SAINT SEIYA N°18
IL MISTERO DELLA RINASCITA DEL RE DEI MARI
(LA RINASCITA DELL’IMPERATORE DEL MARE)
Personaggi Presenti: Seiya, Shiryu, Hyoga, Ikki, Kanon, Shaina, Poseidone.
Data: 3 aprile 1987
Lunghezza: 38 pagine
La freccia d'oro, l'ultima speranza per Seiya, viene incoccata e puntata verso il bersaglio. La forza dell'arma è grande, capace persino di perforare le vestigia di Poseidone, ma il Dio avverte che anche lei, come il Ryuseiken, tornerà indietro. Il cavaliere non aveva pensato a questa eventualità, tornando indietro la freccia potrebbe persino oltrepassare la sua armatura d'oro ed ucciderlo, ma, visto che Poseidone non vuole farsi da parte, decide comunque di rischiare, vista la posta in palio. Nonostante il parere contrario di Shaina, Shiryu e Hyoga, il cavaliere espande il suo cosmo e scocca la freccia. Il dardo vola verso il nemico, ma improvvisamente il cosmo del Dio la fa roteare in aria, per poi farla piombare verso l'eroe, che viene trafitto al cuore. Ferito e demoralizzato, Seiya crolla a terra, ma il suo cuore, seppur debole, batte ancora. Certo della vittoria, Poseidone si chiede se Saori sia ancora viva, ma all'improvviso Seiya si rialza ancora, miracolosamente salvato dall'armatura d'oro, che ha attutito il colpo. Barcollando, il ragazzo si estrae la freccia dal corpo e tende nuovamente l'arco. Poseidone lo avverte che ripeterà solo lo stesso errore, ed anche gli altri cavalieri cercano di dissuaderlo, ma Seiya, fiducioso in Aiolos e nella freccia, tenta ancora, pur consapevole che l'armatura non lo salverà una seconda volta. Anche ora la freccia torna indietro, e certo della fine Seiya chiude gli occhi. All'ultimo istante però, sente la voce di Shaina e scopre con dolore che la donna lo ha protetto con il proprio corpo ed è stata trafitta dalla freccia in piena schiena. "Seiya, non puoi ancora morire… Per me e per tutti gli esseri umani sulla terra, tu sei l’unica speranza…" lo supplica Shaina appoggiandosi a lui. Alla Colonna del Nord Atlantico, Ikki continua ad interrogare Kanon, spingendolo a ricordare i giorni di prigionia, quando spesso rischiò di morire annegato, venendo però sempre soccorso da un cosmo caldo e luminoso, pieno di serenità. Una sera, il ragazzo notò un luccichio nella parete alle sue spalle. Frantumatala, trovò un anfratto nel quale era conficcato il tridente di Poseidone, Dio dei Mari, e su di esso era posto il sigillo di Atena. Kanon capì che quel tridente era il simbolo della vittoria conseguita da Atena su Poseidone dopo la loro ultima guerra sacra, e sforzandosi con tutte le sue energie riuscì ad estrarlo, mentre il sigillo, oramai inutile, volò via. Appena nelle sue mani, il tridente lo fece sprofondare oltre la roccia ed il suolo marino, portandolo nel regno degli abissi, in rovina dopo secoli di abbandono. Davanti a lui vi era il tempio di Poseidone, ed entratovi trovò le armature del Dio e dei suoi sette Generali, e davanti a loro un'anfora, anch'essa recante il sigillo di Atena. Kanon la aprì e da essa uscì l'anima del Dio, finalmente libera di ricongiungersi alla propria armatura. Risvegliatosi da un sonno di secoli, Poseidone chiese spiegazioni a Kanon per il suo gesto, affermando che aveva già intenzione di tornare alla vita. Kanon allora lo informò della resurrezione di Atena, e questo sorprese il Dio, che non credeva che la nipote avesse già previsto il suo risveglio. Ripensando al passato, il Dio ricordò che circa due secoli e mezzo prima, all’epoca del suo ultimo risveglio, Atena era impegnata in battaglia contro qualcun altro, ed all’improvviso ne intuì l’identità, comprendendo anche le ragioni del nuovo ritorno della Dea sulla terra. "Ora ho capito, probabilmente Atena è rinata per prepararsi alla battaglia contro di lui. Fin dall’era divina costui desiderava la terra più di quanto la desiderassi io…". Poseidone però non ne rivelò l’identità a Kanon ed anzi chiese al ragazzo il suo nome. Kanon, non volendo rivelare la sua identità, disse di chiamarsi Sea Dragon, leggendo il nome da uno dei capitelli sui quali poggiavano le armature dei Generali. Poseidone, considerandolo un suo servitore, gli rivelò il proprio segreto: ogni volta che decide di tornare in vita si impadronisce del corpo di un membro della famiglia Solo, ed ora questa famiglia ha un erede, il piccolo Julian di soli tre anni, predestinato a diventare sua reincarnazione. Julian però è troppo piccolo, e per questo attenderà fino al suo sedicesimo compleanno, approfittando del fatto che anche Atena è ancora in fasce. Nel frattempo il suo cosmo si espanderà nel mare e convocherà gli altri Generali degli Abissi ed i soldati, al cui comando sarebbe stato posto proprio Kanon. Il compito principale del ragazzo però sarebbe stato quello di risvegliare completamente lo spirito del Dio quando sarebbe giunto il tempo. Kanon giurò di obbedire, ed immediatamente lo spirito di Poseidone abbandonò l'armatura per entrare nel corpo del piccolo Julian. I piani di Kanon però erano ben diversi: "Julian Solo sarà un burattino nelle mie mani mentre tu dormirai per sempre all’interno del suo corpo!" disse nell'indossare l'armatura del Dragone del Mare.
