasa A Zacino di Foscolo, con le celebri parole illacrimata sepoltura. È la seconda citazione del poeta italiano, già utilizzato nel lontano 11° episodio, quando, in riferimento a Sirio, disse "il tuo spirito guerrier, entro mi rugge". Per la prima volta nella saga di Hades, Atena rincuora i suoi Cavalieri, esortando Pegasus a lottare e ricordandogli che ha ancora la vita, e quindi può ancora compiere un miracolo. Nel sentire la voce di Pegasus, Patricia ritrova la memoria, e la sua voce raggiunge il fratello fino all'Elisio. Grazie al sangue di Atena ed al cosmo di Pegasus, bruciato fino al limite massimo, l'armatura di bronzo si trasforma nell'armatura divina (God Cloth) che è molto simile alla Kamui, la corazza indossata dalla divinità olimpiche, che tra l’altro è il secondo caso di corazza chiamata con il suo nome originale dopo le Surplici degli Spectre. Tra armatura divina e Kamui c'è però una profonda differenza, che Kurumada aveva intenzione di spiegare nello Zeus Chapter. Non è trapelato molto sulla natura di questa differenza, ma è pare che le armature divine paragonate alle Kamui siano come le armature d'argento paragonate a quelle d'oro. Hypnos afferma che le armature divine sono già apparse una volta in passato, e poco dopo dichiara di averle già viste nell'epoca mitologica. Il manga prequel Lost Canvas approfondisce la questione, rivelando che già nella prima guerra sacra il Cavaliere di Pegasus riuscì ad indossare l'armatura divina, aiutando Atena contro Hades. L'apparizione dell'armatura divina è il quarto (ed ultimo) effetto del sangue di Atena, che sulla terra ha permesso ai Cavalieri di non subire l'influenza dello scudo protettivo di Hades, e nell'aldilà ha permesso loro di attraversare l'iperdimensione e di far risorgere le ali alle loro armature. Grazie all'armatura divina, Pegasus ha recuperato le forze ed aumentato il potere del suo cosmo, ed in effetti già in altre occasioni un'armatura aveva aumentato l'energia di chi la indossava. Quando Thanatos muore, la stella a cinque punte che ha in fronte scompare.