EPISODIO N°10
UNA DECISIONE DIFFICILE
«SIRIO IN PERICOLO! IL CIMITERO DELLE SACRE ARMATURE»
Disegnatori: Mitsuo Shindô, Tatsuya Furukawa, Kimiko Yamauchi
Personaggi presenti: Sirio, Fiore di Luna, Maestro dei Cinque Picchi, Mur, Kiki, Pegasus, Isabel, Mylock.
La mattina dopo, Isabel si fa portare al molo, sotto la casa di Pegasus, e bussa alla sua porta. Il ragazzo, che si stava lavando i capelli, aperta la porta presentandosi a torso nudo e con un asciugamano sulla testa, resta sbalordito nel trovarsi davanti il capo della Grande fondazione. Lasciando Lady Isabel fuori la porta, Pegasus corre dentro ed in pochi secondi finisce di asciugarsi i capelli, ordina la casa, pulisce il pavimento con l'aspirapolvere ed indossa la maglietta. Fatta entrare la ragazza, Pegasus si scusa del suo comportamento, ma non si sarebbe mai aspettato di doverla ricevere lì, e senza neanche un po’ di preavviso. Tralasciando i convenevoli, Isabel mostra a Pegasus il motivo della sua visita, una lettera di Phoenix in cui il guerriero dà appuntamento ai Cavalieri nella valle della morte, una zona rocciosa non molto lontana da Nuova Luxor. Nella lettera, Phoenix specifica di portare i pezzi della sacra armatura in loro possesso, ovvero gli schinieri ed i bracciali. Appare ovvio che il Cavaliere sa di Sirio e vuole approfittare della sua assenza, ma quando Lady Isabel dichiara di sperare che il Dragone torni presto con le armature riparate, Pegasus risponde adirato "Sei preoccupata per la sacra armatura, Lady Isabel? La vita di Dragone e degli altri Cavalieri non conta niente per te? Sirio era ferito, ed è partito lo stesso!" Isabel però afferma di essere molto preoccupata per Sirio, ma di esserlo anche per Pegasus, che potrebbe essere costretto a combattere senza armatura, poi lascia la casa del Cavaliere. Allontanatasi la fanciulla, Pegasus spera anche lui che il Cavaliere ritorni presto, ma non solo per le armature "Eppure vorrei tanto anch'io che il Dragone fosse qui. La sua presenza mi da sicurezza, non è un Cavaliere come gli altri, per me è un amico!". In quello stesso momento, in Cina, Sirio si trova di fronte al suo maestro, tutt'altro che in fin di vita come Fiore di Luna gli aveva riferito. Il maestro afferma di aver ordinato alla ragazza di mentirgli per saggiare l'autocontrollo del suo allievo. Nel corso dell'incontro con Pegasus infatti, preoccupato per le condizioni del proprio maestro, Sirio ha usato subito il Drago nascente, mostrando all'avversario il suo punto debole. Al contrario, il ragazzo avrebbe dovuto mantenersi freddo, ed in quel caso avrebbe vinto. Dragone chiede perdono al maestro per il suo errore, ma dentro di se è felice che sia ancora vivo. Sirio poi mette al corrente l'anziano istruttore della sua intenzione di andare nello Jadir, una regione montuosa a 6000 metri sul livello del mare, per incontrare il Grande Mur, l'unico uomo al mondo capace di riparare le armature. A questa affermazione, l'uomo risponde che prima di raggiungere il suo obiettivo, Dragone dovrebbe attraversare il deserto dei Cavalieri, un luogo da cui nessuno ha mai fatto ritorno. Sirio però afferma che deve correre il rischio per ricambiare Pegasus di quanto ha fatto, e così il maestro decide di metterlo alla prova. Alzatosi in piedi, l'anziano istruttore inizia a concentrarsi e subito dalla cascata fuoriescono fasci di luce diretti verso il Cavaliere. Dragone evita o para tutti i colpi, ma il maestro gli ordina di riprovare, stavolta avanzando verso la fonte dei fasci di luce e non indietreggiando come prima. Obbedendo, Sirio riprende l'esercizio e viene più volte colpito, ma, nonostante le suppliche di Fiore di Luna, non vuole comunque arrendersi, ben consapevole che Pegasus lo sta aspettando. Tre giorni dopo, il Cavaliere vaga fra le montagne con i due scrigni delle armature sulle spalle, respirando a fatica a causa della rarefazione dell'aria dovuta all'altezza, finché non si trova in una zona nebbiosa. Temendo