Glossario: /
Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 18 Shot e n° 26 Granata.
La logica, uesta sconosciuta: Perché Seiya non prova in alcun modo a schivare la freccia? Gli dovrebbe bastare vederla girare in aria per capire che tornerà indietro e quindi potrebbe tentare qualcosa (respingerla col Ryuseiken, schivarla…). Non ci sono crepe sull’armatura attorno al punto di ingresso della freccia nonostante la punta sia molto più grande dell’asta. A giudicare dall'asta, la freccia di Sagitter si conficca in profondità nel corpo di Shaina, ma in quella parte della schiena c'è la colonna vertebrale, che ovviamente non è stata spezzata. Il comportamento di Poseidone è quantomeno ingenuo, visto che rivela tutti i suoi piani ad un perfetto sconosciuto e poi gli lascia il dominio delle sue armate. Essendo un Dio, avrebbe se non altro dovuto percepire la malvagità nell'animo di Kanon. Su quale popolo Kanon dominerà se anche dovesse vincere la guerra? con l'umanità distrutta dalle acque e gli abitanti del regno sottomarino caduti in battaglia, il suo piano non avrebbe senso.
Note: "Sia la terra che i mari saranno miei!". 7. Un bel capitolo, che svela finalmente il mistero del risveglio di Poseidone, anche se in maniera un po’ semplicistica. Il pregio maggiore del capitolo probabilmente è il modo in cui questo flashback delinea la personalità di Kanon, esplorando indirettamente anche aspetti di quella di Saga, oltre al breve momento di importanza dedicato a Shaina ed al suo gesto di coraggio. A quanto pare la freccia di Sagitter ha poteri superiori a quelli delle normali armature d'oro, forse paragonabili a quelli delle armi di Libra, e può oltrepassare qualsiasi corazza, inclusa quella di Poseidone, o una stessa armatura d'oro. E' la seconda volta che Shaina si sacrifica per Seiya: già nel 7° numero infatti lo aveva protetto col proprio corpo dal Lightning Plasma di Aioria. La prigione di Capo Sounion evidentemente non può essere sfondata, ma questo potere non si estende alla roccia circostante. Per la prima volta vediamo il sigillo di Atena: all'apparenza si tratta di un semplice pezzo di pergamena col nome della Dea, ma in realtà è impregnato del suo cosmo e serve a tenere imprigionati i nemici sconfitti. Lo rivedremo un paio di volte in questo numero e poi in futuro, all’inizio della serie di Hades, sulla torre che racchiude le anime degli Spectre. Il suo effetto è limitato nel tempo e dopo 250 anni perde ogni potere, per questo Kanon ha potuto liberare facilmente sia il tridente che lo spirito di Poseidone, imprigionato molto più tempo prima e quindi ormai libero di liberarsi da solo. Secondo l'Hypermyth, un tempo il tempio di Poseidone si trovava sull'isola di Atlantide, che però si inabissò al termine di uno scontro con Atena, e da allora il Dio decise di stabilirsi nel Mar Mediterraneo. E' proprio ai tempi del mito che dovrebbe risalire l'ultima battaglia tra le due divinità, conclusasi ancora una volta con il trionfo di Atena, anche se è possibile che ce ne siano state altre nei secoli seguenti. La divinità cui Poseidone accenna è Hades, nemico giurato di Atena nonchè protagonista della prossima saga. A quanto pare fu proprio Poseidone a dare a Kanon il comando dei Generali e dei suoi eserciti di soldati, che sarebbero giunti al tempio attirati dal cosmo del Dio. Sarebbe interessante sapere se i Generali si erano addestrati in vista di questo momento o se il loro potere ha altre fonti. Kanon dichiara apertamente che intende ingannare Poseidone eppure l'armatura del Dragone del Mare si dispone ugualmente sul suo corpo, quindi le corazze dei Generali degli Abissi potrebbero non essere vincolate alla propria divinità come quelle dei cavalieri di Atena. In fonti successive, Kurumada ha rivelato che la fortuna economica della famiglia Solo č proprio il risultato della benedizione di Poseidone offerta al tempo dei miti. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti, intitolate "La freccia torna indietro…!" e "Il mistero della rinascita di Poseidone…!".