ALPHA DUBHE
E' l’armatura di Orion, Cavaliere di Asgard, oltre che verosimilmente dei suoi predecessori. Compare solo nell’anime originale e non cambia mai forma nel corso della serie.
Episodi: 74-99.
Indossata da: Orion (anime);
Numero pezzi: 12
Armi/pezzi speciali: La corazza è dotata di ali, aperte quando è in forma di totem e ripiegate sulla schiena quando è indossata. Non sappiamo se possano essere usate per volare, visto che Orion non ne fa mai uso.
Anime
Storia: La storia dell'armatura di Orion risale probabilmente alle origini di Asgard, ma non sappiamo esattamente quando sia stata forgiata, né da chi o con che materiale. Come le altre armature del Nord, non è dotata di uno scrigno o Pandora Box, ed è infatti in forma di totem che ha riposato per millenni sotto le nevi di Asgard, all’interno di una roccia tra le montagne. Esteticamente, è basata su una versione bicefala del drago Fafnir. Copre il corpo praticamente al livello di un’armatura d’oro, ed ha una resistenza paragonabile. Non sappiamo se, una volta danneggiata pesantemente, possa "morire" come l’armatura di un Cavaliere di Atena, o se abbia bisogno di sangue per essere riparata. Incastonato al centro della cintura si trova uno dei sette zaffiri di Odino necessari per ottenere la spada Balmung.
Descrizione: l'armatura è composta da 12 pezzi: due schinieri, che vanno dal piede al ginocchio; due ginocchiere, che coprono la coscia; due bracciali, che vanno dalle dita ai gomiti; due copribicipite; due coprispalle, che proteggono anche la cima del braccio; un blocco centrale, che include anche lo schienale, la cintura e le ali; l'elmo. Il colore principale è il blu scuro, con parti in una tonalità più chiara e fregi gialli.
Vediamo ora i pezzi uno per uno:
L'elmo è a casco, e di conseguenza copre interamente la nuca, le tempie ed il cranio, scendendo fino alla base della testa. Sul lato anteriore è aperto, lasciando scoperto il viso e la gola, ma proteggendo gli zigomi, la mandibola e la mascella. Da questo punto, può scivolare in fuori una protezione aggiuntiva, che sul mento si congiunge a quella dell’altro lato, fornendo un’ulteriore difesa per la parte inferiore del volto. È una piastra sottile, alta quanto quella sull’angolo della mandibola, ma un po’ più larga sul mento, che viene completamente coperto. Questa piastra scorrevole sembra rispondere alla volontà telepatica di Orion, che non deve mai aprirla o chiuderla manualmente. Di solito compare quando la battaglia è nel vivo, e rientra nei momenti più tranquilli. Viste le dimensioni, la sensazione è che serva più a impedire all’elmo di scivolare cadendo all’indietro, che a proteggere Orion. Sui lati, l’elmo termina a qualche centimetro dal bordo superiore del collare, permettendo quindi ad Orion di girare liberamente la testa. La forma è chiaramente quella della testa di un drago, con il muso che si estende in avanti dalla fronte ed è angolato leggermente verso il basso, prima di terminare con una punta ad uncino ad alcuni centimetri dal volto dell’eroe. In prospettiva, scende esattamente sopra la radice del naso, in mezzo agli occhi, in modo da non ostacolare la vista. La forma di testa di drago rende l’elmo più spesso sulla calotta cranica, in corrispondenza di quelli che sarebbero gli zigomi dell’animale. La sensazione inoltre è che sia sollevato di qualche centimetro rispetto al capo di Orion, o comunque molto più spesso delle protezioni per tempie e zigomi. In giallo, più o meno sopra la fronte su ambo i lati, si trovano gli occhi del drago. Al centro, l’elmo è diviso in due da tre spuntoni verticali, leggermente arcuati in avanti e lunghi diversi centimetri, che scendono fino alla nuca. Pur essendo un elemento soprattutto decorativo, potrebbero essere usati come arma da taglio, volendo. La parte posteriore dell’elmo ha fregi a scaglie simili a quelli del copricapo della V1 di Sirio. Il bordo inferiore è leggermente concavo al centro. L’elmo è quasi completamente blu scuro, ad eccezione degli occhi del drago e degli aculei, che hanno una tonalità azzurrina più chiara.
