Capitolo 7
Un piano perfetto
Dopo neanche un minuto dall'entrata di Benam nella sala del sacerdote, anche gli altri cavalieri raggiunsero la tredicesima casa, chiedendosi quale fosse il motivo della fretta del Cavaliere d'Acciaio della Terra nel voler raggiungere a tutti i costi la tredicesima casa.
Non appena furono entrati i cavalieri Benam racconto loro del terribile piano del Cavaliere Oscuro, e di come fosse riuscito ad avere tutta la città di Atene ai suoi piedi e del suo proposito di sterminare tutti i suoi abitanti.
"Cavaliere Oscuro, che tu sia maledetto" sbottò Pegasus non appena Benam ebbe finito di raccontare quello che aveva visto giù in città.
Dobbiamo fermarlo subito", intervenne allora Andromeda, preoccupato che milioni di vite innocenti potessero essere annientate in quella maniera bruttale.
Lady Isabel, pero fermò sul nascere ogni loro tentativo di andare a combattere giù ad Atene, facendoli notare che se tutti loro fossero intervenuti, i loro avversari non avrebbero esitato a uccidere tutti gli abitanti della città. Nonostante ciò pero Pegasus era intenzionato ad andare a battersi contro i Cavalieri Neri e il loro capo, non ascoltando minimamente il discorso di Isabel, e i suoi amici dovettero faticare tanto per farlo cercare di desistere. Dovettero constatare, però che anche lui avesse ragione, e che Kanon andasse fermato il prima possibile. Solo che nessuno di loro sapeva come potessero fare: era riuscito a scappare dalla prigione di roccia di Capo suonion, ed altrettanto aveva fatto nel regno sottomarino quando tutta l'acqua che formava il cielo di quel regno da favola sommerse tutto il tempio di Nettuno, dimostrando un particolare istinto di sopravvivenza. Nessuno dei presenti sapeva come fermarlo, e sospirarono sperando di riuscire a inventarsi qualcosa, e consapevoli anche che più tempo passava e meno ne avevano gli abitanti di Atene.
In quel momento giù in città, i Cavalieri Neri si riunirono nella piazza principale della metropoli, dopo aver sbarrato tutte le uscite in modo da impedire la fuga dei cittadini. Proprio in quel attimo anche Kanon e il suo luogotenente raggiunsero l'immenso spiazzo, trovandoli tutti i civili e le autorità della città. L'incessante pioggia scandiva il poco tempo rimasto agli abitanti, ormai bagnati fradici. Tutta quella massa di persone osservo l'uomo che gli aveva presi in ostaggio, Il Cavaliere Oscuro, salire sul palco delle autorità per comunicare loro quali erano le sue intenzioni.
Intanto, al Grande Tempio i cavalieri erano ancora chiusi in conclave nelle sale del Grande Sacerdote per discutere sul dal farsi, fu Pegasus a rompere il maestoso manto di silenzio che da qualche minuto su tutti loro alla scoperta dei piani di Kanon. "Visto che stare qui a parlare non serve a niente, fermeremo il Cavaliere Oscuro con l’unico modo sicuro che conosciamo: scendendo sul campo di battaglia e sconfiggendo lui e i suoi scagnozzi!" disse il ragazzo, più determinato a sconfiggere i nemici.
"Pegasus calmati. Sappiamo bene quello che stai provando, perché anche noi vogliamo salvare tutte quelle persone ad Atene, ma agire d’istinto non servirà di certo a migliorare la situazione", lo fermo subito Isabel.
"Milady, sappiamo bene che se fosse per lei noi non potremo agire, almeno che non ci sia sotto un ottima strategia, ma non è cosi che fermeremo i piani di Kanon. L’unica possibilità che abbiamo e di scendere giù in città e affrontare i nemici a viso aperto." Disse il primo cavaliere di Atena, cercando di convincere la sua Dea a farli andare a combattere.
