EPISODIO N°113
LA FRECCIA D'ORO
«IL COLPO DI NETTUNO! LA FRECCIA D'ORO»
Disegnatori Nobuyoshi Sakasado.
Personaggi presenti: Nettuno, Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Tisifone, Kiki, Phoenix, Kanon, Syria, Virgo, Scorpio, Toro, Mur, Ioria, Isabel.
La freccia d'oro, l'ultima speranza per Pegasus, viene incoccata e puntata verso il bersaglio. La forza dell'arma è grande, capace persino di perforare le vestigia di Nettuno, ma il Dio avverte "che cosa succederà, Pegasus, se la freccia, come prima il fulmine, tornerà indietro?". Il cavaliere non aveva pensato a questa eventualità, tornando indietro la freccia potrebbe persino oltrepassare la sua armatura d'oro ed ucciderlo, ma decide comunque di rischiare, vista la posta in palio. Nonostante il parere contrario di Tisifone, Sirio e Cristal, il cavaliere espande il suo cosmo e scocca la freccia. Il dardo vola verso il nemico, ma improvvisamente il cosmo del Dio la fa roteare in aria, per poi farla piombare verso l'eroe, che viene trafitto al cuore. Ferito e demoralizzato, Pegasus crolla a terra, ma il suo cuore, seppur debole, batte ancora. Certo della vittoria, Nettuno si chiede se Isabel sia ancora viva, ma all'improvviso Pegasus si rialza ancora, miracolosamente salvato dall'armatura d'oro, che ha attutito il colpo. Barcollando, il ragazzo si estrae la freccia dal corpo e tende nuovamente l'arco. Nettuno lo avverte che ripeterà solo lo stesso errore, ed anche gli altri cavalieri cercano di dissuaderlo, ma Pegasus, fiducioso in Micene e nella freccia, tenta ancora, pur consapevole che l'armatura non lo salverà una seconda volta. Anche ora la freccia torna indietro, e certo della fine Pegasus chiude gli occhi. All'ultimo istante però, sente la voce di Tisifone dire "Amore…", e scopre con dolore che la donna lo ha protetto con il proprio corpo ed è stata trafitta dalla freccia in piena schiena. "Tu eri pronto a donare la vita per gli uomini, non impedire a me di donarla a te. La vita è un bene prezioso, ma senza di te non avrebbe senso, non ne avrebbe per me! Non rifiutare il mio sacrificio, non stavolta!" lo supplica Tisifone appoggiandosi a lui. Ad Atene intanto, una nuova cometa d'oro parte dal Grande Tempio, stavolta dalla casa dell'acquario, per dirigersi al regno degli abissi. Nel tempio di Nettuno, Tisifone esorta Pegasus a provare ancora con la freccia, assicurandolo che lei continuerà a fargli da scudo, e poi, pur rischiando di rendere ancora più grave la propria ferita, si estrae il dardo e lo porge al cavaliere. Il ragazzo stavolta esita, ma il coraggio di Tisifone lo convince a tendere di nuovo l'arco. Nettuno critica la scelta del nemico, ma Pegasus lancia di nuovo la freccia d'oro, purtroppo sempre col medesimo risultato. Per proteggere Tisifone però Pegasus l'abbraccia e si volta, in modo da esporre la propria schiena al pericolo. "Tisifone, perdonami, ma non posso permetterti di sacrificare la tua vita per me, non solamente perché tu sei donna, ma soprattutto perché la tua vita mi è molto cara!" dichiara prima di stringerla a se e chiudere gli occhi. Stavolta però è Dragone a proteggere l'amico col proprio corpo, ricevendo la freccia in pieno torace sotto lo sguardo sorpreso di Nettuno. Pegasus e Tisifone sono stupiti dal gesto del compagno, ma Sirio, grondando sangue, estrae la freccia del petto e spiega "Pegasus, è vero, avevi ragione tu, non abbiamo diritto di chiedere a nessun altro di sacrificare la sua vita al posto nostro!" Anche Cristal è d'accordo e, dopo essersi asciugato il sangue dall'occhio ferito alcuni minuti prima, si rialza ed affianca Sirio davanti a Pegasus, esortando il cavaliere a tentare