Capitolo 49: Il Leone mostra le Zanne al Drago
I cavalieri erano chiusi a cerchio intorno al corpo di Kain, "Credete che sia?", balbettò preoccupata la sorella Esmeria, "No, non lui è fin troppo forte per cadere così facilmente", la contraddisse Neleo di Hammerfish, "almeno spero", concluse poi.
"Respira", esultò in quel momento Ryo, avvicinando le mani al petto dell’alleato, "ne sento anche il battito, seppur debole", continuò il santo d’oro, rassicurando i due compagni di battaglia.
"Basterà allora un po’ del mio cosmo per curare sia lui sia Camus", esordì in quel momento Odeon di Leo, avvicinandosi al mariner svenuto.
"No", lo fermò una voce simile ad un sibilo, la voce del santo di Acquarius, "Non sprecare le tue forze per aiutarci, cavaliere, poiché un altro nemico è dinanzi a te e tu, più di chiunque altro, hai il diritto di affrontarlo ed ucciderlo, quindi, Odeon, alza la mano da sopra il suo petto. Né il figlio di Ikki, né tanto meno io, figlio di Hyoga, siamo così facili a cadere, alzati ora, cavaliere, e scatena battaglia contro l’assassino di Myokas", concluse con tono ammonitore il santo d’oro dell’Acquario, il cui corpo era quasi gelato.
In quello stesso momento, però, un urlo di rabbia animalesca proruppe da poco lontano i cavalieri, era stato Shishio.
L’ultimo Runouni aveva in braccio il corpo di Raizen, "Mio fratello è caduto, cavalieri, ora voi lo raggiungerete nell’Ade, uno dopo l’altro, questo solo potrà saziare la sete di vendetta di un Drago", minacciò il guerriero di Giada, appoggiando al suolo il corpo del suo parigrado e distruggendo con un piede una delle due candele rimaste.
Le ali dell’armatura di Giada si spalancarono e con esse proruppe il cosmo immenso del Runouni, minacciosamente pressante sui cavalieri, "Chi sarà dunque il primo? La sorella di quel mariner? Il mariner stesso? O il Pharaon che ha ucciso l’altro mio seguace di fiducia, Smeagol?", domandò nervosamente il Dragone di Giada.
"Smeagol non è stato ucciso da un Pharaons, bensì dal santo del Toro", avvisò Esmeria, facendosi avanti, "e se vuoi, Runouni, sarò io la tua unica avversaria", continuò con tono minaccioso, impugnando la frusta di cui era padrona.
"Davvero? Pensavo che i guerrieri egizi, come tutti voi altri, fossero nutriti dal desiderio di vendicarsi contro chi aveva ferito uno di loro, cioè Smeagol, si vede che sono fatti di pasta più misera", replicò con voce disgustata il Runouni, preparandosi alla lotta.
"Aspetta, Shishio", urlò allora una voce dal gruppo, "Non sarà la figlia della Fenice ad affrontarti, bensì io, che come te adesso, cerco vendetta per la morte di chi reputavo un fratello", minacciò il santo d’oro facendosi avanti, "Ti sfiderò io, Runouni, io Odeon di Leo", concluse, mettendosi in posizione di lotta.
Il Runouni del Drago avanzò verso il suo avversario ed osservò il campo di battaglia, la stessa stanza in cui Cooler aveva perso la vita, divenuta adesso bianca per lo scontro fra energie fredde.
"Voi, cavalieri, toglietevi insieme ai feriti, mi occuperò della vostra dipartita dopo aver eliminato questo santo d’oro così spavaldo", ordinò Shishio, scrutando i nemici rimasti in disparte.
"Fate come ha detto", concordò Odeon, senza voltarsi verso i propri alleati, ma espandendo il dorato cosmo, così tanto da far quasi apparire i propri capelli di colore rosso, quel particolare riflesso che solo in altri tre casi avevano preso, tutte battaglie che Odeon aveva vinto, sconfiggendo con la furia del Leone i propri nemici.
"Vorresti spaventarmi con questo cosmo minaccioso?", domandò beffardo il Runouni, "Non ci stai riuscendo ti avviso. La paura ha lasciato il mio corpo da anni, anzi, ora ti restituirò la tua, mostrandoti quale grande forza nasconda il Dragone di Giada", minacciò Shishio, sollevando le braccia dinanzi alla bocca.
"Shen Long Scream", urlò il guerriero del Drago, prima di spalancare le braccia. Un suono assordante proruppe dalla maschera, simile ad un ruggito, quindi intorno ai due combattenti il ghiaccio si trasformò in fuoco, un fuoco verde che sembrava alimentarsi dell’ossigeno stesso per quanto alte erano già le fiamme e tanto erano potenti che sciolsero le mura intorno ai due, rendendo ancora più ampio il campo di battaglia.
