EPISODIO N°137

IL MURO DEL LAMENTO

DISPERAZIONE! IL MURO DEL PIANTO

Disegnatori Michi Himeno

Personaggi presenti: Pegasus, Andromeda, Virgo, Libra, Mur, Ioria, Scorpio, Pandora, Castalia, Patricia, Asher, Aspides, Black, Phoenix, Isabel, Lamia, Spectre, bambini dell'orfanotrofio.

Al Cocito, Pegasus, preda dello scoramento per la scomparsa del cosmo di Atena e per il non essere riuscito a salvare Patricia, perde i sensi. Ad incoraggiarlo giunge però la voce di Castalia, che lo incita a rialzarsi e non arrendersi mai, perchè è un cavaliere della speranza. Rinfrancato, il cavaliere si accorge che l'armatura di Atena, che gli era sfuggita di mano, sta ancora brillando e striscia per raggiungerla, riuscendo finalmente a stringerla di nuovo in mano. Fuori alla Giudecca, Pandora intuisce dove siano andati i cosmi e gli spiriti di Atena ed Hades, in un luogo che solo le divinità possono raggiungere, e crolla in ginocchio, affranta al pensiero che il suo sogno sia in frantumi. In quel momento sente un rumore di passi e si nasconde dietro una colonna, giusto in tempo per vedere Pegasus raggiungere velocemente la Giudecca ed entrarvi. Stupita, la ragazza pensa che nessuno era mai riuscito a scappare dal Cocito finora. Entrato nell'edicifio, Pegasus è sorpreso di trovare tutto distrutto, ma poi si accorge di Andromeda, svenuto al suolo con indosso la sua armatura, e corre a soccorrerlo, felice che sia tornato in se. Non appena l'amico si risveglia, Pegasus gli chiede di Atena, ma Andromeda non sa dirgli cosa sia successo alla Dea. Il cavaliere però dice "Mi è sembrato che il suo cosmo venisse risucchiato da quello di Hades… sono svaniti nel buio!", ed indica una lunghissima scalinata nascosta dietro quel che resta delle tende dell'edificio. Intanto, sulla Terra, al Grande Tempio, Asher, Black e Ban guardano preoccupati l'inizio di una eclissi, e si chiedono se Pegasus e gli altri stiano bene, ma poi Unicorno stesso rassicura gli amici. A Nuova Luxor, Lamia osserva l'eclissi con i bambini dell'orfanotrofio, spiegando di cosa si tratta. Pur non dandolo a vedere, la ragazza è preoccupata perchè nessun giornale aveva annunciato il fenomeno, e teme sia di cattivo auspicio. In Ade, Pegasus e Andromeda percorrono il più rapidamente possibile la lunghissima scalinata, raggiungendo un immenso muro, con due visi gemelli scolpiti sopra, e chiedendosi cosa significhi. La voce di Virgo li informa che "Siete di fronte al Muro del Lamento, il limite estremo dell'Inferno". Voltandosi, i due amici vedono il compagno, accasciato al suolo e chiaramente ferito, e gli chiedono cosa stia succedendo. Il cavaliere d'oro spiega che Hades ha portato Atena oltre il muro, ma che nessuno può seguirli perchè "Soltanto gli Dei possono oltrepassarlo. Agli umani l'accesso è precluso!". Pegasus non riesce a crederci, ma Virgo racconta di aver cercato di abbatterlo con tutte le sue forze, ma senza successo, visto che i suoi attacchi gli si sono ritorti contro, riducendolo in quello stato. Incredulo e frustrato, Pegasus inizia a prendere a pugni il muro, senza però riuscire a scalfirlo. A fatica, Andromeda calma l'amico, disperato al pensiero che la missione fallisca proprio ora che Atena è così vicina. Il cavaliere chiede a Virgo cosa possa esserci oltre il Muro del Lamento, e, dopo un attimo di esitazione, il custode della sesta casa capisce che vi è una sola risposta: