ACQUARIUS
(AQUARIUS CAMUS)
ETA': 20 Anni
ALTEZZA: 1.84 M
PESO: 76 Kg
OCCHI: Blu
CAPELLI: Azzurri
DATA DI NASCITA: 7 Febbraio
LUOGO DI NASCITA: Francia
GRUPPO SANGUIGNO: A
SEGNI PARTICOLARI: Nessuno.
PARENTI CONOSCIUTI: Nessuno. Da quel che sappiamo probabilmente è orfano.
COSTELLAZIONE / SIMBOLO: Acquario, l'undicesima costellazione dello zodiaco.
ARMATURA / ARMI: Armatura d'oro dell'Acquario. L'armatura di Acquarius non ha caratteristiche particolari, ma come tutte le armature d'oro è pressochè indistruttibile e congela solo allo zero assoluto (- 273.15 °C). Ha una gemma blu incastonata nel pettorale ed un'altra, più grande, nel diadema. Dopo essere stata indossata più volte anche da Cristal il Cigno, l'armatura viene apparentemente distrutta da Thanatos, Dio della morte.
STIRPE: Cavaliere d'oro di Atene, protettore dell'undicesima casa del Grande Tempio.
PRIMA APPARIZIONE: Episodio 47, "La miglior difesa è l'attacco" (anime), Saint Seiya N° 9, 1° capitolo (manga).
EPISODI (SAGA): 47, 67 (saga del Grande Tempio), OAV 3 (Apollo),116-119, 122-127 (saga di Hades), OAV 5 (Tenkai).
NUMERI DEL MANGA: 9, 11, 19-22, 26, Episode G.
COLPI SEGRETI / POTERI: Il colpo segreto principale di Acquarius è il Sacro Acquarius, la tecnica più potente tra quelle che usano le energie fredde. Quando lo usa, Acquarius solleva le mani congiunte sopra la testa, ed alle sue spalle appare l'immagine dell'acquario. Mentre Acquarius abbassa le braccia, l'anfora dell'acquario, colma di energia cosmica, viene idealmente puntata verso il nemico, poi, quando le braccia sono a mezz'aria davanti al petto di Acquarius, il colpo viene scagliato, ed ha l'aspetto di una tempesta di cristalli di ghiaccio e venti gelidi. La temperatura del Sacro Acquarius rasenta lo zero assoluto (- 273.16 °C) anche se, per sua stessa ammissione, il cavaliere d'oro non è mai riuscito a raggiungere del tutto questa temperatura. Ciononostante, il Sacro Acquarius è spesso letale al primo colpo. In un paio di occasioni, Acquarius chiama questo colpo "Scorrere di Acque Divine". Oltre al Sacro Acquarius, Acquarius sa usare tutte le tecniche dei ghiacci, che in seguito ha insegnato al Maestro dei Ghiacci, ovvero la Polvere di Diamanti e l'Aurora del Nord. Inoltre, usando il suo cosmo, Acquarius può far comparire cristalli di ghiaccio in aria, abbassare la temperatura circostante di molti gradi e congelare alcuni oggetti vicini. L'applicazione più interessante di quest'ultimo potere è la creazione del Sarcofago di Ghiaccio, una blocco di forma variabile che intrappola al suo interno il corpo di un nemico sconfitto. A causa della bassissima temperatura che esiste all'interno del sarcofago, chi vi è intrappolato resta in uno stato di animazione sospesa che può durare anche per secoli. Il ghiaccio che forma l'esterno del sarcofago è particolarmente resistente, e si dice possa resistere persino ai poteri di un cavaliere d'oro. E' tuttavia vulnerabile alle armi della Bilancia, oppure può essere distrutto dall'interno se il prigioniero ha un cosmo sufficientemente potente da raggiungere lo zero assoluto. Nel corso di Episode G, Acquarius mostra di saper usare anche gli Anelli di Ghiaccio, la tecnica che Cristal chiama Anelli del Cigno, e che crea appunto degli anelli circolari di aria congelante attorno al corpo del nemico, paralizzandolo per alcuni secondi. Sul campo fisico, Acquarius ha i poteri di un cavaliere d'oro e può muoversi e lanciare colpi alla velocità della luce.
STORIA: Verosimilmente orfano di entrambi i genitori, Acquarius lasciò molto giovane la Francia e, in circostanze ignote, iniziò il suo addestramento a cavaliere d'oro tra i ghiacci della Siberia, nello stesso luogo in cui erano custodite le armature di bronzo del Cigno e d'argento della Corona Boreale. Non è noto chi sia stato il suo maestro, ma di certo non si è trattato del precedente cavaliere d'oro dell'Acquario, defunto insieme alla maggior parte dei compagni nel corso dell'ultima guerra sacra contro Hades, circa due secoli prima. Parimenti, non è noto come Acquarius abbia saputo dell'esistenza dei cavalieri di Atena, ma è possibile che sia stato scelto dal Grande Sacerdote in persona, che all'epoca aveva il compito di riorganizzare le armate di Atena in previsione della resurrezione di Hades. Nel corso dell'addestramento, Acquarius imparò le tecniche del ghiaccio, che permettono di rallentare il moto degli atomi di un corpo, ed arrivò a padroneggiarle al punto da sfiorare lo zero assoluto, la più bassa temperatura esistente. In seguito, Acquarius mise in pratica quanto appreso e realizzò tre colpi segreti, la Polvere di Diamanti, l'Aurora del Nord e soprattutto il Sacro Acquarius, che ben presto divenne noto come la più potente fra le tecniche delle energie fredde. Inoltre, in questi anni il ragazzo, già di temperamento freddo e controllato, decise di prendere ad esempio i ghiacci della Siberia ed imparò a dominare ancora di più le proprie emozioni, a mantenere la calma in ogni circostanza ed a mettere da parte qualsiasi ricordo potesse renderlo incerto in battaglia. Portato a termine l'addestramento, nel corso del quale imparò anche a muoversi e lanciare colpi alla velocità della luce, Acquarius ottenne l'armatura d'oro dell'Acquario e divenne cavaliere del Grande Tempio.
