FISH

(PISCES APHRODITE)

ETA': 22 anni

ALTEZZA: 1.83 M

PESO: 72 Kg

OCCHI: Azzurri

CAPELLI: Blu

DATA DI NASCITA: 10 Marzo.

LUOGO DI NASCITA: Svezia

GRUPPO SANGUIGNO: 0

SEGNI PARTICOLARI: Neo sotto l'occhio sinistro.

PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Da quel che sappiamo probabilmente è orfano.

COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Pesci, dodicesima costellazione dello zodiaco.

ARMATURA / ARMI: Armatura d'oro dei Pesci. L'armatura non ha caratteristiche particolari, ma come tutte le armature d'oro copre quasi interamente il corpo, è estremamente resistente e congela solo allo zero assoluto (- 273.16 °C).

STIRPE: Cavaliere d'oro di Atene fedele al Grande Sacerdote.

PRIMA APPARIZIONE: Episodio 68, "La Dodicesima Casa" (anime), Saint Seiya n° 11, 4° capitolo (manga edizione Starcomics).

EPISODI (SAGA): 68-71 (Saga del Grande Tempio), 115-117, 130 (saga di Hades), OAV 3 (Apollo), OAV 5 (Tenkai).

NUMERI DEL MANGA: 11,12, 19, 26. Episode G 1, 2, 8, 10, 11.

COLPI SEGRETI / POTERI: Fish possiede varie tecniche speciali, per lo più collegate alle rose di cui è armato. Queste sono divise in tre tipi: rosa rossa, rosa nera e rosa bianca, e possono essere sia reali che create dal cosmo del cavaliere. La rosa rossa, o Rosa di Sublime Bellezza, ha nelle spine e nel polline un veleno a rapida azione, che uccide l'avversario in pochi secondi senza però causargli dolore. Visto il loro aspetto inoffensivo, queste rose sono adatte ad essere usate come trappole, ed infatti Fish spesso ne lascia a centinaia al suolo, creando un vero e proprio tappeto, calpestando il quale il nemico viene ferito e muore rapidamente. Un modo particolare di usare questo trucco è coprire di rose rosse la scalinata tra la dodicesima e la tredicesima casa, in modo da uccidere chiunque riesca nell'impresa di superare il Grande Tempio. In caso di necessità, Fish può usare le rose più attivamente, lanciandole singolarmente o in gruppo contro i nemici, ed accellerando ulteriormente il loro effetto. Avendo passato molti anni a contatto con le rose, Fish è verosimilmente immune al loro veleno. La seconda rosa è la rosa nera, o Rosa di Fatale Incanto, che è un'arma più aggressiva rispetto alla rosa rossa. Normalmente, Fish la lancia contro la vittima, lasciando che il potere del fiore distrugga l'armatura e lo uccida. A differenza della rosa rossa, la rosa nera causa dolore e non contiene veleno, cosa che la rende inadatta ad essere usata per tendere trappole. Inoltre, la rosa nera può essere usata come difesa, visto che, grazie al cosmo di Fish, è abbastanza forte da fermare attacchi di media intensità concentrati in un unico punto.

La terza rosa è la Rosa Bianca, che si dice essere la rosa originaria da cui derivano la rossa e la nera. La particolarità di questa rosa è che, una volta lanciata, si dirige automaticamente verso petto del nemico, conficcandosi nel cuore ed assorbendone il sangue. Nel giro di pochi minuti, la rosa da bianca diventa quindi rossa, lasciando senza vita il nemico. Per motivi sconosciuti, chi subisce la rosa non può normalmente estrarla da solo, a meno che non sia dotato di un cosmo abbastanza forte da permettergli di resistere ai suoi effetti. La Rosa Bianca può penetrare abbastanza facilmente qualsiasi armatura, incluse quelle d'oro ma con la possibile eccezione di quelle divine, e raggiungere il cuore sia dal torace che dalla schiena.