l'Elisio. Andromeda ricorda l'accenno che Caronte aveva fatto a quel luogo fatato, uno splendido Paradiso posto oltre le sorgenti del fiume Lete. Virgo spiega che il corpo mitologico di Hades si trova proprio all'Elisio, e probabilmente per questo Atena lo ha seguito, nella speranza di ucciderlo. Pegasus afferma che Isabel è stata irresponsabile, perchè così facendo si è offerta al nemico, ma in quel momento la statua nelle sue mani inizia a brillare del cosmo della Dea. Apparendo davanti ai suoi occhi, Atena gli chiede perdono per non averlo aspettato e gli spiega dell'Eterna Eclissi prima di svanire di nuovo. In quel momento, il suo cosmo illumina la Giudecca, e poi si espande nell'Inferno, spaventando Pandora ed arrivando fino al Cocito. Qui, quattro Spectre osservano il cadavere di Valentino, chiedendosi chi possa aver ucciso qualcuno così forte e notando che il corpo di Pegasus è scomparso. I quattro sanno che nessuno, nemmeno uno Spectre, potrebbe liberarsi dal Cocito, e si chiedono cosa sia successo, quando il cosmo di Atena sopraggiunge ed avvolge i cavalieri d'oro. Nello stesso momento, il ghiaccio si crepa, per poi andare in pezzi, e davanti allo sguardo terrorizzato dei quattro, Mur, Ioria e Scorpio si rialzano, circondati dal bagliore dei loro cosmi d'oro. Subito, uno Spectre si lancia all'attacco, ma, con un sorriso sarcastico, Scorpio lo affronta, abbattendolo immediatamente con la Cuspide Scarlatta. Il secondo guerriero tenta allora di intervenire, venendo abbattuto in pochi attimi dalla Rivoluzione Stellare di Mur. Rimasti soli, gli ultimi due tentano la fuga, trovandosi però davanti a Ioria, che li annienta con il Sacro Leo. I cavalieri d'oro sono consapevoli che è stato il cosmo di Atena a risvegliarli, ed il custode della quinta casa vuole subito andare in aiuto di Pegasus alla Giudecca. Scorpio lo ferma, ricordandogli di Phoenix, ma quando si volta, scopre che il cavaliere è scomparso ed al suo posto c'è solo un buco nel ghiaccio. Sorridendo, Mur afferma che quel tipo di comportamento è tipico di Phoenix. Al Muro del Lamento, Pegasus affida l'armatura di Atena ad Andromeda e decide di tentare il tutto per tutto: di lanciarsi contro il Muro del Lamento bruciando al massimo il suo cosmo. "Brucerò il mio cosmo fino al limite estremo, per poi lanciare me stesso contro questo muro e tentare di abbatterlo!" Preoccupato, Andromeda risponde "Se perfino Virgo, con tutto il suo potere, non c'è riuscito, che cosa potresti fare tu, se non infliggerti inutile sofferenza?!", ma Pegasus dichiara che è l'unico modo per abbattere il "Muro del Lamento, fonte di amara disperazione per chi non abbia la ventura di essere un Dio! Ma so anche che io non mi arrenderò, so che andrò sempre avanti fino alla fine! Non importa quante energie serviranno, io abbatterò il Muro e arresterò l'Eterna Eclisse!", poi e si lancia in avanti, pronto a sacrificarsi, ma il suo pugno viene intercettato da Virgo. Il cavaliere d'oro, pur impressionato dalle sue parole, gli dice che sarebbe una morte inutile, e quando Pegasus prova di nuovo, lo colpisce, facendogli perdere i sensi. Mentre Andromeda soccorre l'amico, Virgo afferma "Il suo sarebbe un sacrificio inutile. Ora so come superare l'ostacolo! Solo ora mi sovviene ciò che appresi un tempo: per abbatterlo occorre la luce del sole! […] La luce della speranza spazza via il buio dello sconforto: il sole è fonte