Nonostante fosse oggettivamente forte, Acquarius, così come la maggior parte degli altri cavalieri d'oro, era ancora molto giovane e per questo non venne considerato tra i possibili successori al titolo di nuovo Grande Sacerdote. Questa dovrebbe essere stata la prima volta in cui Acquarius conobbe gli altri cavalieri d'oro, e quindi a questo periodo si potrebbe far risalire la sua apparente amicizia con Scorpio (vedi Note). Non molto tempo dopo la sua investitura, il Grande Tempio venne scosso dal presunto tradimento di Micene di Sagitter, che fuggì portando con se la propria armatura ed una bimba in fasce. Acquarius non venne coinvolto dal fatto ed alcuni mesi dopo, probabilmente per ordine del Grande Sacerdote, lasciò il Grande Tempio e partì di nuovo per la Siberia per addestrare il nuovo cavaliere d'argento della Corona Boreale. Il suo allievo in realtà era di due o tre anni più grande di lui, ma Acquarius, forte dei suoi poteri, seppe affermare la propria autorità senza mostrarsi duro o spietato, e ben presto l'allievo prese ad ammirarlo profondamente. Nel corso dell'addestramento, Acquarius gli spiegò i segreti delle tecniche del ghiaccio, in particolare quelli relativi al rallentare il moto degli atomi, e gli insegnò la Polvere di Diamanti e l'Aurora del Nord. E' possibile che gli abbia anche mostrato il Sacro Acquarius, ma l'allievo non riuscì a dominare questa tecnica e ad avvicinarsi allo zero assoluto tanto quanto il maestro. Alla fine, dopo circa cinque o sei anni, il ragazzo conquistò l'armatura e divenne cavaliere d'argento col nome di Maestro dei Ghiacci. Pur trascorrendo questi anni principalmente in Siberia, Acquarius di tanto in tanto fece anche ritorno in Grecia, assistendo occasionalmente anche ai periodici concerti di Orfeo, cavaliere d'argento della Lira.
Poco tempo dopo, Acquarius venne convocato al Grande Tempio su ordine del Sacerdote per prendere parte ad una riunione tra cavalieri d'oro, la prima da molti anni. Il cavaliere affidò al Maestro dei Ghiacci il compito di custodire l'armatura di bronzo del Cigno e tornò ad Atene, giusto in tempo per accogliere Ioria, da poco diventato cavaliere d'oro del Leone ed incerto sul ruolo dei cavalieri di Atena. Acquarius gli consegnò una lettera in cui gli veniva chiesto di distruggere un gigante che stava terrorizzando la zona, missione che Ioria portò a termine con successo seppur controvoglia. Giorni dopo, Acquarius e gli altri cavalieri d'oro, esclusi Gemini, Mur, Libra e Micene, presero parte alla riunione, durante la quale il Sacerdote li avvisò della nuova minaccia, composta da Crono e dalla sua armata di Titani. La riunione venne interrotta proprio dall'arrivo del Titano Iperione, che Ioria affrontò in battaglia. Contemporaneamente, Acquarius sconfisse con facilità i soldati che scortavano il nemico.
Qualche giorno più avanti, Acquarius dovette intervenire ancora una volta di persona perché la Megas Drepanon, la terribile falce di Crono che Zeus aveva nascosto nel basamento della statua di Atena, stava reagendo al cosmo del Titano ed emetteva un'energia malvagia. Dopo aver ammirato gli sforzi dei soldati del Grande Tempio, che stavano cercando di chiudere le porte del basamento a rischio della loro vita, Acquarius usò il Sarcofago di Ghiaccio per imprigionare temporaneamente l'arma.
Qualche giorno dopo, Acquarius ricevette dal Grande Sacerdote l'ordine di non muoversi dall'undicesima casa, qualsiasi cosa accadesse. Pochissimo tempo dopo, il cosmo di Crono, immenso ed oscuro, comparve nel piazzale della statua di Atena, indicando che il Dio fosse ad un passo dall'impadronirsi della Megas Drepanon. Pur desideroso di intervenire e preoccupato per la situazione, il cavaliere fu costretto a rispettare l'ordine ed a restare nel proprio tempio, ma riuscì comunque a collaborare indirettamente permettendo a Ioria, Capricorn e Toro, gli unici cavalieri esenti dall'ordine del Sacerdote, di superare la sua casa e recarsi al piazzale della statua. Nonostante i loro sforzi, Crono riuscì a prendere la Megas Drepanon ed a risvegliare il proprio corpo mitologico, ma perse la memoria a causa di un secondo sigillo di Zeus e dell'intervento di Ioria. Poco dopo, il Dio lasciò il Grande Tempio, ed il Sacerdote revocò l'ordine, lasciando i cavalieri d'oro di nuovo liberi di agire.
