SAINT SEIYA N°9
BATTAGLIA MORTALE NELLA CASA DEL CANCRO
(SCONTRO MORTALE ALLA CASA DEL CANCRO)
Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun, Deathmask, Vecchio Maestro, Shunrei, Saori.
Data: 24 Ottobre 1986 circa.
Lunghezza: 56 pagine
Sui gradini della quarta casa, Shiryu chiede a Seiya di lasciar affrontare a lui il Cavaliere del Cancro, sia per il bene di Saori che per quello di Hyoga. Dragone infatti ha avvertito che, qualsiasi cosa gli sia successa, è accaduta in una delle case superiori, e se vogliono salvare l'amico devono affrettarsi. Seiya acconsente ed insieme i Cavalieri entrano nella quarta casa, più tetra delle altre e pregna di un odore di morte. Ad un tratto, Shiryu calpesta qualcosa, e, guardando, Seiya si accorge con orrore che si tratta di una tasta umana che spunta dal pavimento. Non solo, l'intero edificio sembra totalmente tappezzato di teste, con espressioni colme di dolore e paura. In quel momento compare Deathmask, che Shiryu, per via del loro precedente scontro in Cina, ricorda bene come un Cavaliere d'Oro che segue il Sacerdote pur essendo consapevole della sua malvagità. Ridendo della sua sfacciataggine, Deathmask avverte lui e Seiya che presto si uniranno alle teste della sua casa. "Tutti questi morti sono le persone che ho ucciso fino a oggi… le loro anime non possono andare nel Nirvana e rimarranno per sempre all'interno della casa del Cancro, di cui io sono il custode. Alcuni sembrano tristi, altri hanno un'espressione di dolore… in altre parole queste facce sono la prova delle mie numerose vittorie, una medaglia alla mia forza!" proclama orgogliosamente. In quel momento, Shiryu e Seiya si accorgono che ci sono anche bambini piangenti tra le sue vittime, e inorriditi chiedono spiegazioni al nemico. Deathmask però è poco interessato, e si limita a rispondere che probabilmente sono vittime accidentali delle sue battaglie contro il male, proprio come coloro che restano coinvolti in un bombardamento. Furioso, Shiryu giura che lo sconfiggerà e dice di nuovo a Seiya di proseguire. Preoccupato ma fiducioso nella forza dell'amico, Pegasus corre via, mentre Dragone sbarra la strada a Cancer impedendogli di inseguirlo, e ricordandogli che hanno un conto in sospeso. Deathmask allora solleva l'indice destro, lanciando il suo colpo segreto Sekishiki MeikaiHa, paragonabile ad una voragine per il mondo dei morti. Un'onda di energia avvolge Shiryu, risucchiandolo. Un istante dopo, il ragazzo scopre di trovarsi in una strana valle desolata, e soprattutto di poter vedere di nuovo. Non lontano da lui c'è un'interminabile fila di persone, tutte intente a dirigersi in silenzio nella stessa direzione, e tra loro Shiryu scorge anche Hyoga. Il Cigno però è sordo alle grida dell'amico, e continua a camminare senza voltarsi. Dragone cerca di inseguirlo, ma una voce lo ferma di colpo: è Saori, che compare di fronte a lui in spirito, avvertendolo che si trova nel Regno della Morte da cui è impossibile tornare se si prosegue fino a destinazione. Per il momento solo la sua anima si trova lì, a causa del Seikishiki, ma il corpo è ancora alla quarta casa, il che vuol dire che può ancora tornare indietro e vincere. Pur preoccupato per lei ed Hyoga, Shiryu acconsente ed il cosmo di Atena lo riporta in vita. Rialzatosi di fronte ad uno sbalordito Deathmask, Dragone rinnova la promessa di sconfiggerlo e sferra lo ShoryuHa, ma il Cavaliere d'Oro lo respinge con una sola mano nonostante la forza che vi era stata impressa. Cancer infatti ha già visto quel colpo segreto in Cina, e ormai sa come ribaltarlo grazie al proprio cosmo superiore. Scaglia così di nuovo il Sekishiki MeikaiHa, precipitando ancora una volta Dragone in Ade. In Cina, Shunrei vede una stella cadente in direzione del drago e, temendo sia un cattivo auspicio, inizia a pregare per l'amato. Le sue preghiere si mutano in energia spirituale e vengono percepite sia da Deathmask, che ne è infastidito, che da Shiryu stesso. Il Cavaliere ricorda con affetto e calore i giorni del suo arrivo in Cina per l'addestramento, e soprattutto il primo incontro con Shunrei, orfana