SAINT SEIYA N°12
CORTEO FUNEBRE DI ROSE
(IL FUNERALE DELLA ROSA)
Personaggi Presenti: Seiya, Shun, Ikki, Aphrodite, June, Dedalus.
Data: 24 Ottobre 1986 circa.
Lunghezza: 70 pagine
Seiya è impressionato dalla bellezza di Aphrodite, ma Shun gli rinnova la richiesta di combattere da solo per vendicare il suo maestro, come si addice ad un vero uomo. Rispettandone la volontà, Seiya corre verso Pisces e lo scavalca, intercettando a mezz'aria la rosa rossa che il guerriero gli lancia contro. Shun poi blocca il polso del Cavaliere d'Oro, avvertendo che sarà lui ad affrontarlo. Aphrodite però non fa una piega, e si limita a dire "Pegasus morirà lungo la strada! Accompagnato dal corteo funebre di rose…". All'uscita dalla dodicesima casa infatti, Seiya scopre che la via per le stanze del Sacerdote è coperta da migliaia di rose. Non curandosene, inizia a correre e calpestarle, ma dopo pochi passi sente i sensi venir meno e crolla svenuto. Poco più indietro, Aphrodite spiega a Shun che quelle sono le Demon Rose, dotate di spire e polline velenoso, capace di non dar scampo a chi si avvicina: esse sanciranno la fine di Seiya. Spaventato per l'amico, Shun vorrebbe aiutarlo, ma Aphrodite gli ricorda che deve prima combattere contro di lui, se non altro per ragioni personali. Ritrovata la calma, Andromeda gli rivela di essere il discepolo del Cavaliere di Cefeo, Dedalus, e Pisces ammette di averlo ucciso perchè, pur essendo rispettato da tutti per la sua forza, aveva rifiutato di far ritorno al Grande Tempio come ordinato dal Sacerdote. Shun aveva ricevuto la notizia da June poco prima di partire per la Grecia, ma questo, anzichè spaventarlo, lo aveva ulteriormente motivato ad impegnarsi per vendicare l'insegnante. Lancia così la Nebula Chain, ma Aphrodite la respinge facilmente e poi scaglia la Royal Demon Rose, ovvero la rosa rossa che sta uccidendo Seiya, e che priva della vita in maniera piacevole, senza soffrire. Memore della promessa fatta ad Ikki alla sesta casa però, Shun si rialza, circondandosi con la Rolling Defense, grazie alla quale respinge la Demon Rose, e poi sferrando la catena di attacco. Aphrodite si nasconde nella nebbia causata dal polline dei fiori, ma la Thunder Wave lo trova comunque, facendogli cadere l'elmo e soprattutto avvertendolo della vera forza del nemico. Shun ricorda i giorni dell'addestramento, i rimproveri del maestro e il supporto di June, sulla terribile Isola di Andromeda dove la vita stentava a prosperare, il giorno le temperature superavano i 50 gradi e la notte scendevano sotto zero. Per sua fortuna, June lo curava ogni volta che era necessario, chiedendogli però sempre perchè non accettasse di essere inadatto a diventare Cavaliere. Per uno come lui, restio a combattere e ferire, sarebbe stato meglio rinunciare e tornare in Giappone, altrimenti sarebbe di certo morto prima o poi. Shun però rifiutava, memore della promessa fatta ad Ikki, ma era anche felice per l'affetto di Dedalus e June stessa. Un anno dopo, chiese così di sottoporsi lo stesso alla prova finale, il rituale del sacrificio, venendo legato ad uno scoglio con le catene di Andromeda, da cui si sarebbe dovuto liberare con le sue sole forze per non affogare con l'alta marea. In caso di vittoria però avrebbe ottenuto il diritto di prendere l'armatura di Andromeda e riportarla con se in Giappone. Sotto gli occhi preoccupati di June e Dedalus, parve venir sommerso dalla marea, ma improvvisamente il mare si divise in un mulinello preludendo alla sua ricomparsa, libero e con in mano le catene di Andromeda. L'armatura lo riconobbe come suo legittimo possessore, disponendosi sul suo corpo, ed anche Dedalus si complimentò, riconoscendolo come un vero Cavaliere "Shun, il cosmo che era assopito in fondo al tuo cuore ora si è risvegliato con tutto il suo ardore!". Deciso a vendicarne la