STATUA DI ODINO
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Prima apparizione: 2° OAV; Episodio 74
Apparizioni: Episodi 74-99, 2° OAV
Visitato da: Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda, Phoenix, Tisifone, Orion, Ilda, Syria, Loki, Balder, Freyr. BTS: Cavalieri e popolazione di Asgard.
Anime
Storia: Eretta in epoche antiche come centro del culto di Odino, la statua del Dio si trova in fondo piazzale all’interno del palazzo reale in cui abita la Celebrante, a sua volta situato nella parte più remota della cittadella di Asgard, su uno sperone roccioso in cima ad un precipizio. È luogo di preghiera per le genti di Asgard, soprattutto per le donne, anche se stranamente non per la Celebrante, che di solito troviamo vicino alla costa, sul picco sul mare. Non sappiamo chi l’abbia costruita o quando, ma dovrebbe risalire alla stessa epoca dei sette zaffiri visto che questi sono incastrabili nell’elmo, e potrebbe quindi essere stata edificata dal Dio stesso. È cruciale alla trama perché al suo interno sembra nascosta l’armatura di Odino, armata della spada Balmung, e proprio per liberarla la statua crolla verso la fine della saga. Con un aspetto quasi identico e medesimo destino compare anche nel secondo OAV.
Descrizione: La statua di Odino è alta una ventina di metri e raffigura il Dio nordico in tenuta da battaglia vichinga. Non indossa infatti la sua armatura divina ma semplici vesti sormontate da un elmo d’oro, e stringe in una mano la spada Balmung e nell’altra lo scudo. La statua si trova su un picco roccioso situato all’estremità della piazza del palazzo reale e rialzato di alcuni metri rispetto al resto. Siccome la cittadella è a sua volta costruita in salita su una montagna, la statua finisce per essere il punto più alto ed è probabile che dall’elmo o dagli occhi sia possibile osservare tutti i luoghi del regno, a simboleggiare lo sguardo di Odino sul suo popolo. Il picco roccioso su cui si trova la statua è circondato su tutti i lati da un precipizio, o più propriamente dai bordi scoscesi della montagna, che sembra alta varie centinaia di metri. L’unico collegamento con la piazza è rappresentato da una scalinata di pietra, che però termina comunque ad alcuni metri dalla base della statua, venendo separata da essa da una profonda spaccatura nella roccia. In alcune immagini si ha persino la sensazione che la statua si trovi sul cucuzzolo di una montagna diversa rispetto a quella della città, o piuttosto su una specie di pinnacolo. Ad ogni modo, la distanza che separa statua e città può essere facilmente colmata da un Cavaliere con un balzo, come dimostrato da Orion, Ilda o Syria, con questi ultimi due che compaiono direttamente ai suoi piedi suggerendo l’esistenza di un qualche passaggio nel palazzo reale. Alle spalle della statua si erge una roccia, che la supera di pochi metri in altezza e termina a punta. Accanto ai piedi di Odino e parallele rispetto al corpo si trovano due enormi drakkar di pietra, ovvero le tipiche navi da guerra vichinghe. Prive di polena, sono leggermente angolate verso l’alto e verso l’esterno e superano di diversi metri la figura del Dio, senza però arrivare a toccare lo spiazzo del palazzo. In realtà queste drakkar sembrano mozze e prive della metà posteriore, dando l’impressione di terminare direttamente nello spuntone roccioso dietro la statua. Non sappiamo se siano cave all’interno o se ne sia stata scolpita solo la sagoma, ma di certo la chiglia è lavorata a riprodurre almeno in apparenza il fasciame del legno. I bordi e la prua sono solitamente coperti di neve, che però per qualche motivo non attacca sul resto.