di energia, per tutti i viventi! Noi dobbiamo averlo qui, ora! […] So che non c'è alcuna possibilità che il sole risplenda in questo luogo… così come so che per quanto forte e ripetutamente lo si colpisca, il Muro resterà al suo posto, indifferente ai nostri infruttuosi attacchi, e sordo alla nostra rabbia e al nostro dolore! Ma Atena ha seguito Hades nei Campi Elisi, sola e disarmata. L'Eterna Eclisse, che cancellerà ogni forma di vita sul pianeta Terra ormai è sempre più vicina… e quindi Pegasus non ha tutti i torti: un Cavaliere deve offrire la vita!" Andromeda capisce che il Cavaliere ha fermato Pegasus per fermarsi al posto suo. Subito dopo, Virgo si siede nella posa da meditazione e, sussurrando "Per Atena", brucia all'infinito il suo cosmo, che si manifesta come un fiore di loto. Andromeda è impressionato dall'accecante cosmo di Virgo "Impressionante! Virgo è davvero l'uomo più vicino agli Dei! Il suo cosmo… è immenso! Lo sta espandendo fino al limite estremo! E al massimo della potenza, la luce del suo cosmo è pari a quella del sole!". Il bagliore risveglia anche Pegasus, ed i due guardano il compagno attaccare il Muro del Lamento dando fondo alle proprie forze. A causa dello sforzo, Virgo inizia a sanguinare, ma continua comunque nella sua opera, pronto a sacrificare la vita, incurante dei richiami di Pegasus e Andromeda. All'ultimo momento però, qualcuno ferma il cavaliere della Vergine: Libra. Appoggiandogli una mano sulla spalla, il guerriero gli dice che non è ancora tempo di morire, e queste parole vengono confermate da Mur, Ioria e Scorpio, appena sopraggiunti. Pegasus, che non aveva mai visto Libra, è felice di ritrovare i compagni che credeva scomparsi, e Ioria e Scorpio spiegano che è stata Atena a farli risorgere. Mur restituisce a Virgo il suo rosario, facendogli notare che la maggior parte dei grani ha cambiato colore, ma che non può morire finchè tutti e 108 non saranno diventati scuri. Il cavaliere della Vergine accetta il dono, ma è comunque preoccupato perchè, senza la luce del sole, abbattere il Muro è impossibile. Ad infondergli di nuovo la speranza giungono le parole di Libra, convinto che "Passeremo! La luce del sole brillerà quaggiù! […] Sommando le energie vitali dei Cavalieri d'Oro qui presenti possiamo creare una luce intensa quanto quella che proviene dal sole!". Gli altri cavalieri d'oro sono confusi, ma il guerriero ricorda loro che "Le costellazioni dei Cavalieri d'Oro sono tutte localizzate sull'Eclittica, cioè lungo la traiettoria apparente che il sole percorre in un anno! Questo significa che fin dai tempi più remoti, il sole ha illuminato le costellazioni dei dodici Cavalieri d'Oro, e quindi le nostre armature ad esse fortemente legate! Perciò nelle nostre armature risiede l'incommensurabile energia della luce del sole, accumulata millennio dopo millennio! […] Unendo insieme il cosmo di ciascuno, noi Cavalieri d'Oro potremo eguagliare la luce del sole e abbattere il Muro! Non ci resta che provare!". Con un gesto, Libra lancia le armi della Bilancia ai compagni: Mur impugna la spada, Virgo la lancia bracciale, Ioria il tridente, Scorpio le barre gemellari, e lui stesso lo scudo. Bruciando al massimo i loro cosmi d'oro, i cavalieri si preparano ad abbattere il Muro. Intanto, sulla Terra, l'eclisse prosegue, venendo notata anche da due figure nel bosco vicino al Grande Tempio: Castalia e Patricia.