di essersi perso, Sirio allontana la nebbia con dei colpi, ma dinanzi a lui non si vede altro che una distesa di ossa umane. L'eroe si rende conto di essere giunto nel deserto dei Cavalieri, ed in quello stesso momento quattro teschi si alzano in aria e gli vietano di proseguire poiché quella zona appartiene al Grande Mur. Nell'apprendere che Sirio è un Cavaliere, i teschi si riattaccano ai loro corpi scheletrici ed anche le altre ossa prendono vita, cosicché il ragazzo si trova a dover fronteggiare decine di scheletri viventi. I soldati di questo macabro esercito attaccano Dragone che, dopo averne distrutti molti, si sente mancare il fiato per l'altitudine proprio mentre gli scheletri si dispongono in una lunga fila ed attaccano insieme il Cavaliere. Il ragazzo è costretto ad indietreggiare, ma la voce telepatica del maestro gli giunge in aiuto, esortandolo ad avanzare e così, seguendo il consiglio, Sirio usa il Colpo segreto del Drago nascente ed annienta i nemici. Non appena gli scheletri cadono, la nebbia si dirada del tutto e voltandosi il Cavaliere comprende di aver combattuto su una sottilissima striscia di roccia sospesa su un dirupo pieno di spuntoni acuminati. Se fosse indietreggiato oltre o se si fosse spostato di lato, Dragone sarebbe stato perduto. Proseguendo, il ragazzo giunge finalmente in vista di una torre, residenza del Grande Mur, ma non appena si avvicina è sepolto da una frana di massi. Il crollo però non è stato casuale, da una finestra della torre si affaccia infatti un bambino, i cui poteri telepatici hanno provocato tutto. Frantumando le rocce, Sirio si rialza, ma il bambino lo sfida a farlo scendere dalla torre, che non ha porte, se ci riuscirà, forse deciderà di aiutarlo. Dragone allora espande il suo cosmo e con un colpo deciso distrugge la parte inferiore dell'edificio, facendo cadere a terra il bambino che però rivela di non essere Mur, ma suo fratello Kiki, ed afferma che l'uomo che Sirio sta cercando è stato alle sue spalle per tutto questo tempo. Voltandosi di scatto, Dragone vede per la prima volta Mur, di cui prima non aveva neppure percepito la presenza. "Io sono Mur, il grande!" afferma voltandosi verso Sirio e chiedendogli il motivo della sua visita. In risposta, Sirio apre i due scrigni di bronzo e mostra a Mur le armature danneggiate, chiedendo che siano riparate. L'uomo osserva per qualche attimo le due corazze, poi dichiara "Purtroppo non posso aiutarti!" e si volta verso il suo palazzo distrutto alzando l'indice. Non appena il dito tocca l'edificio, le due metà distrutte si ricompongono e la torre ritorna in piedi. Mur spiega che la sua telepatia ha avuto effetto perché ha agito sulla vita che vi era in quel palazzo, ma le due armature sono ormai morte e non possono più essere riparate. Non accettando questa spiegazione, Sirio si inginocchia davanti a Mur, supplicandolo di aiutarlo, "Se c'è un prezzo da pagare, lo pagherò!" afferma, ma l'uomo gli tende la mano e lo esorta a rialzarsi, per poi rispondere "Questo prezzo è la tua vita!". Mur dichiara che se Sirio vuole che le armature siano riparate dovrà sacrificare la sua vita, solo in quel caso ci saranno delle possibilità. Dragone ripensa allora agli ultimi momenti del suo scontro con Pegasus ed a come il Cavaliere gli ha salvato la vita, "Senza quelle armature io e Pegasus siamo perduti! Ed io devo la vita a Pegasus!" poi accetta. Contemporaneamente a Nuova Luxor, dove ormai è notte, Pegasus ha un incubo, vede Dragone gettato in un burrone da un uomo, molto simile a Mur. Non riuscendo a riaddormentarsi, Pegasus va al molo e pensa "Stanotte non posso fare a meno di pensare a lui. Ritorna Sirio Dragone, altrimenti domani sarà una giornata tragica, voglio che tu ritorni! Dragone, non ho la stessa forza senza di te. Ritorna, ed insieme sconfiggeremo i Cavalieri Neri!"
Censure mediaset: Scurito il sangue quando gli scheletri colpiscono Sirio e nel flashback della scena in cui Pegasus salva Dragone.
