Tra nuovi ed antichi conflitti
Stentava a crederci, era come un sogno per lui. Si rimirò nella lucentezza della sua Gold Cloth. Ora non era l’orfano Markus, che rubava sullo sponde del Reno, ora era Markus Gold Saint di Cancer, custode della Quarta Casa e paladino della Dea Athena.
Continuò a rimirarsi estasiato, la lucentezza quasi lo abbagliava. Con orgoglio pensò ai giorni in cui si era allenato come un forsennato sotto la guida del suo maestro. Grande uomo il suo maestro, Shiryu uno dei Saint leggendari. Ricordava ancora ogni giorno dell’addestramento, dai primi rudimenti del cosmo fino all’acquisizione del settimo senso e all’investitura da parte della Dea Athena. Ricordò anche di quando riuscì ad usare per la prima volta il Sekishiki Mekai Ha e si addentrò nella Valle della Morte.
Si guardò in giro e un’idea gli balenò nella mente. Si puntò l’indice sulla fronte e vi concentrò il proprio cosmo.
"Sekishiki Mekai Ha!"
Si sentì trascinare e poco dopo si ritrovò nell’oscura valle. La sua Gold Cloth sembrava un faro su un promontorio che illumina le acque scure per la traversata delle navi.
Era la prima volta che vi entrava con la Gold Cloth e gli sembrò una sensazione molto affascinante.
Sembrava tutto normale come le altre volte in cui vi era entrato, ma stavolta si sentì pervaso da una strana energia, che pareva provenisse dall’interno della sua Cloth. D’un tratto una moltitudine di fuochi fatui comparve nelle sue vicinanze. Però solo sette rimasero intorno a lui, e a poco a poco presero forma, diventando delle figure umane.
Due diventarono degli uomini che ad occhio potevano avere una cinquantina d’anni, erano molto somiglianti e avevano dei lunghi capelli bianchi.
Gli altri cinque diventarono dei giovani su una ventina d’anni; due avevano dei corti capelli blu e per certi aspetti erano un po’ simili, un altro aveva dei lunghi capelli porpora, quello affianco a lui aveva dei capelli lunghi color argento e l’ultimo aveva invece dei capelli corti biondo lucente.
"Manigoldo! Fratello!" uno degli uomini abbracciò l’altro e uno dei ragazzi dai capelli blu.
"Matheos! Che sorpresa!" quello con i capelli d’argento strinse a sé il giovane dai capelli porpora che doveva essere Matheos.
"Anterion, quale piacere! Quindi è lui il Matheos di cui mi parlasti?" il ragazzo con i capelli biondi si avvicinò ad Anterion e Matheos e sorrise.
Intanto, l’altro ragazzo dai capelli blu si stava domandando "La Valle della Morte?! Perché sono di nuovo qui?!"
"Ehm, mi dispiace interrompervi, ma potrei sapere chi siete?" Markus si avvicinò al gruppo dopo l’iniziale sorpresa.
I sette si guardarono l’un l’altro un po’spaesati. Quello che però prese la parola fu il giovane dai capelli blu che prima gridava.
"Tu piuttosto chi sei?! E perché mi hai fatto finire qui?"
Markus si mise una mano nei corti capelli neri e rispose "Io sono Markus e sono il Gold Saint di Cancer, come siete arrivati qui non ne ho proprio idea" alla sua esclamazione, i volti dei suoi interlocutori s’incorniciarono d’ogni tipo d’emozione.
"Ah! Forse ho capito che è successo" a dirlo fu l’altro uomo dai capelli bianchi " innanzitutto, io sono Hakurei e sono stato Gold Saint di Cancer come penso lo siate stati tutti voi" gli altri annuirono " lui, " e indicò l’altro uomo dai capelli bianchi " è mio fratello Sage e il ragazzo con i capelli blu vicino a lui si chiama Manigoldo"
"Ora, tempo fa, il Cancer a me precedente mi disse che essendo le Cloth dotate di propria volontà, assorbiscono una minuscola parte del cosmo di chi le indossa e lo memorizza, come un’impronta. La Gold Cloth di Cancer è ancora più particolare: essendo legata all’ammasso di stelle, detto Presepe che è un ingresso dell’ Ade, se colui che la indossa ha un grande controllo sui fuochi fatui e sulle anime, grazie all’impronta lasciata sulla Cloth, può richiamare, temporaneamente e solo nella Valle della Morte, i precedenti custodi, anche se in questo caso penso sia stato un qualcosa di involontario" concluse rivolgendo un sorriso bonario a Markus.
