EPISODIO N°104
SECONDO CAVALIERE D'ORO
«LA MORTE DELLE BESTIE DEMONIACHE! LE INDISTRUTTIBILI CATENE DORATE»
Disegnatori Mitsuo Shindô, Tatsuya Furukawa, Takeyuki Suzuki, Shori Isshi
Personaggi presenti: Andromeda, Kira, Kiki, Sirio, Krisaore, Isabel, Julian, Tetis, Pegasus, Castalia.
Andromeda avverte Kira: oramai conosce le sei bestie di Scilla e può sconfiggerle tutte senza difficoltà, ma il generale non si arrende e sferra il Volo dell'Aquila Possente. Per nulla intimorito, Andromeda erige una nuova difesa e la catena si dispone a forma di rete per rapaci, intrappolando l'aquila e frantumando la relativa parte dell'armatura di scaglie di Kira. "La catena ora è in grado di scegliere quale contromisura adottare. Deciderà quindi di volta in volta la difesa, a seconda della bestia che tu mi scaglierai contro" spiega il ragazzo. Kira tenta ancora una volta, ma la catena di Andromeda diventa una spirale che annienta il serpente, la terza bestia, e distrugge il bracciale destro del generale. Alla colonna portante intanto, Nettuno cerca di convincere Atena ad arrendersi ed unirsi a lui, ricordandole quando, ancora ignaro della sua identità, le chiese di sposarlo. Fu quella stessa sera che Julian scoprì di essere l'incarnazione di Nettuno. Dopo essere rimasto solo, una luce lo attirò in cima al promontorio di Capo Sounion e lì, infilzato nella roccia, trovò il tridente d'oro di Nettuno. "E' vostra regale proprietà!" gli disse Tetis, inchinata ai suoi piedi, prima di rivelargli di essere il Dio Nettuno. In principio Julian rimase confuso, ma Tetis lo portò con se alla reggia degli abissi. "Voi edificaste questo regno, poggiandolo su sette colonne" spiegò Tetis prima che Julian entrasse nel tempio sottomarino di Nettuno. Lì, alla vista dell'armatura del Dio, il suo cosmo si risvegliò. Indossata la corazza, Julian prese il comando degli abitanti del regno sottomarino ed iniziò la sua opera di distruzione del mondo di superficie. Anche dopo questo racconto però Isabel rifiuta di unirsi a Julian e continua ad avere fiducia nei cavalieri, consapevole che la salveranno riportando la pace. Furioso, il Dio si allontana, proprio mentre alla colonna del Pacifico meridionale lo scontro tra Andromeda e Kira infuria. Il generale lancia le Ali del Vampiro, contando sul grande numero dei pipistrelli e sulla loro abilità di volare senza vedere, ma la catena diventa un boomerang e frantuma le ali dell'armatura del guerriero. Con sole due bestie a disposizione, Kira sferra il colpo del lupo, ma la catena diventa tagliola ed anche l'elmo del generale va in pezzi. "Non c'è disonore nell'accettare la resa quando è inevitabile!" dichiara Andromeda, pregando il nemico di smettere di combattere, ma Kira non vuole arrendersi ed usa l'ultima bestia di Scilla, l'orso bruno. La catena però diventa una gabbia a spirale ed intrappola il generale, frantumando quasi completamente la sua armatura. "Non hai nulla da temere, la vita ti sarà risparmiata, puoi pure andartene se vuoi." afferma allora il cavaliere di Atena prima di lanciare la catena contro la colonna, ma l'arma torna indietro senza alcun esito. Kira spiega al nemico che la colonna, edificata da Nettuno, non può essere abbattuta in alcun modo, poi aggiunge "Ma attento, le sorprese non sono finite!" ed espande il suo cosmo, riuscendo a liberarsi dalla morsa della catena. Kira si complimenta col ragazzo per la sua forza, poi però decide di usare il suolo definitivo, il Gorgo di Scilla. Un terribile vortice travolge Andromeda, scaraventandolo contro la volta del regno sottomarino. Contemporaneamente, Sirio raggiunge finalmente la colonna dell'oceano Indiano, ma una lancia d'oro sfreccia contro di lui. Schivando l'arma con un salto, il cavaliere si rende conto che il semplice spostamento d'aria è bastato a procurargli un taglio sulla guancia, ed in quel momento davanti a lui appare Krisaore, il generale custode di quella colonna. Sirio capisce subito che la lancia del nemico è arma da non sottovalutare, ed il generale lo conferma spiegando che fu forgiata da Nettuno e che è "veloce, tagliente, imprevedibile e soprattutto indistruttibile". Krisaore si lamenta che lo scontro con un nemico inferiore non gli darà alcuna soddisfazione, poi attacca il ragazzo causandogli numerosi tagli superficiali. Altrove, Pegasus non riesce a trovare la colonna che era sua destinazione, ma all'improvviso vede Castalia che lo chiama. La donna poi si allontana, ed il ragazzo la insegue. Al Pacifico Meridionale, Andromeda, seppur debole, si rialza dopo il Gorgo di Scilla e prova di nuovo ad attaccare la colonna, ignorando Kira. Il generale lo travolge nuovamente col suo colpo segreto, ma anche stavolta l'eroe si rialza ed avanza verso la colonna. Kira sferra un terzo colpo, ma Andromeda continua ad ignorarlo per concentrarsi sulla colonna. Il cavaliere dichiara che la fede nella giustizia gli darà la forza per abbattere il pilastro, il generale ribatte dicendo che solo nella propria forza bisogna credere e si prepara a scagliare ancora il Gorgo di Scilla. Stavolta però il cavaliere non può lasciarsi travolgere e, invocando Atena ed i cavalieri d'oro, brucia al massimo il suo cosmo, riuscendo nell'impresa dividere il Gorgo di Scilla. Subito dopo l'eroe imprigiona di nuovo Kira con la catena. Il generale prova a liberarsi di nuovo, ma scopre con orrore che la catena e le vestigia di Andromeda sono diventate d'oro.
