DIVINE VENDETTE.
Chapter One: L'inizio della fine..
Una leggera brezza autunnale penetrava attraverso le colonne della prima casa, dove Mur, di essa custode, era intento a riposarsi beandosene. Dopo la sconfitta di Nettuno, le giornate erano sempre più beate e tranquille, anche se.. qualcosa gli diceva che tale quiete non sarebbe durata a lungo.. in un periodo in cui le tensioni tra gli dei erano all'ordine del giorno. Tuttavia, era certo che una qualsiasi battaglia sarebbe stata lontana, per cui, quella mattina, non indossava la Cloth dell'Ariete, forse un gesto d'ingenuità per il Gold Saint...
La sua quiete non durò molto, infatti, quella mattina avvertì un cosmo estremamente ostile avvicinarsi alla prima casa e , non solo era ostile, ma anche molto potente. Mur si alzò lentamente e scese lungo la gradinata della prima casa. Il piazzale lastricato di marmo era deserto. Ma egli sentiva ancora quello strano cosmo in avvicinamento.. sempre più vicino finché non diventò così vicino da poterne percepire la posizione, Mur si girò di scatto. Sul tetto della prima casa stava seduto una figura per lui sconosciuta, Mur si avvicinò lentamente: <<Rivelati..>>. Il cavaliere d'oro si accostò a una colonna per vedere meglio la figura che sovrastava il Palazzo del montone bianco. L'uomo sul tetto si voltò verso Mur, aveva una folta chioma di color marrone chiaro e gli occhi dello stesso colore. L'armatura che indossava era però sconosciuta agli occhi di Mur. La sua armatura era di color oro, ricca di fregi sui toni dell'arancione, era un armatura molto ricca di particolari e dettagli con diamanti qua e la incastonati. Reggeva sulla destra un bastone dorato da cui pendeva un piatto d'oro tenuto da una catena dello stesso materiale. Il piattino era ripieno di pietre preziose e monete. L'uomo fissò il cavaliere dell'Ariete a lungo, fin quando non si degnò di rispondere <<Allora.. passo o devo prima ucciderti?>>. Dopo tale affermazione il cavaliere sbadigliò e rivolse lo sguardo alla statua d'Atena, in cima al grande tempio. Mur chiuse gli occhi e ridacchiò per qualche istante, poi gli aprì gli occhi e la sua espressione mutò, stavolta era serio <<Scendi e combatti.. questo è l'unico modo per passare.>>. La sua voce era ferma e decisa. L'uomo tornò a guardare Mur, sbuffò e fece un lungo salto atterrando dinanzi al cavaliere, in questo modo, Mur poté ammirare in tutto il suo splendore l'armatura del suo nemico. Notò inoltre un particolare: dalle braccia pendevano dei fili d'oro a cui erano appesi dei diamanti. Mur non aveva idea che tipo di armatura fosse, non aveva mai visto un armatura così ricca e sfarzosa, comunque.. poco importava doveva disfarsi del nemico: "L'abito non fa il monaco" si disse.. o meglio, il più delle volte. Mur alzò la mano verso l'alto e , sospesa a pochi centimetri sopra la sua mano, l'armatura d'oro dell'ariete si materializzò. I pezzi andarono via via a posizionarsi sul suo corpo fin quando la vestizione non fu completa.
