Capitolo 5
Il patto con Ade
I giovani eroi rimangono stupiti, anzi letteralmente sconvolti. Seiya, non rendendosi conto della gravità della situazione, ci ridacchia su.
- Ahahah, ma senti questa, i cavalieri della tavola rotonda. E da dove sono saltati fuori?
- In effetti non vedo che tipo di pericolo possano rappresentare per l’umanità.
– dice Shiryu ancora stupito.
- Nella dimensione in cui si trovano stanno già mettendo a ferro e fuoco tutti gli accampamenti, villaggi, castelli. Non si fermano davanti a niente e nessuno. Uccidono tutti, uomini, donne, vecchi e bambini. Sono spietati.
- Ma come si può essere così crudeli e per di più dei nobili cavalieri che hanno combattuto per far prevalere la pace e la giustizia? Che fine hanno fatto i risultati delle lotte condotte da re Artù di Camelot?
- E’ proprio questo il punto Shun. Quasi tutti i cavalieri si sono riuniti per portare a termine il loro piano di sterminio totale.
- Come? Julian spiegaci una cosa. Questi cavalieri, sono loro o dei fantasmi? Come sono riusciti a resuscitare?
- Dietro c’è lo zampino di Ade. Quando lo abbiamo sconfitto era morto materialmente ma il suo spirito ha continua a vagare ancora per gli inferi, pensando su come vendicarsi dei mortali. Gli è balenata questa idea dopo aver incontrato un uomo sul suo peregrinare. Quell’uomo non era altro che il cavaliere nero, uno dei cavalieri della tavola rotonda, finito negli inferi per aver usato il suo potere di cavaliere superiore in modo ingiusto e scorretto. Lui personalmente non più affrontarvi, perché come spirito deve restare nel suo mondo ma può usare il suo vasto potere divino per pilotare altri nelle sue imprese.
- E’ una cosa disgustosa. Certo che per essere una divinità, Ade non ha per niente accettato la sua sconfitta. Mi sfugge ancora qualcosa. Come potrebbero impensierirci o crearci problemi?
- Ade ha promesso loro che come ringraziamento per averli riportati in vita, in cambio li trasferirà in un'altra dimensione per distruggerla. Lui può farlo. La loro futura destinazione..
- SARA’ IL NOSTRO TEMPO E LA NOSTRA AMATA TERRA!
– grida Seiya – Non possiamo permettere una tale scempio, dobbiamo trovare assolutamente il modo di fermarli.
Saori scatta in piedi.
- Purtroppo Ade ci ha lanciato una sfida. Ha deciso che per una questione di lealtà solamente dodici cavalieri dei nostri potranno scontrarsi con i suoi cavalieri. E per questo che noi abbiamo scelto i dodici cavalieri d’oro del grande tempio. In seguito alla sconfitta di mio padre Zeus, ho ottenuto l’aiuto di mio fratello Apollo per poterli riportare in vita. Ma per fare ciò dovremmo recarci al grande tempio.
- Senti un po’ chi parla di lealtà.
Ikki rimane dubbioso. Lady Saori accortasi della sua espressione gli domanda:
- Ikki, vuoi forse dirci qualcosa?
- Saori, ci avete detto che quasi tutti i cavalieri sono stati riuniti. Che vuol dire quel quasi? Manca forse qualcuno?
- Si! Manca proprio il sovrano di Camelot, re Artù. Non sappiamo come mai non sia stato riportato in vita. Nettuno mi ha comunicato che molto probabilmente non si trova negli inferi ma in una specie di purgatorio in attesa di salire nel paradiso dei cavalieri.
- Julian, cosa lo tiene imprigionato in quella dimensione?
- Il fatto che sia morto con l’amarezza di non essere riuscito a compiere l’ultima missione, qualche affare magari lasciato in sospeso. Solamente dopo avere risolto il suo problema potrà ascendere al cielo.
- Adesso è tutto chiaro.
- Allora se siamo tutti d’accordo domani mattina presto partiremo per la Grecia e che anche stavolta, come si suol dire,che gli dei ci assistano.
- Io vi aiuterò nella ricerca del passaggio dell’altra dimensione
.
- Cosa?
- Scusatemi se non ho parlato prima. Per poter fare in modo di evitare il loro arrivo saremmo noi ad andare nel loro mondo, dove si terrà la lotta.
- Scusami Saori, come mai dobbiamo venire anche noi?
- La vostra presenza è fondamentale nel caso che Ade tenti qualche tranello ai cavalieri d’oro. Mentre combatteranno con i loro rispettivi avversari voi dovrete fare in modo che non ci siano intromissioni esterne. Ade ha parlato di un combattimento leale tra cavalieri ma essendo mio zio e conoscendolo bene dubito che vada tutto liscio come l’olio.
- E sia, ci impegneremo al massimo affinché i nostri amici cavalieri possano sopraffare lealmente i nostri avversari.
- E’ vero Hyoga faremo l’impossibile. Comunque i cavalieri d’oro sono molto forti, vinceranno sicuramente.
Hilda interrompe la loro foga:
- Aspettate a cantar vittoria. Ade non solo li ha resuscitati ma gli ha donato dei poteri; ognuno indossa un armatura molto potente. Non sappiamo se classificarle come armature pari a quelle d’oro o addirittura superiori ma sono diventati fortissimi.
- Qui le difficoltà si stanno accumulando ma non importa. Noi abbiamo battuto persino delle divinità e quindi i cavalieri d’oro li batteranno, anche se non facilmente ma ci riusciranno. Forti del settimo senso nessuno che non sia almeno pari a loro può vincerli.
- Ci rivediamo tutti all’alba per la partenza.
- Quando finirete al grande tempio vi aspetterò ad Asgard e da lì vi condurrò all’ingresso. Spero che facciate in tempo.
- Quanto tempo ci ha dato Ade?
- Solamente un giorno.