La Dea della Giustizia non rispose niente, riflettendo sulle parole di Pegasus che sapeva essere vere. Lei non avrebbe voluto far combattere nuovamente i suoi paladini, ma se non fossero intervenuti loro i cittadini di Atene sarebbero stati uccisi, nessuno escluso. E quindi fu costretta a dargli il permesso di lottare di nuovo.
In quel mentre nella capitale greca, i soldati di Cavaliere Oscuro stavano già uccidendo tutti gli abitanti, sotto gli occhi divertiti di Kanon, prima che quest’ultimo fece cenno a un suo soldato che annui con il capo e premette un tasto lì a fianco per accendere il mega schermo che mise il suo capo in diretta in tutto il mondo. Dopo un attimo di silenzio, il terrorista chiamato Cavaliere Oscuro parlò a tutte le più grandi nazioni del globo spiegandoli che da quel momento in poi la terra e tutti i suoi abitanti erano sotto il suo controllo, e che se qualcuno non avesse obbedito ai suoi ordini tutta la nazione sarebbe stata sterminata e distrutta in un batter d’occhio, e li fece vedere quello che stava succedendo in quel momento ad Atene, con i suoi uomini che stavano massacrando tutti i cittadini senza scrupolo alcuno, come se fosse un monito per il futuro.
Dopo il grande discorso, Cavaliere Oscuro scese dal palco e si avviò verso il centro della piazza per uccidere il resto della popolazione, giusto per fare qualcosa di utile e non annoiarsi più, pero in quel momento avverti quattro cosmi conosciuti dirigersi in quella direzione.
<< I soliti guastafeste e ficcanaso che cercano di mettermi i bastoni tra le ruote un’altra volta, ma stavolta non lascerò che mi intralcino ancora e ucciderò tutti i cavalieri superstiti, che sono riusciti a rovinare il mio grandissimo piano risvegliando completamente Nettuno!>>
Ma non riuscì a fare quattro passi che i cosmi che aveva avvertito prima piombarono sul centro città illuminando con la loro luce il grigiore di quel giorno, Pegasus e i suoi amici erano appena giunti ad Atene e erano determinati più che mai a sconfiggere Kanon definitivamente.
I quattro cosmi che il Cavaliere Oscuro aveva avvertito avvicinarsi molto velocemente ad Atene, appartenevano a Pegasus e ai quattro amici, appena giunti in città per salvare la popolazione dallo sterminio di massa messo in atto dagli Cavalieri Neri, i soldati del misterioso e pericolosissimo terrorista che aveva messo a ferro e fuoco la capitale greca. Tutti gli astanti alzarono lo sguardo per vedere chi era appena giunto per cercare di salvarli tutti oppure per essere uccisi, visto che i nuovi venuti potevano essere degli nuovi alleati del terrorista chiamato Cavaliere Oscuro, ed erano tutti terrorizzati. Ognuno dei quattro indossavano delle armature scintillanti, anche se un po’ differenti a corazze medioevali e con diversi colori: quella del primo era color avorio, mentre quella del secondo era verde smeraldo, il terzo aveva l’armatura cosi bianca che sembrava essere uscita dai ghiacci è l’ultimo era rossa.
A un certo punto uno dei nuovi arrivati prese la parola, e si rivolse a tutti i Cavalieri Neri e al loro nuovo capo, infuriato per tutti i cittadini uccisi in quella triste e grigia giornata: "Cavaliere Oscuro e voi Cavalieri Neri, ora che siamo arrivati noi, non vi permetteremo di far del male a altri innocenti e la pagherete anche per quelli che avete già ucciso in questo lasso di tempo" . Disse Pegasus.
"So già chi siete voi, dei maledetti rompiscatole che cercano sempre di eliminare i piani migliori di conquistare il mondo", intervenne in quel momento il Cavaliere Oscuro, memore di quanto il suo unico e meraviglioso piano venne rovinato dai Cavalieri dello Zodiaco, guidati dalla loro sciocca Dea pacifista.