L'uomo non sembrò intimorito dall'armatura d'oro che Mur indossava, anzi, a lui non interessava chi fosse il cavaliere contro il quale stava lottando, e in particolar modo sembrava che non lo sapesse affatto. Mur allargò le braccia bruciando il suo cosmo. <<Facciamo in fretta..>>. Dichiarò, l'avversario in quel momento fece una risatina beffandosi delle parole del nemico. <<Stolto!>>: Esclamò, e scattò nella direzione di Mur. Il cavaliere d'oro sembrava tranquillo, era pronto, il cosmo bruciava <<"Crystal Wall!">>. Urlò il cavaliere dell'Ariete, ma il suo avversario non sembrò intimorito, sferrò un calcio alla barriera creando una leggera crepa, ma l'attacco gli si rivoltò egualmente contro. Il cavaliere sconosciuto venne respinto via, con tale forza, che Mur capì cosa l'avrebbe aspettato se non fosse stato pronto. Il cavaliere tossicchiò per qualche istante ma si rialzò in piedi come se non fosse successo nulla. <<Abile.. davvero, ma ciò non basterà a sconfiggere un dio..>>. Mur sobbalzò, gli occhi spalancati lasciavano trapelare lo stupore che provava.. "Un dio?" pensò... no... non era possibile! Mur cercò di non farsi intimorire da quelle parole, ma subito riconobbe i ricchi dettagli della sua Cloth, e il suo bastone.. era forse? Pluto.. si, figlio di Demetra, dio della ricchezza. Mur si sentiva comunque in grado di batterlo, poiché era un dio minore.. Il dio prese a bruciare il suo cosmo e Mur subito percepì che il suo cosmo era molto potente. Ciò non lo spaventava. Tornò nuovamente in posizione. Il dio scaglio il bastone in aria disperdendo nel vento le gemme preziose, dopodiché il dio urlò: <<"Abbondanza!">>. Mur bruciò nuovamente il cosmo plasmando il muro di cristallo. Ma il dio grazie al suo attacco generò un onda d'urto così potente da creare varie crepe nel muro di cristallo. La potenza dell'attacco era tale che il cavaliere d'oro stava per essere spazzato via. Il muro di cristallo stava per andare in frantumi, una luce investì Mur, il muro di cristallo si spezzò, doveva agire. <<Dove sei?!>>. Una volta diradata la luce il dio non vide traccia del cavaliere d'oro, ma quasi subito percepì il suo cosmo e si voltò di scatto. <<Psicocinesi eh? Ah ah, davvero eccezionale, ma non ti servirà! "Abbondanza!">>. Urlò nuovamente il dio, Mur venne investito dall'onda d'urto. Scaglie di pietre preziose molto taglienti gli arrivavano addosso a enormi velocità lacerandogli la pelle e l'armatura anche se lievemente, quelli che facevano molto male erano i tagli alla pelle. Mur non riusciva più a resistere, l'attacco aumentava man mano d'intensità. Si teletrasportò nuovamente, stavolta in aria, in caduta libera verso Pluto, bruciando il cosmo a livelli altissimi rilascia un breve ma letale fascio di luce gridando <<"Starlight Execution!">>.
Il dio preso alla sprovvista portò le mani in avanti cercando di fermare il fascio di luce. Il dio riuscì facilmente a bloccare l'attacco di Mur. Il cavaliere ne restò sorpreso, anche se quello era il suo attacco meno potente, era comunque molto forte e devastante. Mur atterrò a pochi metri dal dio. <<Non puoi fermarmi! Fammi passare, sappiamo entrambi che questo scontro porterà alla tua morte.>>. E in effetti Mur era quasi esausto grazie al devastante colpo subito dal dio. Mur prese fiato ed esclamò <<La mia missione è proteggere il palazzo del montone bianco, se questo mi porta a combattere contro una divinità, poco importa. Devo difendere i dodici templi dai nemici, devo difendere Atena!>>. Il dio lo guardò scoppiando in una larga risata <<Ahah! Sciocco. Tu non puoi capire, non sono io a volere la testa di Atena.. qualcuno più in alto di me la desidera ardentemente.