XIV CAPITOLO: Una drammatica seduta (parte 1)

Dolorosamente, lentamente, le sue palpebre si riaprirono.

Scorse la figura di Saga china sul suo letto. Non si era allontanato... Era rimasto accanto al suo letto... Non lo odiava!

Un accesso di tosse squarciò il suo petto. Il suo corpo urlava di dolore... Le ferite ancora ardevano, malgrado le cure del fratello...

Come ti senti?-domandò il custode del Santuario.

-Fratello... chiama subito il crysos sunagein... Una grave minaccia aleggia sull'umanità...-balbettò il custode della terza casa con voce spezzata.

Un grave cenno del capo fu la risposta del Grande Sacerdote. Il viso del gemello era una maschera di dolore e la sua voce si disperdeva in flebili tremolii carichi di sofferenza, eppure sembrava quasi non curarsene! La sua voce tremava d'angosciosa ansietà... Ma perché? Cosa turbava l'animo forte di Kanon? Cosa era accaduto in quei momenti d'oblio?

Accostò il corno alle labbra e, pochi istanti dopo, una greve melodia rintoccò nel santuario, come una cupa monodia di morte

-E così il crysos sunagein sarà convocato... Cosa diremo al Grande Sacerdote?-mormorò Aphrodite con un sospiro tremulo. Cosa aCosa diremo al Grande Sacerdote?-mormorò Aphrodite con un sospiro tremulo. Cosa avrebbero detto a Saga? Come avrebbero potuto spiegare la morte di Kiki? Quali parole avrebbero levato il velo del dolore e dell'inganno?

Le braccia di Ioria si avvolsero attorno alle spalle della sacerdotessa d'oro.

Un lieve cenno del capo fu la risposta di Shura. Le parole di Ioria erano veritiere... Se quel mostro di Baal non li avesse meschinamente ingannati, essi non avrebbero spezzato il fragile filo della vita di Kiki! Anzi, l'avrebbero difeso anche se questo avesse voluto dire sacrificare la loro esistenza! Non avrebbero permesso lo scorrere di sangue puro e innocente!

-So cosa pensi, Shura.-mormorò Milo..

-E cosa?-frecciò sarcastico il portatore di Excalibur.

-Pensi che se Baal non ci avesse ingannato, noi non avremo permesso al piccolo Kiki di sacrificare la sua vita. Pensi che l'avremo difeso, anche se questo avesse richiesto il sacrificio delle nostre vite. L'avremmo difeso tutti insieme, senza dividerci su cosa fare o non fare. Sbaglio?-sorrise amaro il signore delle Quindici Cuspidi.

-Forse hai ragione Milo. Non ci saremmo divisi su cosa fosse giusto o non giusto fare... Non sarebbe accaduta questa tragedia e nuove lacerazioni e discordie non ci avrebbero diviso... Ma anche se fosse... A cosa servirebbe? Kiki ormai è morto e non saranno questi pensieri a ridare al suo corpo freddo il dolce flusso della vita...-mormorò con voce apparentemente priva di emozioni.

Un lieve sospiro fuggì dalle labbra del cavaliere di Scorpio.

-Non serve a nulla rimandare questa prova. Andiamo.-esclamò risoluto Micene e si allontanò dalla Quinta Casa, presto seguito dai suoi compagni.

Raggiunsero la sala delle udienze.

Scorsero sui loro scranni le figure di Saga e Kanon.

Una ruga di preoccupazione trafisse la fronte di Ioria. Ancora dunque le ferite indebolivano il corpo del cavaliere di Gemini? Dunque le sue facoltà di guarigione non avevano saputo contrastare la possanza di Baal?

Con moti calmi e imperiosi, il Grande Sacerdote si levò dal suo trono sopraelevato.

Una angosciosa inquietudine si impadronì del suo cuore. Aveva scorto un'ombra spettrale sui lineamenti di Mur... Cosa era accaduto? Perché i suoi occhi chiari, solitamente simili a due specchi di cielo, sembravano due cupi abissi di dolore? Sembrava che ogni emozione fosse perduta... Cosa era successo? Era dunque il segnale della tragedia che temeva fortemente?

-Miei cavalieri, è stato Kanon di Gemini a consigliarmi di convocare questo crysos sunagein.. Una nuova, orribile minaccia ha deciso di stritolare nei suoi artigli di tenebra l'umanità. E costui ha un cuore più cupo di quello del sovrano delle tenebre Hades, sconfitto nell'ultima sacra guerra dai cinque eroi leggendari, purtroppo periti in seguito a tale impresa.-

Tacque per qualche istante e le sue dita si aprirono a ventaglio sulla fine grana del tavolo circolare, quasi cercassero d'afferrare turbinosi pensieri.

