Ariete contro Ariete Oscuro
Mur apparve in mezzo ad una selvaggia radura, la foresta amazzonica, il cavaliere d’oro si guardò intorno osservando il luogo e sospirò.
Un luogo perfetto per addestrarsi a nascondersi.
Mormorò fra se prendendo a camminare verso ovest, verso quel posto avvertiva una grande presenza oscura e minacciosa. Non tentò di usare il teletrasporto poiché avrebbe consumato molte energie nel farlo e doveva essere al meglio per combattere. Mentre cercava di visualizzare al meglio la forza cosmica che invadeva il luogo, il cavaliere si accorse che si stava avvicinando ad un antico tempio in rovina. Con grandissimo stupore, Mur vide che il tempio distrutto non era nello stile delle tribù vissute anni andietro in quella foresta, ma un antico tempio distrutto che un tempo poteva essere una perfetta copia della Prima Casa, l’edera cresceva selvaggia sulle colonne distrutte e l’erba era alta e qualche zona aveva anche erba bruciata mentre vicino a quella che un tempo era l’entrata vi stava un grande lago.
Io ci sono, dove si trova il mio avversario?
Si domandò Mur osservandosi intorno, del suo avversario neppure una traccia eppure il suo cosmo era percepibile e terribilmente potente. Poi una risata fredda invase il silenzio e Mur alzò la testa verso l’alto e lo vide. Più o meno aveva la sua altezza, i capelli ricadevano sulla schiena color sangue mentre gli occhi viola erano puntati sul cavaliere d’oro con aria di odio e sfida e sulla fronte sotto un ciuffo dei capelli si potevano intravedere due nei ambrati. Indossava un’armatura identica a quella di Mur, ma sembrava che l’oro oscuro non brillasse al sole anzi, sembrava respingerne i raggi stessi.
E cosi tu saresti il Grande Mur dell’Ariete. Sono lieto di conoscerti cavaliere, Shin è il mio nome e sono cavaliere dell’Ariete Oscuro.
Disse il giovane per poi sparire nel nulla cogliendo Mur alla sprovvista, il cavaliere d’oro infatti non immaginava che costui conoscesse l’arte del teletrasporto, ma lentamente i suoi ricordi tornarono al momento prima di sparire da Atene, Shion gli aveva ricordato che i cavalieri d’oro oscuro avevano le stesse tecniche dei veri cavalieri d’oro. Cosi Mur chiuse gli occhi cercando di localizzare nuovamente il suo avversario, ma non ci riusciva, costui sembrava essere ovunque ed il suo oscuro cosmo circondava l’intera zona. Quando però sentì un aumento di potenza dietro di se, Mur si voltò appena per notare Shin ghignare perfido con il braccio destro alzato, delle sfere oscure brillavano nel palmo della sua mano mentre una intensa galassia girava intorno al cavaliere d’oro oscuro. Gli occhi di Mur sgranarono quando dietro il suo avversario apparve un ariete dal manto d’oro cupo quanto l’armatura che l’uomo indossava.
Vedo che riconosci la mia tecnica cavaliere di Athena.
Lo Stardust Revolution, niente può bloccare il suo potere distruttivo.
Esattamente…Ora sentirai su di te il colpo fatale che è dono di tutti noi cavalieri della prima costellazione. STARDUST REVOLUTION!
Abbassando il braccio, Shin scatenò contro Mur la tecnica del quale anche lui stesso era padrone. Mentre le sfere distruttive si dirigevano contro il cavaliere d’oro della Prima Casa, costui incrociò le braccia e quando le riaprì generò dinanzi a se il Crystal Wall, Mur sperò che la sua difesa potesse resistere ma….Una grande esplosione avvolse il campo di battaglia, la barriera di Mur venne completamente distrutta ed il cavaliere sbaragliato contro una delle colonne distrutte sbattendovi violentemente la schiena.
Ritrovandosi seduto per terra con la schiena indolenzita e un po’ di sangue che cadeva dal labbro, Mur alzò leggermente il capo solo per vedere Shin. Costui stava ghignando di perfidia mentre avanzava a passo lento e tranquillo verso il cavaliere dell’Ariete.
A quanto pare voi cavalieri non siete cosi in gamba come si credeva.
Rise malvagiamente Shin abbassandosi per ritrovarsi faccia a faccia con Mur, i loro occhi si guardarono intensamente e fu solamente allora che Mur capì: Shin apparteneva al Popolo di Mu. Era per questo che assomigliava a lui nel combattimento, solo coloro che provenivano dall’Isola di Mu avevano un tale potere distruttivo quando terribile che poteva padroneggiare ogni arte. Perché non ci aveva pensato subito? Era stato stupido a dubitare che il suo avversario fosse un uomo della razza umana più semplice e non un reduce del Popolo di Mu. Spinto dalla voglia di sconfiggere il suo avversario, Mur si rialzò a fatica sorprendendo Shin che però nascose subito il suo stupore dietro un ghigno perfido.
Mi ero dimenticato che l’Ariete è sempre appartenuto al Popolo di Mu.
