CURTISS DELL'IDRA
(HYDRA CURTISS)
ETA': Sconosciuta, 14 anni circa.
ALTEZZA: Sconosciuta, 1.70 M circa.
PESO: Sconosciuto, 56 Kg circa.
OCCHI: Neri
CAPELLI: Neri
DATA DI NASCITA: Sconosciuta
LUOGO DI NASCITA:. Sconosciuto
GRUPPO SANGUIGNO: Sconosciuto
SEGNI PARTICOLARI: Occhi neri senza iride.
PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: L'Idra, mostro mitologico ucciso da Ercole in una delle sue fatiche. Era un serpente a nove teste ed ogni volta che una veniva tagliata, un'altra ne prendeva il posto.
ARMATURA / ARMI: Armatura di bronzo dell'Idra. L'armatura di Curtiss è dotata di artigli retrattili avvelenati che escono da appositi scomparti nei bracciali e nelle ginocchiere. Gli artigli, fatti d'acciaio, possono penetrare corazze di bassa resistenza e raggiungere il corpo del nemico, iniettandolo con il veleno, mortale per una persona normale. Gli artigli possono staccarsi dall'armatura dell'Idra in modo da restare conficcati nel corpo della vittima. L'armatura è anche capace di rigenerare in pochi secondi gli artigli, in modo che il cavaliere non sia mai disarmato. Gli artigli non sono comunque capaci di penetrare armature d'argento o d'oro, e possono solo incrinare in superfice le armature di bronzo. Viene danneggiata da Violate e poi dai rovi all'interno della nave di Atena.
STIRPE: Cavaliere di bronzo fedele ad Atena.
PRIMA APPARIZIONE: Saint Seiya Lost Canvas N° 13, 8° capitolo (manga edizione originale, n° 26 edizione italiana).
EPISODI (SAGA): /
NUMERI DEL MANGA: Lost Canvas 13-15.
COLPI SEGRETI / POTERI: Curtiss non mostra mai alcun colpo segreto o aura cosmica, e quando accenna un combattimento sembra basarsi esclusivamente sulla forza fisica, non ricorrendo neppure agli artigli dell'armatura. Verosimilmente possiede il cosmo di un normale cavaliere di bronzo di bassa fascia. Con ogni probabilità può muoversi con rapidità e frantumare la roccia con un pugno.
STORIA: In circostanze sconosciute, Curtiss venne molto giovane a sapere dell'esistenza dei cavalieri di Atena, protettori della giustizia sulla terra, e decise di entrare tra le loro schiere. Dopo alcuni anni di addestramento, dei quali non è noto nulla, riuscì nel suo scopo e divenne cavaliere di bronzo, conquistando l'armatura dell'Idra, pur non riuscendo a sviluppare un cosmo particolarmente potente.
In quel periodo, l'esercito di Atena si stava preparando in vista dell'imminente ritorno di Hades, Dio dell'aldilà ed eterno nemico della Dea. Atena stessa era da poco risorta, incarnandosi nei panni della giovane Sasha, che, presa coscienza del proprio destino, aveva assunto il comando del Grande Tempio, base dei cavalieri, insieme al Grande Sacerdote. Come tutti i Cavalieri di Bronzo, Curtiss si mise al servizio della Dea, occupandosi di compiti di minore importanza a causa del suo basso rango.
Circa due anni più tardi, i timori di tutti sembrarono trovare conferma quando il cosmo di Hades riapparve sulla Terra. Nella guerra sacra che seguì, Curtiss rimase principalmente nelle retrovie, prendendo parte all'organizzazione delle difese agli ordini degli altri Cavalieri d'Oro. Le settimane che seguirono furono ricche di eventi, tra cui la comparsa del Lost Canvas in cielo, segno che il piano di Hades si avvicinava al compimento, e la morte di numerosi Cavalieri d'Oro. Settimane più tardi, il ragazzo prese parte ad un'altra missione in Italia, recandosi insieme al grosso dell'esercito di Atena nel luogo in cui si trovavano Hades ed i suoi Spectre. La presenza della barriera del Dio, capace di ridurre il cosmo di chi vi entrava, gli impedì però di partecipare alla battaglia, ed alla fine Hades stesso scomparve, salendo in cielo nel Lost Canvas. Poco tempo dopo, l'intera penisola italiana lo seguì, spostandosi in cielo.