morte, il ragazzo lancia ancora il Thunder Wave, ma all'ultimo momento Aphrodite lo ferma impugnando una rosa nera. E' la Piranha Rose, che uccide tra mille sofferenze divorando il nemico proprio come il pesce da cui prende il nome. Avvolgendo la catena di attacco, essa la manda in briciole, facendo poi lo stesso con quella di difesa e persino con l'armatura. In crisi, Shun crolla a terra, cosa che sembra decretare la sconfitta finale dei Cavalieri invasori. Aphrodite però sente un cosmo sempre più potente continuare a spirare dal ragazzo, e, allarmato, si chiede se abbia ancora qualcosa. Tempo prima, sull'isola di Andromeda, Shun era andato a salutare il maestro prima di partire per far ritorno in Giappone. L'uomo però non era convinto del modo improvviso in cui il suo cosmo si era svegliato durante la prova finale "Non è che eri in grado di usare il tuo cosmo prima di quella prova? Non è forse che venivi sempre sconfitto nelle battaglie contro gli altri perchè non volevi ferirli?" gli chiese sorridendo. Shun ammise che la sua vera forza si era risvegliata gradualmente in quegli anni, ma non aveva mai voluto usarla per evitare di far del male a qualcuno. Ora però la rivela per un attimo al maestro, po si allontana con June, venuto ad avvisarlo che è arrivato il battello per il Giappone. Non appena si fu allontanato, l'armatura di Cefeo andò in pezzi. Sbalordito, Dedalus comprese che il ragazzo aveva una forza davvero incredibile, che però non avrebbe mai usato per timore di ferire gli altri. Alla dodicesima casa, Aphrodite è spaventato dal cosmo del ragazzo, sempre più forte pur essendo in fin di vita per il Demon Rose ed il Pirahna Rose. Shun vorrebbe evitare di usare il suo colpo segreto finale, ma al tempo stesso è deciso a vendicare il maestro e così l'aria attorno a lui inizia a turbinare, creando un vortice. È il Nebula Stream, la Corrente della Nebulosa, che travolge Aphrodite e lo imprigiona in un turbine che ne rallenta i movimenti. Shun promette di risparmiarlo se si pentirà per la morte di Dedalus, ma il Cavaliere d'Oro, pur obbligato ad ammettere la forza del nemico, non è ancora pronto alla resa e sfodera la Rosa Bianca o Bloody Rose, la più potente tra le sue armi. Essa si conficca nel cuore del nemico, succhiandone il sangue fino a diventar rossa, e così facendo lo ucciderà. Aphrodite però non riesce a lanciare la nuova arma perchè attorno a lui lo Stream diventa sempre più forte, iniziando a mutare in qualcos'altro, qualcosa di molto più pericoloso. Shun rinnova quindi la sua supplica, ma senza risultati: per Pisces Dedalus era un traditore che meritava di essere punito. Andromeda cerca di spiegargli che in realtà è il Sacerdote ad essere malvagio e ad aver cercato di uccidere Atena, ma Aphrodite ne è già a conoscenza, proprio come Shura e Deathmask, e gli è fedele ugualmente, convinto che la forza rappresenti la giustizia, e solo i forti siano adatti al comando. Deciso a concludere il duello, solleva poi la Bloody Rose, ignorando gli avvertimenti di Shun, e la lancia, centrando il nemico al cuore. In tutta risposta, Andromeda scatena il Nebula Storm, la forma finale dello Stream in cui la corrente si muta in mortale tempesta, travolgendo totalmente il nemico. Aphrodite cade al suolo in fin di vita, felice solo per l'essere riuscito a impedire al nemico di passare, e poi muore coperto di petali di rose. Shun, a sua volta prossimo alla fine, pensa ad Ikki e ricorda il passato, quando promise che un giorno gli sarebbe piaciuto impegnarsi a creare un mondo di pace, in cui non ci fossero più orfani come loro. "Fratello… io ho combattuto fino alla fine e con solennità proprio come un vero uomo… ho anche vendicato la morte del maestro Dedalus… così mi sono avvicinato almeno un pò alla pace, vero?" pensa, prima di crollare, con la Bloody Rose totalmente rossa.