ancora la freccia. "Anch'io mi unirò a loro!" dichiara in quel momento una terza voce, e barcollando Andromeda entra nel tempio e si dirige dagli amici, pronto anche lui a difendere Pegasus. "E' il momento della verità amici, uniamoci per l'ultima battaglia!" afferma l'eroe, poi insieme a Sirio e Cristal offre la freccia a Pegasus, che decide finalmente di accettarla e ritentare. Supplicando Micene perché guidi la sua mano, Pegasus lancia per l'ultima volta la freccia, stavolta protetta dai cosmi uniti dei cinque cavalieri. Contro tale potere persino Nettuno è impotente, e così la freccia lo raggiunge, facendogli volare via la maschera e ferendolo superficialmente alla fronte. Un rivolo di sangue scorre sul volto del Dio, che barcolla incredulo mentre il suo cosmo scompare. Pegasus capisce che Julian è tornato un normale essere umano, ed approfittando del momento favorevole i cavalieri corrono verso di lui e lo oltrepassano, in modo da avere la via libera per la Colonna Portante. Dietro di loro, Julian però non è affatto sconfitto, in un bagliore il suo cosmo inizia ad aumentare vertiginosamente ed il ragazzo impugna il suo tridente d'oro. Ora però non più Julian Kedives, "mi sono definitivamente destato, è Dio Nettuno il mio nome celeste!" afferma, mentre il suo cosmo immenso pervade l'intero regno sottomarino. Alla colonna del Nord Atlantico, Kanon, ancora impegnato nel duello con Phoenix, capisce che i cavalieri hanno risvegliato completamente Nettuno, e quindi il suo piano di conquista è definitivamente fallito. Phoenix è spaventato dalle dimensioni di quel cosmo, e Kanon conferma "La terra verrà definitivamente distrutta!". "La terra o il tuo sogno personale, sii più chiaro!" afferma in quel momento qualcuno, e Kanon vede arrivare Kiki e Syria, finalmente a conoscenza dei piani del compagno. Syria dice a Kiki di dare a Phoenix lo scudo d'oro, poi, alle domande di Kanon, risponde "Mi ero convinto di servire Nettuno e invece servivo te! Ma questo finirà adesso, mi dispiace, non ho più intenzione di obbedire ai tuoi ordini!". Contento della scelta di Syria, Phoenix lancia lo scudo contro la colonna, che crolla in frantumi, poi chiede a Kanon "C'è un modo per fermare Nettuno?! Dimmi qual'è!". Al tempio del Dio, Pegasus e gli altri sentono il fragore del crollo della settima colonna e capiscono che ora possono salvare Lady Isabel, ma in quel momento in cosmo spaventoso li travolge alle spalle, atterrandoli. Solo Pegasus riesce a rialzarsi, grazie all'armatura d'oro, e voltandosi vede Nettuno, di nuovo in piedi e con in mano il tridente. Pegasus capisce che Julian non esiste più, ora c'è solo Nettuno, ma non ha la forza per contrastare il nemico, che sferra un nuovo assalto. Cristal però intercetta il colpo ed esorta l'amico a proseguire mentre lui lo difenderà. Pegasus esita e Nettuno attacca ancora, ma il nuovo assalto viene fermato dall'armatura dell'Acquario, giunta a difesa del ragazzo. L'armatura si dispone sul corpo del cavaliere del cigno, ora nuovamente pronto a fronteggiare Nettuno. Sebbene Pegasus gli consigli di fare attenzione, Cristal risponde al terzo attacco del Dio scatenando il Sacro Acquarius alla massima potenza. Per alcuni secondi le due energie sono in equilibrio a mezz'aria, poi però la forza di Nettuno ha il sopravvento e Cristal rischia di subire in pieno il colpo del tridente. Deciso a non spostarsi, l'eroe è salvato da Sirio, che impugna lo scudo d'oro della Bilancia. Anche l'armatura d'oro della settima casa ha infatti raggiunto il tempio, ed in un lampo di luce viene indossata da Dragone. Uniti, i tre amici sono pronti a fronteggiare Nettuno per lo scontro finale.
