BILANCIA
E'
la settima delle dodici Armature d’Oro, indossata dal difensore
del settimo tempio dello Zodiaco, è probabilmente la più
importante tra le armature d’oro. Compare in tutte le versioni
dell’opera, dall’anime ai manga ai videogames, ed è
nota prevalentemente per essere l’armatura del Vecchio Maestro.
Oltre a lui, è stata indossata solo temporaneamente da Sirio.
Non cambia mai forma nel corso della serie ma presenta varie
differenze più o meno grandi nei vari manga prequel.
Episodi: 59 in poi ; manga n° 10 in poi (edizione StarComics); Episode G n° 11 in poi (21 e 22 italiani) Lost Canvas n° 1 in poi (1 e 2 italiani). Next Dimension n° 1 in poi.
Indossata da: Libra, Sirio (anime); Doko, Shiryu (manga).
Numero pezzi: 12
Armi/pezzi speciali: L’Armatura della Bilancia è dotata di sei paia di armi, per un totale di dodici, da usare o affidare ai Cavalieri d’Oro in caso di estremo bisogno secondo le indicazioni di Atena o del Cavaliere di Libra stesso. Dal momento che l’uso delle armi normalmente è vietato, vengono di solito adoperate contro nemici divini o oggetti inanimati. Le armi hanno un doppio aspetto: normalmente sono più piccole e nascoste in apposite aperture dell’armatura, ma all’occorrenza possono essere estratte ed impugnate. Quando ciò accade di solito cambiano forma, ingrandendosi e rivelandosi per quel che realmente sono. Le armi hanno la nomea di poter distruggere "persino le stelle", e si sono mostrate capaci di abbattere barriere come le Colonne degli Abissi. Hanno tuttavia anche loro un limite e possono essere distrutte sbattendo contro oggetti più forti, come la Colonna Portante o il Muro del Pianto, o a causa di attacchi divini. Per la descrizione individuale, vedi poteri.
Anime
Storia: La storia dell'armatura della Bilancia risale ai tempi delle guerre sacre tra Atena e Poseidone, quando venne forgiata dagli alchemisti dell’isola di Mu. Da sempre dotata di dodici armi, uno per ciascun Cavaliere d’Oro, viene definita l’ago della bilancia tra bene e male a causa della responsabilità affidata a colui che l’indossa. Possiede alcuni elementi visivi orientali, che, insieme alla presenza di un’arma come la Lancia Bracciale, fanno pensare che normalmente vada a Cavalieri provenienti da quelle zone. Dovrebbe essere custodita al Grande Tempio e come tutte le armature di Atena è normalmente riposta in uno scrigno o Pandora Box (vedi più in basso). Il vecchio Maestro è il suo unico proprietario ufficiale conosciuto, ma è stata indossata in alcune occasioni anche da Sirio. Copre quasi totalmente il corpo, nella media delle armature d’oro viste nell'anime, ed ha una straordinaria resistenza ai colpi, al punto che la vediamo danneggiata solo in un flashback del numero 20 del manga classico, e l’unico ad averla completamente distrutta è stato il Dio Thanatos. Come tutte le armature, è dotata di una vita propria, può essere indossata solo in difesa della giustizia e "muore" in caso di danni troppo pesanti. Danni minori invece si riparano da soli col tempo, e la cosa avviene più in fretta se la corazza è riposta nel suo scrigno.
Descrizione: l'armatura è composta da 12 pezzi: due schinieri, che vanno dal piede al ginocchio; due ginocchiere, che arrivano più o meno a metà gamba; due bracciali, che vanno dalle dita ai gomiti; due copribicipite; due coprispalle, che proteggono anche la metà superiore del braccio; un blocco centrale, che include anche lo schienale e la cintura; l'elmo. Il colore principale è l’oro in varie tonalità.
