La Freccia Nera
Mentre al Grande Tempio avvenivano gli scontri di allenamento tra i cavalieri d’oro, in un luogo al di fuori del tempo e dello spazio una figura era seduta in un trono d’argento e di rame, la figura indossava abiti neri come la notte con rifiniture azzurre come il giorno, alle braccia portava una serie di catene d’oro e sul capo nascosto dall’ombra, si poteva scorgere un diadema di antica fattura d’ottone con una gemma color zefiro incastonata al centro. Cronos, signore del tempo e dello spazio, capo dei Titani e padre dei primi Déi, stava seduto dinanzi a tredici figure che indossavano ciascuno mantelli neri con gemme d’oro cupo ognuno alla propria spalla destra, ogni spilla variava a persona a persona, ogni spilla infatti indicava un segno zodiacale: l’ariete, il toro, due gemelli, il cancro, il leone, la vergine, la bilancia, lo scorpione, il sagittario, il capricorno, l’acquario e i pesci.
Bene miei cavalieri d’oro oscuro, finalmente siete dianzi a me, presentatevi!
Senza aspettare altri ordini, uno ad uno, i cavalieri si presentarono poggiando la propria mano sinistra sulla spilla posta sulle loro spalle destre.
Shin dell’Ariete Oscuro.
Forra del Toro Oscuro.
Accolon dei Gemelli Oscuri.
Avvoloc dei Gemelli Oscuri.
Demon del Cancro Oscuro.
Raven del Leone Oscuro.
Lantis della Vergine Oscura.
Ghou della Bilancia Oscura.
Ramsen dello Scorpione Oscuro.
Learco del Sagittario Oscuro.
Kevin del Capricorno Oscuro.
Zharo dell’Acquario Oscuro.
Bellafonte dei Pesci Oscuri.
Nel vedere i propri cavalieri oscuri, Cronos scoppiò in una fragorosa risata osservandoli uno ad uno e studiando i loro movimenti. Poi il Dio riprese a parlare.
Devo ammettere Zharo e Ramsen che mi ha stupito ed adirato il vostro comportamento, occupare due Case del Grande Tempio durante la resurrezione dei cavalieri d’oro. Ma non temete, la vostra punizione sarà affrontare Camus e Milo che sicuramente meditano vendetta.
In quel momento il sovrano si alzò e prese a camminare intorno ai tredici incappucciati che nel frattempo si erano stretti in un piccolo gruppo e Cronos gli camminava intorno formando come un anello.
Ho un perfetto piano che si faciliterà la salita alle Dodici Case, ognuno di voi dovrà andare nel luogo dove siete stati addestrati per attirare le vostre copie e costringerli a combattere per eliminarli facilmente, mentre io invaderò da solo il Santuario di Athena e la eliminerò con il suo caro Gran Sacerdote.
Tornando fermo e con le spalle al proprio trono, Cronos osservò le figure di ognuno e ghignò mentre riprese il discorso.
Shin, tu andrai nella foresta amazzonica.
Bene mio signore.
Rispose semplicemente Shin con voce pacata.
Forra, tu invece tornerai nell’Italia meridionale.
Grazie mio signore
Disse la voce rocca di Forra.
Avvoloc e Accolon invece andranno a Creta mentre Demon nell’Etna.
Benissimo mio sovrano.
Risposero in coro i tre cavalieri oscuri.
Raven invece tornerà in Finlandia mentre Lantis in India e Ghou in Cina.
Benissimo mio signore.
Risposero i tre ad usignolo.
Ramsen tornerà in Egitto, Learco a Sparta e Kevin in Scozia. Zharo tornerà in Alaska mentre Bellafonte in Nuova Zelanda.
Finì Cronos tornando a sedersi al proprio trono, e dopo aver ricevuto un semplice "grazie" dai suoi cavalieri, il Dio si risedette sul trono ed il suo sguardo si posò su Learco e pronunciò dolcemente ma con un tono di perfidia.
Ora Learco, spedisci un messaggio ad Atene per la grande sfida con la tua freccia.
