I MITI DEI PROTAGONISTI: PESCI
By Death Mask e Aledileo
1° versione
Anfitrite, divinità marina figlia di Oceano e Teti, presidiava il mare burrascoso. Un giorno il divino Poseidone, invaghitosi di lei, la volle come moglie. Non volendo sposarsi la Dea fuggì dal signore dei mari e si nascose nelle profondità dell'oceano oltre le colonne di Ercole, trovando rifugio presso Atlante. Per nulla persuaso, Poseidone, mandò una coppia di delfini che trovarono la Dea e la convinsero ad unirsi in matrimonio con Poseidone e la riportarono da lui. I delfini così furono immortalati nella costellazione dei pesci.
2° versione
Quando Zeus detronizzò il padre Crono, i Titani figli di Urano si opposero al sovvertimento ma furono sconfitti da Zeus il quale, con l'aiuto degli altri dei, dei Ciclopi e dei Giganti Centimani, li incatenò e li sprofondò nel Tartaro. Gea, Dea della Terra e madre dei Titani, per vendicare i figli generò Tifone, mostro gigantesco tra tutti, e lo aizzò contro Zeus al fine di spodestarlo dal trono olimpico. Gli Dei, atterriti dalla forza e dalla brutalità di Tifone, presero a fuggire per ogni dove, assumendo la forma di animali diversi. Afrodite, Dea della bellezza, si gettò nell'Eufrate con l'inseparabile figlio Eros, assumendo entrambi la forma di pesci, legati l'uno all'altro da un lungo nastro.Da quel momento i pesci, consacrati ad Afrodite, furono accolti nei cieli in forma di costellazione, mentre Tifone, alla fine sconfitto da Zeus, fu precipato nei visceri della terra sotto l'Etna, da dove non ha cessato di emettere fiamme e fumo, in un eterno brontolio.
3° versione
In una variante del mito citato sopra, Afrodite ed Eros NON si trasformarono in pesci (per sfuggire a Tifone) ma due grossi pesci risalirono dalle profondità delle acque del fiume, ospitarono sulle loro groppe i due Numi e veloci come il fulmine li portarono finalmente al riparo da ogni rischio. Scampato il pericolo, Afrodite pregò Zeus affinché premiasse i due pesci per l’aiuto che avevano dato a lei e al piccolo Eros; Giove accolse la preghiera e li immortalò fra gli astri. Eratostene sostiene che i due pesci che si occuparono di portare in salvo Afrodite ed Eros erano figli del Pesce Australe, anch’esso degnamente ospitato fra le configurazioni astrali.
4° versione
Un altro mito, ancora tramandato da Igino, collega ancora Afrodite con i pesci: un uovo cadde tra i flutti del fiume Eufrate e alcune creature acquatiche prontamente lo raccolsero e lo depositarono delicatamente fra le soffici erbe sulla riva; qui lo custodirono e lo protessero dai predatori. Successivamente l’uovo si schiuse e venne alla luce la stessa Afrodite. La dea, per ricordare e celebrare i suoi salvatori, creò la costellazione dei pesci.
E infine una precisazione
Questa è una costellazione dell’emisfero boreale legata ad un mito antichissimo, molto verosimilmente trasmesso ai greci dai babilonesi; difatti ogni riferimento mitologico è ambientato nelle regioni dell’Asia occidentale e precisamente sulle rive del fiume Eufrate, sito abitato, appunto, da questo antichissimo popolo che tramandò nel mondo la sua civiltà e la sua cultura.