Quasi contemporaneamente, Acquarius sentì un cosmo oscuro provenire dalla zona di Grevena, dove poche ore prima Capricorn aveva affrontato il Titano Crio, riuscendo a spezzare la sua spada divina. Qui trovò Ioria impegnato in battaglia contro Oceano, un Titano che combatteva servendosi dell'acqua, e giunse appena in tempo per salvare dei soldati del Santuario dal colpo segreto del Dio. Razionalizzando che era il più adatto ad affrontare il nemico, perchè i suoi poteri gli permettevano di congelare le acque che usava in battaglia, Acquarius prese il posto di un recalcitrante Ioria nel duello, reso ancora più grave dalle parole di Oceano: il cosmo di Crono stava invertendo lo scorrere del tempo, e presto avrebbe fatto regredire l'umanità allo stadio primordiale.
La battaglia contro Oceano fu la più difficile che Acquarius avesse affrontato finora. Pur se svantaggiato tatticamente, il Titano riuscì a mandare a segno numerosi colpi, ferendo gravemente il cavaliere d'oro e facendolo sanguinare copiosamente. Dal canto suo comunque, Camus riuscì a tener testa ad Oceano, rallentando i suoi movimenti con il ghiaccio ed usando uno dopo l'altro gli Anelli di Ghiaccio e la Polvere di Diamanti. Nel corso dello scontro inoltre, Acquarius si contrappose anche alle ideologie di Oceano, ribadendo il diritto degli uomini di scegliere quale divinità seguire e di non essere costretti a subire il giogo dei Titani.
Alla fine, Oceano sferrò un colpo mortale, prendendo possesso del sangue che scorreva all'interno di Acquarius e facendolo sprizzare verso l'esterno, ma il cavaliere d'oro reagì con il Sacro Acquarius che, pur parzialmente inefficace, convinse il Dio ad interrompere il duello ed andare via. Acquarius usò allora il Sarcofago di Ghiaccio per sigillare la porta da cui il Dio era venuto, in modo da impedire a nuovi nemici di invadere il Grande Tempio.
Un effetto collaterale dello scontro fu l'aumento del rispetto reciproco tra Ioria e Acquarius, i cui caratteri opposti finora non erano andati molto d'accordo. I due ammisero i rispettivi pregi, ma vennero interrotti dall'arrivo di Lythos, giovane servitrice di Ioria. La bambina venne però improvvisamente rapita da un altro Titano, Giapeto, che invitò Ioria a seguirlo nel loro mondo. Acquarius cercò di convincere il compagno a non agire impulsivamente, ma il Leone gli chiese di avere fiducia in lui, di permettergli di spaccare il Sarcofago di Ghiaccio per poter varcare la porta e poi di richiuderla alle sue spalle. Dopo alcuni attimi di esitazione, Acquarius acconsentì, promettendo però a Ioria che sarebbe presto giunto in suo aiuto insieme agli altri cavalieri d'oro, perchè è un loro amico e compagno. Il guerriero poi rimase a guardare mentre Ioria frantumava il Sarcofago ed entrava nel mondo dei Titani, sigillando di nuovo la porta dietro di lui.
Acquarius fece subito ritorno al Grande Tempio, curandosi le ferite e spiegando la situazione. Pochi minuti dopo, avvertì la voce telepatica di Mur, cavaliere d'Ariete, che invitava tutti i cavalieri d'oro ad andare in soccorso di Ioria, impegnato in dure battaglie. Acconsentendo immediatamente, Acquarius permise a Mur di teletrasportarlo nel mondo dei Titani insieme a numerosi altri compagni, soccorrendo Ioria nella battaglia con il Dio Ponto, e ricordandogli la promessa fattagli poco prima. Insieme, i cavalieri d'oro promisero di aiutare il Leone a salvare la sua ancella, non lasciandosi fermare neanche dalle oscure premonizioni di Ponto, che avvertì tutti loro del triste destino che li attendeva: avrebbero tradito Atena e combattuto contro di lei.
Acquarius e gli altri iniziarono la corsa su per il Labirinto di Crono, ma numerosi ostacoli comparvero sul loro cammino. Prima, Giapeto rapì improvvisamente Ioria, trasportandolo in un’altra dimensione per poterlo affrontare al meglio. Virgo seguì l’amico, lasciando Acquarius e gli altri in attesa per due o tre minuti prima del ritorno di entrambi, che nel frattempo avevano vissuto un lungo e stremante combattimento. Poi, Crio venne a saldare i conti con Capricorn, che chiese e ottenne di combattere da solo, convincendo i compagni a proseguire. Infine, una salamandra di fuoco invocata dalla Titanide Rea cercò di sciogliere il ghiaccio con cui Acquarius aveva sigillato il passaggio verso la Terra, obbligando proprio lui a restare indietro e occuparsene. Incoraggiati Ioria e gli altri ad andare avanti, congelò le fiamme della salamandra con i suoi poteri, usando contemporaneamente il ghiaccio per impedire il crollo del luogo in cui i soldati dei Titani e le loro famiglie avevano costruito la loro città. Per quanto fossero nemici, Acquarius intendeva infatti proteggere anche loro, convinto che aiutare i sofferenti fosse uno dei doveri di un Cavaliere.
