Capitolo 23
I Cavalieri dello Zodiaco
- Ti faccio i miei complimenti Jabu, non credevo che riuscissi a battermi ed a superarmi in potenza.
- Non mi è mai interessato superarti ed essere superiore. Quello che mi premeva era di batterti e porre fine a questa inutile lotta, perché lottare contro un essere come te è come combattere contro niente. Tu non hai mai lottato per dei valori e degli ideali, come la giustizia, per la quale io combatto e quindi la tua sconfitta era scontata. Adesso tornatene negli inferi, quello è il tuo posto e restaci per sempre.
Lo spirito di Deathmask scompare. L’armatura d’oro che stava a mezz’aria si ricompone sul corpo del giovane Jabu che con il valore dimostrato in battaglia ne ha meritato l’investitura.
Asher, anche tu sei riuscito. Ci hai lasciato di stucco, non credevamo che conservassi tutta questa forza dentro di te e adesso sei cavaliere d’oro di cancer.
Bravo cavaliere di Atena. Sei venuto dal nulla, privo di considerazione, hai dimostrato il tuo valore e coraggio in questa battaglia che ha messo a dura prova le tue capacità. Sei riuscito a battere un cavaliere d’oro prendendone il posto perché sei meritevole di tale titolo. Io, Doko, cavaliere di libra, ti dò ufficialmente il benvenuto nella schiera dei cavalieri d’oro.
Ed io vi ringrazio, sarà un onore combattere al vostro fianco.
I suoi vecchi amici di infanzia gli corrono incontro.
Jabu, amico mio, da adesso in poi saremo compagni di battaglia.
Grazie Seiya. Giuro solennemente di combattere al vostro fianco per la giustizia e per riportare la pace su questo pianeta.
Dall’ingresso del tempio si muovono verso di loro altre figure.
- Complimenti, Jabu, cavaliere d’oro di cancer, adesso anche tu avrai la benedizione di noi due divinità. Finalmente quell’armatura si è liberata della presenza di un uomo spregevole che combatteva solo per i suoi comodi ed ha trovato invece un nuovo cavaliere valoroso a cui affidare la propria forza.
-Vi ringrazio dea Atena e vi prometto che cercherò di esserne all’altezza.
Ehi piccoletto, sei riuscito anche tu ad avere una casa tutta per te finalmente. – tutti si scatenano in una risata.
Geki! Stai bene? Mi fa piacere di rivederti sano.
Non sono un cavaliere d’oro come te ma per lo meno ho la pellaccia dura, forse più dura dell’armatura che indosso.
Non esagerare, forse sarà la tua testaccia ad essere più dura dell’armatura.
Seiya, questa è la volta buona che ti ammazzo! Vieni qui!
Ma no, scherzavo, oops! Qui è meglio darsela a gambe.
E tutti continuano a ridere felicemente.
- Bene. Questa missione sembra essersi conclusa positivamente. La squadra adesso è al completo, tutti degni e valorosi cavalieri del nome che portano.
Apollo posso chiederti una cosa?
Dimmi pure Asher.
L’armatura dell’unicorn, non è che potresti resuscitarla?
Già fatto, non preoccuparti, ci ha già pensato il dio Efesto.
Infatti si ode una voce molto amplificata come provenire da un'altra dimensione.
ECCO, L’ARMATURA E’ STATA COMPLETAMENTE RIMESSA A NUOVO. ESSA E’ PRONTA PER UN ALTRO CAVALIERE CHE SARA’ ADDESTRATO PER INDOSSARLA. ADESSO DEVO ANDARE, HO ALTRO LAVORO DA FARE. BUONA FORTUNA CAVALIERI DI ATENA.
Colui che ha parlato era il dio Efesto, fabbro degli dei, l’unico in grado di resuscitare qualsiasi tipo di armatura, persino quelle divine.
Fatto questo tutti escono fuori dalla prima casa e si piazzano in cerchio sul piazzale antistante.
- La mia missione qui è finita. Voi siete i cavalieri dello zodiaco. Adesso devo tornare sull’Olimpo ma vi lascerò con mia sorella Atena, siete suoi cavalieri e con lei sarete protetti. Buona fortuna cavalieri, gli dei vi assisteranno.
Una colonna di luce che scende dal cielo arriva sino a terra, Apollo vi entra dentro e scompare con essa. Da notare che prima di andarsene non ha detto ai cavalieri "che gli dei vi assistano" ma bensì "gli dei vi assisteranno"; in questo modo a voluto specificare che avranno l’appoggio di alcune divinità olimpiche se qualcosa dovesse andare storto.
Bene, mio fratello è tornato nell’Olimpo. La prima parte della missione è stata compiuta, adesso dobbiamo prepararci per la seconda.
Già, dobbiamo partire in fretta.
Prossima tappa.
La terra di Asgard.
Asgard? Ma se non sbaglio è la terra del divino Odino.
Si Milo hai detto bene e noi cinque la conosciamo molto bene,visto che ci siamo già stati due volte; la prima volta per liberarla dal potere di Nettuno e la seconda per fare riparare le armature divine in vista della lotta nell’Olimpo.
Bene, allora cosa stiamo aspettando? Ad Asgard!
E tutti in coro:
Ad Asgard!
Ma improvvisamente dal sottosuolo fuoriesce una scia di fumo di colore nero molto intenso materializzandosi nel dio degli inferi.
- Bene cavalieri, vedo che siete riusciti a riformare il gruppo e se non sbaglio con stasera scadono i tre giorni che vi avevo concesso come tregua. I miei cavalieri sono già pronti per affrontare la lotta stabilita, vi sentite pronti o ci avete ripensato?
Ma per chi ci hai preso, per dei vigliacchi tuoi pari forse? Non dimenticarti che ti ho già battuto una volta e posso farlo ancora.
Si ci sei riuscito Seiya ma a scapito della tua vita.
Non mi è mai importato della mia vita se questo può significare la salvezza della terra e se vuoi ti affronto anche subito.
Calmati Seiya. Ade abbiamo mantenuto il patto dei tre giorni riformando il gruppo dei cavalieri d’oro. Domani mattina presto partiremo alla volta di Asgard. In quel luogo ci attenderà Ilda di Polaris che con l’aiuto del dio Odino ci porterà direttamente nel regno di Camelot.
D’accordo, mi stà bene. Ma aprite bene le orecchie, provate solamente a fare qualche piccolo scherzo e vi scatenerò contro tutte le forze infernali che ci vivono sotto i vostri piedi, sono stato chiaro?
Si, chiarissimo, anzi ti dico io una cosa.
Prego, Seiya dimmi pure.
Se riusciremo a battere i cavalieri della tavola rotonda restando vivi ti converrà scappare il più lontano possibile da questa dimensione perché verrò a cercarti e se riesco a metterti le mani addosso non lascerò integro neanche un tuo capello, parola di sagitter.
Va bene Seiya, lo considererò come un altro nostro patto personale. Ci vediamo a Camelot.
Il dio Ade sparisce.
Seiya devi essere impazzito.
Ioria non preoccuparti so quello che faccio. Non mi fa paura così come non me ne faceva sotto terra. Deve finirla di seminare panico e terrore…DEVE SMETTERLA PER SEMPREEEEE!
Irato per le parole di Ade, Seiya brucia il suo cosmo scagliando una grossa e potente sfera di energia che disintegra la cima di una montagna circostante. Tutto il gruppo lascia il grande tempio per andare ad Atene da dove partiranno per Asgard.
Fine
prima parte.