>>. "Qualcuno più in alto?!" Pensò il Gold saint. <<Zeus?, Era?,Nettuno.. no Poseidone è stato appena sconfitto.. forse Ade!?>>. Il dio si beffò nuovamente di Mur scoppiando in una risata senza contegno <<Il punto di forza della mia padrona è che nessuno pensa mai a lei!>>. Lei.. chi poteva essere?. <<Beh, ribadisco, poco importa! Devo ucciderti, quando sono sulla terra tutti gli dei sono mortali!>>. Il dio fece un sorriso appena accennato, che Mur non notò, il gold saint alzò subito la mano verso l'alto, attorno ad essa presero forma dei "punti luminosi" che giravano attorno alla mano. <<E adesso.. muori.>>. Il cavaliere abbassò la mano con forza gridando <<"Per il sacro ariete, Starlight REVOLUTION!>>. In quel momento i punti luminosi, quella polvere di stelle, si scagliò sul dio. Il dio stavolta non si fece trovare impreparato <<"Protezione dell'opulenza">>. Subito davanti al dio prese forma uno scudo dorato che lo proteggeva dall'attacco del Gold saint. Ma Mur non mollava, insisteva! Dopo un abbondante minuto lo scudo difensivo del dio si ruppe lasciando passare la polvere di stelle che lacerava la pelle, e l'armatura del dio. Il cosmo di Mur ardeva ai limiti estremi. Lo scudo del dio andò definitivamente in frantumi lasciando passare tutta la potenza del "Sacro ariete" scagliato da Mur. La potenza fu tale che il dio venne scagliato via ricadendo sul pavimento. L'armatura però non subì neanche un graffio.. era evidentemente una God cloth. Il dio scattò in piedi bruciando il suo cosmo: <<"Opulenza!>>. Urlò, ma non successe nulla.. Mur si guardò intorno.. il colpo del dio aveva fallito? La sua risposta gli arrivò subito dopo. Dall'alto calò una pioggia di gemme d'oro pesantissime e velocissime. Mur venne investito dalla "pioggia" di gemme e venne "sotterrato" da esse. La pesantezza delle gemme gli impediva ogni movimento.. ma non gli impedivano di sentire le risate del dio che saltava sul mucchio di gemme aggiungendo molta più pressione. Mur sentì i passi del dio allontanarsi nella casa dell'ariete.. non poteva permetterlo. L'avanzata del dio venne interrotta, egli si voltò di scatto notando una potentissima luce provenire dal mucchio di gemme. Improvvisamente la luce investì il palazzo del montone bianco cogliendo il dio alla sprovvista. Mur saltò fuori dal mucchio di gemme allargando le braccia pronto all'attacco <<Credevi che ciò sarebbe bastato a fermarmi! Sciocco, adesso perirai sotto la furia dell'ariete dorato.>>.
Mur bruciò il cosmo fino ad arrivare ai limiti estremi <<Onda.. di luce.. STELLARE!>>. La casa dell'ariete venne nuovamente investita da una luce potentissima, il dio tentò inutilmente di ripararsi, la potenza dell'attacco così devastante lo spazzò via. Mur cadde atterra esausto per la battaglia, ce l'aveva fatta.. il pericolo era ormai finito. Ma.. improvvisamente Mur percepì nuovamente un cosmo <<Ancora? Come può essere che è ancora vivo, no! E' un cosmo molto più forte.>>. Infatti il cosmo che Mur percepiva era potentissimo, quasi divino. Mur iniziò a guardarsi intorno, un avversario di questo calibro, forse quella persona di cui Pluto parlava? Mur iniziò subito bruciare il cosmo, doveva farsi trovare preparato. Pochi attimi dopo la scalinata della casa dell'ariete venne salita da una donna avvolta da una lucente armatura, la parte inferiore ricordava il motivo dei chicchi di grano e l'armatura era di un color oro, appunto il colore del grano. Mur rimase a osservarla, quella era sicuramente una dea. Come un lampo di luce la soluzione gli venne in mente <<Demetra! Cosa ci fa lei qui al grande tempio?!