Tolto di mezzo il mostro, il guerriero si affrettò a fare ritorno dai compagni, arrivando appena in tempo per proteggerli dalla furia dell’Helios Prominence di Iperione, il primo e più fedele seguace di Crono. Ioria insistette però per affrontarlo da solo, lasciando Acquarius e gli altri a seguire il violentissimo scontro e i suoi continui capovolgimenti di scena, fino alla sofferta vittoria del Leone. Prima di cadere, Iperione stesso passò brevemente dalla loro parte, distruggendo una manifestazione di Ponto e pregando loro di salvare Crono e la sua gente. Quando Crono stesso comparve innanzi a loro insieme a Lythos e parve disposto a sancire la pace, la guerra sembrò giunta a termine e Acquarius si rallegrò insieme ai compagni, ma poi il Dio recuperò la memoria perduta a causa delle macchinazioni di Ponto e Mnemosine e rimangiò la parola data, svelando tutto il suo potere distruttivo.
Nonostante Ioria volesse combattere da solo, Acquarius e gli altri accorsero a sua difesa, incoraggiando nel contempo anche Lythos ad aver fiducia in lui. Crono allora evocò gli ultimi tre Giganti ai suoi ordini: Belva d’Ambra, Armatura di Giada e Drago di Perla, dotati della Dunamis e molto più pericolosi dei parigrado uccisi dai Cavalieri d’Oro nelle battaglie precedenti. Acquarius prima congelò un attacco di aculei d’acqua di Drago di Perla, poi decise di affrontarlo insieme a Scorpio, mentre gli altri si occupavano dei restanti due. Pur disprezzando mostri come quello che si facevano chiamare divinità, il Cavaliere gli riconobbe rapidamente un certo senso dell’onore e ben presto si rese conto che non adoperava il cosmo ma la magia, grazie alla quale poteva neutralizzare qualsiasi attacco fisico. Mise allora in atto una strategia e disse a Scorpio di concentrare tutto il suo cosmo per lanciare insieme le quindici cuspidi alla massima potenza, mentre lui lo avrebbe protetto.
Dichiarata la propria fiducia nell’amico, usò gli Anelli di Ghiaccio per congelare una bomba d’acqua ad alta pressione di Drago di Perla, e poi eresse il Sarcofago di Ghiaccio per parare i suoi devastanti colpi di coda. Il Gigante rispose con la Dunamis Plasma, un attacco misto di acqua e cosmo divino, che Acquarius subì in parte prima di riuscire a congelare con la Polvere di Diamanti. Seppur sofferente, i suoi sforzi andarono a buon fine e permisero a Scorpio di colpire il nemico con le quindici cuspidi, grazie alle quali il sortilegio difensivo del nemico cadde. A quel punto, il custode dell’undicesima casa lo finì con il Sacro Acquarius, ponendo fine al combattimento.
Sconfitti anche gli altri due Giganti, non rimaneva che Crono, la cui forza però era spropositata. Accettando di lasciarlo a Ioria, Acquarius volle prima parlargli, esortandolo a camminare sempre a testa alta perché, seppur fratello di un presunto traditore, lui era un vero Cavaliere d’Oro. Seguì poi lo scontro dalle retrovie, vedendo l’amico alzarsi e rialzarsi dopo ogni tremendo assalto subito. Alla fine, con il Labirinto prossimo a sbriciolarsi, Ioria chiese a tutti loro di donare i rispettivi cosmi a Virgo per permettergli un teletrasporto di massa non solo per i Cavalieri, ma anche per il popolo dei Titani. Inizialmente esitante, Acquarius decise di fidarsi di lui e obbedì, lasciando il Labirinto insieme agli amici. Poco più tardi, anche Ioria fece ritorno sulla Terra, essendo riuscito a trionfare sul nemico ed a porre fine alla guerra.
Superata questa crisi, Acquarius lasciò per diversi anni il Grande Tempio e verosimilmente iniziò a viaggiare per il mondo. Tornò almeno una volta in Siberia e conobbe gli allievi del Maestro dei Ghiacci Abadir e Cristal, dando loro qualche breve insegnamento senza però svelare la propria identità (vedi Note).
Non è noto come Acquarius abbia passato gli anni successivi, ma, a circa sei anni di distanza, venne a sapere dell'investitura di Cristal a cavaliere del Cigno e, poco tempo dopo, seppe anche della morte del Maestro dei Ghiacci avvenuta in strane circostanze (vedi Note). Alcuni mesi dopo, Acquarius tornò finalmente ad Atene, ancora una volta convocato da un ordine del Grande Sacerdote, preoccupato per la minaccia rappresentata da Lady Isabel e dai suoi cinque cavalieri di bronzo, tra i quali vi era anche Cristal.