Per la prima volta, Odeon poté provare quell’attacco, così potente da sciogliere una spalliera, seppur si muovesse alla velocità del suono e capì che tipo di battaglia aveva vissuto Myokas.
"La morte ti attende, cavaliere d’oro, in onore di colui che per me era un fratello tu patirai le fiamme del Drago Cinese, soffrendo oltre ogni limite immaginabile", minacciò il Runouni.
"Ne sei così certo, guerriero di Giada?", replicò freddamente Odeon, "Tu dovrai pagare per la morte di chi consideravo un fratello maggiore, il santo d’oro che tu stesso hai ridotto in cenere con queste fiamme verdi che ora ci circondano", minacciò il santo d’oro.
"Non amo combattere, avrei preferito sopra ogni cosa curare le persone, anziché togliere loro la vita, ma già una volta la mia poca determinazione costò la vita di due uomini, uno dei figli di Ikki ed uno dei cinque santi rinnegati che ora ci sono nemici, di questo sarò sempre responsabile. Speravo però di aver abbandonato i miei dubbi e la debolezza dopo quel triste scontro con i centimani nelle caverne dei Fabbri, ma, dopo aver vinto diverse battaglie rischiando la mia vita, il vostro attacco ha segnato un altro mio fallimento, non ho saputo difendere la Quinta Casa e per questo Shaina è stata rapita e Myokas è caduto. Come i miei compagni, e forse più di loro, sento la colpa di queste azioni sulla mia coscienza, quindi, Runouni, ora basta avere dubbi in battaglia, ti affronterò con tutta la furia di un Leone che digrigna le Zanne dorate", concluse con tono minaccioso il cavaliere d’oro, i cui capelli sembravano ora completamente rossi.
"Ora che hai concluso questo piccolo racconto introspettivo, cavalieruncolo, che ne dici di attaccarmi?", ringhiò Shishio, i cui occhi azzurri sembravano prendere fuoco.
"Lighting Claws", invocò Odeon, scatenando la serie di colpi energetici tanto simile al Fulmine di Pegasus del suo maestro.
Il Dragone di Giada parò i diversi colpi con le mani, "Sorprendente, veloce, ma non molto efficace", affermò divertito, "Ne sei sicuro?", incalzò il santo d’oro, prima che il nemico venisse travolto da alcuni degli attacchi luminosi, indietreggiando di parecchi passi.
"Devo dire di averti sottovalutato, ma devi concedermelo, con tutte le stupidaggini che dicevi, ti pensavo semplicemente un patetico fanfarone", avvisò Shishio, rialzandosi, "quindi, adesso basta con i giochi, iniziamo a fare sul serio", continuò poi il Runouni, "vuoi vendicare il tuo compagno? bene, allora resisti all’attacco che ha segnato la sua morte!", minacciò il guerriero di Giada, aprendo la mano dinanzi a se e scatenando un vortice di fuoco.
Odeon, però, muovendosi alla velocità della luce riuscì ad evitare il vortice di fuoco, spostandosi alle spalle dell’avversario, "Non credo proprio che Myokas sia caduto per così poco, penso, anzi, che solo l’aiuto di Jabu ti abbia permesso di sconfiggerlo", avvisò con voce infuriata il santo d’oro.
"La presenza di quello zombie mi ha permesso di paralizzarlo quanto bastava per distruggerne il corpo, ma le vestigia d’oro del Sagittario si erano già sciolte per mezzo di questo colpo", esclamò in tutta risposta Shishio, espandendo il proprio cosmo.
"Dragon breath", invocò poi, emettendo il respiro di fuoco del drago, con cui circondò il cavaliere d’oro del Leone.
"Patetico ragazzo, ha subito la morte che meritava", concluse il Runouni, prima di subire in pieno un singolo, ma potentissimo, colpo energetico che lo lanciò al suolo con le vestigia danneggiate.
"Lighting Bolt", tuonò Odeon, uscendo dalla gigantesca fiamma verde senza più spalliere e coperture delle braccia, ormai disciolte, ma con ancora sul corpo il resto dell’armatura, seppur danneggiate, lui stesso, d’altronde, era ustionato in più punti.
"Per la seconda volta mi raggiungi con un attacco, complimenti ragazzo", osservò Shishio, guardandosi le vestigia, "Forse sei il primo degno cadavere per onorare Raizen, ti avevo sottovalutato", si complimentò il Runouni, "per tua sfortuna, perché ora proverai le migliori tecniche del Drago di Giada", minacciò infine.
"Vieni avanti, non ti temo, forza, guerriero di Giada", esclamò Odeon, espandendo il proprio cosmo dorato, che aumentava a dismisura.
"Dovresti, invece", replicò Shishio, "Spire del Drago", urlò poi, aprendo nuovamente la mano, da cui stavolta non scaturì un vortice di fuoco, bensì una singola lingua fiammeggiante, che corse furentemente verso il santo del Leone.