Fino a questo punto, Curtiss aveva giocato un ruolo minore nella guerra. Gli Spectre di Hades erano nemici troppo forti per la maggior parte dei Cavalieri di Bronzo e Argento, ed al ragazzo spettavano principalmente missioni di supporto, spesso in compagnia di Junkers del Lupo, Douglas dell'Orsa e Bleriot del Leone Minore. In particolare, Curtiss era colpito dall'estrema determinazione di Junkers, che pur non essendo molto forte, era pronto a tutto per ciò in cui credeva.
Un giorno, tutti loro furono inviati in Jamir insieme a Yato, Yuzuriha della Gru ed il Cavaliere d'Oro Regolo del Leone, alla ricerca di un'antica nave sepolta tra i ghiacci grazie alla quale avrebbero potuto raggiungere il Lost Canvas nel cielo. Trovatala casualmente grazie a Yato, Curtiss e gli altri si resero conto che era gravemente danneggiata a causa dei secoli trascorsi nel ghiaccio, ed iniziarono a ripararla sotto la guida di Junkers. Avvezzo a questo genere di lavori, Curtiss seguì le istruzioni di Junkers per coordinare e dirigere i vari soldati e Cavalieri, spiegando loro quel che aveva sentito dire: la nave, costruita con il legno di un albero dell'Olimpo, conteneva in se gli spiriti di coloro che l'avevano utilizzata in passato, e reagiva positivamente se maneggiata da spiriti determinati e motivati. I lavori di riparazione iniziarono celermente, ma furono improvvisamente interrotti dall'arrivo di un nemico: Violate di Behemoth, Spectre agli ordini di Eaco di Garuda, uno dei comandanti di Hades.
Completamente impotente di fronte a Violate, Curtiss tentò comunque il possibile per impedirle di danneggiare la nave, arrivando anche a cercare di bloccarla con la forza fisica. Il cosmo della Spectre però lo travolse, danneggiando la sua armatura ed obbligandolo ad assistere da spettatore allo svolgersi degli eventi, ed in particolare all'intervento di Regolo, che iniziò a duellare da solo contro la nemica. I problemi però non erano finiti, insieme a Violate vi era infatti un esercito di Skeletons, i soldati semplici di Hades, capeggiati da un altro Spectre, di nome Stand. Quest'ultimo sconfisse facilmente Yato, minacciando di distruggere il veliero.
Consapevole dell'importanza di quella nave nella guerra, e ispirato dalla determinazione di Junkers, impavido di fronte al nemico, Curtiss appoggiò l'amico, formando insieme a soldati e Cavalieri una barriera umana a difesa del vascello. La forza dei loro cosmi e dei loro spiriti eresse una barriera che tenne Stand a distanza per qualche attimo, e quando Eaco scese personalmente in campo, il sopraggiungere di Sisifo del Sagittario risolse la situazione.
Curtiss udì il Cavaliere d'Oro ordinare a Junkers e Tenma, anche lui appena arrivato, di entrare nella nave ed attivarla. Il veliero però possedeva tracce di una volontà propria, mirata a mettere alla prova i legami che univano i Cavalieri per decidere se fossero degni o meno di utilizzarlo, e così Curtiss, temendo per Tenma e Junkers, salì a sua volta a bordo insieme a Bleriot e Douglas. All'interno, i ragazzi dovettero affrontare numerose prove, che portarono quasi subito al sacrificio del Cavaliere dell'Orsa.