Quando i cavalieri di bronzo raggiunsero Atene, a tutti i cavalieri d'oro venne ordinato di far la guardia al proprio tempio ed uccidere ogni invasore. Poco interessato a quest'ordine e perfino all'esito generale della battaglia, Acquarius, anzichè proteggere l'undicesima casa di cui era custode, approfittò dell'occasione per completare l'addestramento di Cristal, ancora debole sul piano emotivo ed incapace di liberarsi dei tristi ricordi del suo passato. Convinto della necessità di mantenere la mente fredda in ogni circostanza, quando Cristal venne sconfitto da Gemini alla terza casa ed imprigionato nella Dimensione Oscura, Acquarius scese dall'undicesimo al settimo tempio, disabitato, ed usò il suo cosmo per trasportare lì il cavaliere del Cigno. Per svolgere al meglio il proprio compito, Acquarius si disse disinteressato alle circostanze della morte del Maestro dei Ghiacci e provocò più volte Cristal, sperando di liberarlo dal peso dei ricordi e di risvegliare in lui il settimo senso, l'unica cosa che gli avrebbe permesso di sopravvivere alle battaglie con gli altri cavalieri d'oro. A questo scopo, Acquarius usò i suoi poteri per far sprofondare nelle profondità degli abissi il vascello in cui riposava la madre di Cristal, in modo da separarlo simbolicamente da lei e costringerlo a dimenticarla.
Il suo stratagemma tuttavia non ebbe l'effetto sperato, dopo aver ceduto all'ira per alcuni secondi, Cristal crollò in ginocchio e decise di abbandonare la battaglia, dichiarando di non poter rinunciare al ricordo di sua madre. Giudicandolo ancora troppo emotivo per poter raggiungere il settimo senso, Acquarius optò per una soluzione drastica e, sconfittolo col Sacro Acquarius, lo intrappolò nel Sarcofago di Ghiaccio, sperando che sarebbe rimasto per qualche secolo nello stato di sospensione vitale, dal quale forse si sarebbe risvegliato emotivamente più forte. Intrappolato il ragazzo nel ghiaccio, Acquarius perse l'abituale freddezza e pianse, chiedendo perdono allo spirito del Maestro dei Ghiacci, poi lasciò la settima casa per far ritorno all'undicesima.
Circa quattro ore più tardi, mentre i cavalieri di bronzo proseguivano la loro corsa, Acquarius percepì che Cristal era stato liberato dal sarcofago, e poco dopo, dalla soglia del suo tempio, assistette in silenzio allo scontro tra il cavaliere del Cigno e Scorpio all'ottava casa. Sottilmente turbato per il modo in cui si stavano sviluppando gli eventi, Acquarius rimase comunque impassibile quando Cristal superò l'ottava casa e decise di attenderlo al tempio di cui era custode. Prima del successivo incontro con il ragazzo però, Acquarius fu testimone del ritorno dell'armatura del Sagittario ad Atene e della conseguente eufonia tra le dodici corazze d'oro. Due ore più tardi Cristal, Pegasus ed Andromeda, gli unici cavalieri di bronzo ancora in vita, raggiunsero l'undicesima casa. Disinteressandosi completamente ad Andromeda e Pegasus, e mostrando ancora una volta di non essere vincolato dagli ordini di Arles, Acquarius li lasciò passare, in modo da potersi concentrare su Cristal. A sua volta deciso a chiarire le questioni rimaste in sospeso, Cristal accettò di restare indietro ed affrontare ancora una volta il cavaliere.
Nella battaglia che seguì, Acquarius rimase sorpreso dai passi avanti fatti dal ragazzo, ora capace di avvicinarsi al settimo senso nonostante i ricordi e le emozioni. Quando Cristal riuscì addirittura a sopravvivere al Sacro Acquarius ed a liberarsi da solo dal Sarcofago di Ghiaccio, nel quale era stato nuovamente imprigionato, Acquarius comprese di dover vincere per dimostrare la propria superiorità sul dominio delle energie fredde e per non lasciarsi superare dall'allievo. Incapace di capire da cosa Cristal traesse la forza che lo spingeva ad andare avanti, Acquarius decise di usare contro di lui ancora una volta il Sacro Acquarius, ma rimase sbalordito nel vedere il ragazzo, che aveva visto quel colpo solo due volte, assumere l'identica posa.
Nello scontro finale, il Sacro Acquarius di Cristal superò quello del cavaliere d'oro e raggiunse lo zero assoluto, congelando persino l'armatura del custode dell'undicesima casa. Nel guardare il ragazzo, a sua volta in fin di vita, Acquarius ebbe la sensazioni che le ambizioni ed i trionfi di tutta la sua vita ora non avessero alcun senso e, riconosciuta la superiorità di Cristal, affidò a lui il dominio delle energie fredde e si spense serenamente. In seguito alla conclusione della battaglia contro Arles, Acquarius venne sepolto nel cimitero del Grande Tempio insieme agli altri cavalieri d'oro caduti in quella battaglia.
