Capitolo 3
Un attimo di Felicità
"E così alla fine sei diventato uno di noi" disse una fanciulla giunta ad accogliere Oneiros all' esterno della villa.
"Mio padre mi aveva detto che un ragazzo nobile ed elegante era andato a far visita al nostro signore, così sono venuta ad accoglierti e a darti il benvenuto in città"
Un brivido freddo percorse la schiena del ragazzo, quella donna ... era come se gli ricordasse qualcosa.
"Tuo padre è per caso l'uomo che ho incontrato appena giunto qui?" le chiese "dimmi inoltre, come ti chiami?"
"Il mio nome è Reina, e sì, sono la figlia di Gayl. Mio padre mi ha anche incaricato di invitarti per pranzo, così da celebrare il tuo arrivo"
"Perché no" rispose infine, "non ho altro da fare in questo momento, e tu e tuo padre siete le prime persone ad avermi rivolto la parola"
La ragazza prese per mano Oneiros e assieme iniziarono a percorrere le vie del paese.
Ad ogni incrocio, bambini e adulti si fermavano per salutare la giovane, alla quale bastava un sorriso o una semplice carezza sulla testa, per dipingere la gioia sui loro volti.
Ogni suo gesto era di una semplicità imbarazzante, ma allo stesso tempo incisivo e concreto.
Donare serenità in un mondo già così perfetto ... nella mente di Oneiros stavano pian piano riaffiorando ricordi che lui stesso credeva perduti
Perso nei suoi pensieri, si accorse che in breve erano giunti a destinazione
"E' un onore rivederti" esordì Guyl "Noto con sommo piacere che alla fine hai compreso le mie parole, vedo inoltre che hai fatto la conoscenza di mia figlia. Ma adesso non perdiamoci in chiacchiere, ho preparato per te pietanze succulente, accompagnate dal miglior vino di Meleb"
Senza troppe formalità, l' uomo fece strada all interno del suo appartamento. Come tutti gl'altri edifici, anche questo era sfarzoso e molto curato; la tavola, posta al centro di un grande salone, presentava un banchetto degno delle migliori regge.
"Accomodati pure" disse al giovane "dopo potrai chiedermi tutto quello che vorrai"
Oneiros si sedette,e dopo pochi bocconi, si rivolse a Guyl con la solita fermezza, ritrovata, malgrado la presenza della fanciulla
"Da quanto tempo siete qui?" chiese "Se anche voi abitate il mondo dei sogni, devo dedurre che come me avete imparato a rendere reale questo mondo"
"Esattamente. Siamo sognatori e abbiamo trovato qui lo scopo de nostro viaggio. Lasciato indietro tutto il nostro passato, ci stiamo rifacendo un esistenza in questo luogo.
I sogni esistono da quando esiste il mondo, io e mia figlia siamo giunti qui ormai da tempo immemore." rispose
"Ho un'altra curiosità da domandarvi" riprese il giovane dopo aver sorseggiato un bicchiere di vino "siete a conoscenza del segreto di questo mondo?"
A quel punto, Reina prese parola
"Segreti? ... non ve ne sono in questo luogo. Qui il nostro segreto più prezioso è la felicità, ma hai scoperto tu stesso da cosa deriva.
Se non hai fretta mi piacerebbe portarti in un posto, li ti parlerò meglio del nostro signore"
Nella mente di Oneiros era ormai chiaro che la felicità e Phantasos erano le due chiavi di volta per scoprire tutto. Tuttavia era ancora troppo presto per sbilanciarsi, inoltre ad ogni parola sussurrata dalla ragazza il suo cuore aveva come un sussulto; quella gentilezza nella voce e nelle parole ... era come se d'incanto fosse ritornato nella sua vita un amore mai dimenticato
Dopo aver consumato l'ultima pietanza, e aver ringraziato l'uomo per l'ospitalità, il ragazzo si avvio in compagnia della fanciulla fuori dalla casa
Appena usciti presero una via secondaria, che conduceva ad un piccolo lago alla periferia della città
Li si sedettero. Dopo pochi attimi passati ad osservarsi, la giovane ruppe il silenzio
"Devo molto a Phantasos, il nostro regnante. Io e mio padre avevamo perso tutto dopo che la guerra sconvolse il nostro paese natio, e così ci rifugiammo in questo mondo, per non assistere più agli orrori della vita reale.
L'unica cosa che cercavamo era un pò di tranquillità e pace, e appena giunti sin qui, un ragazzo splendido dai capelli rosa ci sorrise e ci disse "La realtà è solo sofferenza, credete in me, e la felicità che tanto cercate vi sarà donata"
All' inizio restammo perplessi, ma quando non si ha più nulla da perdere si accettano anche le proposte più strane ... e così alla fine ... eccoci qui.
Non smetterò mai di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per noi.
Inoltre siamo stati i primi a mettere piede in questa terra; poi piano piano, altre persone si sono insidiate in questo luogo, sino a farlo diventare così com'è ora"
Gli occhi di Reina risplendevano nell' acqua e il suo sorriso era puro e senza ombre. Con un semplice gesto raccolse un fiore sulle rive del lago e lo porse ad Oneiros
"Guarda" sussurrò "mai avrei creduto di poter rivedere i fiori sbocciare. Le cose più semplici, alla fine sono quelle che riempono i nostri cuori"
A quelle parole il ragazzo sobbalzò, una sensazione simile alla felicità pervase tutto il suo corpo ... stare vicino a lei gli ricordava incredibilmente l'unica donna che avesse mai amato.
Donna la cui vita fu spezzata troppo presto, a causa della povertà e della fame che dilaniavano la popolazione nella Francia di inizio settecento
I ricordi della sua semplicità, della capacità di renderlo felice anche nei momenti più tristi ... tutto quello che aveva dimenticato dopo che si era rinchiuso in se stesso ... era ora più vivo che mai
Il giovane, come incantato, tocco il fiore che la ragazza gl' aveva mostrato, e rivolgendosi a lei con un viso quasi da bambino rispose solo
"Grazie"
Alcuni attimi trascosero. Perso in quelle emozioni, il fanciullo rimase a fissare lo sguardo della ragazza; lasciandosi trasportare dal passato e contemplando sensazioni che mai avrebbe pensato di ritrovare
Era consapevole che quel mondo era troppo irreale per essere vero, ma quando la felicità tocca il cuore di un essere umano, anche le cose più ovvie vengono dimenticate, per lasciare spazio a momenti speciali che anche se effimeri, valgono la pena di essere vissuti
L'anima di Oneiros era ormai pervasa da quei sentimenti e proprio in quel mentre, un dolore lancinante squarciò il suo petto, come se tutto il suo corpo venisse dilaniato
Accasciato su se stesso, non potè far altro che osservare Reina mentre si librava in volo, i capelli castani a poco a poco mutarono in un rosa pallido e la dolcezza del suo viso prese quelle fattezze maliziose che non aveva dimenticato..
"Phantasos!!" esclamò con la voce ricoperta dal dolore