-Questo è un avversario che non esita a nutrirsi del sangue dei fanciulli. Centinaia di piccole vite innocenti furono troncate da questo dio sanguinario e gettate, in un'orgia di vino e cimbali ,dalle braccia di un idolo cavo, palpitante di sinistri bagliori di fiamma.-raccontò il giovane, un tempo custode delle vestigia bifronti.

-Poche notti fa mi dedicavo alla preghiera dinanzi alla statua di Athena... E una voce ha cominciato a chiamarmi. Diceva di essere la nostra giusta e dolce signora.-iniziò con voce seria il custode del Santuario.

Mi raccontava di un grave pericolo che aleggiava sull'umanità. Mi parlava dei desideri terribili del signore della distruzione, ossia Baal... Costui bramava il sangue di un bambino nel cui corpo palpitasse il cosmo di un vero cavaliere, seppur ancora avvolto dalle sue nebulose, ... Bramava il sangue di Kiki.-affermò e la voce si spense in un tremito

-Kiki...-pensò Mur. Il suo cuore sanguinava... Rivedeva il dolce viso del suo amato fratello contrarsi in una maschera di dolore mentre il pugnale di Deathmask lacerava le sue carni e beveva il suo sangue... Scorgeva l'ondeggiare quasi confuso del suo corpo negli ultimi spasmi dell'agonia..

-Quella voce non poteva essere della nostra giusta e saggia signora. Lei avrebbe sacrificato tante volte la vita, pur di stornare dal mondo le cupe energie dell'oscurità. E non avrebbe consentito che il sangue di un innocente fanciullo impregnasse il Grande Tempio. E infatti...-sussurrò e la sua voce si spense in un triste singulto.

Con un movimento brusco, Dauko di Libra si sollevò dal suo scranno.

-Parla Dauko.-assentì Saga.

-Quanto purtroppo chiedi di sapere è triste. Noi, cavalieri d'oro e custodi della giustizia, abbiamo creduto che la voce di Athena chiedesse come tributo la vita di Kiki. E, accecati da questo inganno, tronfi del nostro essere nel giusto sempre, anche mentre ci apprestavamo a compiere un crimine disumano e infame, abbiamo lasciato che le discordie ci lacerassero.-iniziò il cavaliere di Libra stringendosi convulsamente le lunghe dita.

Un livido pallore si impadronì dei lineamenti del giovane custode del Santuario. Dunque... No! Non potevano avere creduto a delle parole fallaci! No!

-Io, Dauko, cavaliere di Libra e Shaka, cavaliere di Virgo, nemmeno per un istante, abbiamo dubitato delle parole che sgorgavano dalle tue labbra. Abbiamo combattuto contro Ioria, Aphrodite e Mur, che volevano evitare che il sangue di Kiki fosse versato... Loro erano disposti a macchiarsi del peccato di tracotanza, pur di salvare una vita umana..-continuò con voce calma, seppur tremante, il custode delle armi di Libra.

-Ma non è servito a nulla. Kiki ha capito. E ha deciso di offrire la sua vita, credendo, nella sua ingenua purezza di fanciullo, di salvare Athena... E ora il suo sangue macchia il Grande Tempio.-concluse il guerriero, custode della Settima Casa e si afflosciò sul suo scranno, come oppresso dal gravame delle sue parole.

Un tremito scosse le spalle di Saga. Dunque... Dunque avevano creduto di salvare Athena, troncando il filo della vita di Kiki... E invece il risveglio di Baal si era compiuto! La colpa dunque marchiava il Grande Tempio! Avevano sacrificato un'innocente esistenza, traviati da un orribile e sordido inganno...

 

 

 

*Il Moloch, come rito, sembra sia esistito davvero. Per placare gli spiriti degli dei, in un determinato periodo dell'anno (mi pare fosse la primavera) gettavano i loro figli primogeniti vivi dalle braccia di un idolo cavo di bronzo, nel quale ardevano delle fiamme sacre. Per coprire il suono delle urla dei piccoli, come dice Saga nella mia ff, i sacerdoti di Baal suonavano a tutto spiano cimbali, tamburi ecc.. (c'è una scuola di pensiero, però, che dice che i sacrifici a Baal fossero solo simbolici, anche perché i resti dei tofet con le ceneri dei fanciulli sono soggetti a moltissime interpretazioni)