Vediamo ora i pezzi uno per uno:
L'elmo
è a casco, e di conseguenza copre interamente la nuca, le
tempie ed il cranio, scendendo fino alla base del teschio. Sul lato
anteriore è aperto, lasciando scoperto il viso e la gola, ma
proteggendo gli zigomi, la mandibola e la mascella, e restringendosi
in modo da sfiorare gli angoli della bocca. Alto fino al mento, si
infila appena all’interno del collare, che rafforza e protegge
ulteriormente la parte inferiore. Ha la forma di una testa di tigre
araldica, con occhi, sopracciglia ed orecchie. Al centro del casco,
sopra la fronte, è attaccata una piastra esagonale i cui lati
inferiori sono arrotondati verso l’interno, che potrebbe
rappresentare il naso stilizzato del felino, con le aperture delle
narici. L’elmo è piegato in modo da accompagnare il
vertice inferiore, che scende in mezzo agli occhi di Libra o, in
altre immagini, solo sulla fronte. Dagli angoli del bordo superiore
di questa piastra esagonale partono le sopracciglia della tigre,
formati da due fregi a spirale che si estendono diagonalmente verso
l’esterno e verso l’alto, aprendosi ciascuno in due
piccole corna che puntano verso l’alto. Questo fregio è
parallelo all’elmo ma non aderente, e di conseguenza le corna
non si piegano sulle tempie ma svettano in aria. Sono alte solo pochi
centimetri e sotto di loro, scolpiti ma all’apparenza non a
rilievo, si trovano gli occhi del felino, rappresentati da due
semplici ovali. Il casco non ha forma perfettamente sferica, ma è
rialzato al centro in una specie di minuscola cresta che termina in
una punta arrotondata proprio poco dietro il centro del cranio. Ad
alcuni centimetri da questa punta, su ciascun lato, si trovano le
orecchie della tigre. Si tratta di piccole punte coniche, leggermente
piegate verso l’esterno ed alte appena pochi centimetri, ma
comunque abbastanza spesse da risultare evidenti. Sulle tempie sono
fissate due alette, che sembrano la diretta continuazione della
protezione per i lati della bocca. Piatte e sottili, divise da
scanalature in tre parti squadrate, sono piegate verso l’esterno
e coprono per intero le tempie sovrapponendosi al resto dell’elmo,
proseguendo per qualche centimetro su ambo i lati. I pezzi squadrati
all’interno sono separati da fessure triangolari ed è
possibile che possano allargarsi o restringersi. Non è chiaro
cosa rappresentino, ma probabilmente sono i baffi della tigre, o le
strisce sul muso. Ad ogni modo, l’elmo è completamente
dorato, più chiaro su queste protezioni per la bocca e più
scuro su sopracciglia ed orecchie della tigre.
Il
blocco centrale è la parte che copre interamente il
torace, l'addome, i fianchi, la schiena, il bacino e le anche,
facendo anche da cintura. Alla base è una piastra di metallo
che avvolge il torace in egual misura da tutte le direzioni, ruotando
sopra le spalle e sotto le ascelle per andare a creare lo schienale.
Assomiglia un po’ a quello di Cancer perché non è
perfettamente aderente, ma "bombato" verso il centro, dove
è presente una placca circolare che aumenta l’aspetto
tondeggiante del pezzo intero. Alla base del collo forma mezzo
collare, andando a completare la protezione laterale offerta dai
coprispalla. Davanti alla gola, il collare è piatto è
squadrato, coperto da striature orizzontali ed aderente al petto fino
all’articolazione tra clavicole e sterno. In questo modo lascia
scoperta la gola ed una minima parte del petto, ma permette a Libra
di muovere agevolmente la testa e piegarla in avanti. Dietro la testa
forma una protezione rialzata a girocollo, il cui bordo tocca quello
inferiore dell’elmo, ed è ulteriormente rinforzato dalla
placca ovale cui si agganciano le barre tripunte. Sui lati del collo
invece è piatto e sottile perché coperto dai
coprispalla. Il resto del blocco centrale come detto è,
anteriormente, una piastra liscia tondeggiante, decorata con fregi
squadrati che disegnano i bordi dei muscoli pettorali. Esattamente al
centro c’è una grossa placca circolare, a rilievo, di
alcuni centimetri di diametro. È posizionata più o meno