"Vedremo cosa saprai fare contro il reticolo d’oro", urlò allora in tutta risposta il custode della Quinta Casa, "Lighting Plasma", invocò poi, lanciando il colpo caratteristico già di Ioria.
La lingua di fuoco volteggiò velocemente fra i colpi del Leone d’oro, correndo con tutta la sua furia verso il cavaliere di Atena, ma allo stesso tempo, Shishio fu travolto dal colpo nemico, non avendo come difendersi da questi, poiché intento ad attaccare.
Il Runouni ricadde al suolo, con parte del pettorale distrutta, ma nessuno si accorse di ciò, poiché tutti osservavano quello che era capitato ad Odeon.
L’attacco chiamato "Spire del Drago" lo aveva raggiunto ed ora il cavaliere d’oro si trovava intrappolato dalla lingua di fuoco, che lentamente scioglieva le vestigia del santo. Tutti poterono osservare la sottile trama d’oro che lentamente si indeboliva, per perdere di consistenza fisica.
"Ti è piaciuto come scherzo, cavaliere? Quando il drago ti stringe fra le sue spire il fuoco ha intensità minore, ma la pressione lo aiuta a superare le difese. Nel tuo caso, essendo vestigia d’oro, fra le più resistenti che esistano, insieme a quelle di Giada, o quelle di titanio, il supplizio durerà un po’ di più, ma una volta perse le difese il corpo e le ossa, dopo, andranno in cenere in pochi attimi, anzi già dovresti sentire un forte dolore alle braccia", osservò divertito il guerriero malefico.
"Dici di essere stato molto amico con quel cavaliere del Sagittario, ma non pensare di essere l’unico a soffrire per la perdita di un amico. Anch’io soffro per la caduta di Raizen, l’unico che poteva aspirare di starmi alla pari, malgrado non vi sarebbe mai riuscito. L’unico a cui proposi di unirsi con me ai Runouni, dopo che Ares mi rifiutò il titolo di supremo comandante del suo esercito", raccontò il guerriero di Giada del Drago.
"Che cosa?", replicò subito Jenghis, ascoltando quelle parole, "Si, berseker di Ares, perché tu non credi che sarei stato un comandante migliore di quello spadaccino che si è fatto sconfiggere così facilmente dal dio Enio vent’anni fa? Subendo un suo attacco alle spalle, o del tuo comandante, quello che si è sacrificato contro il titano alato?", sbottò semplicemente Shishio.
"Non saresti degno né di loro, né di chi ti ha preceduto come comandante dei Runouni", urlò allora una voce alle sue spalle.
Shishio si voltò di scatto e con sorpresa vide che Odeon stava, con il proprio cosmo dorato, distruggendo la presa del Drago fiammeggiante che lo imprigionava, "Forse il Drago Cinese domina su un culto orientale, ma il Leone è da sempre considerato il Re delle Foreste, inoltre io stesso mi sono promesso che non sarei caduto prima di aver vendicato Myokas, quindi preparati, guerriero di Giada, ora scoppierà la vera battaglia", minacciò il santo d’oro, spezzando la presa che lo bloccava.
Shishio guardò il nemico ormai libero, si poteva chiaramente leggere nei suoi occhi la sorpresa, ma anche questa sensazione scomparve velocemente dallo sguardo gelido ed insieme fiammeggiante del Runouni, quando, con un sorriso accennato, ampliò il proprio cosmo, aumentando le fiamme intorno ai due, così da rendere il campo di battaglia quasi invisibile al gruppo di spettatori.
"Perché questo? Speri che il fuoco mi spaventi?", domandò Odeon, "No, non sei poi un animale che scappa per istinto dinanzi al fuoco, semplicemente perché solo tu devi avere l’onore di osservare il mio ultimo colpo, ora che lo scontro si fa così serio, sarò costretto ad usarlo", rispose il guerriero di Giada, avvicinando il braccio destro al fianco.
"Prima di usarlo", avvisò Odeon, "mostrami se veramente non saresti stato capace di parare il mio colpo base", propose il santo d’oro, lanciando di nuovo il "Lighting Plasma".
Il Runouni passò con estrema facilità nel reticolo di luce, "Mi sorprende, prima mi era parso più arduo da battere", esclamò poi, prima di notare qualcosa di sorprendente: un aumento di velocità, una cosa per lui inaspettata, fattore che permise al colpo sacro del Leone di travolgerlo, gettandolo al suolo, con la maschera in pezzi.
"Complimenti due volte, cavaliere d’oro, non avrei immaginato un aumento di velocità nel tuo colpo, inoltre sei la prima persona, dopo sei anni, che vede il mio viso", si congratulò il Runouni ed Odeon rimase sorpreso da ciò che vide dinanzi a se.