A parte questi colpi segreti, Fish sembra avere un certo grado di controllo sugli altri elementi delle rose. Può infatti usarne il polline per rendersi invisibile, creando una specie di sottile nebbia in grado di celarlo allo sguardo o di riflettere e moltiplicare la sua immagine, generando delle illusioni. Inoltre, Fish può creare degli enormi fusti spinosi, da usare come fruste o lame, come legacci per bloccare un nemico o persino come difesa, disponendole a forma di bozzolo attorno a se o qualcun altro. Il cavaliere è in grado di trasmettere il suo cosmo attraverso i fusti, aumentando la loro stretta ma anche, in caso di necessità, donandone una parte ad un alleato, in modo da curare le sue ferite e restituirgli un pò di energia. Non è chiaro quanto esattamente i fusti siano forti e resistenti, ma riescono a trattenere persino un essere divino come il Gigante Ferro Cremisi. Infine, Fish possiede i normali poteri di un cavaliere d'oro, può muoversi, lanciare raggi e colpire alla velocità della luce, e spaccare la roccia a mani nude.

STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, Fish venne in qualche modo a sapere dell'esistenza di Atena e dei suoi cavalieri, protettori della giustizia, e decise di addestrarsi per entrare nelle loro schiere, mirando al titolo di cavaliere d'oro dei Pesci. Non è noto chi sia stato il suo maestro, ma di certo non si è trattato del precedente cavaliere dei Pesci, Cardinale, defunto insieme alla maggior parte dei compagni nel corso dell'ultima guerra sacra contro Hades, circa due secoli prima. Nel corso dell'addestramento per l'investitura, Fish entrò gradatamente in contatto con le rose avvelenate che sono tradizionalmente arma dell'ultimo custode dello Zodiaco, imparando pian piano a dominarle ed usarle senza dover temere gli effetti del veleno.

Fisicamente bello e di carattere narcisista, Fish iniziò ad identificare la battaglia come espressione della bellezza, sia fisica che del cuore, finendo per giudicarla degna di ammirazione e lode. Anche per questo motivo, si trovò a suo agio con l'uso delle rose, splendide ma mortali, come armi da combattimento. Ai suoi occhi, il cosmo più forte risiedeva proprio nella bellezza, e per questo motivo il ragazzo prestò sempre particolare attenzione al suo aspetto fisico.

Alla fine, Fish ottenne l'investitura e divenne cavaliere d'oro dei Pesci al Grande Tempio di Atene. Nonostante fosse oggettivamente forte, egli, così come la maggior parte degli altri cavalieri d'oro, era ancora molto giovane e per questo non venne considerato tra i possibili successori al titolo di nuovo Grande Sacerdote. Questa dovrebbe essere stata la prima volta in cui Fish conobbe gli altri cavalieri d'oro, con i quali tuttavia non legò particolarmente. Non molto tempo dopo la sua investitura, il Grande Tempio venne scosso dal presunto tradimento di Micene di Sagitter, che fuggì portando con se la propria armatura ed una bimba in fasce. Insieme a quasi tutti i compagni, Fish partecipò alla riunione straordinaria che venne indetta per fronteggiare la situazione, ovvero un Chrysos Synaghein, ma non venne comunque coinvolto direttamente dagli eventi, e anzi poco tempo dopo giurò fedeltà al nuovo Grande Sacerdote, Arles.

Solitario e classista, ma anche ultimo baluardo difensivo del Sacerdote, Fish non prese parte a numerose missioni, vivendo per lo più in solitudine e incontrando i suoi parigrado solo durante le occasioni riunioni. Raramente, il ragazzo assistette anche alle periodiche esibizioni di Orfeo, cavaliere d'Argento della Lira.

Dopo alcuni anni passati in questo modo, Fish venne convocato dal Sacerdote per prendere parte ad una riunione tra cavalieri d'oro, la prima da molti anni, causata dalla presenza sulla Terra di un cosmo oscuro e minaccioso. Il cavaliere arrivò nel mezzo di una discussione tra i suoi parigrado, e subito sostenne l'idea di identificare bellezza e giustizia. Lo scambio di idee fu interrotto prima dall'arrivo in ritardo di Ioria del Leone, che ben presto iniziò un'accesa discussione con Cancer, cavaliere del Cancro, e poi da un improvviso attacco al Grande Tempio da parte di un nemico sconosciuto, che si rivelò essere addirittura un Dio, il Titano Iperione. Mentre Ioria affrontava Iperione in battaglia, il Grande Sacerdote spiegò a Fish e gli altri dell'imminente guerra contro l'esercito di Crono, composto appunto dai Titani, tornati sulla Terra per vendicarsi di Zeus e dell'antica sconfitta subita nelle epoche mitologiche. Ricevuto l'ordine di non muoversi dal tempio del Sacerdote, Fish seguì la battaglia tramite il cosmo, tornando poi alla dodicesima casa dopo che Iperione ebbe lasciato il Grande Tempio.