"Potrebbe spiegare tutto ciò" esclamò Sage.
"Incredibile, sarai un Saint come mai si erano visti prima" disse cordiale il giovane dai capelli porpora.
"Bene, penso che sia ora che ci presentiamo anche noi, io sono Aelius di Delfi" fece il ragazzo con i capelli biondi.
"Io sono Anterion di Atene e lui è Matheos dell’isola di Milo" si presentò quello con i capelli d’argento e indicò poi il giovane con i capelli porpora.
"E tu invece, qual è il tuo nome?" domandò Manigoldo all’unico che ancora non si era presentato.
"Ah, lasciatemi in pace, ne ho abbastanza" se ne andò sbuffando e dicendo qualcosa tipo "E pensare che mi sono fatto uccidere due volte, senza contarci quella al Muro del Pianto, ma tu guarda…"
Gli altri rimasti rimasero sbigottiti dal suo comportamento, però non dissero nulla.
"Sage, Manigoldo. Vorrei trovare il precedente Gold Saint di Cancer di cui ho parlato poco fa, volete venire con me?" la proposta di Hakurei allettò i due che accettarono.
"Oh, è stato un vero piacere, spero di rivederci, in caso contrario, addio!" Sage salutò gli altri quattro che ricambiarono e andò via con il fratello e l’allievo.
Rimasero solo Markus, Aelius, Anterion e Matheos.
"Allora, Markus giusto? Vuoi conoscere qualcosa sulla prima guerra tra Athena e Poseidon?" gli chiese Aelius con un sorriso.
"Certo che si, sarebbe un onore"
"Bene, penso che tu sappia come si arrivò alla guerra, in essa è sfociata la disputa tra le due divinità per la protezione di Atene. Inizialmente, noi Saint non avevamo le Cloth e subimmo molte perdite, poi però con il loro arrivo, ribaltammo la situazione, ma c’erano ancora da battere i Marine. Il mio primo combattimento con la Gold Cloth fu proprio contro uno di loro, Sea Horse. All’epoca non avevo ancora un colpo speciale, ma nemmeno il mio avversario, quindi il nostro fu uno scontro molto fisico. Alla fine lo sconfissi" …
*
I due erano l’uno di fronte all’altro, sulla spiaggia bianca di Atene. Il mare era limpido affianco a loro, il sole era alto e l’aria era piena di tensione.
Il Marine indossava la sua Scale, Sea Horse, di cui aveva perso il copri spalla destro e l’elmo, il fiancale sinistro in frantumi e il bracciale destro mezzo distrutto.
Aelius aveva perso anch’egli l’elmo della sua Gold Cloth di Cancer. Aveva lo schiniere destro a pezzi e il bracciale sinistro distrutto.
Il Gold Saint caricò il pugno destro di energia cosmica e si lanciò all’attacco. Sea Horse lo schivò abbassandosi e provò un montante sinistro che venne bloccato dallo schiniere sinistro di Aelius. Quest’ultimo abbassò il gomito destro e colpì alla spalla il Marine che, sbilanciato, venne abbattuto da un calcio a spazzare.
Sea Horse sputò sangue, però si rialzò.
"Sei coriaceo" notò Aelius.
"Lo so, per questo ora ti distruggerò" ribatté Sea Horse.
Subito lanciò una sfera di cosmo che diresse verso Cancer che la spazzò con il taglio della mano. Venne però, preso in controtempo dal calcio volante del Marine che si era nascosto dietro la propria sfera di cosmo. Lo centrò in pieno viso e finì a terra.