In mezzo alle due navi si trovano le gambe di Odino, in buona parte sepolte dalla neve. L’impressione è che la statua non abbia piedi o caviglie, ma parta da poco sotto il ginocchio, con le rotule che sono più o meno all’altezza dei bordi delle imbarcazioni. Le gambe sembrano scoperte, proprio come le braccia dai gomiti in poi, ma il resto della statua indossa un tipico abito dell’epoca, composto da una specie di tunica con mantello, cinta in vita da una spessa cintura dorata. Proprio la tunica costituisce il vestito principale, lungo fino alle cosce e scolpito per riprodurre il panneggio della stoffa. Il mantello copre le spalle e le braccia, scendendo dietro la schiena e sul petto. Anche in questo caso, sono evidenti le pieghe della stoffa, evidenziate dalla neve che copre la maggior parte della statua. Dai bordi inferiori inoltre pendono diverse stalattiti di ghiaccio, alcune anche lunghe diversi metri. Le spalle sono ulteriormente coperte da una mantellina d’oro lunga fino a metà torace. Come nel caso della cintura, non sappiamo se sia oro vero o se si tratti di pietra dipinta in oro. Sul braccio sinistro, piegato al gomito e leggermente allargato verso l’esterno, è fissato un grosso scudo rotondo, idealmente attaccato all’arto da cinghie incrociate scolpite sull’avambraccio. Un’immagine ravvicinata mostra numerosi "bulloni" o rinforzi, disposti su due file a cerchio sull’interno dello scudo, ed uno molto più grosso al centro, appena sopra il polso. Si nota inoltre un’ulteriore cinghia scolpita come se fosse stretta nel pugno della mano. Non vediamo mai da vicino l’esterno dello scudo, che è rivolto verso la montagna ed il precipizio. Sul braccio destro si trovano invece un enorme bracciale dorato attorno al gomito e, ovviamente, la spada Balmung nel pugno. Questa è impugnata capovolta, con la punta rivolta verso terra, e non è stretta dall’elsa ma dalla lama, nel punto in cui si incastra all’interno della guardia. La spada è proporzionata al corpo e quindi lunga diversi metri, con le estremità della guardia piegate verso la punta. È persino possibile che sia una spada vera forgiata effettivamente in metallo, ma anche se non fosse di certo non è scolpita insieme alla mano. Quando Pegasus invoca Balmung infatti la spada scivola fuori dalla stretta di Odino, mostrando di essere solo incastrata nel suo pugno. Al centro della lama c’è una lunga rifinitura dorata rettangolare. Il volto del Dio lo raffigura nell’aspetto classico, con lunghi baffi e barba bianca. Gli occhi sono due incavi vuoti sopra i quali sono scolpite le sopracciglia, mentre il resto della testa e le orecchie sono coperte dall’elmo dorato. Quest’ultimo è forse l’elemento più importante e con la forma più particolare: raffigura un diadema, o forse una corona, completa però di protezione per il setto nasale. Su ciascun lato, più o meno all’altezza delle orecchie, con la testa rivolta verso l’esterno e le ali spiegate, si trova una protuberanza scolpita a forma di uno dei corvi di Odino. Seppur parzialmente coperti dalla neve, i corvi sono comunque ben distinguibili, e si vedono sia le sagome degli occhi che le piume delle ali. La parte superiore dell’elmo è composta da enormi diamanti o cristalli di ghiaccio, con la punta rivolta verso l’alto. Non è chiaro in realtà se essi siano da considerare parte dell’elmo o semplicementi capelli di Odino, nel caso raffigurati come corti ed espidi, ma di certo sono molto numerosi e vicini tra loro, di forma e dimensioni variabili. Al centro della fronte l’elmo si allarga e lì, circondati da fregi, si trovano i sette buchi disposti come le stelle dell’Orsa Maggiore in cui si incastrano gli zaffiri del Nord necessari a liberare Balmung.
Nel secondo OAV, che cronologicamente rappresenta la prima apparizione della statua, essa è quasi identica ma mancano i drakkar vicino alle gambe e la parte dell’elmo in cui inserire gli zaffiri. La spada inoltre è più grande, e la roccia su cui la statua si trova è posizionata in modo diverso.
Mobilio: Non applicabile.
Manga
La statua di Odino non esiste nel manga.
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