in corrispondenza della parte inferiore dello sterno e quindi non
serve a proteggere organi vitali ma solo a scopo decorativo. Sui
fianchi il blocco centrale è attraversato da una scanalatura,
che serve sia ad indicare il bordo della cintura che, verosimilmente,
ad evidenziare il punto in cui il pezzo è flessibile e le
piastre possono scivolare una sotto l’altra per permettere a
Libra di piegarsi e girarsi. Sotto le ascelle, sopra le spalle e sui
fianchi il pettorale ruota attorno al corpo e confluisce nello
schienale, che a sua volta ha una forma liscia, divisa al centro da
un fregio che indica approssimativamente la colonna vertebrale ed i
bordi dei muscoli dorsali. Al centro delle spalle, in mezzo alle
scapole, si trova una placca triangolare abbastanza spessa, che serve
come incastro per i due bastoni che compongono la forma ristretta
delle barre tripunte. In buona parte questa placca è coperta
dai capelli, ma a giudicare dai settei sembra proseguire e formare un
ovale che rafforza il retro del collare. Sui lati si incastrano
diagonalmente i bastoni, dando al pezzo una forma a V. Attorno alla
vita, due grosse piastre concave e semicilindriche formano la
cintura, agganciandosi al blocco centrale e superandone di vari
centimetri in lunghezza il bordo inferiore, in modo da coprire le
anche e buona parte delle cosce. La cintura vera e propria è
formata solo dalle piastre laterali che, come nell’armatura
della Vergine, non arrivano a toccarsi al centro lasciando scoperti
inguine e fondoschiena. A "chiudere" il pezzo ci pensano
due fibbie triangolari, formate dalle lame dei tridenti chiuse su se
stesse e disposte con la punta verso il basso. Queste fibbie si
sovrappongono al blocco centrale e scendono verticalmente, lasciando
scoperte solo alcune parti dell’interno della coscia. Le
piastre laterali sono attraversate da tre scanalature perpendicolari
e dovrebbero essere "a gradini" come quelle della cintura
di Argor. Nel totem infatti scivolano una sull’altra,
rimpicciolendo notevolmente il pezzo. Sembrano abbastanza lunghe da
coprire le ginocchiere sull’esterno. Tutto il pezzo è
completamente d’oro, più chiaro sui fregi.
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I
coprispalla hanno due forme diverse, ma essenzialmente proteggono
i lati del collo, le spalle e la cima delle braccia. La parte più
vicina alla testa si piega verso l’alto, formando un collare
triangolare alto fino agli angoli della bocca e relativamente spesso,
che protegge sui lati e si sovrappone al bordo inferiore dell’elmo.
Per il resto, sono abbastanza massicci, concavi e visibilmente
piegati su pettorale e schienale, di cui coprono i bordi superiori
laterali scendendo di diversi centimetri fino ai bordi dei muscoli
dorsali e del torace. Il coprispalla sinistro è praticamente
orizzontale, con i bordi inferiori che prima dell’orlo si
piegano verso l’alto dando al pezzo una forma vagamente
triangolare. È molto lungo, ben oltre la spalla in se, e
probabilmente se Libra stendesse orizzontalmente il braccio
coprirebbe fino a metà bicipite o persino al gomito. La cima
dell’omero è protetta dall’alto, anteriormente e
posteriormente, ma del tutto indifesa in caso di attacchi laterali.
Il bordo è decorato da un fregio a spirale piegato verso
l’alto. Il coprispalla destro invece è tondeggiante,
un po’ bombato, e forma un angolo di 90° per scendere a
coprire la parte superiore del braccio, fino al bordo del
copribicipite. Questa forma, che assomiglia un po’ a quella del
guscio di una lumaca, è dovuta al manga, in cui uno degli
scudi si appoggia proprio sulla spalla, ma è stata mantenuta
anche nell’anime. Nella maggior parte delle immagini il
coprispalla scende direttamente appena superato il bordo della
spalla, ma in alcune sembra gonfiarsi leggermente e poi scendere ad
S. Ad ogni modo, il bordo non è parallelo al braccio ma
leggermente piegato verso l’esterno. A differenza del sinistro,
il coprispalla destro protegge l’articolazione da tutti i lati
in maniera tutto sommato uniforme. Anche questo coprispalla è
decorato da un fregio a spirale, piegata però verso il basso.