A quanto pare il mio colpo ti ha ridestato ricordi sulle nostre origini, un uomo semplice anche se cavaliere non poteva lanciare lo Stardust con una potenza simile.
Ma l’esplosione non ti ha colpito…perché? Saresti dovuto essere stato spazzato via come me.
Semplicemente perché mi sono teletrasportato.
Prima che Mur potesse replicare, il cavaliere si ritrovò prigioniero di una stretta telecinetica, Shin usava adesso la telecinesi per contrastare il potere del suo avversario. Mur sentì i muscoli non rispondere al cervello e contorcerci sempre di più contro il petto ed i fianchi mentre le gambe prendevano ad tremare come impazzite. Mur osservò per un attimo Shin ed in seguito chiuse gli occhi concentrandosi e raggiungendo con gli occhi della mente la gola del suo avversario, in quel momento la propria mano destra si chiuse a pugno e fu libero. Appoggiando i piedi a terra, Mur aprì gli occhi tendendo la mano chiusa a pugno sempre alzata dinanzi a se, Shin era inginocchiato con le mani sulla gola cercando di liberarsi dallo strangolamento che Mur stava inferendo telecineticamente al suo nemico. Ma appena Mur si sentì in equilibrio, il cavaliere lasciò la presa su Shin osservando il cavaliere in ginocchio.
Lo sapevo…non è nella tua natura uccidere cosi villanamente.
Questo è vero, io odio uccidere, anche quando sono costretto.
Lo comprendo, anche io non amo i trucchetti da baraccone.
In quel momento Shin lanciò contro Mur una sfera di puro cosmo che il cavaliere della Prima Casa riuscì a deviare grazie al teletrasporto, ma quando riapparve sopra il punto dove vi stava prima Shin, il cavaliere d’oro vide che non c’era più.
Cercavi me?
Chiese una voce alle sue spalle, poi un colpo forte lo colpì alla schiena facendo spalancare a Mur la bocca per farlo gridare di un urlo muto prima che cadesse a terra creando un piccolo cratere sotto di se. Mettendosi in ginocchio a fatica, Mur sentì qualcuno scendere per terra dietro di se, voltandosi notò Shin che lo osservava vittorioso.
Rinuncia cavaliere, noi siamo più forti. Accetta la sconfitta e sarai libero di andartene.
E perché dovrei farlo?
Chiese Mur alzandosi anche se a fatica e mentre lo faceva, con la telecinesi fece prigioniero Shin nella propria morsa. Lo sguardo di Mur ricadde sul lago e con un violento scatto della mano, il cavaliere d’oro scagliò il nemico contro il lago e prima che Shin potesse sparire sotto la superficie, il cavaliere d’oro oscuro gridò.
Il silenzio regnò per qualche istante, rotto soltanto dai respiri affannosi di Mur, poi questi fece un lungo sospiro e tornò a guardare il lago attentamente.
Ci sono riuscito. Addio cavaliere, mi è addolorato ucciderti ma era inevitabile. Per la salvezza della terra.
Disse rivolto verso il laghetto dove poco prima era sparito Shin, ma quando Mur si avviò per allontanarsi dal tempio qualcosa lo costrinse a fermare. Il cavaliere d’oro si accorse che era prigioniero di alcuni fittissimi fili di cristallo. Il cavaliere tentò di liberarsi, ma più faticava e più i fili diventavano sempre più stretti.
Il Crystal Net, efficace contro ogni movimento.
Mur voltò il capo leggermente a destra notando Shin che avanza verso di lui. Per la prima volta, negli occhi di Mur vi è la paura.
Sei un demone per caso?
Oh tranquillo, sono umano quanto lo sei tu. Diciamo solo, che ho imparato a governare i miei poteri con astuzia.
Astuzia?
Quando sono sparito dentro lo specchio d’acqua, mi sono teletrasportato annullando il mio cosmo.
È per questo che ho creduto di averti sconfitto, hai annullato la tua influenza su questo posto.
Precisamente.
Ghigna Shin camminando intorno al cavaliere d’oro ed osservandolo.
Sei stato un temibile avversario Mur, ma è ora di finirla una volta per tutte. Ma prima, voglio sapere perché.
Perché combatto?
Shin annuisce mettendosi nuovamente di fronte al nemico, Mur osserva lo sguardo freddo e malvagio del suo avversario mentre la sua mente torna indietro nel tempo, a quando Sirio del Dragone giunse nello Jamir fino a percorrere tutte le avventure vissute al fianco degli altri cavalieri di Athena fino alla grande vittoria davanti al Muro del Pianto.
Perché sono un cavaliere della giustizia Shin, combatto per l’amore della pace e della giustizia che Athena reincarna. Forse è vero che esistono uomini meschini, ma in questo mondo vi sono anche persone a cui possiamo riporre speranza perché incorruttibili e fortemente benigne a questo mondo. Il mondo è forse la cosa bella che sia mai stata creata dalla Divina Volontà e come cavaliere d’oro di Athena mi sono impegnato a proteggere questo posto di luce e bellezza e cosi farò fino all’ultimo secondo della mia vita.
