SAINT SEIYA N°16

ISAAC! UNA VECCHIA AMICIZIA CONGELATA

(L’AMICO TRA I GHIACCI)

Personaggi Presenti: Hyoga, Ikki, Shun, Seiya, Isaac di Kraken, Kiki.

Data: 3 aprile 1987

Lunghezza: 40 pagine

Ikki avverte Kiki che intende dirigersi direttamente da Poseidone perché l’idea di abbattere una per una le colonne non fa per lui. Il bambino è preoccupato per Seiya, Shun ed Hyoga, ma Ikki gli dice di lasciarli lì, perché sono stati sconfitti dalla loro stessa debolezza che li ha spinti ad esitare di fronte a figure care. "Significa che non sono all’altezza di essere dei Saint!" conclude. Il Cavaliere ha premuto i loro punti vitali, ma per il resto sopravvivere dipenderà da loro, dalla forza dei loro cosmi. Kiki ha ancora dei dubbi, ma proprio in quel momento Hyoga si riprende e dice al compagno di non preoccuparsi di lui e degli altri e di riprendere la corsa. Senza voltarsi a guardarlo, Ikki si allontana, esortandolo a sconfiggere almeno un Generale per non disonorare il suo nome. Hyoga è amareggiato perché la battaglia con Kaysa gli ha tolto la fede in se stesso, che in passato lo aveva sempre sostenuto, ed ha risvegliato il suo punto debole: cedere ai sentimentalismi, ignorando gli insegnamenti di Camus. Dopo essersi bendato la ferita al collo strappando un lembo del suo vestito, il cavaliere lascia i due compagni svenuti alle cure di Kiki e corre verso la quinta colonna. Hyoga intanto ripensa a come Kaysa lo ha sconfitto ed alla debolezza che ha mostrato di fronte all'immagine di Acquarius, ma alla fine si convince che in realtà è stato il suo maestro a volergli mandare un messaggio dall’altro mondo. Poco dopo giunge in vista della quinta colonna, che sostiene i mari Artici. Appena arrivato, il cavaliere viene accolto da cristalli di ghiaccio simili a quelli generati dal suo stesso cosmo, e davanti a lui appare il generale custode della colonna, che dichiara "Il Cloth di Cygnus ti sta bene, Hyoga…". Nonostante queste parole però Hyoga non riconosce il nemico, il cui volto è coperto dalla maschera dell'armatura. L'uomo allora acconsente a toglierla e finalmente Hyoga capisce chi è: Isaac, suo compagno di addestramento in Siberia. Hyoga, che credeva il ragazzo morto, è felice di rivederlo e corre ai suoi piedi in lacrime. Isaac gli si avvicina, ma le sue intenzioni sono tutt'altro che amichevoli e lo travolge con un calcio, ricordandogli che è un generale degli abissi e quindi un nemico. Il cavaliere di Atena è confuso e non può credere che l'amico di un tempo abbia fatto una scelta di campo così diversa dalla sua e sia diventato un generale di Poseidone. Hyoga ricorda quando anni prima, da bambino, conobbe Isaac per la prima volta: era appena arrivato in Siberia e Camus lo aveva presentato al suo unico altro allievo. Isaac lo aveva accolto bene e, pur mettendolo in guardia contro le difficoltà dell'addestramento, lo aveva incoraggiato ad impegnarsi e resistere. Per anni i due si allenarono insieme, ed anche se Isaac era fisicamente più forte di Hyoga, diventarono buoni amici. Un giorno, i due ragazzi, ormai cresciuti e vicini alla fine dell'addestramento, si ritrovarono a parlare del loro sogno comune: diventare cavaliere del cigno e proteggere la giustizia sulla terra. I due però erano preoccupati per il maestro, che veniva convocato sempre più spesso al Santuario dal Grande Sacerdote, nei cui confronti in molti nutrono dei sospetti al punto che si parla del rischio di una guerra civile. Isaac era comunque un giovane che serbava nel cuore un ideale di giustizia. Hyoga, incapace di rivedere il compagno di un tempo nel generale che gli è di fronte, gli chiede il perché di quella scelta di campo. Dopo essere stato colpito di nuovo però, il ragazzo nota che l'occhio sinistro di Isaac è coperto da una profonda e lunga cicatrice e, comprendendone la causa, gli chiede in lacrime di ferirlo allo stesso modo e poi ucciderlo. Senza esitare, Isaac trafigge con il dito l'occhio sinistro di Hyoga, anche se la ferita che provoca è solo superficiale. Sanguinante, Hyoga chiede di sapere cosa ha reso il ragazzo un Generale degli Abissi. Isaac gli risponde raccontando la leggenda di Kraken, un enorme mostro marino che appare all'improvviso e fa naufragare le navi che trasportano uomini malvagi colpendole con la forza di una tempesta. Già anni prima Isaac aveva confidato a Hyoga di ammirare la forza di Kraken, nonostante il maestro li avesse diffidati dal seguirne il crudele esempio. All'epoca Isaac era convinto che anche Hyoga si stesse addestrando per diventare cavaliere di Atena, ma un giorno il ragazzo gli rivelò che il suo unico scopo era diventare abbastanza forte da frantumare il ghiaccio e poter finalmente immergersi per rivedere il corpo di sua madre, annegata proprio in quella zona anni prima. A questa scoperta Isaac si infuriò ed accuso di tradimento il compagno, colpendolo duramente e criticando la sua debolezza di spirito. Alla fine fu sul punto di ucciderlo, ma decise di allontanarsi, avvisandolo che il fondo marino è attraversato da correnti improvvise e molto pericolose, e quindi cercando di sconsigliarlo dall'immergersi. Hyoga però non gli diede ascolto e, non appena ebbe la forza sufficiente, frantumò il ghiaccio e si tuffò. Riuscì a raggiungere il relitto del vascello, ma fu colto di sorpresa dalle correnti, che lo trascinarono via. In superficie, Isaac, trovato il varco nel ghiaccio, decise di tuffarsi per salvarlo e lo trovò svenuto, ma aggrappato con forza al sartiame della nave. Colpito dal suo coraggio, Isaac lo prese per riportarlo in superficie, ma all'improvviso le correnti riapparvero, travolgendo anche lui e spingendolo lontano dal varco verso la superficie. Isaac venne lanciato contro una stalattite di ghiaccio, che lo trafisse all'occhio sinistro, accecandolo per metà. Compreso che lui e Hyoga non sarebbero riusciti a tornare all'apertura da cui erano entrati, Isaac cercò di frantumare di nuovo il ghiaccio, ma sott'acqua la sua forza era ridotta. Alla fine però ebbe successo e riuscì a lanciare Hyoga in superficie prima di cedere alle correnti. Privo di forze, Hyoga non poté soccorrerlo ed Isaac andò alla deriva, finché, in punto di morte, non vide una luce misteriosa, che credette essere Kraken. Perse i sensi, ed al risveglio si ritrovò nel regno di Poseidone. Il Dio gli offrì di diventare generale, ed alla lunga Isaac accettò, concordando che per salvare la terra è prima necessario distruggere l’umanità. Hyoga cerca di far cambiare idea al vecchio compagno, ma Isaac espande il suo cosmo e lo travolge. Rialzandosi, Hyoga critica aspramente un cosmo così ignobile.

