RIVE DELL’ACHERONTE
Nome originale: Acheron Shores
Prima apparizione: Saint Seiya n°23 (manga); Saint Seiya Hades episodio 128 (anime).
Apparizioni: Episodio 128
Visitato da: Pegasus, Andromeda, Caronte, Sirio, Cristal.
Anime
Storia: Le rive dell’Acheronte si trovano immediatamente a ridosso del cancello degli inferi. La sponda dal lato del cancello è un panorama brullo e arido, pianeggiante ma intervallato con ammassi di pietra e spuntoni rocciosi, che si interrompe di netto in presenza del fiume. La sua ampiezza è ignota, ma sembra chiaro che non si estende per tutta la lunghezza del fiume, coprendo solo un territorio relativamente piccolo che si allarga a ventaglio in corrispondenza del cancello. Pur potendo apparire inizialmente vuota, è popolata dagli ignavi, ovvero coloro che in vita non compirono né il bene né il male, e che ora sono puniti con l’impossibilità di entrare negli inferi. Oltre a loro, si trovano qui i defunti privi di un obolo per Caronte, che quindi ha rifiutato loro il passaggio. L’altra sponda, simile nell’aspetto, è affiancata da altre scogliere, tra le quali si insinua il passaggio che conduce alla prima prigione. Pur non avendo un guardiano ufficiale, è chiaramente il territorio di Caronte, che sembra libero di potersi comportare a suo piacimento con i defunti. In teoria, dovrebbero essere visitate fuori scena da un po’ tutti i personaggi, anche se vediamo passare solo Pegasus e Andromeda. Scompaiono insieme al resto degli inferi con la sconfitta di Hades.
Descrizione: Come già accennato, le sponde dell’Acheronte sono essenzialmente pianure rocciose intervallate da accumuli di sassi e scogliere. Sono del tutto desertiche, prive di sabbia, fango o qualunque forma di vegetazione. Sono sprovviste di argini, a suggerire che il fiume non ha mai momenti di piena o di secca, restando più o meno costante nel suo volume d’acqua, e si interrompono per lo più con un gradino netto, alto anche mezzo metro in alcune immagini. A popolare la sponda dal lato del cancello sono gli ignavi, riconoscibili anche perché il loro aspetto è molto più umano rispetto ai defunti scheletrici che popolano le varie prigioni successive. Seppur nudi, hanno ancora muscoli, capelli e visi riconoscibili. In teoria, il non essere sottoposti ad alcun supplizio dovrebbe far di loro i più agiati tra i dannati, ma viene dato a intendere che il non avere una prigione di destinazione sia per loro fonte di enorme dolore, al punto che si contorcono e lamentano ripetutamente, popolando le rocce circostanti. Pegasus nota che sono tristi e piangono, ma comunque incapaci di rispondere agli stimoli esterni, di comunicare o di cercare una via d’uscita. Alcuni di loro sono talmente disperati da provare ad attraversare il fiume a nuoto, finendo però per affondare ed essere trasportati dalla corrente nel punto centrale. La sponda dal lato della prima prigione è pressoché identica all’altra, ma affiancata da scogliere e dalla scala in salita che conduce al tribunale di Lune.
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Manga
Nel manga, il luogo è identico all’anime.
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