Detto ciò, Cronos tornò nel silenzio mentre Learco ghignando tirò fuori il proprio arco e vi infuse parte del proprio cosmo facendo apparire cosi una freccia color oro spento che in seguito all’assorbimento di alcuni ricordi del cavaliere oscuro divenne nera come la pece. Tendendo l’arco, il cavaliere del Sagittario Oscuro mirò verso Atene, dritto verso le stanze di Athena e scoccò la freccia che svanì in una luce oscura verso la sua destinazione.
In seguito i cavalieri ebbero il congedo di andare a riposare e lasciarono la sala del trono prendendo a percorrere un lungo corridoio di marmo bianco e nero illuminato da fiaccole che emanavano fuoco color porpora e smeraldo, dinanzi a tutti vi stavano Learco a Shin che sembravano essere i leader del gruppo. Dopo essere stati sicuri di aver lasciato dietro di loro Cronos e la sua stanza, la figura gigantesca di Forra si fermò e le altre figure si voltarono verso di lui.
Qualcosa non và Forra?
Fu la voce pacata di Shin a pronunciare la domanda e mentre lo diceva, l’uomo si tolse il cappuccio mostrando il suo volto. Era giovane, sui vent’anni circa, due nei color ambra erano sulla sua fronte e lunghi capelli color sangue ricadevano sulla schiena, gli occhi erano di un viola intenso ed avevano un aspetto penetrante. A tale gesto anche Forra si tolse il cappuccio mostrando il proprio volto, egli aveva una grande cicatrice scura che partiva dalla tempia destra e scendeva sulla mascella sinistra sfigurandogli il viso, gli occhi erano neri ma accessi da un fuoco pieno di odio e rabbia. I capelli ricadevano come una sottile treccia sulla spalla color sabbia, la sua carnagione era però molto pallida e dava un forte contrasto con la cicatrice.
Se devo dire la mia….si.
Rispose alla fine l’uomo dalle grandi dimensioni. Costui si appoggiò alla colonna con le braccia incrociate ed osservando i compagni uno ad uno.
Chi ci dice che sopravviveremo? Sappiamo perfettamente che uno scontro tra segni zodiacali opposti è pari alla potenza distruttiva simile al big bang.
Ben presto le sue parole fecero trasalire gli altri dodici uomini, ma Shin sorrise avvicinandosi al compagno e poggiando una mano sulla sua spalla destra.
Il semplice fatto che noi siamo più forti, siamo rimasti imprigionati in un mondo dove dovevamo combattere per rimanere vivi, loro invece erano prigionieri della terra stessa. Sono più deboli di noi e non rischieremo la morte amico mio.
A quelle parole tutti scoppiarono a ridere, anche Forra che era stato preso da dubbio, ora rideva divertito e convinto delle parole del compagno. In seguito i due cavalieri si rimisero il cappuccio e tutti e tredici i cavalieri presero a camminare diretti verso le rispettive abitazioni.
Faceva caldo quella mattina, il sole era appena sorto e subito aveva iniziato a riscaldare il mondo, lentamente Mur stava salendo insieme ad Aldebaran, Saga e Kanon le scale verso la Quarta Casa in silenzio, tutti erano nei loro pensieri ed anche quando Angelo li fece passare prendendo a seguirli, il silenzio regnò. Il silenzio però fu però interrotto alla Decima Casa quando tutti udirono delle parole all’interno del tempio.
Excaliburrrrrrrrrr!
Polvere di Diamanti!
I due colpi segreti di Shura e Camus erano in pieno contrasto, la lama d’oro però era congelata dal potere congelante ma lentamente riuscì a tagliare il ghiaccio di Camus per dirigersi verso il cavaliere dell’Undicesima Casa che per evitarla balzò da un lato, proprio allora Camus si accorse della presenza di Mur, Aldebaran, Saga, Kanon, Angelo, Aiolia, Shaka, Dohko, Milo ed Aioros.
Oh…buongiorno ragazzi.
Sorrise Camus rimettendosi in piedi mentre Shura sorrideva all’arrivo dei compagni. Dohko li guardava severamente e cosi anche parte di loro, ma quello che sembrava divertito era Aioros che guardò i due compagni prima di parlare.
Vedo che non sprecate il tempo libero.