Diverse settimane dopo, quando Nettuno cercò di sommergere la Terra con eterni diluvi ed i cavalieri di bronzo furono obbligati ad affrontare lui ed i suoi generali, lo spirito di Acquarius venne per due volte in soccorso di Cristal, la prima sostenendolo nel duello contro Abadir, la seconda facendo apparire l'armatura dell'acquario in sua difesa. Grazie anche al suo aiuto, Cristal e gli altri cavalieri riuscirono a sconfiggere Nettuno.
Non molto più tardi, in un periodo inprecisato (vedi Note), Acquarius venne resuscitato insieme ad altri cavalieri d'oro da Apollo, Dio del sole, che ne fece uno dei membri della sua guardia personale. Dal momento che Apollo non aveva intenzioni ostili nei confronti di Atena, Acquarius accettò l'offerta ed ottenne un'armatura esteticamente identica a quella d'oro dell'Acquario, anche se meno resistente. Agli ordini di Apollo ed in compagnia dei cavalieri del Dio e degli altri cavalieri d'oro resuscitati, Acquarius si rivelò ai cavalieri di bronzo, disse loro di non intromettersi e scortò Atena al Tempio della Corona. Ben presto però la situazione tra Apollo ed Atena degenerò in uno scontro, che si concluse con la morte apparente di quest'ultima. Furioso a questa visione, Acquarius cercò di attaccare Apollo insieme a Capricorn, ma i due vennero contrastati da Atlas, Jao e Berenice, fedeli servitori del Dio del sole. In inferiorità numerica e svantaggiati dall'indossare un'armatura dalla scarsa resistenza, Acquarius e Capricorn vennero facilmente sconfitti ed uccisi. Più tardi in quello stesso giorno però, lo spirito di Acquarius fece accorrere nuovamente la vera armatura dell'Acquario in difesa di Cristal, che la indossò per affrontare Atlas ed Apollo.
Anche stavolta il suo riposo fu di breve durata e, poche settimane dopo, Acquarius venne nuovamente resuscitato, stavolta da Hades, signore dell'aldilà. Hades offrì una nuova vita a numerosi ex cavalieri di Atena in cambio della loro fedeltà, ed ordinò loro di recarsi al Grande Tempio ed uccidere Lady Isabel. Se fossero riusciti nell'impresa avrebbero avuto la vita eterna, mentre nell'altro caso sarebbero scomparsi dopo dodici ore. Guidati da Sion, antico Grande Sacerdote, Acquarius e gli altri cavalieri fecero solo finta di accettare, nella speranza di poter raggiungere ed uccidere Hades, o almeno di far risvegliare l'armatura divina di Atena. Hades, ignaro dei loro piani, diede a ciascuno un'armatura nera chiamata surplice, copia quasi perfetta delle corazze che i cavalieri avevano indossato in vita. Acquarius fece parte del secondo gruppo di cavalieri che attaccarono le dodici case e, in compagnia di Gemini e Capricorn, si mostrò davanti a Mur alla prima casa dopo la sconfitta di Cancer e Fish. Seguendo un piano prestabilito, Acquarius fece finta di essere davvero al servizio di Hades e non esitò ad attaccare Mur con la Polvere di Diamanti. Tuttavia, per alcuni secondi, lui ed i due compagni decisero di mostrare il tormento che in realtà si agitava nei loro cuori all'idea di fingersi traditori, e piansero lacrime di sangue. Oltrepassata la prima casa con l'aiuto di Sion, Acquarius, sempre insieme a Capricorn e Gemini, superò anche le illusioni del tempio dei Gemelli e giunse fino alla quarta casa, dove però dovette affrontare i poteri di Virgo che, pur essendo ancora alla sesta casa, era intenzionato a fermare già da ora i presunti traditori. La battaglia a distanza si concluse con una grande esplosione, in seguito alla quale i cosmi di Acquarius, Capricorn e Gemini scomparvero.