Il blocco centrale è il pezzo che copre il torace, la schiena, i fianchi, l’addome e il bacino, facendo anche da cinturino. E' una placca di metallo che avvolge il torace in egual misura da tutte le direzioni, ruotando sopra le spalle e sotto le ascelle per andare a creare lo schienale. Alla base del collo forma un collare rotondo, leggermente rialzato ma non tanto da raggiungere l’elmo, e lontano alcuni centimetri dal collo del Cavaliere. Sulla gola questo collare si apre in una scanalatura ad U, per permettere ad Orion di chinare il capo. Su torace, fianchi e schiena è abbastanza aderente, ma anche relativamente massiccio, visto che riproduce le forme del corpo ed in particolare il rigonfiamento dei pettorali. Tale protezione, visibilmente più spessa del resto, è particolarmente vitale per Orion, visto che copre il suo punto debole in corrispondenza del cuore, e si è mostrata abbastanza resistente da non essere perforata neppure da un Drago Nascente alla massima potenza. Addome e fianchi sono più stretti e sottili, intervallati da diverse striature che indicano i punti in cui il metallo è flessibile per permettere ad Orion di muovere il busto. C’è inoltre da supporre che tutta questa parte di corazza sia in qualche modo elastica, visto che il Cavaliere riesce a ruotare il torso e muoversi agevolmente nonostante la corazza integrale. Sotto le ascelle, sopra le spalle e sui fianchi il pettorale ruota attorno al corpo e confluisce nello schienale, che a sua volta è una piastra liscia a difesa dei muscoli dorsali e della schiena. In corrispondenza delle scapole si trovano le ali che, quando l’armatura è indossata, rientrano e si trasformano in due speroni verticali, perpendicolari al resto della corazza. In altezza, spuntano ben oltre il bordo delle spalle, svettando ai lati dietro la testa di Orion ed arrivando, in alcune immagini, fino all’altezza degli occhi. In qualche scena, sembra che ruotino leggermente anche sopra le spalle, mentre in altre si limitano a seguire la linea dello schienale. Sono leggermente arcuate, concave verso l’interno, e non è chiaro se Orion possa spiegarle e usarle per volare o meno. Attorno alla vita il blocco centrale si allarga nella cintura, divisa dal resto da quattro placche più chiare: quelle laterali sono più sottili e rettangolari, quella posteriore è esagonale e quella anteriore è ovale. Al centro di quest’ultima, all’interno di un altro fregio ovale, è incastonato lo zaffiro di Odino. Le placche anteriore e posteriore servono anche da perno ed aggancio per le piastre del cinturino vero e proprio. A loro volta esagonali e piatte, queste ultime si estendono verso il basso, coprendo inguine e fondoschiena prima di terminare, a punta, più o meno ad altezza di metà coscia. Al contrario, le piastre laterali sono concave verso l’interno, per accomodare l’anca e la coscia. Coprono le placche della cintura con dei ganci a forma di artiglio, piegati a seguire l’angolo tra fianco e bacino, e scendono fino a terminare non lontano dalle ginocchiere. Questo sistema di agganci fa sì che le quattro piastre possano muoversi in maniera indipendente: quella anteriore e posteriore si aprono verso avanti o verso dietro, ad esempio quando Orion alza la gamba, mentre quelle laterali si allargano o restringono, facendo sì da restare sempre aderenti quando divarica o chiude le gambe. Il blocco centrale è per lo più blu scuro, tranne per le ali e le quattro placche della cintura, che sono azzurrine o grige.
I coprispalla sono asimmetrici e diversi tra loro, ma hanno in comune l’essere composti da due strati. Appena visibile sotto la vistosa parte esterna, si trova infatti una seconda protezione più piccola, concava, a difesa della cima dell’omero. Corrispondono vagamente al muscolo deltoide della spalla e non scendono oltre la parte esterna della cima del braccio. Quella di destra, tra l’altro, è presente solo in alcune immagini, ma viene spesso dimenticata in altre. I coprispalla esterni, come detto, hanno due forme distinte. A sinistra, c’è un pezzo abbastanza semplice, triangolare, concavo, che parte dal bordo esterno del collare e si estende in fuori, terminando a punta diversi centimetri oltre il bordo della spalla. In alcune immagini è perfettamente orizzontale, ma nella maggior parte è lievemente inclinato verso l’alto. È piegato sia sul torace che sulla schiena, coprendo la metà superiore di pettorale e dorsale, e sovrapponendosi al blocco centrale. A destra invece c’è un pezzo molto più grosso e visibile, vagamente cilindrico ma con il bordo inferiore ondulato. Anche in questo caso è concavo verso il basso, piegato a coprire parte di pettorale e dorsale, e si estende diagonalmente verso l’alto, ma sull’estremità si trova una seconda testa di drago, identica a quella che adorna la cima dell’elmo e montata in modo da essere parallela al braccio e perpendicolare alla spalla. In lunghezza, il muso dell’animale arriva a metà bicipite, sovrapponendosi alla protezione per il braccio, ma a causa della forma allungata del coprispalla rimane sempre abbastanza lontano da non impedire i movimenti di Orion. La testa di drago, come detto, è uguale a quella dell’elmo, con tre speroni sulla nuca e due occhi gialli sulle tempie. Ha principalmente funzione ornamentale, ma aumenta nettamente la protezione della spalla da attacchi laterali, e volendo potrebbe anche essere usata come arma in una spallata. Quando Orion alza le braccia, i coprispalla inferiori si sollevano, mentre quelli superiori sembrano ruotare leggermente all’indietro. Tale accorgimento è necessario perché, se si alzassero anche loro, le punte della testa del drago rischierebbero di trafiggere Orion al capo. La parte inferiore è blu notte, quella superiore è azzurrina, mentre la testa di drago ha gli stessi colori dell’elmo.
