Capitolo 15: Sacrificio e morte
Proprio come le altre armate di cavalieri, anche il gruppo guidato da Myokas di Sagitter e Lorgash del Capricorno aveva infine raggiunto il suo bersaglio, l’Egitto.
Il gruppo di cavalieri si trovava in una gigantesca piana desertica, dove il caldo e la sabbia sembravano sopprimerli, "Che temperature orribili vi sono qui", si lamentò Argo di Calamary, l’unico mariner del gruppo, "Sento un caldo insopportabile".
"Generale dei mari, non immaginavi di trovare questo clima ostile giungendo in Egitto?", domandò divertito Shilthead di Balisiscus, lo spectre che si erano unito alla missione.
"Questo clima mi ricorda casa", li sbeffeggiò Rabat di Perseo, "Nemmeno in India si stava meglio", concordò Kano del Pavone. Questi erano i due Silver saints di quest’armata.
"Silenzio", ordinò all’improvviso Lorgash, bloccando la squadra con il gesto di una mano, "sento dei rumori dinanzi a noi, rumori di battaglia", spiegò il gold saint, scattando in avanti.
"Dove corre il tuo parigrado?", domandò perplesso Osol di Breonte, "Incontro alla battaglia", gli rispose Myokas con tono eccitato, prima di scattare anche lui in avanti.
Tutti i cavalieri raggiunsero i due gold saints e videro con loro stupore i diversi guerrieri titani, intenti in una battaglia con degli strani esseri, coperti da nere bende, simili ad armature.
"Mirate i fanti d’Egitto, la categoria più bassa, ma più coriacea, dell’intero esercito di Ra, le mummie nere", esordì Osol, stupito nel vedere coloro di cui aveva semplicemente sentito parlare dal maestro.
"Che tipo di guerrieri sono, fabbro?", chiese Noa dell’Otre, che avanzava insieme a Jenghis, custode dell’Ascia.
"Costoro sono guidati da Anubi in persona, che attraverso il suo possente cosmo li risveglia dal mondo dei morti, li copre con nere bende, simbolo del loro compito di guerrieri, e li scaglia in battaglia. Non sentono dolore, né stanchezza, solo la decapitazione li può fermare", spiegò il secondo dei tre fratelli fabbri.
"Inetti", urlò allora una voce femminile fra le schiere dei titani, "Lama luminosa del Cielo", aggiunse una seconda voce.
Un’ondata d’energia luminosa dilaniò i corpi di diverse mummie nere, decapitandole sul posto e riducendo i loro corpi in polvere.
"Cavalieri", esordì Jenghis, osservando la ferocia di quello che sembrava un comandante titano, "ora è il momento di scendere in campo, chiudiamo tra due fuochi l’armata nemica, così dovranno affrontare noi e le mummie", suggerì il berseker.
Nel gruppo calò il silenzio, "Si, mio vecchio compagno d’addestramento, ottima idea", concordò Lorgash, scattando in avanti insieme al successore di Warril.
Il gruppo di cavalieri scese dalla duna, "All’attacco, per gli dei dell’Olimpo", tuonarono in coro i cavalieri d’oro ed il berseker.
"Atomizer thunder volt", tuonò Myokas, distruggendo diversi guerrieri titani, "Kuzuryusen", aggiunse Lorgash, uccidendone tanti quanti il suo parigrado.
"Calamary whips", esclamò Argo, "Annihalation flap", invocò Shilthead, "Corrente lavica", urlò Osol, unendosi all’attacco, "Wine vortex", affermò infine Noa dell’Otre.
I diversi colpi, uniti e coordinati eliminarono i diversi guerrieri titani ed anche alcune delle mummie nere.
"Dove sono i santi d’argento?", domandò all’improvviso Myokas, notando i diversi cadaveri a terra, ma fu lo stupore di Lorgash a rispondergli. Il santo del Sagittario alzò il capo e vide Kano e Rabat affrontare due comandanti titani, uno, armato di una Falce, e l’altra con una strana armatura, che sembrava costituite da tanti insetti.
"Vado ad aiutarli", urlò Osol, scattando in avanti, seguito dallo spectre del Basilisco, che sembrava aver visto un terribile mostro.
"Schifosi uomini, già molti di voi sono caduti per mio volere, volete aggiungervi alla lista?", domandò beffarda la titana, "So perfettamente che già alcuni di noi spectres sono caduti per tua mano, Portia, ma ti assicuro che ora li vendicherò, io, Shilthead di Basiliscus", tuonò il seguace di Rhadamantis.