Ben presto, la guerra contro i Titani scoppiò in tutta la sua violenza, ma Fish non ne venne coinvolto direttamente. In quanto protettore della dodicesima casa infatti, il suo dovere era proteggere il Sacerdote piuttosto che affrontare per primo in battaglia eventuali invasori. Un giorno, giunse proprio dal Sacerdote l'ordine di non uscire dal tempio, al quale Fish obbedì nonostante a brevissima distanza fosse comparso addirittura il cosmo di Crono in persona. Il cavaliere d'oro si limitò a lasciar passare dalla sua casa Ioria, Capricorn e Toro, gli unici ad essere liberi di agire.

Poco dopo, il Sacerdote stesso annullò l'ordine e convocò Fish nella sala del Trono. Al Grande Tempio era infatti comparso un portale che collegava direttamente con il mondo dei Titani, segno di un'invasione imminente, ed il Sacerdote ordinò a Fish di stendere un tappeto di rose mortifere in modo da fermare l'esercito nemico. Uscendo dalla stanza, Fish incontrò Cancer il quale gli chiese se l'aver ricevuto una missione speciale volesse dire che era "dalla sua stessa parte". Non capendo cosa il compagno volesse dire, Fish si limitò a rispondere di essere fedele solo alla bellezza della giustizia, avviandosi verso il portale.

Giunto lì, scoprì che i piani suoi e del sacerdote erano stati resi vani da Ioria, il quale si era recato di persona nel mondo dei Titani per salvare una sua ancella rapita dai nemici. Seccato dalla superficialità del compagno, Fish entrò a sua volta nel mondo dei Titani, arrivando giusto in tempo per stendere un tappeto di rose bianche con cui protesse Ioria dai soldati nemici. Deciso a uccidere senza alcuna pietà coloro che gli sbarravano il passo, Fish fece comparire i fusti delle rose, usandoli come fruste e lame e massacrando anche i nemici inermi. Dopo aver rimproverato Ioria, dicendogli che una vita era sacrificabile in nome della vittoria della guerra, Fish lo curò, donandogli parte del suo cosmo, e gli disse comunque di procedere per salvare la sua ancella, colpito dallo sguardo nei suoi occhi. Per permettergli di proseguire, il cavaliere affrontò il Gigante Ferro Cremisi, criticando l'empio aspetto della mazza ferrata che usava come arma e distruggendola con la rosa nera. Dopo aver mostrato la propria superiorità per tutto il combattimento, Fish uccise infine il nemico con la rosa bianca, conficcandogliela nel cuore. In quel momento, il cavaliere avvertì un cosmo nemico molto potente ergersi nel luogo in cui si era diretto Ioria e, un pò per timore ed un pò per non disobbedire agli ordini, tornò al Grande Tempio.

In seguito, la guerra contro i Titani terminò con la vittoria dei cavalieri.

Passarono alcuni anni di pace, durante i quali Fish lasciò per lunghi periodi il Grande Tempio, ma un giorno giunse una nuova convocazione da parte del Sacerdote. L'uomo era infatti impegnato in una lunga faida contro una fanciulla di nome Lady Isabel, che, sostenuta da cinque cavalieri di bronzo, si era proclamata incarnazione di Atena. Per di più, un cavaliere d'Argento di nome Albione, maestro di Andromeda, uno dei seguaci di Isabel, anzichè schierarsi con il Sacerdote aveva assunto una posizione neutrale, facendo pensare ad un imminente tradimento. Il Sacerdote aveva inviato Scorpio a ucciderlo, ma visto che il guerriero stava trovando più problemi del previsto, ordinò anche a Fish di partire.

Raggiunta l'Isola di Andromeda, dove lo scontro era in atto, Fish attaccò Albione di sorpresa, indebolendo i suoi sensi con una rosa rossa e permettendo a Scorpio di ucciderlo. Il merito della vittoria andò a quest'ultimo, ma Fish, interessato solo al successo della missione, non se ne curò, limitandosi a lasciare una rosa rossa accanto al corpo senza vita del nemico.