Entrambi i coprispalla dovrebbero essere articolati con il blocco
centrale in modo da alzarsi parallelamente alla testa quando Libra
solleva le braccia.. Sono completamente dorati, più chiari sul
bordo inferiore.
I
copribicipite sono una fascia circolare piatta, alta più o
meno quanto metà bicipite sull’interno e quanto il
muscolo intero sull’esterno, estendendosi fin quasi a toccare
la parte inferiore del coprispalla. Ruotano attorno al braccio come
una benda, agganciandosi ai bracciali sul gomito. Il bordo inferiore
interno ha una serie di giunture ad anello per permettere a Libra di
piegare completamente il braccio, mentre il bordo superiore è
orizzontale. Il metallo sull’interno del gomito sembra più
sottile, o comunque flessibile, mentre la parte esterna è
coperta dagli speroni dei bracciali. Sono totalmente dorati.
I bracciali sono praticamente cilindrici, e proteggono la mano, il polso e l'avambraccio, andando dalle punta delle dita al gomito. La parte che copre la mano è rigida sul dorso e flessibile sul palmo ed in corrispondenza delle varie articolazioni delle dita, in modo da permettere di serrare a pugno. Le nocche sono ulteriormente rinforzate. Un altro snodo si trova all'altezza del polso, e permette di articolare quest'ultimo come si deve. La presenza di questi snodi suggerisce che in alcuni punti l'armatura abbia un pò di "metallo extra", estensibile. Coprono in ugual maniera il dorso ed il ventre del braccio, sovrapponendosi ai copribicipite. In particolare sull’esterno sembrano avere una piastra aggiuntiva, che, oltre a rendere il pezzo più massiccio, si estende verso l’alto superando l’esterno del gomito. Sull’aspetto laterale, poco sotto il gomito hanno delle sacche aperte, degli scomparti in cui si infilano le barre gemellari nella loro forma ridotta. Le barre non entrano fino in fondo ma spuntano sull’avambraccio. Sempre sui bracciali si agganciano gli scudi, verosimilmente sul bordo della fibbia in cima all’aspetto frontale degli avambracci. L’aggancio è tale che gli scudi possono essere staccati ed utilizzati in qualsiasi momento, ma al tempo stesso sono abbastanza stabili da offrire una buona difesa.. Anche i bracciali sono completamente dorati.
Le
ginocchiere sono di forma esagonale, arrotondata sui lati. Si
tratta di veri e propri copricoscia, che partono dal ginocchio e
salgono, nel loro punto più alto, fin quasi al bacino. Il
bordo superiore si estende più in alto del resto, arrivando a
venir coperto dalle placche laterali della cintura cintura. Il resto
del pezzo invece è cilindrico ed avvolge la base della coscia
in modo piuttosto uniforme su tutti e quattro i lati, per poi
incastrarsi sotto la protezione della rotula che è parte degli
schinieri. Il retro del ginocchio è coperto da metallo
sottilissimo e flessibile per permettere ai Cavalieri di piegare
pienamente la gamba. Le ginocchiere sono coperte di fregi a rilievo
che disegnano linee e mezzelune avvolte attorno ad un rombo. Sono
completamente color oro.