I copribicipite sono a loro volta asimmetrici e leggermente diversi. Si tratta di una fascia circolare piatta, che copre il bicipite quasi interamente e si agganciano ai bracciali al gomito. Entrambi hanno una striatura trasversale ondulata, che dà l’impressione che si tratti di due pezzi incastrati l’un dentro l’altro. La differenza è che il copribicipite sinistro è più alto sul lato esterno del braccio e termina a punta appena sotto il bordo inferiore del coprispalla interno. Il copribicipite destro invece è più alto sui lati anteriore e posteriore che su quello esterno, forse già sufficientemente protetto dalla testa di drago del coprispalla. Va detto, comunque, che questa differenza è evidente solo in poche immagini, e che spesso i due pezzi sono disegnati identici, per cui può anche trattarsi di un occasionale errore dei disegnatori. Sono entrambi blu scuro.
I bracciali proseguono la tradizione e sono anche loro diversi, stavolta in maniera evidente. Entrambi sono praticamente cilindrici, e proteggono la mano, il polso e l'avambraccio, andando dalle punta delle dita al gomito. La parte che copre la mano è rigida sul dorso e flessibile sul palmo ed in corrispondenza delle varie articolazioni delle dita, in modo da permettere di serrare a pugno. Le nocche sono ulteriormente rinforzate. Un altro snodo si trova all'altezza del polso, e permette di articolare quest'ultimo come si deve. La presenza di questi snodi suggerisce che in alcuni punti l'armatura abbia un pò di "metallo extra", estensibile. Coprono in ugual maniera il dorso ed il ventre del braccio, sovrapponendosi ai copribicipite sul gomito, dove terminano con una punta arrotondata. Quello sinistro però è più aderente ed è ornato, lungo l’asse verticale, da tre spuntoni ricurvi, in tutto e per tutto simile alle punte di elmo e coprispalla. Leggermente ricurvi all’indietro, si estendono verso l’esterno per almeno una decina di centimetri, e possono chiaramente essere usati come arma per ferire un nemico o bloccare una lama. Per questo motivo, potrebbero per certi versi rappresentare lo scudo dell’armatura, anche se sono ovviamente inutile contro i raggi energetici. Il bracciale destro ne è sprovvisto, ma è molto meno aderente e sembra formato da tre pezzi incastrati l’un dentro l’altro, tutti leggermente concavi, ricurvi verso l’esterno e con una punta sul vertice superiore. Nei settei, il secondo e il terzo pezzo hanno anche angolazioni leggermente diverse, suggerendo che all’interno sia presente qualche snodo che permette loro di muoversi indipendentemente l’uno dall’altro. Il risultato è un pezzo sottile ma largo e, verosimilmente, molto resistente. Mentre il bracciale sinistro termina al gomito, dove si congiunge al copribicipite, quello destro gli si sovrappone, terminando a metà muscolo. Ambo i bracciali sono blu scuro, ma il pezzo più alto di quello destro è azzurrino o grigio, a seconda delle immagini.
Le ginocchiere sono simili ai copribicipite e ricordano molto quelle della V1 di Pegasus, con la sola differenza che il vertice superiore è a punta e non arrotondato. Praticamente dei copricoscia, sono dei semplici cilindri esagonali, che sangolo dal ginocchio fin quasi a due terzi del femore e terminano vicini, o sotto, le piastre laterali della cintura. Sono più alti avanti che dietro o sui lati, e decorati da un fregio centrale a rombo (o trapezoide irregolare) e da striature verticali. Sembrano essere due pezzi incastrati l’uno nell’altro, con quello inferiore blu scuro e quello superiore azzurro. Si congiungono con gli schinieri sulla rotula e dietro il ginocchio.