Censure Mediaset: Svariati tagli in questa puntata. Quando Tisifone è ferita dalla freccia, manca la scena in cui alcune gocce di sangue cadono a terra, e poco dopo quella in cui la ragazza estrae il dardo. Manca anche la scena in cui Dragone ferma la freccia e ci sono schizzi di sangue. Tagliata poi la scena in cui Sirio estrae la freccia ed il suo discorso a Pegasus, durante il quale la freccia gronda sangue. Infine, quando Nettuno è ferito al volto, non si vedono le numerose gocce di sangue che cadono al suolo.
Dati originali: Dragone del Mare / Kanon: SeaDragon Kanon. Julian Kedives: Julian Solo. Nettuno: Poseidon
Manga: L'episodio proviene dal numero 18 del manga. Rispetto all'anime, Sirio e Cristal non recuperano la vista ed il discorso di Dragone nel porgere la freccia a Pegasus è molto più breve. Quando i cavalieri corrono verso Julian, c'è un monologo in cui Nettuno, che si sta lentamente risvegliando, si chiede dove si trova. Quando Syria raggiunge la colonna Atlantica, vediamo che la sua armatura è stata molto più danneggiata dalla Nebulosa di quanto sia successo nell'anime. Quando Sirio indossa l'armatura di Libra, c'è una scena in cui vediamo che Kiki ha raggiunto il tempio col teletrasporto e poi sviene per lo sforzo.
Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°22 Yamato e n°57 DeAgostini.
Fonti: Per Nettuno vedi la sezione "mitologia" del sito.
La logica, questa sconosciuta: Quando la freccia di Sagitter sta per colpire Pegasus la prima volta, vediamo Cristal di profilo e l'occhio sanguinante è normale. La domanda che butta giù l'episodio: perché Pegasus non prova in alcun modo a schivare la freccia? Cristal la prima volta dice che è troppo tardi, ma nelle occasioni seguenti gli dovrebbe bastare vederla girare in aria per capire che tornerà indietro e quindi potrebbe tentare qualcosa (respingerla col Fulmine, schivarla…). Quando Pegasus estrae la freccia vediamo degli schizzi di sangue, ma dopo sull'armatura non ce n'è traccia. A giudicare dall'asta, la freccia di Sagitter si conficca in profondità nel corpo di Tisifone, ma in quella parte della schiena c'è la colonna vertebrale, che ovviamente non è stata spezzata. Rispetto all'armatura di Sagitter, quella dell'Acquario impiega tantissimo tempo a raggiungere il regno sottomarino. Tecnicamente parlando, Sirio non avrebbe motivo di proteggere Pegasus visto che lo schienale dell'armatura d'oro, intatto, dovrebbe evitare ferite mortali. Nettuno dice che cinque cosmi avvolgono la freccia, ma ne vediamo solo quattro. A giudicare dall'angolatura, la freccia non dovrebbe solo far volare via la maschera di Nettuno, ma trafiggergli la fronte. Come giù due episodi fa, non c'è traccia del tridente finché Nettuno non lo impugna. Kanon e Phoenix, alla colonna atlantica, percepiscono chiaramente il cosmo di Nettuno, ma Pegasus e gli altri, che sono a pochi metri da lui, sembrano non accorgersene finché non vengono colpiti. Kiki toglie con facilità lo scudo d'oro dallo scrigno e lo lancia a Phoenix, ma in passato l'armatura aveva deciso da sola quale arma far usare ai vari cavalieri. Per essere uno che ha subito la Nebulosa di Andromeda, Syria appare privo di graffi o ferite e persino il mantello è intatto. Sia Cristal che Sirio indossano l'armatura d'oro sopra i frammenti delle vecchie armature di bronzo.