Dati originali: Muro del Lamento: Muro del Pianto.

Manga: L'episodio proviene dal numero 26 del manga. Numerose le aggiunte rispetto al fumetto, in cui mancano la visione di Castalia e le scene di Pegasus al Cocito, come pure quelle di Pandora davanti alla Giudecca, di Asher, Aspides e Black in Grecia e di Lamia a Nuova Luxor. Mancano anche il flashback di Virgo e la visione di Atena, ed è stata modificata la scena al Cocito con i cavalieri d'oro. Nel manga infatti uccidono gli Spectre nell'alzarsi, senza affrontarli, e non citano nè Phoenix nè Pegasus. La scomparsa dello stesso Phoenix non è mostrata nel fumetto. L'episodio ha anche aggiunto la scena in cui Virgo ferma il pugno di Pegasus con la mano, il riferimento a Caronte e la rappresentazione del cosmo della Vergine con un fiore di loto. Nel manga c'era invece un riferimento al modo in cui Pegasus abbattè la Colonna Portante di Nettuno.

DVD: L'episodio è presente nel DVD n°5 della serie di Hades Chapter Inferno.

Scene extra DVD: /

Censure Mediaset: Scurite tutte le scene dove è presente del sangue, in particolare quelle di Virgo.

Fonti: /

La logica, questa sconosciuta: Nella scorsa puntata, l'armatura di Atena era finita in un fosso, vicino a Mur e gli altri, mentre ora è su una zona pianeggiante lontana dai quattro cavalieri. Quando l'anima di Hades aveva abbandonato Andromeda, il ragazzo indossava ancora il mantello nero del re degli inferi, ma quando Pegasus lo raggiunge, ha di nuovo l'armatura (senza l'elmetto). Per quale motivo Pegasus non ha aiutato Phoenix, Mur, Scorpio e Ioria ad uscire dai ghiacci del Cocito? Che fine ha fatto l'elmo di Asher? Tra la Grecia ed il Giappone ci sono sette ore di differenza, quindi il sole dovrebbe essere in posizioni diverse e l'eclisse non dovrebbe sembrare uguale. Il Muro del Pianto dovrebbe essere indistruttibile, ma in alcune immagini si vedono delle crepe. Viene confermato che nell'Inferno non brilla la luce del sole, ma questo non spiega perché non ci sia oscurità assoluta. Nell'ultimo capitolo dello scorso numero avevamo visto che i ghiacci del Cocito assorbono rapidamente i corpi che vi giacciono sopra, ma il cadavere di Valentino è ancora in superficie. Le armature dei cavalieri d'oro erano state danneggiate nel 126° episodio, ma ora sono di nuovo intatte. Virgo non aveva mai visto Libra ringiovanito, eppure lo riconosce, anche se potrebbe essere grazie al cosmo ed all'armatura. Mur non aveva il rosario nel 127° episodio, e neppure quando esce dal Cocito, ma ora lo consegna a Virgo. Tutti osservano l'eclissi ad occhi nudi, bambini compresi, ma osservare un'eclissi senza un'adeguata protezione può essere estremamente dannoso per gli occhi.