Gli schinieri coprono per intero la gamba, dalla punta del piede fino al ginocchio, sia davanti che dietro. Lo stesso piede è coperto anche sotto la pianta, alla caviglia ed al tallone. Sono leggermente concavi davanti al ginocchio, terminando con una punta arrotondata sopra la rotula, e sono leggermente più alti avanti che dietro, dove l’articolazione viene coperta dalle ginocchiere. All'altezza della caviglia vi sono degli snodi, che probabilmente uniscono la protezione per la gamba a quella per il piede e permettono ad Orion di muoversi liberamente. Il bordo inferiore appena sopra la caviglia è inoltre leggermente piegato verso l’esterno e verso l’alto. La protezione per il piede non è aderente, ma forma una vera e propria scarpa, con tanto di tacco sotto il tallone. Totalmente blu scuro, sembrerebbero coperti da fregi a scaglie e striature oblique.
Pezzi Speciali/Poteri: Come armatura del Nord, la corazza di Orion è dotata di una notevole resistenza ai colpi, paragonabile a quella di un’armatura d’oro. Particolarmente rinforzata in corrispondenza del cuore, resiste con danno minimo al Drago Nascente di Sirio ed a numerose scariche del Fulmine di Pegasus, non venendo del tutto distrutta neppure dal colpo segreto lanciato con le forze congiunte dei protagonisti, anche se è probabile che tragga beneficio, almeno in parte, dall’invulnerabilità di Orion. Seppur chiaramente metallica, trasmette più volte la sensazione di una maggiore flessibilità rispetto alle corazze ateniesi. Anche se il punto di congelamento non è noto, dovrebbe inoltre possedere una particolare resistenza al freddo, visto che l’armatura di Artax riceve un attacco allo zero assoluto senza congelarsi. Come descritto sopra, la corazza ha ali e speroni, ma sembra priva di armi vere e proprie, e non sappiamo se sia dotata di una volontà propria o se sia solo una semplice armatura. Nella cintura, è incastonato uno degli zaffiri di Odino necessari per invocare l’armatura e la spada del Dio.
Totem
Il totem di quest’armatura rappresenta il drago Fafnir, seduto in una posizione simile alla V1 di Sirio. Le due teste sono ovviamente l’elmo e il coprispalla destro, mentre i colli dovrebbero essere formati dalle parti più chiare dei coprispalla e dagli schinieri. Il condizionale però è d’obbligo perché i pezzi si riconoscono a stento, e sono molto più sottili e affusolati rispetto a quando l’armatura è indossata. Curiosamente, si nota che l’elmo è in particolare la testa destra, riconoscibile per via della protezione per il mento che fa da mandibola, mentre il coprispalla, che è privo, è la testa sinistra. Il corpo del drago è formato dal blocco centrale, capovolto, con le ali a membrana che si aprono e spuntano dalla schiena. I copribicipite fanno da spalle, e dal loro interno emergono le zampe anteriori artigliate, mentre le ginocchiere sono le zampe posteriori. I due bracciali infine si incastrano uno dentro l’altro per creare la coda, con la punta biforcuta che esce dal sinistro.
Vestizione
La procedura di vestizione di quest'armatura non viene mai mostrata nella serie.
Manga
Quest’armatura non esiste nel manga, ma ne esiste una versione realizzata da Megumu Okada come omaggio ai fan su Twitter. Integrale e a tinta unica nera, è formata da numerose piastre sovrapposte, in particolare su torace, addome e fianchi. Come per le armature d'oro, è probabile che queste piastre scivolino l'una sull'altra per permettere ad Orion di piegarsi o ruotare il busto. Curiosamente, il mantello non è fissato ai coprispalla ma al bavero, attraverso una specie di collarino imbottito. Il coprispalla sinistro è adunco e termina con una punta a becco verso il basso, mentre sul destro la testa di drago è più massiccia e squadrata. Gli speroni sul bracciale sinistro sono più simili a lame e meno ricurvi all'indietro. Un'interessante differenza è nello zaffiro, che non è più ovale ma tondo, oltre che visibilmente più grosso, più o meno come un occhio. Purtroppo, nel disegno non vediamo né l'elmo né gli schinieri.