adottata dall'anziano Maestro dopo essere stata abbandonata a GoroHo. Il ragazzo le confidò le ragioni per cui aveva accettato l'offerta della Fondazione Grado: diventare forte in modo da non rassegnarsi mai al destino qualunque esso fosse, e con il tempo tra i due crebbe un profondo legame "Sento qualcosa di simile all'affetto… ho conosciuto qui a GoroHo per la prima volta nella vita l'affetto di cui sono capaci gli uomini… tutto grazie al Vecchio Maestro e a te, Shunrei". Improvvisamente, le sue rimembranze sono interrotte di colpo dall'apparizione di Deathmask, entrato di sua iniziativa nell'aldilà per sbarazzarsi definitivamente del nemico. Cancer gli indica il luogo che porta alla fine sicura, l'unico dal quale nemmeno lui potrebbe tornare: lo Yomotsu Hirasaka, una specie di cono vulcanico che conduce al vero inferno. Al momento infatti loro sono solo nel limbo, uno spazio tra il mondo e dei vivi e quello dei morti, ma cadere nello Yomotsu comporta una fine sicura. Indebolito dall'aver subito per ben due volte il Sekishiki, Shiryu non riesce nè a rialzarsi nè a reagire, finendo per essere trascinato impotente dal nemico fino alle pendici del monte. Quando però Deathmask sta per gettarlo nel baratro, la preghiera di Shunrei riprende con forza sempre maggiore, venendo percepita da entrambi. Infastidito, Cancer usa la telepatia per trovare la ragazza, sollevarla in aria e farla cadere nella cascata del drago. Ridendo soddisfatto, si prepara a finire anche Shiryu, ma improvvisamente il cosmo del Dragone esplode, colmo di rabbia, fino a superare persino quello di un Cavaliere d'Oro. Furioso per la tragica fine di Shunrei, Shiryu sente il proprio sangue ribollire e tempesta Deathmask di colpi, riuscendo persino a travolgerlo ripetutamente. La sua intenzione è vendicare la fanciulla precipitando il nemico stesso nello Yomotsu Hirasaka, ma quando scaglia lo ShoryuHa viene comunque facilmente fermato dalla mano di Deathmask. Pur coperto di lividi, il Cavaliere d'Oro ha comunque la protezione della sua armatura, che lo pone indiscutibilmente in vantaggio, e con un pugno improvviso fa cadere Shiryu nella voragine. Il ragazzo riesce a salvarsi aggrappandosi al bordo con una mano, ma ora è alla mercè dell'avversario che deve solo sferrare il colpo di grazia. A bloccare il guerriero sono, incredibilmente, le anime dell'Ade appartenenti alle vittime di Cancer, incapaci di proseguire il loro viaggio a causa dell'odio che provano nei confronti del Cavaliere d'Oro che le ha condannate. Inorridito, Shiryu chiede a Deathmask se egli teme il loro rancore, ma ridendo il guerriero dice che, al contrario, esso è solo prova della sua forza e li getta via. "E' atroce! Non è per niente agitato nè per la paura nei confronti dei morti nè per le malvagità che ha commesso!" commenta Dragone, chiedendosi perchè il cielo abbia dato il titolo di Cavaliere d'Oro e l'armatura proprio ad un uomo del genere "E' proprio per questo che stiamo combattendo… per scacciare il male che si è diffuso al Santuario… perchè inizi una nuova era nel nome di Atena!" conclude, temendo però di non avere la forza per riuscire a vincere. Vittima dei calci di Deathmask, Shiryu lo colpisce disperatamente alla caviglia con il taglio della mano, senza però riuscire a scalfire l'armatura d'oro. Ormai tutto sembra perduto, ma prima di cadere il ragazzo tenta di nuovo, e incredibilmente il gambale del Cancro si stacca dalla gamba di Deathmask, permettendo al colpo di avere successo. Con la gamba rotta, il Cavaliere d'Oro indietreggia e questo permette a Dragone di uscire e continuare l'offensiva. Anche il bracciale d'oro si stacca, esponendo sempre di più Deathmask agli attacchi del nemico, ed alla fine Shiryu intuisce che quella dev'essere la volontà dell'armatura del Cancro, stanca della malvagità del suo possessore. Deathmask è incredulo, ma le parole di Dragone trovano conferma quando l'armatura del Cancro si stacca completamente, ricomponendosi come totem. Ora in vantaggio, Shiryu decide comunque di non tradire gli ideali in cui crede e si spoglia volontariamente