A fatica si rialzò, i muscoli gli dolevano, si sentiva il braccio sinistro fratturato e un forte dolore alla testa. Guardò il proprio avversario e si accorse, però, che non era messo meglio di lui: a stento si reggeva in piedi, il sangue usciva copioso da una ferita alla testa e notò che aveva il braccio destro penzoloni.
Cominciò a raccogliere il suo cosmo nel pugno destro e vide che il Marine faceva altrettanto col sinistro. Capì che era l’ultimo attacco.
"Per Athena!"
"Per Poseidon!"
Sea Horse mandò avanti il pugno sinistro e Aelius, provocandosi un dolore indicibile, lo parò con il braccio sinistro, ma resistette, e colpì con un montante destro dal basso verso l’alto, il mento dell’avversario che si accasciò inerme a terra.
*
"Wow" Markus era rimasto senza parole dal racconto del suo predecessore.
Compiaciuto, Aelius continuò "Dopo venni trovato dal mio compagno, Kalyan il Gold Saint di Capricorn che mi aiutò fino a quando non mi sentii meglio.
Non mi dimenticherò mai delle parole che mi disse: ‘Amico mio, perché mi ringrazi? Noi non siamo altro che polvere nel vento, mi pare giusto che questa nostra vita, che non è altro che una scintilla nel grande fuoco che è l’universo, la passiamo aiutandoci l’un l’altro, non trovi?’. Era un validissimo compagno. "
"Cosa successe dopo?"
"Dopo che ebbi recuperato le forze, io e Kalyan andammo su un promontorio dove avevamo avvertito il cosmo di alcuni soldati di Poseidon. Lì ne trovammo una dozzina e li attaccammo. Ne avevamo sconfitti tre quando arrivò Sea Dragon. Nell’esercito di Poseidon era secondo solo a Sireen e, a differenza di Sea Horse, aveva un colpo micidiale. Kalyan che era più riposato di me, andò ad affrontarlo mentre io continuai a combattere contro gli altri soldati. Kalyan era molto forte e riusciva a tenere testa a Sea Dragon grazie ad Excalibur. Avevo appena sconfitto l’ultimo dei miei avversari, quando mi voltai per andare a dare manforte a Kalyan e lo vidi cadere in ginocchio morente a causa dell’ultimo attacco del Marine"
"Corsi verso di lui e lo presi tra le mie braccia. Le sue ultime parole furono: ‘Mai inchinati… Mai piegati… Mai spezzati… Dinanzi un dio immeritevole… Ho fiducia in te… Trova la forza dentro di te… Vincilo in nome della nostra Dea Athena…’ e spirò col sorriso sul volto."
"L’ira mi dominò. Mi lanciai a testa bassa contro il forte avversario, che sfruttando a suo vantaggio la mia furia, mi atterrò. La rabbia, però mi aveva reso insensibile al dolore. Ma, ahimè, non riuscivo a colpirlo, mentre lui mi distrusse fiancale e parte dei bracciali e degli schinieri."
"Mentre pensava, però di avermi battuto, riuscì a colpirlo con un calcio in pieno volto che gli spaccò il naso. Ora quello accecato dalla rabbia era lui. Infuriato per la ferita che gli avevo inflitto, mi colpì con la tecnica che aveva ucciso Kalyan…"
*
"Drago di Flutti!"
L’immenso drago d’acqua si elevò ruggendo e colpì Aelius in pieno ventre. La spinta era così forte che lo innalzò per qualche metro, scomparendo poi di colpo. L’impatto col terreno fu un duro colpo per il Gold Saint di Cancer.
Lentamente, dolorante e tossendo sangue, si girò sulla schiena e si tastò il punto in cui il potente attacco aveva colpito. Notò che grazie alla sua potenza, il Drago di flutti aveva mandato in pezzo il già crepato pettorale, di cui ormai rimaneva solo la parte superiore.
Aelius sembrò rassegnarsi al proprio destino, il suo avversario era fortissimo, con una tecnica inarrestabile e della sua Gold Cloth non rimaneva altro che la parte superiore del pettorale, le protezioni delle mani e parte degli schinieri.
Ma, proprio quando lo sconforto si stava per impadronirsi di lui, gli tornarono in mente le parole di Kalyan: "Trova la forza dentro di te"
Rinfrancato dalla memoria del compagno caduto, pian piano si mise in ginocchio.
