Capitolo 16
La vendetta di Fish
L’ultima casa, la dodicesima, è quella di fish. Il cavaliere che la presidiava era Afrodite, un uomo molto vanitoso e geloso della sua bellezza. Egli pensava più alla sua estetica cha al nemico che gli stava di fronte. Per questo motivo combatteva sempre con superficialità, ma nonostante ciò era pur sempre un cavaliere d’oro.
Shun, l’ultimo cavaliere rimasto del gruppo, entra nella casa. Un atmosfera di meravigliosa bellezza si respira dentro il tempio, tutto è adornato di rose di ogni colore.
- Questo posto è meraviglioso e che profumo di rose!
Shun arriva all’uscita dove si erge la scala che porta verso il tempio del gran sacerdote e successivamente alla statua.
- Eheheheh. Shun, cavaliere di Andromeda, qual buon vento.
- Chi è là?
- Ma come, non mi riconosci? Sono Afrodite, cavaliere d’oro di fish, e chi ti credevi di incontrare?
Intanto all’undicesima casa.
- Come custode di questa casa vi ordino di fermarvi, altrimenti mi costringerete alla lotta!
- Ma sentilo, appena battezzato cavaliere d’oro e si sente già un dio in terra.
- Vi ho avvertito, arrestate i vostri passi e fatevi riconoscere. Chi siete voi dunque?
- Seiya è il mio nome, cavaliere d’oro di sagitter!
- Ed il mio è Shiryu, cavaliere d’oro di capricorn!
- Cosa? Amici miei siete davvero voi?
Le due figure dapprima ombrate s’illuminano mostrando i volti dei due eroi.
- Si, siamo proprio noi Hyoga, anzi, cavaliere d’oro di acquarius.
- Amici anche voi siete riusciti nell’impresa.
- Adesso siamo cavalieri d’oro a tutti gli effetti.
- Sono felice di questo perché i nostri sforzi sono stati finalmente premiati.
- Già, e di questo dobbiamo anche ringraziare la dea Atena, colei per la quale combattiamo che ci guida sempre con la forza della giustizia.
- Hyoga, non vedo Shun.
- Shun si è subito diretto alla dodicesima casa non appena l’armatura di acquarius mi ha scelto come suo sfidante.
- E’ passato molto da allora?
- Beh, ho perso la cognizione del tempo ma non credo che sia passata più di mezz’ora.
- Orami sarà nel pieno della lotta. Speriamo che anche lui riesca, il tempo a nostra disposizione è agli sgoccioli.
- Avete per caso notizie di Ikki?
- A dir la verità no ma sono sicuro che lo troveremo ad aspettarci alla statua con l’armatura d’oro, sai com’è fatto, gli piace stare da solo.
- Va bene. Allora non ci resta che raggiungere Shun.
- Si, andiamo!
Scocca l’ultima mezz’ora di tempo per compiere la missione.
- Shun, ci rincontriamo. Non mi è affatto andato giù l’essere stato battuto da un pivello come te. Ti ricordi? Successe proprio qui, in questa casa, al tempo del regno del gran sacerdote Arles.
- Davvero? Mi dispiace ma purtroppo è successo, spero che tu non mi serbi ancora rancore.
- Rancore? No, assolutamente. Io voglio vendetta!
In un attimo, Afrodite scaglia contro Shun una marea di rose rosse che lo infilzano dappertutto paralizzandolo.
- Ahh! Maledizione. Ma come ha fatto? Non mi sono neanche accorto che mi stesse lanciando un attacco.
- Shun hai forse dimenticato che i cavalieri d’oro sono padroni del settimo senso e che riescono a muoversi alla velocità della luce?
- Mi sento debole.
- Le rose rosse sono intrise di veleno che pian piano ti stroncherà le forze.
Shun inizia ad espandere il suo cosmo, liberandosi dalle rose ed indossando l’armatura:
- Ricordo bene i tuoi colpi, ma stavolta non riuscirai a fermarmi così facilmente.
- Davvero? ROSA PIRANHA!