Note: "E' il momento della verità amici, uniamoci per l'ultima battaglia!". L'episodio che dovrebbe trattare per l'ultima volta (fino alla serie di Hades) il tema dell'amicizia e del sacrificio, riesce solo in parte nel suo compito. Ottimi i dialoghi, splendide le musiche e davvero belle le sequenze, che mostrano ancora una volta quanto questi quattro amici siano legati e pronti a qualsiasi sofferenza pur di salvare la loro Dea Atena. Come già ad Atene e ad Asgard, i cavalieri mostrano che la loro vera forza non sono le armature o i colpi segreti, ma l'amicizia che li unisce, unita alla speranza per un mondo migliore. Splendida anche la scena finale, in cui Cristal e Dragone indossano per la prima volta le armature d'oro, prova inconfutabile che, come Pegasus due episodi fa e come Andromeda e Phoenix nel prossimo, oramai sono veri cavalieri d'oro. L'unica nota stonata è data dalla minaccia scelta, la freccia di Sagitter che continua a tornare indietro, e che Pegasus potrebbe respingere o evitare in altro modo, non sembra all'altezza dei temi narrati, ed è un peccato perché altrimenti l'episodio è davvero bello. La puntata comincia pochi secondi prima del punto in cui era finita la precedente, con Pegasus a terra davanti a Nettuno. A quanto pare la freccia di Sagitter ha poteri superiori a quelli delle normali armature d'oro, forse paragonabili a quelli delle armi di Libra, e può oltrepassare qualsiasi armatura, inclusa quella di Nettuno, o una stessa armatura d'oro. La facilità con cui Cristal si pulisce la ferita all'occhio indicherebbe che la lesione è al sopracciglio e non alla palpebra. In realtà già nel 108°episodio veniva accennato che la ferita era solo superficiale, ma in questo caso Cristal avrebbe potuto pulirsela molto prima. Nella serie di Hades la cosa verrà ripresa ed il cavaliere avrà costantemente una benda sull'occhio. E' la seconda volta che Tisifone si sacrifica per Pegasus, già nel 37° episodio infatti lo aveva protetto col proprio corpo dal Sacro Leo di Ioria. A giudicare dal punto di partenza, l'armatura dell'Acquario, e probabilmente anche le altre corazze sacre, sono state lasciate nelle rispettive case. La freccia trafigge Sirio al centro del petto, e probabilmente lo sterno le impedisce di andare troppo in profondità e ferire il cuore o i polmoni. Ammettendo che le parole di Nettuno siano corrette (vedi La logica, questa sconosciuta), è la prima volta che Tisifone unisce il suo cosmo a quello dei cavalieri. Non sono ben chiari i motivi che hanno spinto Syria a seguire Kiki, considerato che, fino all'ultima volta in cui lo abbiamo visto, il generale era un nemico. Di certo Kiki è con lui di sua volontà, altrimenti non sorriderebbe, quindi è plausibile che, subita la Nebulosa, Syria abbia deciso di dare ascolto alla nobiltà d'animo che Andromeda gli aveva visto dentro (episodio 111) ed ai suoi stessi dubbi nei confronti di Kanon (episodio 110). Da come parla, sembra a conoscenza di quanto Kanon ha rivelato a Phoenix la scorsa puntata, quindi potrebbe essere alla colonna dell'Atlantico da più tempo di quanto sembri. Come già avevamo notato nel 38°episodio, un'armatura d'oro potenzia la forza degli attacchi di chi la indossa, permettendo a Cristal di tenere testa ad Acquarius per qualche secondo. Come nota Pegasus, è la prima volta, probabilmente dall'ultima guerra sacra contro Hades, che un cavaliere indossa l'armatura della Bilancia.