Gli
schinieri coprono per intero la gamba, dalla punta del piede fino
al ginocchio, sia davanti che dietro. Lo stesso piede è
coperto anche sotto la pianta, alla caviglia ed al tallone. Allargati
in corrispondenza del polpaccio, gli schinieri sul bordo superiore
anteriore si sovrappongono alle ginocchiere. Delle decorazioni sui
lati mettono in evidenza la forma dei muscoli della gamba, mentre
all'altezza della caviglia vi sono degli snodi, che probabilmente
uniscono la protezione per la gamba a quella per il piede e
permettono ai Cavalieri di muoversi liberamente. La scarpa inoltre si
infila all’interno del resto dello schiniere, quasi come uno
stivale. Sulla rotula hanno una protezione rotonda per il ginocchio,
particolarmente rinforzata e spessa vari centimetri, che copre la
parte inferiore delle ginocchiere. Da dietro di lei partono le
lamette metalliche più sottili che coprono il retro
dell’articolazione. Sul fronte della gamba, da sotto la
protezione per la rotula partono tre piastre esagonali disposte a
colonna verticale, ciascuna con il bordo superiore fissato dietro
quello inferiore della precedente. Piegate sui lati ed aderenti
all’arto, arrivano quasi fino alla caviglia. La protezione per
il piede non è aderente, ma forma una vera e propria scarpa,
con tanto di tacco sotto il tallone ed una curiosa forma a punta
triangolare rialzata verso l’alto, come delle pantofole
medioevali. Sul dorso del piede si nota una piccola fibbia piatta,
fissata ai lati della scarpa. Sul lato esterno, proprio accanto al
ginocchio, hanno un incavo in cui si infilano le lance bracciali.
Lungo fino a metà tibia, questo incavo non basta a far
scivolare l’arma per intero, in modo da rendere più
facile tirarla fuori ed impugnarla. Un altro incavo, più
piatto e squadrato, si trova in cima al polpaccio. Qui vengono
infilate le spade in modo da far emergere solo la punta dell’elsa.
In teoria tutti questi incavi dovrebbero essere abbastanza stretti da
non far cadere le armi in battaglia, ma nel contempo abbastanza
larghi ed accessibili da permettere di estrarle facilmente. Come il
resto dell’armatura sono totalmente d’oro.
Pezzi Speciali/Poteri: Come tutte le Armature d’Oro, la corazza della Bilancia è quasi indistruttibile e può essere danneggiata solo da guerrieri dotati di un cosmo molto superiore alla media o divino, mostrandosi capace di resistere anche ad esplosioni paragonabili al Big Bang con danni lievi o inesistenti. Ha assorbito la luce del sole per millenni, immagazzinandone l’energia, e sembra poter luccicare di luce propria in ambienti bui o scarsamente illuminati. Se le altre Armature d'Oro sono vicine e riunite, può entrare in risonanza con loro producendo un suono ritmico e cadenzato. Come le altre Armature d'Oro, congela solo allo 0 assoluto e non è noto il suo punto di fusione. Come accennato nell’introduzione, è dotata di sei paia di armi:
Gli scudi, chiamati anche scudi rotanti. Sono un’arma principalmente difensiva e si dispongono sui bracciali (almeno nell’anime). Hanno un diametro abbastanza grande da coprire per intero il torace, e possono ingrandirsi o rimpicciolirsi nel passaggio da armatura a totem. Spessi diversi centimetri, dovrebbero essere dotati della capacità difensiva più grande tra le ottantotto armature, superiore persino ad altre corazze d’oro, anche se possono essere frantumati da un cosmo divino. Sono formati da tre dischi incastrati tra loro. In caso di necessità si aprono all’altezza tra il secondo e il terzo, facendo uscire una catena d’oro con maniglia. L’estremità interna di questa catena non viene mai mostrata, ma dovrebbe essere agganciata o avvolta attorno all’asse centrale dello scudo. Grazie ad essa, gli scudi possono essere trasformati in armi d’attacco e lanciati contro il bersaglio. La lunghezza della catena è indefinita, ma dovrebbero essere almeno decine di metri visto che gli scudi vengono lanciati senza nessun problema contro la parte centrale delle Colonne degli Abissi o contro la Colonna Portante, talmente lontana che Pegasus, spinto ad altissima velocità dagli amici, impiega qualche secondo a raggiungere. Ottimi sulla lunga distanza, sono l’arma di Libra usata più spesso, ma anche la meno controllabile. Sono stati usati da Pegasus, Phoenix, Sirio, Libra e Ioria, in Episode G. Sul bordo sono rinforzati da una serie di placche ovali.