Quando la via per il centro della nave venne sbarrata da una fittissima trama di rovi, Curtiss comprese che era un'altra prova per testare la forza dei legami che li univano, e fermò Tenma, che avrebbe voluto farsi strada con il cosmo. Pronto a tutto per il successo della missione, Curtiss si immolò sui rovi, che trapassarono l'armatura e le sue carni, ferendolo mortalmente, ed iniziò a camminare per aprire un varco ai compagni. Il Cavaliere spiegò che stava agendo in questo modo colpito dalla determinazione di Junkers, e scherzò dicendo che il suo corpo era bello anche ridotto a quel modo. Sorridendo perchè ora poteva sentire i cuori di tutti loro battere come uno solo, Curtiss si spense serenamente.
Alla fine, Junkers, Bleriot, Tenma e Yato raggiunsero il punto in cui si trovava l'albero maestro, ed in cui andava inserito un cristallo d'Oricalco, carico del potere divino. La forza del cristallo e quella della nave si opponevano a vicenda, e per questo motivo tentare di inserirlo sarebbe sicuramente costato la vita di chi vi avesse provato. Volendo risparmiare Tenma, Junkers decise di agire personalmente, ma rischiò di essere distrutto dalla forza del cristallo prima di farcela. Sorridendogli, Bleriot gli diede allora una mano, anche se ciò avrebbe significato sacrificare la vita, ed anche lo spirito di Curtiss comparve per appoggiarli insieme a quello di Douglas.
In pochi attimi, Bleriot e Junkers vennero distrutti dall'energia liberata, ma prima di cadere i ragazzi riuscirono a incastrare l'Oricalco all'interno della nave, che si riattivò. Come in segno di rispetto verso il loro coraggio, il vascello smise di opporre resistenza agli sforzi dei Cavalieri, e gli spiriti di Curtiss, Junkers, Bleriot e Douglas si unirono a quelli di tutti coloro che in passato avevano dedicato la vita a quella nave, diventandone parte integrante. Come ultimo atto, le loro anime comparvero davanti a Tenma e Yato, affidando loro la cura di quella nave.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dai numeri 13-15 del manga Lost Canvas (edizione originale, corrispondenti ai numeri 25-30 edizione italiana Panini Comics). Curtiss compare occasionalmente sullo sfondo, ma il suo nome non viene rivelato fino al capitolo della sua morte nel volume 14. Nel complesso, Curtiss ha pochissime linee di dialogo, restando principalmente nell'ombra di Junkers. Nel corso della seconda missione in Italia, rimane evidentemente nelle retrovie, non subendo gli effetti della barriera di Hades.
Per essendo sicuramente dotato di cosmo, o non avrebbe conquistato l'armatura, Curtiss combatte usando esclusivamente la forza fisica, come visto quando cerca di trattenere Violate, e non utilizza neppure gli artigli dell'armatura. L'unico accenno al cosmo lo si vede quando erige la barriera a difesa della nave, unendo la propria aura a quella dei compagni. Sembra invece avere delle discrete conoscenze di falegname, visto il modo in cui collabora a dirigere le riparazioni della nave, ma anche in questo compito sembra avere un ruolo minore rispetto a Junkers o Bleriot.
L'amicizia con Junkers e gli altri è testimoniata dall'evidente affiatamento mostrato nel riparare e poi difendere la nave, e poi dai dialoghi che precedono i loro sacrifici. Curtiss accenna all'aver spesso trovato eccessiva la determinazione di Junkers, ma di averla comunque apprezzata. Ovviamente, si tratta di un riferimento al legame tra Aspides, Asher e gli altri Cavalieri di Bronzo nella serie classica. Dopo la morte, l'anima di Curtiss diventa parte integrante della nave, comparendo insieme a quelle dei compagni e di tutti coloro che si erano presi cura dell'imbarcazione in passato. Non è però chiaro se questo significhi che non sarà mai intrappolata in Ade.
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