Glossario: /

Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 16 Shot e n° 24 Granata.

La logica, questa sconosciuta: Il pezzo di stoffa che Hyoga si strappa dal vestito non può certo essere abbastanza lungo da permettergli di fare più di un giro di fasciatura attorno al collo. Artide e Antartide sono ai vertici opposti del globo, ma Hyoga corre in pochissimi minuti da uno all’altro. Dopo quello che gli è appena successo con Kaysa, Hyoga dovrebbe quantomeno esitare a gettarsi in ginocchio davanti ad Isaac, specie considerando che indossa un'armatura da generale di Poseidone. Anche se non è un errore in se, è certamente ironico che Hyoga, dopo aver appena deciso di abbandonare i ricordi e le emozioni, si trovi davanti ad una manifestazione vivente del suo passato. Dai flashback vediamo che Hyoga e Isaac sono stati compagni durante tutto l'addestramento, eppure nei flashback dei numeri precedenti non c'era traccia di lui. Come già nel secondo numero, c'è la sensazione che il ghiaccio siberiano sia considerato più resistente del normale perché esiste da migliaia di anni. In realtà questo è dovuto solo alle temperature siberiane, sempre bassissime, quindi non dovrebbe esserci differenza tra frantumare il ghiaccio eterno o del ghiaccio comune. Conficcare l'occhio in una stalattite grande come quella contro cui Isaac sbatte avrebbe dovuto ucciderlo, non solo accecarlo, perché il ghiaccio avrebbe dovuto raggiungere il cervello. Per di più la cicatrice dovrebbe coprire solo l'occhio, non allargarsi alla guancia, dal momento che il ghiaccio non sembra aver sfregiato il volto del ragazzo. Essendo svenuto, Hyoga sarebbe dovuto annegare sott'acqua già prima che Isaac riuscisse a salvarlo. Nel lanciare Hyoga in superficie, Isaac innalza un'intera colonna d'acqua, ma quando Hyoga è inquadrato da vicino non c'è traccia di schizzi, e per di più i suoi capelli sembrano asciutti come sempre. Esattamente quando Isaac ha incontrato Poseidone?

Note: "Isaac… sei vivo!". 5.5. Un capitolo molto semplice e non particolarmente originale, visto che per la seconda volta in pochi numeri Hyoga si trova ad affrontare qualcuno cui era legato da eventi del passato. Le ragioni del cambiamento di Isaac inoltre non sono spiegate a sufficienza (anzi, quasi per niente) e tutto sembra un po’ forzato anche se il flashback del passato di Hyoga è carino e, coprendo un lasso di tempo di diversi anni, svela diversi elementi finora sconosciuti. A giudicare dai disegni, le scene provengono dai primi giorni, da metà circa e poi da poco prima della conclusione, con Kurumada che disegna i personaggi in stile più deformato e tondeggiante da piccoli, e più spigoloso da adulti. Alcune parole di Isaac fanno pensare che in Siberia si trovino due armature, visto che afferma che entrambi riusciranno a diventare Cavalieri, suggerendo che non sono in aperta competizione per la stessa corazza come invece sarà suggerito dall’anime. Come Hyoga, anche Isaac sa creare cristalli di aria ghiacciata con il cosmo. L’accenno al Grande Sacerdote è ovviamente un riferimento alla rivolta di Saga, su cui è incentrata la prima parte del manga. Ikki cita gli ShiNoTen, ovvero i punti vitali di cui parlava anche Shiryu contro Krishna, e che sono stati introdotti nel numero 4. Il Kraken è una figura leggendaria che nella mitologia veniva spesso scambiato per un’isola tanto era immenso. In seguito, Kurumada ha chiarito che la sagoma in realtà era la Scale del Generale, giunta a "reclutare" Isaac. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in due parti, la seconda delle quali intitolata "Il coraggio del gelo…".