"Già una volta mi avete messo i bastoni tra le ruote, e io non voglio più che questa succeda nuovamente, perciò questa volta vi ucciderò definitivamente!" continuo, e nella sua voce si potte avvertire una nota di odio nei confronti di chi gli aveva messo i bastoni tra le ruote.
Dopo quel piccolo battibecco, il gruppo guidato da Pegasus saltò giù dal palazzo in cui erano saliti per vedere come era la situazione per affrontare i nemici, in pochi minuti tutti loro furono sterminati mentre gli abitanti di Atene approfittarono della confusione per fuggire il più rapidamente possibile da quel posto che stava diventando pericoloso.
Dopo aver assistito in silenzio e impotente al massacro dei suoi uomini, Kanon fece qualche passo in avanti e fece un cenno a cinque figure rimaste in ombra e silenzio fino a quel momento. "Ora basta, è tempo di porre fine a questa pagliacciata. A porre fine alle vostre misere vite saranno altre persone che conoscete abbastanza bene."
Dietro di lui si intravidero delle figure in ombra, nessuno dei quattro non riuscì a riconoscerli, anche se sembravano molto famigliari.
Ma prima che qualcuno di loro riuscisse a dire qualcosa Kanon riprese a parlare "Queste persone che voi avete già affrontato una volta saranno i vostri carnefici, per aver intralciato i miei piani di dominio il destino che ho sempre sognato per voi è stato quello sbarazzarvi di voi, e ora grazie a loro ho la possibilità di poterlo fare subito e ora. Se pero, nella minima speranza che voi riusciste sconfiggerli tutti e cinque io vi giuro che lascerò perdere tutti i miei progetti di distruggere il mondo e l’umanità!" spiegò Cavaliere Oscuro.
"Quindi l’unico modo per farti desistere sconfiggere i tuoi propositi sarebbe sconfiggere i tuoi sottoposti, giusto?" intervenne in quel momento Pegasus che non aveva ancora capito cosa avesse in mente Kanon.
Il nemico annuì con il capo, e poi fece un cenno ai suoi seguaci di poter dare inizio alla battaglia con la speranza di poterla vincere e in caso contrario di non far ritorno da lui, perché altrimenti li avrebbe fatti fuori lui con le sue mani. Tutti i seguaci annuirono e si prepararono per scendere sul campo di battaglia, con un agile balzo scesero dal palco per porsi ognuno di fronte al suo nemico.
"Bene, quindi siete voi i nemici che avete dato del filo dal torcere al nostro unico e potente signore, eh! A ben vedervi non sembrate un gran che, ma visto che avete deciso di sfidarci nonostante la nostra stragrande superiorità, non ci resta che affrontarci in battaglia. Pero il campo di battaglia non sarà questa piazza, ma tutta la città.", disse quello che sembrava essere il capo degli alleati di Cavaliere Oscuro.
"Ma se combattiamo in tutta la città rischieremo di mettere al repentaglio l’incolubilità di tutti i suoi abitanti, questo non mi sembra molto cavalleresco" si intromise in quel momento Andromeda a cui la prospettiva di combattere di nuovo non piaceva affatto, ma mettere in pericolo migliaia di vite umane ancora meno.
"E chi ha parlato mai che il duello che si sta per disputare sarebbe stato svolto con le regole della cavalleria, ma se desistete dall’impresa vi prometteremo che vi uccideremo senza farvi soffrire troppo", Intervenne il nemico.
"E chi vi ha detto che noi ci tiriamo indietro, combatteremo comunque!" Rispose Pegasus, poi rivolgendosi ai suoi compagni gli spiego che avrebbero cercato di combattere sui tetti in modo di far evaquare l’intera citta all’esercito e alle forze dell’ordine. Dopo di che si giro di nuovo verso i nemici e disse che adesso che le cose erano state chiarite avrebbero potuto combattere senza esitazioni.
Detto questo i nemici decisero di andare nei luoghi prestabiliti per la grande battaglia, e i cavalieri li inseguirono subito, dandosi come ritrovo la piazza in cui erano stati fin ora. Una grande battaglia era appena iniziata.