Fatto ciò, Fish tornò al Grande Tempio, appena poche ore prima che Lady Isabel ed i suoi cavalieri lo attaccassero frontalmente. La fanciulla venne ferita a morte quasi subito e, per salvarla, i cavalieri iniziarono una corsa attraverso le Dodici Case, riuscendo sorprendentemente a sconfiggere numerosi cavalieri d'oro. In quanto custode della dodicesima e ultima casa, Fish non pensava che i nemici sarebbero arrivati fino a lui, ma decise comunque di stendere un tappeto di rose mortali sulla scalinata che conduceva alle stanze del Sacerdote, in modo da eliminare chiunque riuscisse miracolosamente a superare la sua casa.

Passarono le ore, e Fish avvertì lo spegnersi dei cosmi di alcuni compagni, oltre ad essere testimone di un raro evento, l'Eufonia delle armature d'oro, che avviene solo quando tutte e dodici sono presenti nello stesso luogo. Alla fine, Fish si ritrovò obbligato a combattere e accolse con delle rose rosse gli unici due nemici che erano riusciti ad arrivare fin lì: Pegasus e Andromeda, discepolo di Albione. Quest'ultimo, riconosciuto in lui l'assassino del suo maestro, convinse Pegasus a proseguire per lasciarlo combattere da solo. Fish tentò di fermarlo, ma senza troppa convinzione, consapevole che tanto sarebbe stato ucciso dal tappeto di rose, e si preparò ad affrontare Andromeda, che si rivelò subito un avversario più ostico e determinato del previsto, capace di resistere alla Rosa di Fatale Bellezza e addirittura di colpirlo con la potente catena di cui era armato.

Amareggiato dalle sue azioni, a suo dire incapaci di riconoscere la bellezza, ma anche deciso a fare sul serio, Fish ricorse alla Rosa di Fatale Incanto, distruggendo l'arma e l'armatura del nemico. Ancora una volta però Andromeda resistette, arrivando a mostrare persino un cosmo ed un potere enorme, finora tenuto nascosto, la Nebulosa di Andromeda. Pacifista per natura e per nulla amante della battaglia, Andromeda offrì persino a Fish di perdonare la morte del suo maestro, a patto che smettesse di combattere e salvasse Pegasus dalle rose. Punto nel vivo però, Fish si rifiutò di rendere la dodicesima casa una terra di conquiste o di dover accettare la sconfitta della sua bellezza, e decise di sfoderare la Rosa Bianca, riuscendo a colpire al cuore il nemico prima di essere ucciso dalla Nebulosa. In punto di morte, Fish riconobbe l'animo nobile di Andromeda, ammettendo a se stesso che era stato mosso da desiderio di giustizia e non da sete di conquista.

In seguito alla conclusione della battaglia contro Arles, Fish venne sepolto nel cimitero del Grande Tempio insieme agli altri cavalieri d'oro caduti in quella battaglia.

Diverse settimane dopo, in un periodo imprecisato, Fish venne resuscitato insieme ad altri cavalieri d'oro da Apollo, Dio del sole, che ne fece uno dei membri della sua guardia personale. Felice di poter tornare in vita, il guerriero accettò, ricevendo in cambio una nuova armatura, esteticamente identica a quella d'oro dei Pesci ma meno resistente (vedi Note). Agli ordini di Apollo ed in compagnia dei cavalieri del Dio e degli altri cavalieri d'oro resuscitati, Fish si rivelò ai cavalieri di bronzo, disse loro di non intromettersi e scortò Atena al Tempio della Corona. Ben presto però la situazione tra Apollo ed Atena degenerò in uno scontro, che si concluse con la morte apparente di quest'ultima.