Dati originali: Jadir: Jamir / Pamir. Kiki: Kiki. Mur: Mu
Manga: L'episodio è stato tratto dal n°3 del manga. Rispetto alla serie animata, manca la scena della lettera. In Cina le cose si svolgono come nel cartone, ma il maestro si limita a dire a Sirio di andare sempre avanti, senza metterlo alla prova con i raggi luminosi. Nello Jadir, la battaglia con gli scheletri è molto più breve e semplice. Come nel cartone, Sirio incontra Kiki e poi Mur, mentre a palazzo arriva la sfida dei Cavalieri Neri. Mylock da a Pegasus, Cristal ed Andromeda i quattro pezzi dell'armatura d'oro in loro possesso, e gli dice di recuperare gli altri anche pagando con la vita. Nello Jadir, il dialogo tra Mur e Sirio avviene come nel cartone, ma Dragone non si inginocchia. Pegasus, che sta dormendo a palazzo, ha un incubo in cui vede Mur tagliare la testa di Sirio. Da notare che nel manga Kiki non dice mai di essere fratello di Mur, ed anzi si rivolge a lui dandogli del "lei" (Signor Mur)
Prima trasmissione: Sabato 20 dicembre 1986.
DVD: L'episodio è presente nel 1° DVD Yamato e 6° DeAgostini.
Fonti: L'esercito di scheletri viventi è una delle prove che Giasone deve superare per conquistare il vello d'oro nel mito degli Argonauti.
La logica, questa sconosciuta: Soltanto uno degli scheletri indossa un'armatura violetta, ma in alcune scene se ne vedono due. Sirio potrebbe facilmente entrare nella torre saltando al secondo piano invece di abbatterla. Nei totem delle armature di Pegaso e Dragone, le crepe sono in posti diversi rispetto a dove erano stati subiti i danni nel 4° episodio. Ad esempio, si vede qualche crepa sulla parte alta del bracciale destro del Dragone, mentre quella parte dovrebbe essere intatta. Le armature inoltre non dovrebbero essere morte, avevano subito solo danni relativamente minori rispetto alle corazze di Asher, Geki o Aspides. Nel flashback dell'episodio 5, la mano di Sirio si muove al contrario, andando a coprire il cuore invece che scoprirlo.
Note: "Io sono Mur, il grande!" Un episodio che serve un po’ a rimarcare il concetto di amicizia e sacrificio, ed un po’ ad ampliare il cast, riportando in scena il Maestro di Sirio, finora visto solo nei flashback, ed introducendo due nuovi personaggi, che ricompariranno spesso in seguito: Mur ed il suo fratellino Kiki. Il primo cela un segreto, che sarà svelato solo dopo molti episodi, il secondo è il suo apprendista e possiede poteri telecinetici. Sul piano della caratterizzazione, molto importante la prima parte, dove Isabel si mostra finalmente più dolce nei confronti dei Cavalieri, mentre Pegasus, nel suo monologo, descrive la forte amicizia che lo unisce a Sirio. In questo episodio Isabel indossa per la prima volta il completo rosso, alternativa al solito abito bianco. Finalmente diamo un'occhiata decente alla casa di Pegasus, che sembra divisa in due stanze e che in una tra le scene più divertenti della serie il ragazzo pulisce a tempo di record, mostrando di sapersi destreggiare anche con gli elettrodomestici pur essendo cresciuto in Grecia senza elettricità. Sebbene indossi sempre gli stessi abiti, Pegasus ha una pila di panni sporchi da lavare. Il ragazzo si lava i capelli in quello che sembra il lavello della cucina (verosimilmente la casa non ha lavandino, come era una volta uso in Giappone), e possiede una piccola aspirapolvere. Sempre a proposito di usanze giapponesi, Isabel si toglie le scarpe ed indossa un paio di pantofole quando entra nella casa del Cavaliere. Il discorso tra Sirio ed il maestro lascia ad intendere che Dragone ha perso contro Pegasus perché, preso dalla foga e dal desiderio di vedere l'anziano insegnante, ha usato subito il Drago Nascente, mostrando il suo punto debole. Lo Jamir viene descritto come un luogo a 6000 M sul livello del mare, dove l'aria è così rarefatta che persino i tibetani faticano a respirare. Sirio usa per la prima ed unica volta il "Fuoco del Dragone", una sorta di emanazione cosmica. Nel manga viene chiamata "aura fosforica" in riferimento al fosforo che dovrebbe formare la scia di un drago quando si innalza in aria. Nell'inginocchiarsi davanti a Mur, il ragazzo da inoltre una grande prova di umiltà, indicando quello che sarà il suo carattere per il resto della serie, dopo che contro Pegasus era apparso quasi presuntuoso. Pegasus sembrerebbe dormire con gli abiti che ha di giorno. Nell'episodio sono presenti per due volte immagini della 5° puntata, relative al duello tra Sirio e Pegasus. Il Cimitero dei Cavalieri è uno dei piccoli misteri della serie, visto che l’identità delle centinaia di scheletri al suo interno, e soprattutto delle loro armature, non sarà mai chiarita. Ad occhio e croce si contano 13 armature diverse, con diversi scheletri che indossano la stessa corazza in frantumi.