"Umbriel, resta indietro, mi occuperò da solo di questi esseri inferiori", sentenziò l’assassina di Niobe e Caronte.
Portia sollevò la mano sinistra, "Addio, esseri inferiori", sentenziò la titana, "Voraci insetti volanti", tuonò poi, scatenando lo sciame assassino contro Rabat e Osol, "Scudo della Medusa", urlò il santo di Perseo, "Corrente Lavica", aggiunse il fabbro. I due colpi coordinati riuscirono ad eliminare lo sciame d’insetti.
"Che cosa?", balbettò innervosita la titana, "Minosse e Lune ci hanno raccontato tutto del tuo attacco", esordì beffardo Rabat, "di come manovri queste schifose bestiacce e del tuo punto debole", la derise il santo d’argento.
"Come osi?", tuonò Portia, alzando la mano destra, "Fly sting", urlò poi, lanciando un attacco contro il Silver saint, che si difese con lo scudo. La potenza dell’attacco, però, danneggiò l’arma di Rabat, il quale riuscì a malapena a restare in piedi illeso.
Shilthead e Kano scattarono contro la titana, "Annihalation flap", "Abbraccio dell’Oriente", urlarono i due coordinando gli attacchi. La sfera d’energia corse verso la nemica nel turbinare del vento del Basilisco.
Portia fu presa in pieno al braccio sinistro, il quale,però, non subì danni.
"Incredibile, eppure avete colpito in pieno il punto di congiunzione", balbettò stupito Osol.
"Dobbiamo costringerla ad usare la sua tecnica più potente", sussurrò Shilthead agli altri tre combattenti.
"A questo posso pensarci io", esclamò il santo sorridendo.
"Non disturbatevi a parlare, vi ucciderò tutti", esordì Portia, attaccando il gruppo alle spalle, "Fly sting", tuonò la titana, colpendo alla schiena Shilthead di Basiliscus, "Un altro servitore di Hades è andato", esordì felice l’Ammaestratrice d’Insetti.
Shilthead si alzò sulle ginocchia e si colpì lo stomaco, perforandosi da parte a parte e sanguinando copiosamente, "Stupida di una titana, il possente Minosse si è amputato un braccio per resistere a quella tecnica, io posso ferirmi mortalmente per combatterti ancora dieci minuti", sentenziò sanguinante lo spectre.
"Ora fabbro", urlò Basiliscus, "Catene di titanio", tuonò in tutta risposta Osol, lanciando le sue robuste armi, che bloccarono le braccia e le gambe della nemica.
"Potremmo restare così per ora, gruppo d’idioti", ringhiò la titana, "Non credo proprio", ribatté freddamente Kano, mentre un’accecante luce si apriva sulla fronte del santo d’argento, mostrando un terzo e brillante occhio.
"Ora subisci il vero potere dell’Oriente, in tutto il suo abbraccio", tuonò il santo del Pavone, "Abbraccio d’Oriente", urlò, scatenando una sfera d’energia duplice rispetto alla precedente.
"Volete giocare il tutto per tutto, immondi esseri, ebbene giochiamo", sentenziò Portia, mentre la sfera le si avvicinava, "Fly army", urlò la titana, dividendosi in centinaia di insetti, che si liberarono dalle possenti catene ed evitarono la sfera d’energia di Kano.
"Ora, cavalieri, colpite gli insetti", urlò Shilthead espandendo la poca vita rimastagli, "Annihalation flap", urlò spargendo nell’area circostante lo sciame d’insetti, che non riuscì a ricomporsi ordinatamente.
"Ora, cavalieri", ripeté lo spectre, prima di cadere a terra.
"Scudo della Medusa", tuonò Rabat, rialzatosi, "Corrente lavica", aggiunse Osol, investendo contemporaneamente lo sciame d’insetti; alcune delle bianche mosche furono incenerite, altre pietrificate. "Tutta la superbia e la sicurezza di quella gigantesca mosca finiscono in briciole, proprio come lei", la sbeffeggiò il santo di Perseo, mentre calpestava le mosche pietrificate.
"Siete stati bravi ad uccidere Portia, ma ora toglietevi di torno, o morirete per mia mano", ordinò il secondo comandante titano, rimasto fino ad allora a guardare.
