Capitolo 18

L'arrivo alla statua

La statua di Atena è tornata al suo posto e si innalza maestosa, con lo sguardo del suo marmoreo volto fisso sulla acropoli, come se vegliasse la pace di quel luogo.

Grazie al prezioso aiuto di Sion , antico cavaliere di ariete e poi gran sacerdote, si era trasformata nell’armatura divina della dea che rappresenta per la lotta contro Ade. Dopo la sconfitta del dio infernale la statua è tornata al suo posto.

Shun non ha dovuto percorrere molta strada per arrivare alla statua, visto che dall’ultima casa dello zodiaco c’è solamente una rampa di scale che lo distanzia dalla meta finale.

Mentre si muoveva, il sole rifletteva sulla sua armatura d’oro; indossata da un valoroso cavaliere come Shun sembrava come rinvigorita.

Ma tutto intorno tace.

Una figura si muove molto velocemente contro Shun, come per aggredirlo, ma con indosso l’armatura d’oro e forte del settimo senso riesce a muoversi anche lui molto rapidamente, schivando con semplicità la presunta aggressione.

Il suo opposto comincia a voltarsi.

Shun alza le difese.

Il cavaliere si volta e spunta il volto di Ikki.

D’un tratto una luce intensissima si accende da dietro la statua.

Due figure si materializzano dal divino cosmo che ricopre tutta l’acropoli: Atena ed Apollo.

Da lontano una voce:

Seiya, Hyoga e Shiryu arrivano al punto d’incontro.

Seiya si lancia in un acrobatico salto e sfruttando le ali della sua armatura plana a mezz’aria, poggiandosi sulla mano destra della statua; Hyoga arriva slittando su di una scia di ghiaccio che si estende sino alle due divinità; Shiryu arriva semplicemente camminando, con passi lenti e coordinati, ma espandendo il suo cosmo al massimo e facendo comparire dietro di sé la figura di un gigantesco drago d’oro, simbolo della sua imperturbabile forza.

Ma all’improvviso compare proprio il grande Mur che si è teletrasportato dalla prima casa.