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Le barre gemellari sono sostanzialmente dei nunchaku, ovvero due bastoni legati da una catena. Normalmente sono appena più grandi del palmo di una mano perché ristretti in piccoli ovetti uniti al centro da un bastoncino di pochi centimetri. In questa forma si infilano in piccoli scompartimenti sul lato esterno dei bracciali, all’altezza del gomito. Il bastone però è telescopico, e le parti ovali in caso di necessità si aprono a spicchi facendo emergere cinque punte su ciascun’estremità. La catena che unisce i due bastoni sembra formata solo da cinque o sei anelli, ma, come quella degli scudi, se necessario può allungarsi fino a coprire decine di metri, rendendo le barre gemellari utili sia per la media che la lunga distanza. Quando vengono agitate, rilasciano un luccichio simile al brillare delle stelle. Le cinque punte su ciascuna estremità le rendono capaci di trapassare un’armatura o un corpo umano senza sforzo, come dimostrato da Andromeda contro Kira, e rendono l’arma più adatta a sferrare affondi che sferzate. Sono state usate da Sirio, Andromeda, Pegasus e Scorpio.
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Le spade sono gladi di dimensioni abbastanza ristrette. Nel totem sono ridotte a poco più che pugnali triangolari, e normalmente sono riposte in un compartimento dietro la caviglia del Cavaliere, sul tendine di Achille appena sopra il tallone. Impugnate, si allungano mostrando di avere elsa e lama telescopiche, mentre le parti che compongono la guardia si abbassano di novanta gradi diventando orizzontali. Le spade sono abbastanza sottili, specie nell’anime, e, pur non essendo particolarmente devastanti, sono la più controllabile delle armi, perfetta per i duelli a breve distanza. Sirio è il Cavaliere che le usa più spesso, ma sono state impugnate anche da Mur, Shion e Cristal.
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I tridenti, come evidente dal nome, sono lance a tre punte. Per certi versi sono la più interessante delle armi perché, come detto sopra, quando l’armatura è indossata formano le fibbie sul fronte e sul retro della cintura. L’asta e la lama centrale infatti sono telescopiche, e le due lame laterali si chiudono su quella centrale formando una piastra triangolare con la punta verso il basso. Questo significa che, quando entrambi i tridenti sono utilizzati, la cintura è composta solo dalle placche laterali, ma resta aperta anteriormente e posteriormente. In caso di bisogno, il vertice superiore della fibbia, di forma rettangolare, si allunga mostrando il lunghissimo manico dei tridenti, alto quasi quanto un essere umano adulto. Le lame laterali si allargano e quella centrale si allunga, superandole di qualche centimetro. I tridenti sono perfetti per i duelli a medio raggio, ma possono anche essere lanciati con efficacia, il che indica che sono ben bilanciati. Vengono impugnati da Phoenix, Ioria e Sirio.
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Le lance bracciali sono tongfar, armi quasi sconosciute in Occidente ma piuttosto comuni nel Giappone medioevale. Nel totem o quando non sono impugnati sono delle piccole mazze dalla forma ovale, che vengono riposte in appositi scomparti sul lato esterno degli schinieri, appena sotto il ginocchio. La parte superiore è più sottile, a forma di cubo coperta su tutti i lati tranne uno da minuscole punte coniche, mentre la parte inferiore è più massiccia. Quando vengono impugnate, il manico si allunga in maniera telescopica ed una delle quattro punte laterali fa lo stesso, dando all’arma una forma ad L. Sono lunghe dalla mano a poco oltre il gomito e possono essere impugnate sia stese sull’avambraccio, per difendersi, che nel verso opposto, con la punta verso l’esterno. La "punta" in se in realtà non è appuntita ma arrotondata, e le lance bracciali sono da considerare più simili a mazze che ad armi da taglio. Sono particolarmente adatte per gli scontri a breve distanza e per sferrare affondi o sferzate. Vengono impugnate un paio di volte da Cristal, ed una da Virgo, oltre che da Sirio nella dimostrazione alla settima casa.