Per nulla toccato dalla cosa, Fish continuò a servire Apollo, affrontando ancora una volta Andromeda, giunto di nuovo in Grecia per salvare la sua Dea. Fish inoltre voleva vendicare la precedente sconfitta, giudicandola comunque un affronto alla sua bellezza, e stavolta riuscì ad evitare la Nebulosa di Andromeda ed a colpire mortalmente il nemico. In soccorso di Andromeda giunse però suo fratello Phoenix, che, salvato il compagno, prima fece vedere a Fish un'orribile illusione, e poi lo colpì con le proprie Ali della Fenice. Ironia della sorte, una delle rose bianche di Fish si conficcò nel suo stesso petto, lasciandolo morire lentamente dissanguato come lui aveva più volte fatto con i suoi nemici.

Forse mostrandogli la forza propria di chi combatte per una giusta causa, questa nuova sconfitta spinse Fish a riflettere sulle proprie azioni, ed a comprendere i propri sbagli, rendendolo più simile ad un vero cavaliere di Atena.

Anche stavolta il suo riposo fu di breve durata e, poche settimane dopo, Fish venne nuovamente resuscitato, stavolta da Hades, signore dell'aldilà. Hades offrì una nuova vita a numerosi ex cavalieri di Atena in cambio della loro fedeltà, ed ordinò loro di recarsi al Grande Tempio ed uccidere Lady Isabel. Se fossero riusciti nell'impresa avrebbero avuto la vita eterna, mentre nell'altro caso sarebbero scomparsi dopo dodici ore. Guidati da Sion, antico Grande Sacerdote, Fish e gli altri cavalieri fecero solo finta di accettare, nella speranza di poter raggiungere ed uccidere Hades, o almeno di far risvegliare l'armatura divina di Atena. Hades, ignaro dei loro piani, diede a ciascuno un'armatura nera chiamata surplice, copia quasi perfetta delle corazze che i cavalieri avevano indossato in vita. Fish fece parte del primo gruppo di cavalieri che attaccarono le dodici case e, in compagnia di Cancer, apparve alla casa dell'ariete e ne affrontò il custode Mur. Pur combattendo stavolta per la giustizia, Fish non rivelò comunque la verità per non tradirsi, e rimase a guardare mentre Cancer colpiva selvaggiamente il compagno di un tempo, forte anche della protezione di Sion, contro il quale Mur non osava levare la mano.

A fermare il cavaliere del Cancro venne inaspettatamente Pegasus, giunto ad Atene per motivi personali ed attirato al Grande Tempio dai cosmi ostili degli invasori. Stupendo tutti, Mur cercò di mandare via il ragazzo, riferendogli un ordine di Lady Isabel, che non voleva la presenza dei cavalieri di bronzo nella guerra con Hades, e questa rivelazione spinse Cancer a ridere di lui ed insultarlo. Queste parole di scherno però spinsero Pegasus a reagire, ma il combattimento venne interrotto da Mur che, non volendo rischiare l'incolumità del giovane amico, finse di ucciderlo e lo teletrasportò su una collina chiamata Altura delle Stelle. Mur poi decise di fare sul serio con Cancer e Fish e, dopo aver mostrato i propri poteri difensivi e respinto i loro attacchi, incluse le Rose Bianche, li colpì con il suo colpo segreto, la Starlight Extinction, apparentemente uccidendoli di nuovo.

I due, essendo tecnicamente già morti, vennero in realtà teletrasportati in Germania, nel castello terreno di Hades. Vedendo compromessa la missione, cercarono di ottenere udienza con Hades ed uccisero i vari soldati di guardia ai portoni del maniero. A fermarli giunse però Rhadamantis, uno dei tre comandanti dell'aldilà, che li trattò con disprezzo e gli vietò di incontrare Hades. Tentando il tutto per tutto, i due lo attaccarono, ma Rhadamantis annullò con facilità (vedi Note) i loro colpi segreti, e, ribaltando gli Strati di Spirito di Cancer, li precipitò nella Valle della Morte. A questo punto, i cavalieri tentarono di fuggire, ma il comandante, incurante delle loro suppliche, li gettò nella Bocca di Ade, restituendoli di nuovo al mondo della morte.

Verosimilmente, l'anima di Fish venne intrappolata nel Cocito, l'Inferno di ghiaccio dove erano puniti coloro che si erano opposti agli Dei. Il cavalere tuttavia non aveva ancora smesso di combattere e, alcune ore dopo, la sua anima risorse ancora una volta ed unì il suo potere a quello di tutti gli altri cavalieri d'oro per aprire una breccia nel Muro del Pianto, che separava l'Inferno dai Campi Elisi. Dopo quest'impresa, l'anima di Fish scomparve, apparentemente per sempre.