dell'armatura del Dragone, ristabilendo l'equilibrio, e proclamando che sarà il cosmo a stabilire il vincitore del duello. Deathmask ride di questa decisione, certo che garantirà la sua vittoria visto che un Cavaliere d'Oro è più potente di uno di Bronzo, ma Shiryu non è dello stesso avviso, consapevole che in realtà dipende tutto dal settimo senso, la cui forza si affina con la battaglia, e dalla sua capacità di innalzare almeno per un attimo il suo cosmo oltre quello del nemico. Assaporando già la vittoria, Deathmask lancia il Sekishiki, chiedendosi cosa potrebbe accadere a chi ne viene colpito già in Ade, ma con suo immenso stupore il cosmo di Shiryu si innalza maestoso, prendendo la forma di numerosi draghi. Liberando tutta la sua forza, Dragone lancia il Rozan ShoryuHa, precipitando Cancer nello Yomotsu Hirasaka e vincendo finalmente il duello. Un attimo dopo, crolla esausto, e la sua anima ritorna nel mondo dei vivi, alla quarta casa, dove nel frattempo è sopraggiunto Shun. Riaperti gli occhi, Dragone si accorge che le teste dei defunti sono scomparse ora che il loro assassino è stato punito, ed un attimo dopo ode la voce telepatica del vecchio Maestro. Percepita la telepatia di Deathmask, egli ha salvato Shunrei dalla cascata, ed ora la ragazza è solo svenuta. Per di più, Shiryu ha recuperato la vista, grazie al suo cosmo innalzato fino al livello di un Cavaliere d'Oro e all'amore di Shunrei stessa. Sollevato, Dragone inizia a correre verso la casa di Leo insieme a Shun.
Glossario: Sekishiki MeikaiHa: Onda Infernale Trasportatrice di Anime (Strati di Spirito).
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 9 Shot e n° 13 Granata.
La logica, questa sconosciuta: In alcune immagini le teste dei defunti sono sproporzionalmente grandi. Possibile che gli altri Cavalieri d'Oro accettino Cancer pur conoscendo l'aspetto della quarta casa? Cancer potrebbe inseguire Pegasus dopo essersi sbarazzato di Shiryu, visto che il ragazzo si è allontanato appena pochi minuti prima e potrebbe essere ancora alla quarta casa, ma invece resta fermo. Come mai tutti i defunti sono nudi ma Hyoga ha l'armatura? Deathmask dovrebbe essere anche lui in Ade solo come anima, anche considerando che un duello tra un corpo fisico ed un'anima è improbabile, ma si spezza comunque una gamba e subisce varie ferite materiali. Inoltre, è possibile che l'anima dell'armatura di Cancer sia andata con lui in Ade? O che lo protegga? Una quindicina di defunti bloccano Deathmask, ma nella quarta casa c'erano molte più teste. Quando Shiryu si risveglia alla quarta casa, non c'è traccia del corpo di Deathmask o della sua armatura.
Note: "Queste facce sono la prova delle mie numerose vittorie, una medaglia alla mia forza!" Un bel capitolo, che approfondisce un pò il passato di Shiryu, unico protagonista su cui finora non si sapeva quasi nulla, e porta avanti la scalata del Grande Tempio, rivelando anche elementi sulla struttura dell'aldilà che saranno poi parzialmente ripresi nella serie di Hades. A quanto pare, il cosmo ha anche un odore, forse causato dalla ionizzazione dell'aria a contatto con l'energia. La quarta casa è tappezzata delle teste delle vittime di Deathmask, che prende il proprio nome proprio da questa caratteristica. La cosa suggerisce quindi che si tratti più che altro di un nomignolo datogli da qualche nemico, che lui poi ha deciso di tenere, anche se pare strano che gli altri Cavalieri d'Oro accettino come compagno qualcuno con una così macabra reputazione. Lo spin-off prequel Episode G rivela che le teste esistevano alla quarta casa già sei anni prima di questi eventi, e, visto che i Cavalieri d'Oro non dovrebbero essere impegnati in poi troppe missioni, è plausibile che risalgano almeno in parte all'addestramento o ad attività "private" del Cavaliere. Più che teste reali, sono la manifestazione delle anime delle vittime, incapaci di raggiungere un sereno aldilà e quindi condannate ad infestare il tempio del Cancro con i loro lamenti. Graficamente, è probabile che Kurumada si sia ispirato ad uno dei personaggi del Devilman di Go Nagai, autore che