In realtà i tre erano sopravvissuti ed approfittarono della confusione per schermare i loro cosmi e nascondersi tra le rovine del tempio. Come sospettavano, poco dopo sul luogo sopraggiunse il plotone di Spectre incaricato di seguirli e sorvegliarli. Non trovando loro tracce, gli Spectre proseguirono verso la quinta casa, ma, a loro insaputa, Acquarius e gli altri aggredirono ed uccisero tre uomini della retroguardia e rubarono le loro surplici. Acquarius in particolare aggredì uno Spectre di nome Mils e lo finì con un colpo solo. Fingendosi dei veri Spectre, Acquarius e gli altri arrivarono fino alla sesta casa, dove però il loro trucco venne smascherato da Virgo. Seguì una terribile battaglia, durante la quale Virgo, in vantaggio grazie al suo colpo segreto "Sacro Virgo", fece intuire ai nemici che avrebbero potuto sconfiggerlo solo usando la tecnica proibita chiamata "Atena Exclamation". Questa tecnica, nella quale tre cavalieri si uniscono per ucciderne uno solo, era però considerata un'arma da vigliacchi, e chi la usava era destinato ad essere ricordato per sempre solo come un infimo traditore. Per questo motivo Acquarius inizialmente esitò ad usarla, ma alla fine Gemini lo convinse ed il cavaliere ammise che, pur di proteggere Atena e la giustizia sulla Terra, era pronto a pagare qualsiasi prezzo. Grazie all'Atena Exclamation, Virgo venne sconfitto, ma la vittoria portò ben poca gioia ad Acquarius e gli altri, che piansero la sua scomparsa. Oramai rimasto con il solo senso dell'udito a causa dei ripetuti colpi subiti da Virgo, Acquarius dovette affrontare anche Ioria e Scorpio, che, insieme a Mur, Pegasus, Cristal, Sirio e Andromeda, aspettavano lui ed i due compagni. Allo stremo delle forze fisiche e psicologiche, i tre traditori ricorsero di nuovo all'Atena Exclamation, ma vennero contrastati dagli altri tre cavalieri d'oro, che decisero di usare a loro volta la stessa tecnica. A dare una svolta allo scontro furono i cavalieri di bronzo, che unirono i loro poteri per deviare verso il cielo le due Atena Exclamation. Prima di farlo però Cristal parlò ad Acquarius, e gli disse di poter sentire la bontà nel suo cuore e di non credere al suo tradimento. Le accorate parole del cavaliere fecero ancora una volta breccia nell'abituale freddezza di Acquarius, che pianse commosso davanti alla fedeltà del ragazzo. Anche con l'intervento dei cavalieri di bronzo, l'Atena Exclamation provocò una violentissima esplosione, che di fatto pose fine alla battaglia. Acquarius, Capricorn e Gemini sopravvissero e, inaspettatamente, Atena ordinò di portarli al suo cospetto. Isabel aveva infatti parzialmente compreso il loro piano e, con immenso stupore di tutti, si suicidò con le sue mani davanti agli allibiti cavalieri, che rimasero sconvolti da un tale gesto e non poterono far altro che piangere la scomparsa della loro Dea.
In seguito a questo apparentemente inspiegabile suicidio, Acquarius e gli altri poterono finalmente rivelare il loro piano agli altri cavalieri d'oro ed ottennero di proseguire come stabilito. Avvolto il corpo di Atena in un lenzuolo, i tre tornarono al castello di Hades, in Germania, e chiesero di poter vedere il Dio. Quando Pandora, luogotenente di Hades, rifiutò questa loro richiesta, i tre passarono all'azione ed Acquarius si liberò con un colpo solo di Zellos di Frog, uno dei servitori della donna. Improvvisamente però spuntò l'alba, e con il sorgere del sole terminarono le dodici ore di vita che Hades aveva concesso ai cavalieri resuscitati. Acquarius si accasciò al suolo completamente privo di forze, e negli ultimi minuti di vita fu anche obbligato a subire, senza poter reagire, i calci di Zellos, desideroso di vendetta. In suo soccorso giunse Cristal, forte di una nuova armatura ed arrivato al castello insieme agli altri cavalieri di bronzo. Finalmente, allievo e maestro poterono riabbracciarsi, ma il loro incontro fu di breve durata, Acquarius fece appena in tempo a ricordare a Cristal quanto gli aveva insegnato all'undicesima casa, mantenere la calma in ogni circostanza, che le dodici ore si conclusero del tutto ed il suo corpo si dissolse in polvere di stelle.
Verosimilmente, e con una cera ironia della sorte, la sua anima venne intrappolata nel Cocito, l'Inferno di ghiaccio dove erano puniti coloro che si erano opposti agli Dei. Acquarius tuttavia non aveva ancora smesso di combattere per Atena e, alcune ore dopo, la sua anima risorse ancora una volta ed unì il suo potere a quello di tutti gli altri cavalieri d'oro per aprire una breccia nel Muro del Pianto, che separava l'Inferno dai Campi Elisi. Dopo quest'impresa, l'anima di Acquarius scomparve, apparentemente per sempre, e poco dopo anche la sua armatura d'oro, ora indossata da Cristal, venne distrutta da Thanatos, Dio della Morte.
Qualche ora più tardi, con la sconfitta di Hades ad opera di Atena e dei cavalieri di bronzo, anche l'Inferno scomparve e tutte le anime che vi erano imprigionate verosimilmente trovarono la pace. Zeus però non potè perdonare i cavalieri d'oro, che non le loro azioni avevano offeso gli Dei, e convocò le loro anime nel Limbo. A nulla servirono le difese di Sion e Libra, gli unici ai quali fu apparentemente concesso parlare, e così per punizione Acquarius e gli altri compagni vennero intrappolati in una specie di scogliera d'ambra sulla Terra in stato di totale incoscienza.