Qualche ora più tardi, con la sconfitta di Hades ad opera di Atena e dei cavalieri di bronzo, anche l'Inferno scomparve e tutte le anime che vi erano imprigionate verosimilmente trovarono la pace. Zeus però non potè perdonare i cavalieri d'oro, che non le loro azioni avevano offeso gli Dei, e convocò le loro anime nel Limbo. A nulla servirono le difese di Sion e Libra, gli unici ai quali fu apparentemente concesso parlare, e così per punizione Fish e gli altri compagni vennero intrappolati in una specie di scogliera d'ambra sulla Terra in stato di totale incoscienza.

NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 68-71, 115-117 e 130 dell'anime, dagli OAV 3 e 5, dai numeri 11,12, 19 e 26 del manga classico edizione Starcomics e dai numeri 1, 2, 8, 10 e 11 di Episode G (numerazione giapponese).

Nel manga classico, Fish è uno dei tre soli cavalieri ad essere a conoscenza della malvagità di Arles. Episode G riprende questo elemento per gli altri due, Cancer e Capricorn, ma, per ora, non per Fish, che anzi non capisce cosa il custode della quarta casa intenda quando gli chiede se è "dalla loro parte". Sempre in Episode G, Fish mostra il potere di usare i fusti delle rose come armi o per difesa, ma quest'abilità non compare altrove nè nel manga nè nell'anime.

E' implicito che Fish sia immune al veleno delle proprie rose dal momento che le usa come armi. Nel manga prequel Lost Canvas, il suo predecessore, Albafica, era immune a qualsiasi tipo di veleno, ma non è noto se lo stesso valga per lui. Non vediamo mai la sua rosa bianca alle prese con un'armatura d'oro, ma il suo predecessore Cardinale riesce a perforare quella di Shijima di Virgo, suggerendo che il fiore abbia se non altro il potenziale per bucare anche le corazze dei custodi dorati. Il narcisismo del cavaliere viene invece annunciato praticamente in ogni sua apparizione, rendendolo un elemento distintivo del personaggio, che accentua ulteriormente la propria bellezza usando lucidalabbra femminile. In più occasioni comunque Fish spiega di non amare soltanto la bellezza fine a se stessa, ma anche quella rappresentata da una vittoria o da un cuore generoso.

Come per molti cavalieri d'oro, è ignoto cosa Fish abbia fatto nel periodo che va dalla sua investitura ad Episode G, e dalla fine di Episode G alla serie classica. Di certo, nel 36° episodio la sua armatura è in possesso di Arles, e nel 41° dovrebbe essere appena tornato al Grande Tempio.

Gli eventi con Apollo provengono dal terzo OAV, che è ufficialmente fuori continuity, e sono stati inseriti per completezza. L'armatura che Fish indossa viene quasi distrutta dalle Ali della Fenice, segno che non è la sua solita corazza ma solo una copia. Questo viene confermato in seguito quando l'armatura di Acquarius, precedentemente distrutta, compare di nuovo intatta.

Le ragioni del pentimento di Fish, e del suo cambio di fronte tra la serie classica e quella di Hades non sono chiare. Nel 126° episodio però il cavaliere viene mostrato nel gruppo che accetta il piano di Sion, e, nonostante una strana smorfia alle parole del vecchio sacerdote, è estremamente improbabile che stia fingendo. In quel caso infatti avrebbe verosimilmente avvertito Hades o qualche Spectre, in modo da ottenere una ricompensa personale, e non si sarebbe unito ai parigrado nell'abbattere il Muro del Pianto. Parimenti, lascia perplessi la facilità con cui il cavaliere viene sconfitto prima da Mur e poi da Rhadamantis. Almeno in parte comunque, le due sconfitte possono essere imputate alla Surplice che Fish indossa, ben più debole di un'armatura d'oro.

Le ultimissime informazioni sulla sorte di Fish dopo la scomparsa degli Inferi provengono dal 5° OAV, l'Overture al Tenkai. Siccome questo OAV è appunto un'introduzione alla serie successiva, è possibile che rivedremo di nuovo il cavaliere in futuro.

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