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La barra tripunte è la meno utilizzata delle armi, al punto che non la vediamo mai davvero in azione. È una specie di incrocio tra il tridente e le barre gemellari, ovvero un bastone diviso in tre sezioni da due catene, e forma l’asta orizzontale del totem, cui sono legati i piatti della bilancia. Quando l’armatura è indossata, sono ristrette a bastoni lunghi quanto l’avambraccio o quanto metà delle barre gemellari, incastrati diagonalmente in una placca triangolare dietro le spalle, in mezzo alle scapole. Le estremità dei bastoni sono rotonde, coperte da tre punte coniche sui lati e da una sulla punta. Queste punte laterali possono essere tirate fuori per rivelare le tre catene che sorreggono ciascuno scudo nel totem, ma esse non sembrano avere alcuna utilità in battaglia. Al contrario, l’asta è telescopica e può essere allungata fino a rendere la barra alta quasi quanto un essere umano. In questa forma, le due estremità sono unite da altrettante catene ad un segmento centrale, leggermente più sottile. Lo spessore dell’asta varia, nel manga sembra abbastanza massiccia mentre nell’anime è relativamente sottile. Considerata questa forma, e la presenza delle punte sulle estremità, la barra dovrebbe servire soprattutto a medio e lungo raggio e potrebbe anche essere lanciata in avanti. La lunghezza delle catene infatti non è nota, ma è probabile che sia paragonabile a quella di scudi e barre gemellari. Ciononostante, come detto non la vediamo mai in azione: Sirio la prova alla settima casa, Pegasus l’impugna una volta, ed Andromeda dovrebbe usarla per abbattere la Colonna dell’Atlantico del Sud, ma sono sempre scene brevi o che avvengono off panel.
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Totem
Come prevedibile, il totem di quest’armatura rappresenta una bilancia. I piatti sono formati dagli scudi, sospesi ad un’asta creata facendo passare la barra tripunte all’interno delle aperture per le braccia del pettorale. Spade, lance bracciali e barre gemellari si trovano sui piatti, mentre l’altra barra tripunte è agganciata dietro la schiena ed affiancata da uno dei tridenti, che svetta verso l’alto al centro. In realtà questo dovrebbe essere un errore perché si vedono entrambi i bastoni che compongono la forma chiusa delle barre tripunte mentre una delle due è contemporaneamente utilizzata come asta. La base della bilancia è formata dai coprispalla sui lati, e dal blocco centrale all’interno, con l’elmo che copre la fibbia della cintura, gli schinieri che sorreggono il pettorale allargandosi diagonalmente verso l’esterno ed i bracciali appoggiati alla base degli schinieri. Tra i totem è forse il più diverso tra anime e manga, come spiegato più in basso.
Vestizione
La procedura di vestizione di quest'armatura viene mostrata tre volte nella serie: alla settima casa, nel terzo OAV e, in una versione molto veloce, nella serie di Hades. Compare inoltre una volta nell’anime Lost Canvas, in maniera totalmente diversa.
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Scrigno
Come tutte le armature, anche quella della bilancia è dotata di uno scrigno, o Pandora Box, in cui riporla in forma assemblata. Di forma cubica, ha scolpita a rilievo sulla facciata anteriore la figura di una testa di una bilancia, sotto la quale dovrebbe trovarsi la maniglia che apre lo scrigno, liberando l'armatura. Un’altra bilancia è scolpita sulla facciata posteriore, sopra una decorazione a forma di scudo. Sui quattro lati del bordo interno si trovano i ganci cui si attaccano le fibbie di cuoio necessarie per trasportarlo. Nell’anime lo vediamo aprirsi come un cubo che si srotola, con tutte e quattro le facce che si abbassano in una direzione diversa, mentre in next Dimension è solo il lato superiore a scivolare, lasciando emergere l’armatura. Alla base della facciata posteriore, in un riquadro, è scolpito il simbolo del pianeta Venere, lo stesso presente sullo scrigno del Toro.
