Tisifone, Aletto e Megera, le Erinni o Furie, vivono nell'Erebo (secondo Esiodo è il nome delle tenebre primordiali) e sono più vecchie di Zeus e di tutti gli olimpi. Loro compito è ascoltare le lamentele mosse dai mortali contro l'insolenza dei giovani nei riguardi dei vecchi, dei figli nei riguardi dei genitori, degli ospitanti nei riguardi degli ospiti e delle assemblee dei cittadini nei riguardi dei supplici, e di punire tali crimini inseguendo senza posa i colpevoli, di città in città, di regione in regione (i supplici e gli ospiti godevano della protezione di Estia, dea del focolare, e maltrattarli significava disobbedire alla dea ed insultarla).

Le Erinni avevano teste di cane, ali di pipistrello e serpenti in luogo di capelli, corpi neri e occhi iniettati di sangue. Esse stringono nelle mani pungoli fatti di bronzo e le loro vittime muoiono in preda ai tormenti. Non conviene citare il loro nome nel corso di una conversazione, ecco perchè di solito le si chiama Eumenidi, che significa le "gentili" (e si parla di Ade come di Plutone o Pluto, cioè il "ricco")