Note: "Abbatterò il Muro con la vita!" Il miglior episodio dal 127°, in termini di trama, colonna sonora, animazioni, doppiaggio e regia. Tutto scorre come dovrebbe, e le scene aggiunte rispetto al manga si collocano perfettamente nella puntata. Numerosissimi i riferimenti, esplici o implici, a puntate precedenti: Virgo, in punto di sacrificarsi, sussurra "per Atena", la stessa frase che Gemini, Capricorn e Acquarius ripetevano nei momenti più drammatici del finto tradimento; Virgo sanguina dal viso in modo simile a quando subì il colpo congiunto di Gemini e gli altri, alla sesta casa; Pegasus prende a pugni il Muro del Pianto come fece con il sarcofago di ghiaccio di Acquarius 59° episodio; Mur restituisce a Virgo il rosario assumendo una posa identica a quella di Gemini quando glielo aveva affidato; Isabel appare con le braccia unite in preghiera, la stessa posizione usata quando era all'interno della Colonna Portante di Nettuno; Andromeda cita Caronte e l'Elisio, che lo Spectre aveva accennato nel 128° episodio; Rivediamo inoltre Asher, Black e Aspides, assenti dal 125° episodio, e scopriamo che ad Atene è ormai giorno inoltrato, segno che sono passate varie ore dall'alba vista nel 127° episodio. Ricompare anche Castalia, vista l'ultima volta nella 133° puntata, in cui aveva trovato Patricia, e che non veniva in soccorso di Pegasus fin dal lontano 76° episodio, in cui lo incoraggiò contro Thor, avvisandolo che sarebbe stato il suo ultimo insegnamento. Il ripescaggio più azzeccato è però quello di Lamia ed i bambini, che, non considerando gli OAV e la sigla delle puntate 115-127, non si vedevano addirittura dal 40° episodio. Tra i bambini, si riconoscono Smarty, Sancho e la bimba che era in braccio ad Andromeda nel 1° OAV, ma non si vede l'amico dei primi due. Rispetto al 133° episodio, Patricia ha di nuovo i capelli rossicci, anche se più scuri rispetto alla serie classica. È un pò strano che Pandora non provi nemmeno a fermare Pegasus, ma probabilmente è perchè è convinta che non riuscirebbe comunque a superare il Muro del Pianto. In qualche modo, Andromeda ha di nuovo indosso la sua armatura, priva però del diadema. Come Lamia fa giustamente notare, le eclissi solitamente sono annunciate da TV e giornali, quindi una improvvisa come la Greatest Eclipse è alquanto strana. I due volti sul Muro del Pianto sono Hypnos e Thanatos, le divinità gemelle del sonno e della morte, che si vedranno più avanti nella serie. Il Muro del Pianto non è un blocco unico, ma è composto da grosse pietre squadrate. È interessante che nessuno proponga di aggirarlo, visto che al massimo è largo quanto la Giudecca, ma probabilmente si intuisce che si tratta di una barriera tra le dimensioni più che di un vero muro. Tra l'altro, nel 134° episodio, Virgo raccontava che lui ed Atena erano diretti proprio all'Elisio, e che il luogo si trova oltre le sorgenti del Lete, dando quasi ad intendere che c'è almeno un altro ingresso per quel luogo (di certo il Lete non sgorga dal Muro del Pianto). Il modo in cui il Muro respinge gli attacchi di Virgo suggerisce che ha un potere simile a quello degli Dei stessi, come ad esempio Nettuno. Tornano in scena Mur, Ioria e Scorpio, risollevati dal cosmo di Atena. Anche se non viene detto chiaramente, è probabile che il cosmo permetta loro di risvegliare del tutto l'ottavo senso, e quindi di agire da vivi anche nell'aldilà. Verosimilmente, il cosmo di Atena è causa anche del risveglio di Phoenix. Il piano suicida di Pegasus è basato su quel che accadde nel Regno Sottomarino, in cui riuscì ad abbattere la pressochè indistruttibile Colonna Portante lanciandosi su di essa, anche se nell'occasione era sostenuto dai cosmi di Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix, e dall'armatura di Sagitter. È sensato che Pegasus non riconosca Libra, visto che, a differenza di Andromeda, non l'aveva mai visto dopo la trasformazione del 120° episodio. Guardando il Rosario di Virgo, sono rimasti in vita 26 Spectre sui 108 totali. Della maggior parte dei restanti 82 non abbiamo visto la morte, che potrebbe essere opera di Sirio, Cristal, Kanon, Libra, Virgo, Mur, Ioria e Scorpio. È interessante notare che Libra è più informato persino di Mur e Virgo, chiaramente grazie ai 280 anni di esperienza. Il discorso sulle armature d'oro non è chiarissimo, in quanto le corazze non sono fisicamente sull'ellittica, ma suggerisce che tra di esse e le rispettive costellazioni c'è un legame più stretto di quanto dato ad intendere in precedenza. I cavalieri d'oro impugnano le armi della Bilancia in modo apparentemente casuale, anche se il fatto che Mur stringa la spada potrebbe essere un riferimento a Sion ed alla Guerra Sacra del 1793.