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Lost Canvas
L’armatura della Bilancia compare anche nell’anime di Lost Canvas, ambientato in un passato alternativo. Ha praticamente le fattezze del manga (vedi sotto) ed un’unica tinta giallastra. Oltre alle differenze presenti tra manga ed anime sono state allargate ed allungate le placche della cintura, dando al Cavaliere un aspetto più tarchiato, e sembrano essere stati ingranditi i copribicipite, le ginocchiere e la fibbia della cintura. A differenza delle altre armature d’oro il totem non è stato modificato, ma esce dallo scrigno con l’asta orizzontale piegata in modo da spiegare come possa entrare in un contenitore visibilmente più piccolo.
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Manga
Come
accennato nell'introduzione, l’armatura della Bilancia compare
nel manga classico ed in tutti e tre i prequel: Next Dimension,
Episode G e Lost Canvas. Nel manga classico ha forme sostanzialmente
simili ma con numerose piccole differenze ed un aspetto un po’
più tozzo. Il collare nel manga è più alto sui
lati, ma assente su schiena e torace, dove il bordo del pettorale si
trova leggermente più in basso. Il coprispalla destro è
coperto da uno scudo, posizionato in diagonale un po’ come un
parasole. Copribicipite, ginocchiere e bracciali sono più
grandi e soprattutto più rettangolari sul dorso, con file di
piastre esagonali simili a quelle degli schinieri e dall’aspetto
più solido rispetto ai fregi dell’anime. Ovviamente il
bracciale destro è privo dello scudo. Le placche laterali
della cintura sono più lunghe e visibilmente scalate. Come
detto sopra, anche il totem è molto diverso. Stavolta l’asta
è formata da entrambe le barre tripunte in una forma
"intermedia" tra quella distesa e quella contratta, con la
placca ovale che, da V, si apre formando una linea retta. A
sorreggerla è la punta di uno dei tridenti, messo in piedi con
l’asta coperta dagli altri pezzi. Sotto il tridente ci sono i
bracciali, che a loro volta si infilano nel blocco centrale,
capovolto e con la cintura ricompattata. I copribicipite sono
infilati dentro i bracciali, mentre schinieri e ginocchiere sono
all’interno del blocco centrale. L’elmo è sempre
appoggiato sull’altra lama del tridente. Questa forma
dell’armatura è sostanzialmente quella che compare in
Next Dimension e, con forme più affusolate, Lost Canvas.
Rispetto al manga classico, entrambi i prequel hanno ingrandito gli
scudi. Lost Canvas ha anche allungato coprispalla e cintura per dare
al tutto un aspetto più slanciato.
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Episode G
In
Episode G, l’armatura della Bilancia, pur restando
sommariamente fedele all’aspetto classico, è stata
modificata in maniera più evidente e marcata. In primo luogo
sono stati aggiunti moltissimi fregi a rilievo praticamente su ogni
pezzo, raffiguranti per lo più foglie e petali di fiori. È
stato reintrodotto il collare anteriore creato dall’anime, sono
stati rimpiccioliti i coprispalla ed ingranditi i copribicipite, che
ora hanno una forma più cilindrica ed uniforme. Gli scudi sono
più grandi, decorati come astri solari ed hanno al centro un
grosso spuntone conico, lungo diversi centimetri. Altri spuntoni, più
piccoli ma anche più numerosi rispetto al manga classico, sono
presenti lungo il bordo. Le modifiche maggiori sono state subite dal
pettorale, coperto da un bizzarro laccio a forma di Y capovolta,
fissato attorno a numerose piccole fibbie. Come nelle altre armature
d’oro, il blocco centrale e soprattutto la protezione per
l’addome sono molto più scolpiti, formati da una serie
di pezzi incastrati l’un dentro l’altro e verosimilmente
in grado di scorrere sopra o sotto le placche circostanti per dare
più mobilità. Le placche laterali della cintura sono
state allungate, e le lame del tridente modificate in rombi più
compatti al punto da sembrare una piastra unica. Sugli schinieri sono
scomparsi i comparti per le lance bracciali, che non è capito
dove siano riposte, e la protezione per la rotula è diventata
esagonale. Il totem è rimasto più o meno lo stesso e
non vediamo mai lo scrigno.
Da notare infine che in Episode G spesso le armature cambiano dettagli da pagina a pagina o da tavola a tavola, specie a livello di fregi.