"Che fai? Vuoi prostrarti dinanzi a me e chiedere clemenza in nome del Sommo Poseidon?" lo derise Sea Dragon, ma Aelius non lo stava ascoltando.
"Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati dinanzi un dio immeritevole" il Gold Saint di Cancer si era rialzato e il suo cosmo lo circondava, accrescendosi sempre di più e concentrandosi sulla punta dell’indice destro.
"Che succede?! Da dove trae tutta questa forza?!"
"Fai bene ad avere paura Sea Dragon. Trema davanti al potere della giustizia di Athena, tu che hai ucciso il nobile Kalyan e lo hai deriso, ora ne pagherai il fio!"
Il Marine non riusciva a credere ai suoi occhi e con l’ultimo atto di lucidità cercò di lanciare il Drago di Flutti, ma Aelius lo anticipò. Le parole uscirono da sole, come se le avesse sempre sapute.
"In nomine tuo Kalyan, Strati di Spirito!"
Sea Dragon urlò e, assorbito dal vortice di cosmo dorato di Aelius, sparì.
"Kalyan, amico mio, giustizia è compiuta…" e cadde esanime perdendo conoscenza.
*
"Come è finita la guerra?" chiese Markus, ormai preso totalmente.
"Come ben sai, Athena riuscì a confinare Poseidon nell’anfora, ma ci vollero altri sacrifici, non meno dolorosi della morte di Kalyan. Come il Saint di Virgo, morto per confinare il dio nell’anfora, e i Saint di Aries e Sagitter, sacrificatisi per sconfiggere Sireen che tra i Marine era il più forte."
"In quanti sopravviveste?"
"Rimanemmo in quattro. Oltre a me, rimasero in vita i Saint di Aquarius, Gemini e Leo. Quest’ultimo, confinato Poseidon ed edificate le Dodici Case dello Zodiaco, diventò Grande Sacerdote. Iason di Leo, fu una vera guida per noi."
"Come moristi?" la domanda uscì spontanea dalla bocca curiosa del ragazzo.
"Durante la guerra contro i Berseker di Ares che volevano mettere a ferro e fuoco tutta la Grecia. Venni ucciso da Phobos, figlio di Ares"
"E dopo quel giorno il Gold Saint di Cancer, diventai io" esclamò con un mezzo sorriso Anterion.
"Quindi, Anterion, tu hai combattuto contro il dio della guerra? E come è finita?"
"Beh, questo te lo racconterò un’altra volta, tanto ora sai come venire a trovarci. Temo sia ora di andare. A presto, Markus Gold Saint di Cancer" detto questo lui, Aelius e Matheos sparirono come erano venuti, sotto forma di fuochi fatui.
Markus tornò allora alla Quarta Casa. Appena arrivato, sentì le voci delle guardie che gridavano che degli intrusi erano quasi arrivati alla Quarta Casa. Markus si mise il mantello ed uscì nella scalinata del casa di cui era custode. I nemici arrivarono proprio in quel momento.
Erano una decina, con armature semplici ma di buona fattura e armati di lance, asce e spade. Biondi, grossi e massicci, sembrava venissero da terre a nord della Grecia, però Markus riuscì a capire quello che gli dissero.
"Levati dai piedi moccioso, se non vuoi fare una brutta fine!"
"Spostati o ti manderò a conoscere i tuoi antenati e i tuoi predecessori!"
Quell’ultima frase lo fece scoppiare in una fragorosa risata e gli fece venire in mente il racconto di Aelius. Un pensiero folle gli attraversò la testa.
"Cos’hai da ridere piccoletto?"
"Peccato per voi, ma io conosco già i miei predecessori" e fece un sorriso sghembo molto simile a quello del precedente Gold Saint di Cancer.
"Anzi, magari, manderò voi a salutarmeli. Se incontrate Aelius di Delfi, Anterion di Atene o Matheos dell’isola di Milo, dite loro che vi manda colui che è nato sulle sponde del Reno, Markus di Cancer! Sekishiki Mekai Ha!"