RECENSIONI: DASVIDANIJA
AUTORE: Andromeda Shun
GENERE: OneShot
REDATTO DA: Flare
Il protagonista e narratore di questa fanfic e' Natassia, la madre di Hyoga.
Si tratta di un'addio, come il titolo stesso indica, e della consapevolezza che il momento fatale si sta avvicinando rapidamente e che non potra' piu' riabbracciare suo figlio se non quando anch'egli morira'.
E' un' introspezione personale, un discorso "muto" rivolto al bambino, sapendo bene che ormai la nave su cui si trova e' destinata a naufragare e lei a morire.
Ella e' lacerata da due sentimenti contrastanti: l'amore materno che la spinge a morire solo per salvare Hyoga e la presa di coscienza che gli dei non fanno altro che giocare con le vite degli uomini: essi sono "idioti" e "bugiardi", e il mondo e' dominato solo da ingiustizia e da dispotismo: come una sorta di ritornello compare piu' volte un'affermazione negativa sulle entita' che governano l'umanita'.
In questo quadro, apparentemente privo di speranza, Natassia osserva Hyoga, il suo piccolo angelo, certa che egli sara' capace di ribellarsi a queste forze che minacciano l'ordine e la pace comune e che vincera' questa lotta perche' predestinato dalle stelle, un combattente, un guerriero devoto ad Atena.
Attraverso gli occhi profondi e puri di Hyoga, dai quali traspare tutto il suo animo, Natassia vede la sua colpa, si sente macchiata del peccato di non essere riuscita ad affrontare il Fato, di essere stata solo un burattino manovrato dagli dei.
Raccomanda a Hyoga di combattere solo per quello che di buono e' rimasto nel mondo, ossia l'amore, unico alito di speranza per continuare a vivere.
E' comunque sicura del fatto che potra' riabbracciare suo figlio, lo aspettera', senza pretendere che muoia anche lui, perche' il bambino ormai e' stirpe delle stelle e si rende conto che non le appartiene piu'.
Sapra' comunque proteggerlo nelle notti piu' difficili, lo liberera' dalle tenebre, ma non riuscira' a guardarlo, in quanto causa della perdita della sua innocenza.
Il suo ultimo pensiero e' per se' stessa: prende coscienza della morte da cui deriva solitudine immensa.
Questo monologo e' tutto rivolto all'avvenire di Hyoga, ed e' continuamente solcato dalle paure e dalle incertezze che una donna porta con se'.
E' per questo che alcune idee sembrano quasi contrastanti fra loro, in certi tratti prevale la paura di morire e questa figura si lascia prendere dall'angoscia, per poi ritrovare uno spiraglio in quello che sara' il futuro di suo figlio e la sua lotta per la giustizia.
NOTE:
Il personaggio di Natassia non e' stato mai sviluppato approfonditamente nella sua psicologia, qui pero' l'autore, con gran maestria, riesce a inserirlo nel contesto di Saint Seiya, aggiungendo alla storia i sentimenti di questa donna, lacerata interiormente dal fatto di dover morire, lasciando solo suo figlio; seppur avendogli donato bellissimi ricordi, la sua fede e la sua stessa vita, ora simboleggiati da quel piccola croce nelle mani minute di Hyoga.
Infatti questa figura nell'anime viene quasi sempre rappresentata con un'espressione triste e malinconica in volto, che l'autore interpreta realisticamente.
Una particolarita' di questa fanfic e' che Natassia non sembra professare la fede cristiana, eccetto il passaggio in cui si riferisce all'amore: infatti ella parla di "dei", al plurale, e non del Dio cristiano; inoltre dice di aver servito una dea (probabilmente Atena) e di essere stata solo una pedina del disegno prestabilito degli dei dell'Olimpo.
Anche se il nome di Hyoga e' citato solo alla fine, e quello di Natassia non compare nemmeno, un lettore che conosca la saga dei cavalieri, comprende al volo a cosa si riferisca questa breve fanfic: infatti l'autore attraverso il titolo in russo ("dasvidanija" e' inoltre un termine molto noto anche nel mondo occidentale) fa subito conoscere l'oggetto del suo scritto.
Flare