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Manga: Il capitolo è presente nel manga n° 12 Shot e n° 17 Granata.
La logica, questa sconosciuta: A quanto pare passa un anno da quando Shun conquista l'armatura a quando lascia l'Isola, ma che fa nel frattempo? Distruggere l'armatura sembra un modo bizzarro di ringraziare qualcuno, anche se Shun probabilmente non conosceva ancora la sua vera forza. Vista la gravità dei danni l'armatura di Dedalus dovrebbe essere completamente morta, ma il Cavaliere la indossa solo poco tempo dopo quando Aphrodite lo uccide.
Note: "Questa è la mia vera potenza!" Un capitolo in linea con i precedenti due, atto a mostrare la crescita e maturazione di Shun, rivelando nuovi dettagli sul suo passato e concludendo nel contempo la scalata delle Dodici Case del Santuario. Diversi temi presenti nei capitoli precedenti sono ripresi in questo, in particolare quello del rapporto allievo/maestro, ma anche del dover essere "un vero uomo", argomento ripetuto regolarmente sin dalla battaglia al tempio dello Scorpione e particolarmente caro a Kurumada, che tende ad inserirlo in tutte le sue opere. Aphrodite, Cavaliere dei Pesci, ha ucciso Dedalus di Cefeo, maestro di Shun. Il personaggio di Dedalus fu parzialmente creato prima nell'anime, con Albione, ed in seguito ripreso e modificato per questi capitoli del manga. Rispetto ad Albione, Dedalus ha un'armatura esteticamente diversa, priva di catene, e sembra avere meno fiducia in Shun, rimproverandolo duramente e non riuscendo a scorgere la sua vera forza fino alla prova finale. Egli accenna anche ad altri allievi, contro i quali Shun avrebbe lottato negli anni, ma nessuno viene mai mostrato. L'anime ripara parzialmente, mostrando Reda, Sanzius ed altri ragazzi senza nome. Shun affronta la prova finale dopo 5 anni di addestramento, anche se nei primi 4 sembra non fare grandi progressi, o non mostrarli. In seguito passa un altro anno sull'isola, partendo solo dopo 6 anni totali per tornare in Giappone e partecipare alle Galaxian Wars, come visto nel numero 1. A prendersi cura di lui durante l'addestramento è June, vista brevemente nel numero 8, e proprio in quell'occasione la ragazza lo informa della morte di Dedalus. Sembra però essere ancora lontana dalla propria investitura, che evidentemente otterrà mentre Shun è in Giappone, conquistando l'armatura del Camaleonte. La terribile natura dell'Isola di Andromeda era stata già accennata da Tatsumi nel numero 5, ma ora scopriamo che si trova al largo della Somalia, nell'Oceano Indiano. Facciamo conoscenza con Aphrodite, la cui personalità è però ancora diversa da quella che sarà definita in seguito. Pur essendo il più bello tra gli 88 Cavalieri, non fa infatti alcun riferimento alla bellezza per l'intero duello, nè mostra la natura narcisista che sarà poi definita nell'anime e ripresa in Episode G. Proprio il manga spin-off rivela che, a differenza di Shura e Deathmask, Aphrodite non sa che il Sacerdote è Gemini, ma lo segue comunque perchè identifica forza e bellezza con la giustizia. Il Cavaliere d'Oro ha tre colpi segreti, basati su altrettante rose che, verosimilmente, materializza con il cosmo. Le rose rosse privano dei sensi e della vita con il veleno contenuto nelle spine e nel polline, quelle nere uccidono dolorosamente e quelle bianche trafiggono il cuore, dissanguandolo. Verosimilmente, è impossibile per la vittima estrarre la rosa bianca da solo. Il prequel Lost Canvas rivela che quella di coprire la scalinata per le stanze del Sacerdote con rose rosse è una tradizione dei Cavalieri dei Pesci, i quali sono immuni al veleno dei loro fiori. All'epoca della prima pubblicazione su Weekly Shonen Jump, questo capitolo fu diviso in quattro parti intitolate "La catena del cosmo dell'amicizia", "L'esplosione del cosmo di Shun", "Guarda! Il mio vero potere!" e "Una rosa finale!!".