>>. La donna non rispose, teneva gli occhi chiusi e avanzava lentamente. Mur bruciava il cosmo più che poteva, ma lo scontro con Pluto l'aveva sfinito. La dea alzò la mano verso Mur, il cavaliere si teneva pronto allargando le braccia. <<"Terra assassina">>. Sussurrò la dea, mentre Mur veniva aggredito da piante di grano che, taglienti, gli procuravano ferite e gli salivano sul corpo stritolandolo. Mur tentava invano di liberarsi, si dimenava ma quelle "piante" erano quasi indistruttibili. Così prese a fare una cosa che la dea non riuscì a capire, si muoveva quasi come in preda a una crisi, la dea si domandava cosa stesse facendo fin quando non fu evidente <<I tuoi sciocchi tentativi di lacerare le piante di grano con le corna della tua armatura non porteranno a niente>>. Ma improvvisamente uno dei rami si spezzò consentendo a Mur di liberare una mano. <<Ti sbagli! Le armature d'oro hanno incanalato la potenza del Sole per secoli! Non saranno certo delle piante a fermarmi.>>. La dea, oltraggiata da quella forma di insulto, strinse ancora la presa lacerando la pelle di Mur che iniziava a perdere sangue pericolosamente. <<Sei solo un infimo cavaliere di Atena.. perirai.>>. Mur in quel momento non riusciva nemmeno a capire le parole della dea, il dolore era lancinante. Sentì anche che l'armatura iniziava a flettersi in modo pericoloso, ancora poco e sarebbe andata in frantumi. Mur prese nuovamente a lacerare le piante di grano con le sue corna e quando ebbe entrambe le braccia libere scagliò il Sacro ariete contro le piante per spezzarle. Quando finalmente ci riuscì però, la dea scattò immediatamente nella sua direzione pronta ad un altro attacco, Mur stavolta era preparato <<"Crystal Wall!">>. Urlò, ma invano, <<"Fame della carestia">>. Urlò la dea.
L'onda d'urto generata fu così potente che al primo tentativo distrusse il muro di cristallo. Mur venne investito dall'onda d'urto che lo spazzò via e lo indusse alla fame più totale. Mur cadde a terra in un lamento di fame, cercando e bramando cibo. Anche se un ultimo barlume di ragione era rimasto in lui. Così si convinse che per mangiare avrebbe dovuto distruggere la dea. La fame gli aveva fatto trovare una forza inaspettata, aveva un cosmo spaventoso. Demetra indietreggiò per lo stupore, e ingenuamente, si fece intrappolare nel Crystal net. <<Ma cosa!? No, non è possibile!>>. Mentre ella si dimenava perse la concentrazione e l'effetto della sua tecnica svanì. Mur era tornato in se. La sua speranza di poter sconfiggere finalmente la dea svanì quando ella si liberò dalla tela distruggendola quasi subito. La dea furiosa avanzò verso Mur lentamente, pronta a scagliare il suo colpo finale. Ma improvvisamente non furono più soli, mentre la dea scattava verso Mur una figura avvolta da un manto perlaceo scese dinanzi al cavaliere, un istante e, la dea cadde leggermente all'indietro, una barriera trasparente divideva i due, era stato Shion! Grande sacerdote, antico maestro di Mur. <<Maestro...!>>. Il cavaliere era sbalordito, cosa ci faceva il grande Shion al grande tempio? Demetra si riprese quasi subito <<E tu chi sei? Come hai osato oltraggiare una dea?!>>. Shion avanzò lentamente verso la dea avvolta furiosa, allargò le mani e bruciò il suo cosmo. <<Mur.. avanza lungo la scalinata, avverti tutti i cavalieri! Proteggete Atena..>>. Mur annuì silenziosamente e fece per andarsene, anche se ogni tanto si girava indietro per guardare lo scontro. Quando fu ormai dinanzi alla casa del toro notò un esplosione di cosmi così terribile da metter terrore persino a un cavaliere d'oro, l'onda d'urto generata raggiunse quasi il palazzo di Atena, e Mur dovette proteggersi per non farsi spazzare via. Quando la "tempesta" di cosmi fu terminata, entrò nella seconda casa.