Per un attimo Shin parve stupito delle parole che Mur disse con fierezza senza nessuna ombra di dubbio o paura. Poi il cavaliere d’oro oscuro rise di una risata fredda e maligna per poi con un balzo prendere la distanza fra se e il suo prigioniero e tendendo in avanti le braccia. Il suo cosmo oscuro si espandeva al limite massimo mentre strani bagliori apparvero intorno al cavaliere malvagio.
Ho cosi avuto la tua risposta cavaliere, meriti di morire per mano del vero colpo mortale dell’Ariete. Lo Starlight Extintion ti eliminerà per sempre.
In quel momento gli occhi di Mur sgranarono dallo stupore mentre una piccola stella d’oro apparve tra le mani del cavaliere oscuro, mentre Shin caricava al massimo il suo cosmo, il cavaliere d’oro cercava una soluzione. Era caduto nella trappola di Shin e presto sarebbe morto, avrebbe fallito la sua prima missione da redivivo cavaliere d’oro di Athena e sicuramente coloro che amava non sarebbero stati felici per il suo fallimento. No, doveva reagire! In quel momento spinto da una forza che raramente aveva provato, Mur prese ad espandere il suo cosmo. Doveva vincere in nome di Athena, della giustizia, della pace ed anche in nome dei suoi amici e per il suo fratellino che sicuramente non avrebbe voluto vederlo perire in modo cosi semplice senza combattere.
Devo farcela.
Disse fra se e se Mur a bassa voce continuando ad espandere il cosmo mentre Shin giunse al massimo della sua potenza oscura e guardò malvagiamente il suo rivale.
Presto di te non resterà nulla, è inutile sfuggire al destino che ti attende Mur dell’Ariete. Addio. Starlight Extintion!
In quel momento una grande luce illuminò il campo di battaglia mentre la sfera di Shin prese ad allontanarsi dal suo evocatore prendendo ad accrescere sempre di più fino a devastare ogni cosa trovava, ben presto Mur si sarebbe ritrovato nell’Inferno oppure nel Limbo, doveva fare presto.
Qualche minuto dopo la luce svanì e Shin non vide più niente dinanzi a se, la sua tecnica era riuscita. Mur ora era spedito con anima e corpo nel luogo dove adesso risiedevano gli spiriti dannati che avevano cercato di distruggere il volere divino. Il cavaliere dell’Ariete Oscuro si osservò intorno chiudendo gli occhi e respirando il dolce sapore della vittoria, ma quando prese a muoversi per incamminarsi verso i resti del suo tempio, qualcosa glielo impedì.
Ma cosa?
Lo hai detto anche tu no? Il Crystal Net è efficace e tale sarà fino alla fine dei tempi.
Disse una voce dall’alto, appena Shin alzò lo sguardo vide in cima ad una colonna l’odiato nemico. Mur dell’Ariete stava a braccia incrociate a guardare con sfida e con un ardente fuoco negli occhi il proprio prigioniero.
Come diavolo hai fatto Mur?
Lo Starlight Extintion mi avrebbe ucciso cavaliere certo, ma tu non conosci la vera potenza dei miei poteri. Anche io come te mi sono teletrasportato all’ultimo momento, mi sono liberato dalla tua rete grazie solo al mio desiderio di vincere, non per la gloria o per vederti morire. No. Ma per servire Athena.
Servire Athena.
Ripeté a bassa voce Shin continuando a guardare Mur, il cavaliere oscuro tentò di espandere il suo cosmo per liberarsi, ma più faceva tale cosa e maggiore diveniva la stretta del Crystal Net del cavaliere della Prima Casa. Con un balzo Mur fu dinanzi al suo avversario, era deciso e poco incline alla pietà questa volta come solo contro gli Spectre di Hades aveva fatto. Il cavaliere d’oro non pronunciò parole ma espanse il suo cosmo mentre tendeva le mani dinanzi a se, in quel momento una forte luce dorata avvolse il luogo di combattimento mentre una stella appariva tra le mani di Mur.
Non ti darò tempo cavaliere e non proverò pietà con te poiché non la meriti. Ma ti dico che non sopravviverai questa volta ai miei attacchi. Lo Starlight Extintion sarà per te l’ultima cosa che vedrai a questo mondo.
In quel momento la paura si impadronì di Shin mentre Mur espandeva ancora di più il suo cosmo ed alla fine la luce avvolse ogni cosa e il silenzio era rotto solamente dalle grida disumane e piene di dolore che Shin urlava al nulla prima che il suo corpo e la sua anima svanissero del tutto.
Appena la luce si affievolì, Mur restò concentrato per qualche minuto. Non intendeva ricadere nuovamente in qualche trappola di Shin cosi chiuse gli occhi e concentrò il suo potere telepatico per avvertire i suoi pensieri ed allo stesso tempo il cosmo per avvertire quello nemico.
Nulla è rimasto del cosmo di Shin dell’Ariete Oscuro.
Si disse fra se quando riaprì gli occhi osservandosi intorno ed alla fine si incamminò all’interno della radura.