Censure Mediaset: Taglio (ridicolo) quando Sirio si guarda le dita sporche di sangue. In questo modo purtroppo sono tagliate anche le parole di sottofondo di Krisaore.
Dati originali: Kira: Scilla Io. Gorgo di Scilla: Big Tornado. Krisaore: Chrysaeor Krishna
Manga: L'episodio proviene dal numero 15 del manga. Le cose sono simili all'anime tranne che lo scontro tra Sirio e Krisaore inizia subito dopo la fine di quello tra Andromeda e Kira e manca la scena di Pegasus e Castalia. Nel manga l'armatura di Krisaore ha una ruota con tre fiammelle posta dietro la schiena, ma nell'anime questo dettaglio manca (anche se si vede quando l'armatura è asseblata).
Videocassette: L'episodio è presente nelle cassette n°20 Yamato e n°52 DeAgostini
Fonti: Per Scilla vedi l'episodio precedente.
La logica, questa sconosciuta: Il vestito di Andromeda è ancora strappato sul fianco, dove l'aquila lo aveva colpito nello scorso episodio, ma non c'è più traccia di sangue. Quando Julian trova il tridente, l'arma è spropositatamente alta. Prima che Julian e Tetis si tuffino, il mare sembra molto vicino alla cima di capo Sounion, ma quando si buttano è molto più lontano. Tetis per raggiungere il regno di Nettuno si tuffa semplicemente in mare, ma nel 100°episodio si era chiarito che l'unico ingresso era ad Asgard. L'unica spiegazione è che Nettuno e coloro che gli sono fedeli possano accedere semplicemente dal mare, forse grazie al cosmo del Dio, mentre per chiunque altro è necessario entrare da Asgard. Nonostante il tuffo, sia Julian che Tetis hanno i capelli asciutti all'arrivo nella reggia degli abissi. Tetis aveva lasciato il tridente a capo Sounion, ma poco dopo si trova insieme all'armatura di Nettuno. Da dove esce il mantello rosso che Nettuno indossa dopo la vestizione dell'armatura? Nel liberarsi Kira frantuma la catena, ma nelle scene successive l'arma di Andromeda è intatta. In due occasioni la lancia di Krisaore sembra far sanguinare Sirio attraverso l'armatura. Dopo aver distrutto la "libellula" Andromeda si parla delle Sei Bestie in questo modo: "Loro che difendono le Scaglie d'Oro mi sono ormai familiari". Ma Kira non aveva mai parlato delle Scaglie d'Oro, né poteva il Cavaliere essere al corrente deli dialogo fra Pegasus e Cavallo del Mare (grazie a Fenrir per la segnalazione).
Note: "Non posso più lasciarmi travolgere!" Un discreto episodio. I generali continuano a non essere al livello dei cavalieri, ma almeno Kira è più combattivo di Cavallo del Mare e riesce a prolungare un po' lo scontro. Le apparizioni di Krisaore e di Castalia mettono in moto gli eventi dei prossimi tre episodi e creano un po' di suspence, e la trasformazione di Andromeda, seppur prevedibile dopo quella di Pegasus, è tutto sommato ben realizzata ed apprezzabile. La cosa più interessanti della puntata comunque è vedere le varie disposizioni che la catena di difesa assume. Julian scoprì di essere Nettuno la stessa notte in cui fu rifiutato da Isabel, anche se lui stesso conferma di aver già sentito altre volte dentro di se una voce misteriosa. Nell'anime il nome del promontorio su cui si trova il tridente non viene rivelato, ma dal manga apprendiamo che si tratta di Capo Sounion, in Grecia, dove si trovano le rovine del tempio di Nettuno. A quanto pare Tetis, i generali ed i soldati marini sono stati tutti convocati prima di Julian stesso. Nel 110° episodio infatti scopriremo che la volontà di Nettuno aveva iniziato a propagarsi sin dal giorno del suo risveglio per mano di Kanon, e questo spiega anche perché il tempio sottomarino sia in così buone condizioni nonostante sia stato abbandonato per anni. Kira spiega, giustamente, che i vampiri non hanno bisogno di vedere per colpire le prede. Questi animali sono infatti dotati di una specie di "sonar" interno che permette loro di volare percependo gli ostacoli grazie al ritorno delle onde sonore che rimbalzano su di essi. Il gorgo di Scilla sembra essere l'unica tecnica del generale a non dipendere dalla sua armatura. Le parole del guerriero sulla colonna fanno eco a quelle di Cavallo del Mare nel precedente episodio, a loro volta ispirate a quelle di Sirio riguardo il sarcofago di Acquarius nel 59°episodio. Dopo Cassios e Danes, Krisaore è il terzo cavaliere di colore che vediamo nella serie. La lancia di cui il generale è armato fu forgiata da Nettuno ed è molto più resistente delle normali armature di scaglie. Dalle parole di Krisaore sembra quasi che la lancia sia dotata di una volontà sua, ma probabilmente nel dire "imprevedibile" il generale si riferisce solo alla sua abilità nel maneggiarla. Pegasus chiede a "Castalia" se è successo qualcosa ad Atene, segno che dopo la battaglia di Asgard la donna è tornata al Grande Tempio. Vediamo immagini del 100°episodio.