I cavalieri osservarono il secondo titano, armato di una gigantesca falce bianca, "Perché non sei intervenuto?", domandò incuriosito Osol, preparandosi ad attaccarlo, "Non è mio compito uccidervi, diverso è il mio bersaglio e Ra è il suo nome", sentenziò il titano, "quindi allontanatevi, o conoscerete la furia di Umbriel, il titano dalla Grande Falce", minacciò il nemico.
"Cavalieri, lasciatemi attaccare per primo, poiché sento che la vita già mi abbandona", esordì Shilthead di Basiliscus, "Spectre", balbettò Myokas, notando il coraggio del guerriero di Hades.
"Annihalation flap", tuonò il nero cavaliere ferito, lanciando un ultimo colpo contro Umbriel, "Ti concederò la morte in battaglia che tanto desideri", sentenziò il titano, "Lama luminosa del Cielo".
Un feroce fendente portato con la Falce dilaniò il battito d’ali del Basilisco, correndo verso Shilthead, che fu tagliato a metà all’altezza del ventre, morendo sul colpo.
"Ora, Umbriel, mi vendicherò per la morte di Zero", esordì Argo, avanzando, "No, generale, questo è il nostro scontro", esordirono i due santi d’argento, accompagnati da Osol di Breonte.
"Catene di titanio", tuonò il fabbro, ma Umbriel evitò l’attacco nemico con un salto, "Ho già visto questa tecnica", sentenziò il titano.
"Non hai visto questa, però", lo derise Kano del Pavone, saltandogli dinanzi, "Ruota del Pavone", tuonò il santo d’argento, lanciando centinaia di pugni a mezz’aria.
Il titano si difese con la sua falce, che non riportò danni, poi con un calcio allo stomaco allontanò il nemico, lasciandolo volare a terra.
"Falciatore, ci sono ancora io", lo minacciò beffardo Rabat, scattando verso di lui, "Spada di Perseo", urlò il cavaliere, lanciando il suo attacco contro il nemico.
La lama della spada fronteggiò quella della Falce, senza riuscire a danneggiarla.
"Ora sarò io ad attaccarvi", sentenziò il titano, liberatosi da Rabat e pronto con la falce sollevata, "Vortice delle mille lame", urlò scatenando la sua tecnica più feroce.
"Che diavolo succede?", urlò innervosito Rabat, "Togliti, stupido", tuonò Osol, spostando il santo di Perseo con una spallata.
Il fabbro fu risucchiato dal vortice d’energia nemico, che gli dilaniò l’armatura in più punti, ma proprio quando sembrava la fine per il guerriero di Efesto, egli urlò: "Corrente lavica", scatenando il suo colpo ad una distanza minima.
La potenza dei due attacchi schiantò Osol contro una duna di sabbia, mentre l’elmo e le spalliere di Umbriel si frantumavano, mostrando il viso del titano, deturpato da una cicatrice sull’occhio.
"Buffone, girati", ordinò Rabat, alle spalle di Umbriel con tono nervoso, "Ora pagherai le ferite al fabbro", sentenziò il Silver saint, "Ryutsuisen", urlò.
Umbriel sollevò la Falce, "Lama luminosa del Cielo", rispose il titano, ma i due colpi cozzarono fra loro, annullandosi a vicenda.
"Ora è il mio turno!", sentenziò Kano, scattando in avanti con tutti e tre gli occhi luminosi, "Ruota del Pavone", tuonò il cavaliere, riuscendo a raggiungere il nemico con un pugno sul volto, prima che egli lo colpisse con un fendente della falce.
"Girati, buffone", esordì all’improvviso Rabat, lanciatosi in soccorso del suo compagno, "Occhio della Medusa", tuonò il santo d’argento, colpendo in pieno il volto del nemico, il cui collo si pietrificò.
"Maledetti", urlò Umbriel, "Falciata celeste", sentenziò, lanciando la falce come un boomerang.
"Che cosa?", balbettò Rabat, evitando appena l’attacco, "Abbraccio d’Oriente", rispose invece Kano, lanciando il suo attacco contro l’arma nemica, così da deviarla.
"Vi farò pagare questi gesti", sentenziò il titano, "Non credo proprio, invasore dalla bianca armatura", affermò all’improvviso una voce, colpendo alle spalle nemico.
Un vortice di sabbia frantumò il collo pietrificato di Umbriel, decapitandolo.
"Ora toccherà a voi, guerrieri olimpici", sentenziò la figura uscita da una piramide, che finora nessuno aveva notato.