il creatore dei Cavalieri ha spesso indicato tra i suoi modelli. Shiryu e Cancer si erano già incontrati nel numero 8, affrontandosi brevemente prima che Mu dell'Ariete sopraggiungesse in aiuto del Dragone. In quell'occasione, Deathmask venne sorpreso dalla forza dello ShoryuHa, ma non riuscì ad eseguire il Sekishiki MeikaiHa, che scopriamo essere l'unica tecnica speciale a sua disposizione. Con essa, può separare l'anima dal corpo del nemico, facendola cadere nella Valle della Morte, una sorta di zona desertica che separa il mondo dei vivi dal vero e proprio aldilà, ed in cui restano le anime che hanno ancora delle questioni in sospeso, come quelle delle vittime del Cavaliere stesso. C'è quindi da supporre che nella Valle della Morte transitino coloro che sono appena defunti o che stanno per morire, anche se in casi particolari è possibile anche riuscire a tornare in vita, come accadrà a Hyoga e, nell'anime, a Saori. Alla fine della Valle si trova lo Yomotsu Hirasaka, una voragine che conduce all'Ade vero e proprio, che i Cavalieri visiteranno nel corso della saga di Hades. Contrariamente a quel che dice Deathmask, è infatti possibile uscirne, ma solo se si possiede l'ottavo senso, la cui esistenza è al momento sconosciuta. Saori, in quanto incarnazione di Atena, può trasportare l'anima di Shiryu di nuovo nel suo corpo, ma non è chiaro se anche lei si trovi nella Valle della Morte a causa della freccia d'oro. A parte precipitare il nemico in Ade comunque, il Sekishiki sembra fiaccarne le forze, il che collima con la sua natura di tecnica spirituale piuttosto che fisica, ed è anche plausibile che corpo e anima si indeboliscano sempre di più man mano che sono separati. In Ade, Shiryu recupera la vista perchè lì le cose non si vedono con gli occhi, anche se diversi elementi contraddicono questa spiegazione, a partire dai lividi e dalle ferite fisiche che compaiono man mano sui corpi di Dragone e Deathmask. Curiosamente, pur essendo ufficialmente di origini italiane, Cancer si conferma come uno dei personaggi più giapponesi della serie: oltre ad un proverbio del Sol Levante, citato nel numero 8, parla infatti del Nirvana e fa vari riferimenti alla cultura orientale, non ultimo il nome stesso del suo colpo segreto, unico insieme a quelli di Libra e Virgo ad essere in giapponese. Vediamo brevemente momenti del passato di Shiryu, a partire dal suo arrivo a GoroHo. Il bambino dice a Shunrei di aver "accettato" l'offerta della Fondazione Grado, senza specificare dove lo abbiano trovato e, soprattutto, se abbia davvero avuto possibilità di scelta, visto che altri, come Seiya, erano stati quasi costretti. Per la prima volta, viene suggerito che anche le preghiere, ed emozioni forti come l'amore, possano trasformarsi in una vera e propria energia, tale da infastidire Cancer e da essere percepita a migliaia di chilometri di distanza o persino in un'altra dimensione. Ciò collima con l'idea che il cosmo esista in tutti gli esseri viventi, anche se quelli non addestrati non sanno usarlo a pieno. Dopo la morte apparente di Shunrei, per la rabbia il cosmo di Shiryu raggiunge il livello di un Cavaliere d'Oro, anche se questo non porta alla vittoria a causa della differenza di armature, e conseguentemente di difese. Infuriato, il ragazzo accenna ad elementi delle leggende orientali come la scaglia del drago, che rappresenterebbe il tesoro più prezioso del divino animale. Deathmask si chiede cosa succederebbe se usasse il Sekishiki in Ade. La risposta viene data nello spin-off prequel Lost Canvas, in cui scopriamo che l'anima brucia ed esplode in pezzi. Escludendo Aioros, Deathmask è il primo Cavaliere d'Oro in assoluto ad essere ucciso. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in tre parti e mezzo, intitolate "La minaccia del Sekishiki", "Torna in vita! Dragone!", "Il Dragone più potente della storia!!" e "Il mistero di Aioria". Per quanto riguarda l'ultimo capitolo, la cosa è resa evidente dall'uso della mezzatinta nelle prime quattro pagine del duello tra Seiya e Aioria, e dalla pagina con il titolo aggiunta in un secondo momento.