NOTE: Le informazioni presenti in questo profilo provengono dagli episodi 47, 67, 116-119, 122-127, dal terzo e dal quinto OAV dell'anime, dai numeri 9, 11, 19-22 e 26 del manga (edizione StarComics) e dai numeri 1-2, 5, 13-20 di Episode G (numerazione Giapponese, corrispondenti ai numeri 1-3, 9, 25-40 italiani, edizione Manga Planet). Che Acquarius sia orfano si si può dedurre dal fatto che la maggior parte dei cavalieri lo sono e dalla completa mancanza di accenni alla sua vita. La morte di quasi tutti i cavalieri d'oro della generazione precedente invece viene narrata nell'Hypermyth ed accennata da Libra e Sion in alcuni episodi della serie di Hades. Che i cavalieri d'oro siano stati prescelti dal Grande Sacerdote si può intuire da alcuni accenni fatti da Micene a Ioria nel corso delle prime settimane dell'addestramento di quest'ultimo. Infine, è presumibile che sia stato Acquarius stesso a creare tutti i colpi segreti del ghiaccio dal momento che nessuno tra i cavalieri vivi all'epoca avrebbe potuto insegnarglieli. L'investitura di Acquarius a cavaliere ed il fatto che fosse troppo giovane per succedere al Grande Sacerdote viene molto brevemente accennata nel manga (N° 13, 1° capitolo).
L'amicizia tra Acquarius e Scorpio viene sottolineata in numerosi profili, ma non ci sono prove concrete a riguardo nella serie classica. E' vero che, durante la battaglia con Cristal all'ottava casa, Scorpio mostra di aver capito abbastanza bene le ragioni che avevano spinto Acquarius a scendere alla settima casa ed è anche vero che è pronto a lasciare in vita il cavaliere del cigno per rispetto al compagno, ma bisogna considerare la personalità del custode dell'ottava casa, ed il suo particolare senso dell'onore, specie quando in gioco è la reputazione di un altro cavaliere d'oro. Per Scorpio risparmiare la vita di Cristal era in particolare un segno di rispetto verso un compagno cavaliere d'oro, ed è probabile che avrebbe agito allo stesso modo se il Cigno fosse stato allievo di un altro dei custodi dorati. A conferma di ciò c'è il fatto che, quando Acquarius ritorna come Spectre di Hades, Scorpio non esita ad attaccarlo alla sesta casa senza chiedergli spiegazioni, e più tardi, subito dopo l'apparente suicidio di Atena, addirittura cerca di strangolarlo in un impeto di ira (ovviamente però questo gesto si può anche interpretare come rabbia nei confronti di chi si reputava un amico). La cosa è stata invece parzialmente corretta nel numero 1 di Episode G, in cui Scorpio, parlando con Virgo, dichiara proprio che Acquarius è suo amico, e che vorrebbe portargli indirettamente aiuto risolvendo una missione di Ioria. Più avanti, durante lo scontro con Drago di Perla, il concetto viene reiterato.
Il fatto che il Maestro dei Ghiacci sia di un paio di anni più anziano di Acquarius viene citato in un flashback del 47° episodio. Sul fatto che la sua armatura sia quella della Corona Boreale e che anche lui sia stato addestrato in Siberia non ci sono prove certe, ma negli episodi 20 e 21 si ha l'impressione che il Maestro dei Ghiacci abbia vissuto in Siberia per molti anni, e visto che anche Acquarius è stato addestrato lì, non c'è motivo per cui lui dovrebbe fare differenza. Riguardo la sua morte, nel 47° episodio Acquarius sembra non saperne niente, ma i dialoghi successivi suggeriscono che in realtà ne fosse al corrente. E' addirittura possibile che sia venuto a sapere del modo in cui Arles aveva plagiato il Maestro e questo potrebbe spiegare il motivo per cui disobbedisce apertamente agli ordini del Sacerdote in almeno due occasioni durante la battaglia al Grande Tempio. Questo viene indirettamente confermato dal fatto che, nelle battaglie successive, Acquarius sembra invece avere molto a cuore la salvezza di Atena.
Le informazioni riguardo gli scontri di Acquarius con i Titani ed i Giganti provengono da Episode G. Le informazioni riguardo la battaglia con Apollo provengono invece dal terzo OAV. Questo film è palesemente fuori continuity e quindi non collocabile nella cronologia degli eventi, ma l'ho inserito comunque per completezza.
Che Acquarius abbia sentito parlare di Cristal si evince da un accenno nel 47° episodio, in cui dichiara di conoscere il ragazzo almeno di fama. Un suo incontro con Abadir è invece reso possibile dal fatto che il Generale degli Abissi nell'episodio 109 mostra di saper riconoscere la posa del Sacro Acquarius. Ciò che Acquarius ha fatto negli anni in cui il Maestro dei Ghiacci addestrava i due allievi è ignoto, ma da alcuni dialoghi del 36° episodio si intuisce che è stato a lungo lontano da Atene, come pure quasi tutti gli altri cavalieri d'oro. Nel manga il problema non si pone dal momento che in quella versione è stato Acquarius stesso ad addestrare Cristal ed Abadir. L’anime Hades Sanctuary mischia le carte mostrando un flashback di un piccolo Cristal addestrato da Acquarius e non dal Maestro dei Ghiacci, ma l’artbook dedicato alla serie, in una didascalia, spiega che il Cavaliere d’Oro non si era presentato di persona, dicendo di essere solo uno straniero amico del Maestro e disposto a dare qualche consiglio.
Le ultimissime informazioni sulla sorte di Acquarius dopo la scomparsa degli Inferi provengono dal 5° OAV, l'Overture al Tenkai. Siccome questo OAV è appunto un'introduzione alla serie successiva, è molto probabile che rivedremo di nuovo Acquarius in futuro.
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