Alla battuta tutti i presenti scoppiarono a ridere mentre dei passi arrivarono dal retro di Camus e Shura. Il gruppo prese a guardare verso l’uscita della Decima Casa e videro giungere tre figure, a destra vi stava Aphrodite mentre a sinistra vi stava Shion con abiti sacerdotali, al centro invece camminava Rosalie con in mano qualcosa.
Nel vedere la reincarnazione di Athena, il cuore di Camus ebbe come un sussulto ma non esitò ad inchinarsi insieme agli altri cavalieri, compresi Aphrodite e Shion, mentre Rosalie si fermava dinanzi a tutti mostrando ciò che aveva in mano. La sua voce era seria e severa come quella di Athena mentre il cosmo della Dea trasmetteva pace e sicurezza all’interno del tempio.
Miei cavalieri, questa notte mi è giunta nella mia stanza questa freccia oscura.
Disse mostrando finalmente un dardo nero come la pece ma dalle forme identiche alla freccia che solidariamente utilizzava il cavaliere del Sagittario. Athena però sorrise e continuò il discorso.
Cronos ci ha sfidato finalmente, ma devo dirvi di stare attenti. Ogni cavalieri, o i due cavalieri nel caso della costellazione dei Gemelli, vi aspettano ai rispettivi luoghi dove vi sono addestrati: la foresta amazzonica, Italia meridionale, isola di Creta, il monte Etna, Finlandia, India, Cina, Egitto, Sparta, Scozia, Alaska e Nuova Zelanda.
Mentre pronunciava i vari luoghi dello scontro, i cavalieri ricevettero tramite il cosmo della Dea il luogo esatto dove si sarebbero svolte le battaglie e una vaga figura sfumata dei cavalieri oscuri, il primo a parlare dopo un lungo silenzio fu Kanon che osservò Athena con severità.
Dimmi Athena, i nostri nemici sono pericolosi certo, ma chi ci dice che questo non è altri che un diversivo per lasciarla vulnerabile?
Non preoccuparti Kanon dei Gemelli, sappi che in mia protezione ho i poteri della Dea ed il Gran Sacerdote che mi difenderà col suo Crystal Wall.
Sorrise rassicurante la dolce Rosalie mentre osservava i propri cavalieri che tenevano il capo chinato in segno di rispetto per poi alzarlo e studiare i lineamenti della loro signora e per sorridere rassicurati al suo dolce sorriso.
Molto bene Athena, se questo è tutto, lasciateci partire il prima possibile. Prima combatteremo e prima risolveremo la faccenda.
Disse Aldebaran alzandosi per primo, seguito poi dagli altri compagni che lo seguirono senza indugio. Athena annui e Shion si fece avanti dicendo con voce chiara e precisa.
Cavalieri, ricordatevi che affrontate il vostro segno oscuro è una ardua impresa, loro sanno le vostre tecniche poiché elle sono state insegnate anche a loro, pertanto sapranno i vostri limiti. Vi avviso subito che per eliminarli dovrete evolvere i vostri poteri oltre i settimo e l’ottavo senso per poter sconfiggerli al meglio. Io ed Athena pregheremo che torniate tutti illesi dalle vostre battaglie.
I tredici cavalieri chinarono per l’ultima volta i loro capi in segno di rispetto, poi Shion prese ad espandere il proprio cosmo d’oro. Per Mur e Dohko fu come un ritorno al passato quando il primo aveva visto per la prima volta i poteri del maestro mentre l’altro ricordò le battaglie sostenute al suo fianco secoli andietro. Pian piano Shion teletrasportò nelle locazioni giuste tutti i tredici cavalieri e quando essi sparirono nel nulla. Il Gran Sacerdote si tolse l’elmo e la maschera osservando la sua Dea.
Lei crede che sia giusto ingannarli cosi? Sa perfettamente che i miei poteri senza un’armatura d’oro non potranno mai difenderla in eterno.
Lo so benissimo Shion, ma credo che Cronos si aspetterebbe una contromossa da parte nostra. Loro non dovranno sapere delle sue vere intenzioni.
Ma…
Loro sapranno quando sarà giusto che lo sappiano, ora andiamo o perderemo tempo.
Annuendo poco convinto e sconfitto dall’autorità di Athena, Shion prese con dolcezza la mano di Rosalie e chiuse gli occhi espandendo il suo cosmo ed in brevissimo tempo i due sparirono.