SAINT SEIYA LOST CANVAS
CAPITOLO 107 - ANTARES
Personaggi Presenti: Degel, Cardia, Radamante.
Data: 1743 circa.
Lunghezza: 20 pagine in b/n.
Radamante e Cardia si fronteggiano, consapevoli che lo scontro finale è ormai a un passo. Lo Scorpione ripete ancora una volta la sua filosofia di vita, ed il suo desiderio di scegliere il luogo, il nemico ed il modo in cui morirà. Lo Spectre invece ne disapprova le idee, e sottolinea come neppure il suo corpo possa ormai sferrare più di un attacco a causa del calore generato dalla sua stessa tecnica. Nondimeno, Radamante lo sfida ad attaccare e brucia il suo cosmo, impressionando lo stesso Cardia, che ne ammette la forza. Il suo cuore, eccitato, sta ormai bruciando, ed il Cavaliere d'Oro sferra l'ago finale della Cuspide, lo Scarlet Needle Katakaio: Antares, mirando al cuore del nemico. Anticipando il suo attacco però, Radamante gli afferra la mano, bloccando il dito prima del bersaglio, e poi decide di spezzare l'aculeo dello Scorpione sferrando la Greatest Caution a distanza ravvicinata. La forza dell'assalto è tale da frantumare il bracciale ed il coprispalla destro di Cardia, e da spezzarne il braccio e l'unghia. Certo della vittoria, il Comandante si avventa per il colpo di grazia, ma in quel momento il suo nemico sorride, rivelando di non avere un unico aculeo, e colpisce con l'indice della mano sinistra. Antares trapassa da parte a parte il torace di Radamante, increspando persino la superfice del mare alle sue spalle. Cardia rivela che l'aculeo sinistro è il suo preferito, perchè è quello più vicino al cuore, indicando di aver appositamente invitato Radamante a spezzare il destro. Lo Spectre, in fiamme per il calore del Needle, invoca un'ultima volta il nome di Hades, prima di accasciarsi in ginocchio. Sorridendo, Cardia si allontana, avvertendo il calore del suo corpo estinguersi, e questo gli fa tornare alla mente una conversazione avuta con Degel anni prima. Il Sacerdote aveva infatti inviato il giovane Acquario per curare il compagno dalla febbre, non di comune fattura ma legata ad una malattia cardiaca che aveva segnato la vita di Cardia sin dall'infanzia. Per allungarsi la vita, lo Scorpione aveva usato su se stesso una tecnica particolare, non riuscendo però a controllarla bene, il che aveva reso necessario il freddo di Degel. Cardia era consapevole che non sarebbe vissuto a lungo, e per questo voleva utilizzare presto tutte le sue forze, sentire il dolore e il calore di una battaglia combattuta da cavaliere. Dal canto suo invece, Degel voleva vivere per mantenere la promessa fatta ad un amico. Sorridendo serenamente, Cardia chiede a Degel di continuare a vivere seguendo il suo sogno, e gli affida la difesa del futuro. Un attimo dopo, il suo cuore cessa di battere.
Glossario: Scarlet Needle Katakaio: Scarlet Needle Ardente
Manga: Il capitolo è stato pubblicato nel numero 25 della Panini Comics.
La logica, questa sconosciuta: Il dito di Cardia è lungo il triplo del normale in un'immagine. Nel manga classico, i colpi di Radamante non hanno mai neppure incrinato un'armatura d'oro, mentre ora la sfondano. Antares solitamente è diretta all'aorta addominale, ma in questo caso è decisamente più di lato.
Note: "Arderò la mia vita!" 5.5. La prima impressione che ho avuto, leggendo questo capitolo, è stata "la Teshirogi l'ha fatto di nuovo, ha creato un'idea originale e interessante e poi l'ha buttata via, tirandola fuori dal nulla solo all'ultimo minuto". E, in effetti, la malattia di Cardia (stendiamo un velo pietoso per il fatto che uno che si chiama Cardia soffra di problemi cardiaci…) viene usata quasi come deus ex machina al contrario, in un tentativo abbastanza banale di spiegare la personalità del guerriero, senza che nei capitoli precedenti ne fosse stato dato anche un minimo, implicito accenno. Ad una seconda lettura però, ho leggermente cambiato idea, perchè l'impatto effettivo che la malattia di Cardia ha sulla struttura narrativa del capitolo è minima, e in larga parte sopperita dalla regia delle immagini finali. I danni che Cardia subisce alla sua armatura sono quasi identici a quelli patiti da Scorpio nell'anime classico, sempre contro Radamante, dove però il suo cosmo era indebolito dalla barriera di Ade. Nel colpo, l'unghia si stacca alla radice, ed entrambi i guerrieri indicano che in questo modo l'aculeo dello Scorpione sia perduto, indicando che Cardia non può rigenerarla. Il trucco con cui il cavaliere fa spezzare un braccio per poi colpire con l'altro è quasi uguale a quello di Capricorn contro Sirio nella serie classica, e di Ioria contro Iperione in Episode G. Come giustamente detto dal ragazzo, il braccio sinistro è quello più vicino al cuore, e infatti solitamente ha una pressione sanguigna leggermente più alta. Scopriamo che Cardia soffre di una malattia cardiaca sin dalla nascita, e che per debellarne in parte gli effetti ha usato su di se una tecnica speciale, di cui non vengono rivelati il nome o le caratteristiche. Grazie ad essa, ha prolungato parzialmente la sua vita, anche se all'inizio aveva subito come effetto collaterale una febbre contro la quale era stato addirittura necessario il gelo di Degel. In larga parte, questa trovata ricalca la serie Hokuto no Ken (Ken il Guerriero), dove alcuni personaggi, come Rei e Toki, si sottopongono a tecniche simili per sopravvivere un pò più a lungo e compiere il loro destino. Il flashback inoltra indica che Degel e Cardia erano relativamente amici già da qualche anno, ed è possibile che, a parte il Sacerdote, Acquarius fosse il solo a conoscere il segreto del compagno. L'amico cui Degel fa riferimento è, ovviamente, Unity. Nell’edizione italiana del manga c’è un errore nella traduzione del flashback: Cardia non ha usato su di se una tecnica che impedisce la lunga vita, ma al contrario ha cercato di allungare la propria vita minata dalla malattia cardiaca.